<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Rilancio dell'Alfa? | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

Rilancio dell'Alfa?

75TURBO-TP ha scritto:
Maxetto ha scritto:
Però io credo che prima di venderla in Fiat faranno ancora un tentativo per tenersela, rilanciandola.
Pero' dai un termine,sono venticinque anni 25 un quarto di secolo,l'unica cosa che ha ottenuto e' distruggere tutto, adesso quanti anni per ricostruirla o rilanciarla?
Nel 1990 la situazione economica in Fiat era ottima e quindi hanno fatto le peggiori alfa della storia centenaria,con cosa le farebbero e come oggi?

.......deve spingersi più indietro esattamente al 1990. L'anno prima la Fiat aveva avuto i più alti guadagni della sua storia: il 10,7 per cento di utile corrente sul fatturato. Un vero e proprio record. Nel 1980, tanto per fare un confronto, l'utile corrente sul fatturato era stato di appena l'1,4 per cento. Nel giro di dieci anni i profitti, insomma, si moltiplicano per dieci. Basta conoscere un po' di storia interna Fiat per accorgersi che i mitici anni Ottanta, gli anni in cui ogni anno gli utili sono più alti dell'anno precedente, fino a arrivare a quell'incredibile 10,7 per cento, sono gli anni di Vittorio Ghidella.

Altro che palla al piede Alfa!!!!
 
75TURBO-TP ha scritto:
Pero' dai un termine,sono venticinque anni 25 un quarto di secolo,l'unica cosa che ha ottenuto e' distruggere tutto, adesso quanti anni per ricostruirla o rilanciarla?

Si prenderanno altri 25 anni per rilanciarla. Quindi se ne riparlerà nel 2035. ;)
 
75TURBO-TP ha scritto:
Nel 2009 Alfa ha venduto circa 102.000 vetture (-1% rispetto al corrispettivo del 2008 ): numeri estremamente distanti dalle aspettative, quasi triple, del gruppo torinese. Forse in VW hanno deciso di far cuocere Fiat nel suo stesso brodo per poi sferrare l?attacco finale

Per la Volkswagen, l'Alfa dovrebbe avere quel ruolo di anti-BMW che all'Audi non sono riusciti ad attribuire.

Fanta-industria? Non del tutto. Dietro il sogno di rilevare l'Alfa Romeo c'è un lucido piano industriale e commerciale: avere un marchio dal leggendario retaggio sportivo che Audi, per storia e posizionamento, non potrebbe mai essere. Ma, in questa vicenda, il fattore umano forse conta ancora di più. Il copione è quasi da western, e - visto il marchio coinvolto - è il caso di dire «all'italiana»: prima o poi il cavaliere solitario tornerà a prendersi la sua rivincita. Sin da quando se ne andò sbattendo la porta nel lontano 2000 in aperto conflitto con Paolo Cantarella, allora amministratore delegato della Fiat, Walter de' Silva, ai tempi direttore dello stile Alfa ha un chiodo fisso. Tornare a Milano da «vincitore». Poco importa che i suoi detrattori d'allora non ci siano più, le guerre personali si possono fare anche con i mulini a vento. E contro i fantasmi. Secondo gli ambienti del Torinese, la marcia di avvicinamento è cominciata da lontano, prendendo alcune figure chiave dai centri stile italiani con una campagna acquisti che è ancora in corso, dai livelli manageriali, come nel caso di Luca De Meo, fino all'acquisizione dell'Italdesign poco più di un mese fa.

Ma quanto di tutto ciò risponde ai sogni di de' Silva e quanto, invece, è radicato nella realtà? Winterkorn, boss del gruppo tedesco, ha grande stima del suo direttore del design. Più volte ha manifestato interesse per il marchio Alfa. E le trattative sono effettivamente avvenute. Poi c'è stato uno stop. Secondo alcuni, ora sarebbero riprese in gran segreto. Eccone il retroscena.

Quando la Fiat scandagliava il mondo dell'auto a 360 gradi per trovare un partner, più o meno due anni fa, aprì un canale anche con il gruppo Volkswagen per valutare una cooperazione industriale. Nella trattativa, che venne affidata a Luca De Meo, entrò anche il forte interesse dei tedeschi per il marchio Alfa. Ma nel frattempo, mentre De Meo parlava con la Germania, Marchionne trattava con gli americani per Chrysler. La chiusura della trattativa per rilevare il colosso di Detroit mandò in cantina i contatti con Wolfsburg. Dicono che De Meo ci sia rimasto male. La controparte tedesca, però, ne aveva tanto apprezzato le idee che pochi mesi dopo lo avrebbe reclutato per fargli guidare il marketing Volkswagen e più tardi quello dell'intero gruppo.

In teoria, sulla carta, l'affare sarebbe già fatto: la Fiat ha dimostrato di non sapere bene cosa farsene, dell'Alfa, e come rilanciarla; alla Volkswagen, invece, interessa. Quindi che cosa trattiene Winterkorn e Marchionne dal mettere una bella firma su un contratto sotto i flash di mezzo mondo? Uno dei nodi spinosi della trattativa è sempre stato Pomigliano. La Fiat sarebbe stata ben felice di dare ai tedeschi il sito produttivo assieme al marchio, ma quelli non avevano intenzione di accollarselo. Ora che a Pomigliano si farà la Panda, non sarebbe più un ostacolo. Eppure a Marchionne l'idea di fare un regalo ai tedeschi non piace e l'Alfa preferirebbe tenersela. Il piano presentato in maggio e l'affidamento del Biscione nelle mani di Harald Wester (vedi qui l'intervista di Quattroruote) sono l'ultima fiche da puntare sulla casella dell'Alfa. Ma se non dovesse andare bene, lo scenario cambierebbe. I tedeschi lo sanno, e stanno alla finestra. Con, in caldo, il loro piano di nuovi prodotti.

Vecchio articolo se non ricordo male gia postato anche qui.
Ma qui siamo sadomasochisti e allora lo riproporremo fino alla morte.

Certo che cosi non si crea certo fiducia attorno al marchio e non si fa certo il suo bene.
 
75TURBO-TP ha scritto:
Saranno Tedeschi ma sanno meglio di fiat a cosa serve il marchio Alfa Romeo. :cry:

Intanto anche Marchionne ha un piano industriale fino al 2014 per Alfa, mentre i tedeschi hanno solo proposte di acquisto.
Vorrei far notare poi che nell'articolo riportato per l'ennesima volta si parla di Audi come marchio con il quale VW NON E' RIUSCITA a confrontarsi con BMW.
E poi ci sarebbe il fallimento Seat che per vendere deve fare monovolume!
 
Maxetto ha scritto:
75TURBO-TP ha scritto:
Nel 2009 Alfa ha venduto circa 102.000 vetture (-1% rispetto al corrispettivo del 2008 ): numeri estremamente distanti dalle aspettative, quasi triple, del gruppo torinese. Forse in VW hanno deciso di far cuocere Fiat nel suo stesso brodo per poi sferrare l?attacco finale

Per la Volkswagen, l'Alfa dovrebbe avere quel ruolo di anti-BMW che all'Audi non sono riusciti ad attribuire.

Fanta-industria? Non del tutto. Dietro il sogno di rilevare l'Alfa Romeo c'è un lucido piano industriale e commerciale: avere un marchio dal leggendario retaggio sportivo che Audi, per storia e posizionamento, non potrebbe mai essere. Ma, in questa vicenda, il fattore umano forse conta ancora di più. Il copione è quasi da western, e - visto il marchio coinvolto - è il caso di dire «all'italiana»: prima o poi il cavaliere solitario tornerà a prendersi la sua rivincita. Sin da quando se ne andò sbattendo la porta nel lontano 2000 in aperto conflitto con Paolo Cantarella, allora amministratore delegato della Fiat, Walter de' Silva, ai tempi direttore dello stile Alfa ha un chiodo fisso. Tornare a Milano da «vincitore». Poco importa che i suoi detrattori d'allora non ci siano più, le guerre personali si possono fare anche con i mulini a vento. E contro i fantasmi. Secondo gli ambienti del Torinese, la marcia di avvicinamento è cominciata da lontano, prendendo alcune figure chiave dai centri stile italiani con una campagna acquisti che è ancora in corso, dai livelli manageriali, come nel caso di Luca De Meo, fino all'acquisizione dell'Italdesign poco più di un mese fa.

Ma quanto di tutto ciò risponde ai sogni di de' Silva e quanto, invece, è radicato nella realtà? Winterkorn, boss del gruppo tedesco, ha grande stima del suo direttore del design. Più volte ha manifestato interesse per il marchio Alfa. E le trattative sono effettivamente avvenute. Poi c'è stato uno stop. Secondo alcuni, ora sarebbero riprese in gran segreto. Eccone il retroscena.

Quando la Fiat scandagliava il mondo dell'auto a 360 gradi per trovare un partner, più o meno due anni fa, aprì un canale anche con il gruppo Volkswagen per valutare una cooperazione industriale. Nella trattativa, che venne affidata a Luca De Meo, entrò anche il forte interesse dei tedeschi per il marchio Alfa. Ma nel frattempo, mentre De Meo parlava con la Germania, Marchionne trattava con gli americani per Chrysler. La chiusura della trattativa per rilevare il colosso di Detroit mandò in cantina i contatti con Wolfsburg. Dicono che De Meo ci sia rimasto male. La controparte tedesca, però, ne aveva tanto apprezzato le idee che pochi mesi dopo lo avrebbe reclutato per fargli guidare il marketing Volkswagen e più tardi quello dell'intero gruppo.

In teoria, sulla carta, l'affare sarebbe già fatto: la Fiat ha dimostrato di non sapere bene cosa farsene, dell'Alfa, e come rilanciarla; alla Volkswagen, invece, interessa. Quindi che cosa trattiene Winterkorn e Marchionne dal mettere una bella firma su un contratto sotto i flash di mezzo mondo? Uno dei nodi spinosi della trattativa è sempre stato Pomigliano. La Fiat sarebbe stata ben felice di dare ai tedeschi il sito produttivo assieme al marchio, ma quelli non avevano intenzione di accollarselo. Ora che a Pomigliano si farà la Panda, non sarebbe più un ostacolo. Eppure a Marchionne l'idea di fare un regalo ai tedeschi non piace e l'Alfa preferirebbe tenersela. Il piano presentato in maggio e l'affidamento del Biscione nelle mani di Harald Wester (vedi qui l'intervista di Quattroruote) sono l'ultima fiche da puntare sulla casella dell'Alfa. Ma se non dovesse andare bene, lo scenario cambierebbe. I tedeschi lo sanno, e stanno alla finestra. Con, in caldo, il loro piano di nuovi prodotti.
Però questa frase mi lascia perplesso, se non sono riusciti con Audi a fare concorrenza a Bmw perchè dovrebbero riuscirci con Alfa?
Forse avranno deciso di mettere la Tp sui modelli grandi del biscione?

Marchionne e Elkann non rappresentano la vecchia Fiat che cmq aveva concluso con la 156 la 147 e la Gt che sono delle signore ALFA ROMEO; Marchionne ha detto che Alfa Romeo sarà il marchio premium del gruppo ed è ovvio che sia cosi. Perche non credergli. Del resto fino ad ora ah compiuto operazioni eccellenti e a sbagliato poco o nulla in questi anni e partendo da una azienda fallita e venduta.
Oggi addirittura con gruppo Chrysler e Maserati Abarth ci sono le possibilità per creare nei prossimi anni Alfa in ogni segmento e con ogni carrozzeria.
Perche voler rinunciare proprio adesso??
Certo da parte di tutti (tranne i soliti per ovvi motivi) ci vorrebbe un po piu ottimismo!!!!
Ciao
 
75TURBO-TP ha scritto:
Fancar_ ha scritto:
75TURBO-TP ha scritto:
Per la Volkswagen, l'Alfa dovrebbe avere quel ruolo di anti-BMW che all'Audi non sono riusciti ad attribuire.
O forse che non le hanno espressamente voluto dare (parlo di Audi), che oggi ha una sua precisa identità.

75TURBO-TP ha scritto:
Fanta-industria? Non del tutto. Dietro il sogno di rilevare l'Alfa Romeo c'è un lucido piano industriale e commerciale: avere un marchio dal leggendario retaggio sportivo che Audi, per storia e posizionamento, non potrebbe mai essere.

È verò, però della storia ci si dimentica in fretta: è sempre il presente che conta, ed oggi Audi è un costruttore al vertice mondiale; ha una variteà di cambi, motori e trazioni...da far impallidire qualsiasi avversario. Pur con meno blasone, basta un'RS5 da 450 cv per mangiarsi un'8C da 200 mila ? bellissima si di carrozzeria, ma fatta tanto per far scena sul resto.

No fancar la storia dell'Alfa e' ancora viva, nel mondo ci sono migliaia di club alfa,la dimostrazione di quello che dico e' che una Maserati rimarchiata con il solo fatto di portare il prestigioso marchio Alfa viene venduta al doppio di una maserati e si vendono tutte.
Fiat aveva il pane ma non i denti,Vw li ha. ;)


possono mettera la tp sulle seat, o è proprio solo una questione di pezzo di plastica attaccato?
 
Fancar_ ha scritto:
E aggiungo anche che una Bravo SW, se ci fosse, venderebbe come la Giulietta; quindi secondo me se Fiat vendesse Alfa ma curasse di più il resto alla fine non ci sarebbero perdite.

Le vendite attuali di Alfa fanno pietà....

In Europa vende di più Daiatsu.

Daiatsu fa parte del gruppo Toyota insieme a Lexus.
Entrambi i marchi vendono di gran lunga molto meno di Alfa e Lancia
http://www.unrae.it/files/pocket_6mesi2010.pdf
 
antonio e. ha scritto:
75TURBO-TP ha scritto:
Poi guarda il Forum pur essendo tra le ultime per vendite siamo i primi per frequentazione.

Si, hai detto bene, è anche questa una dimostrazione di quanto sia ancora viva la passione per il marchio del biscione. Anche i tantissimi "fan club" sparsi per il mondo stanno a dimostrarlo, così come il fatto che, nonostante l'esigua rete di vendita, l'Alfa riesca ancora ad esportare circa il 50% della produzione...
In sostanza: come ha già detto qualcuno, con le idee (ed i capitali...) giusti ci vorrebbe assai poco per "rilanciare" l'Alfa, che non necessita di inventarsi un blasone o un'immagine di marca, potendo godere di un marchio e di una storia di raro fascino...

E' anche per questo che Marchionne ha capito che deve cercare a tutti i costi di far diventare Alfa il marchio premium del gruppo.
Speriamo ci riesca.
 
156jtd. ha scritto:
75TURBO-TP ha scritto:
Nel 2009 Alfa ha venduto circa 102.000 vetture (-1% rispetto al corrispettivo del 2008 ): numeri estremamente distanti dalle aspettative, quasi triple, del gruppo torinese. Forse in VW hanno deciso di far cuocere Fiat nel suo stesso brodo per poi sferrare l?attacco finale

Per la Volkswagen, l'Alfa dovrebbe avere quel ruolo di anti-BMW che all'Audi non sono riusciti ad attribuire.

Fanta-industria? Non del tutto. Dietro il sogno di rilevare l'Alfa Romeo c'è un lucido piano industriale e commerciale: avere un marchio dal leggendario retaggio sportivo che Audi, per storia e posizionamento, non potrebbe mai essere. Ma, in questa vicenda, il fattore umano forse conta ancora di più. Il copione è quasi da western, e - visto il marchio coinvolto - è il caso di dire «all'italiana»: prima o poi il cavaliere solitario tornerà a prendersi la sua rivincita. Sin da quando se ne andò sbattendo la porta nel lontano 2000 in aperto conflitto con Paolo Cantarella, allora amministratore delegato della Fiat, Walter de' Silva, ai tempi direttore dello stile Alfa ha un chiodo fisso. Tornare a Milano da «vincitore». Poco importa che i suoi detrattori d'allora non ci siano più, le guerre personali si possono fare anche con i mulini a vento. E contro i fantasmi. Secondo gli ambienti del Torinese, la marcia di avvicinamento è cominciata da lontano, prendendo alcune figure chiave dai centri stile italiani con una campagna acquisti che è ancora in corso, dai livelli manageriali, come nel caso di Luca De Meo, fino all'acquisizione dell'Italdesign poco più di un mese fa.

Ma quanto di tutto ciò risponde ai sogni di de' Silva e quanto, invece, è radicato nella realtà? Winterkorn, boss del gruppo tedesco, ha grande stima del suo direttore del design. Più volte ha manifestato interesse per il marchio Alfa. E le trattative sono effettivamente avvenute. Poi c'è stato uno stop. Secondo alcuni, ora sarebbero riprese in gran segreto. Eccone il retroscena.

Quando la Fiat scandagliava il mondo dell'auto a 360 gradi per trovare un partner, più o meno due anni fa, aprì un canale anche con il gruppo Volkswagen per valutare una cooperazione industriale. Nella trattativa, che venne affidata a Luca De Meo, entrò anche il forte interesse dei tedeschi per il marchio Alfa. Ma nel frattempo, mentre De Meo parlava con la Germania, Marchionne trattava con gli americani per Chrysler. La chiusura della trattativa per rilevare il colosso di Detroit mandò in cantina i contatti con Wolfsburg. Dicono che De Meo ci sia rimasto male. La controparte tedesca, però, ne aveva tanto apprezzato le idee che pochi mesi dopo lo avrebbe reclutato per fargli guidare il marketing Volkswagen e più tardi quello dell'intero gruppo.

In teoria, sulla carta, l'affare sarebbe già fatto: la Fiat ha dimostrato di non sapere bene cosa farsene, dell'Alfa, e come rilanciarla; alla Volkswagen, invece, interessa. Quindi che cosa trattiene Winterkorn e Marchionne dal mettere una bella firma su un contratto sotto i flash di mezzo mondo? Uno dei nodi spinosi della trattativa è sempre stato Pomigliano. La Fiat sarebbe stata ben felice di dare ai tedeschi il sito produttivo assieme al marchio, ma quelli non avevano intenzione di accollarselo. Ora che a Pomigliano si farà la Panda, non sarebbe più un ostacolo. Eppure a Marchionne l'idea di fare un regalo ai tedeschi non piace e l'Alfa preferirebbe tenersela. Il piano presentato in maggio e l'affidamento del Biscione nelle mani di Harald Wester (vedi qui l'intervista di Quattroruote) sono l'ultima fiche da puntare sulla casella dell'Alfa. Ma se non dovesse andare bene, lo scenario cambierebbe. I tedeschi lo sanno, e stanno alla finestra. Con, in caldo, il loro piano di nuovi prodotti.

Vecchio articolo se non ricordo male gia postato anche qui.
Ma qui siamo sadomasochisti e allora lo riproporremo fino alla morte.

Certo che cosi non si crea certo fiducia attorno al marchio e non si fa certo il suo bene.
E' datato agosto 2010,siamo ai primi di ottobre.Non e' nascondendo la testa come gli struzzi che si evita il pericolo.
Per favore lasciate perdere seat,con fiat ricarrozzava panda 127 e ritmo.anche con quella VW ha ottenuto risultati rispetto a quello che faceva con fiat,oppure dimentichi la seat exeo e il confronto con 159 quando mai si sarebbe potuto immaginare una cosa simile!!!
Seat e' ZERO rispetto ad Alfa come marchio,Vw lo sa e fiat no e' questo problema.
Poi cosa significa la TP sulla seat ma adesso basta mettere una TP su chi ha ricarrozzato per anni le piu' piccole fiat per farla diventare concorrente di BMW,non ci credi neanche tu a quello che scrivi non farlo sono cose insensate ;)
 
156jtd. ha scritto:
antonio e. ha scritto:
75TURBO-TP ha scritto:
Poi guarda il Forum pur essendo tra le ultime per vendite siamo i primi per frequentazione.

Si, hai detto bene, è anche questa una dimostrazione di quanto sia ancora viva la passione per il marchio del biscione. Anche i tantissimi "fan club" sparsi per il mondo stanno a dimostrarlo, così come il fatto che, nonostante l'esigua rete di vendita, l'Alfa riesca ancora ad esportare circa il 50% della produzione...
In sostanza: come ha già detto qualcuno, con le idee (ed i capitali...) giusti ci vorrebbe assai poco per "rilanciare" l'Alfa, che non necessita di inventarsi un blasone o un'immagine di marca, potendo godere di un marchio e di una storia di raro fascino...

E' anche per questo che Marchionne ha capito che deve cercare a tutti i costi di far diventare Alfa il marchio premium del gruppo.
Speriamo ci riesca.
Speriamo che prima di morire me lo ricordo. :?
 
Leggo tante belle idee e opiniono ma anche tanta confusione..
1) certo, non servirebbe molto per rilanciare alla grade l'alfa romeo, ma non servirebbe molto come idee perché in quanto a soldi per sviluppare macchine leggere con uso di alluminio ecc ecc invece ne servono tanti e subito. Poi forse una valanga di entrate ma l'unica certezza e che servono tanti soldi in uscita
2) qualcuno osanna vater de silva ma si dimentica che 156 e 147 sono macchine moto riuscite ma con il muso che deriva dal passato alfa e non ha certo inventato qualcosa. Lo dimostra anche il fatto che seat ha iniziato ad avere musi a cuneo come le alfa e le audi non sono sta bellezza. Comode ok, rifinite bene ok (con quello che costano ci mancherebbe!) ma sul fatto del design lascerei stare. Infatti arriva giugiaro..
3) tutta sta bravura dei tedeschi che sanno cosa fare non è del tutto vera considerando che
a) la seat non sono riusciti a farla diventare il marchio sportivo del gruppo e succhia soldi invece che generarne
b) hanno prodotto la Phaeton ed è stato un bagno di sangue oltretutto preventivabile... perché uno che spende 100.000 euro per una macchina li dovrebbe spendere per la macchina del popolo quando nel gruppo c'è l'audi A8 e comunque sempre rimanendo su prodotti tedeschi ci sono mercedes classe s e bmw aerie 7 ?
4) ma i tedeschi porducono tutto in gernania? A me non risulta. Sulle macchine di un certo prezzo e presitgio (o presunto tale) non c'è un gran problema di mille euro in più o in meno sul prezzo di vendita, ma sulle macchine medio piccole mille euro sono la discriminante tra vendere e non vendere e purtroppo l'italia come altri paesi è penalizzata dal costo della manodopera. Tutti vorremmo produrre tutto in italia e far contenti tanti operai e famiglie, ma la realtà da anni è ben diversa. Tutti i prodotti che hanno necessità di contenere i costi perché così impone il mercato (cioè chi compra!) non vengono più prodotti in italia (germania, francia, ecc) da anni.
E' triste ma è la realtà non solo italiana...
 
75TURBO-TP ha scritto:
156jtd. ha scritto:
75TURBO-TP ha scritto:
Nel 2009 Alfa ha venduto circa 102.000 vetture (-1% rispetto al corrispettivo del 2008 ): numeri estremamente distanti dalle aspettative, quasi triple, del gruppo torinese. Forse in VW hanno deciso di far cuocere Fiat nel suo stesso brodo per poi sferrare l?attacco finale

Per la Volkswagen, l'Alfa dovrebbe avere quel ruolo di anti-BMW che all'Audi non sono riusciti ad attribuire.

Fanta-industria? Non del tutto. Dietro il sogno di rilevare l'Alfa Romeo c'è un lucido piano industriale e commerciale: avere un marchio dal leggendario retaggio sportivo che Audi, per storia e posizionamento, non potrebbe mai essere. Ma, in questa vicenda, il fattore umano forse conta ancora di più. Il copione è quasi da western, e - visto il marchio coinvolto - è il caso di dire «all'italiana»: prima o poi il cavaliere solitario tornerà a prendersi la sua rivincita. Sin da quando se ne andò sbattendo la porta nel lontano 2000 in aperto conflitto con Paolo Cantarella, allora amministratore delegato della Fiat, Walter de' Silva, ai tempi direttore dello stile Alfa ha un chiodo fisso. Tornare a Milano da «vincitore». Poco importa che i suoi detrattori d'allora non ci siano più, le guerre personali si possono fare anche con i mulini a vento. E contro i fantasmi. Secondo gli ambienti del Torinese, la marcia di avvicinamento è cominciata da lontano, prendendo alcune figure chiave dai centri stile italiani con una campagna acquisti che è ancora in corso, dai livelli manageriali, come nel caso di Luca De Meo, fino all'acquisizione dell'Italdesign poco più di un mese fa.

Ma quanto di tutto ciò risponde ai sogni di de' Silva e quanto, invece, è radicato nella realtà? Winterkorn, boss del gruppo tedesco, ha grande stima del suo direttore del design. Più volte ha manifestato interesse per il marchio Alfa. E le trattative sono effettivamente avvenute. Poi c'è stato uno stop. Secondo alcuni, ora sarebbero riprese in gran segreto. Eccone il retroscena.

Quando la Fiat scandagliava il mondo dell'auto a 360 gradi per trovare un partner, più o meno due anni fa, aprì un canale anche con il gruppo Volkswagen per valutare una cooperazione industriale. Nella trattativa, che venne affidata a Luca De Meo, entrò anche il forte interesse dei tedeschi per il marchio Alfa. Ma nel frattempo, mentre De Meo parlava con la Germania, Marchionne trattava con gli americani per Chrysler. La chiusura della trattativa per rilevare il colosso di Detroit mandò in cantina i contatti con Wolfsburg. Dicono che De Meo ci sia rimasto male. La controparte tedesca, però, ne aveva tanto apprezzato le idee che pochi mesi dopo lo avrebbe reclutato per fargli guidare il marketing Volkswagen e più tardi quello dell'intero gruppo.

In teoria, sulla carta, l'affare sarebbe già fatto: la Fiat ha dimostrato di non sapere bene cosa farsene, dell'Alfa, e come rilanciarla; alla Volkswagen, invece, interessa. Quindi che cosa trattiene Winterkorn e Marchionne dal mettere una bella firma su un contratto sotto i flash di mezzo mondo? Uno dei nodi spinosi della trattativa è sempre stato Pomigliano. La Fiat sarebbe stata ben felice di dare ai tedeschi il sito produttivo assieme al marchio, ma quelli non avevano intenzione di accollarselo. Ora che a Pomigliano si farà la Panda, non sarebbe più un ostacolo. Eppure a Marchionne l'idea di fare un regalo ai tedeschi non piace e l'Alfa preferirebbe tenersela. Il piano presentato in maggio e l'affidamento del Biscione nelle mani di Harald Wester (vedi qui l'intervista di Quattroruote) sono l'ultima fiche da puntare sulla casella dell'Alfa. Ma se non dovesse andare bene, lo scenario cambierebbe. I tedeschi lo sanno, e stanno alla finestra. Con, in caldo, il loro piano di nuovi prodotti.

Vecchio articolo se non ricordo male gia postato anche qui.
Ma qui siamo sadomasochisti e allora lo riproporremo fino alla morte.

Certo che cosi non si crea certo fiducia attorno al marchio e non si fa certo il suo bene.
E' datato agosto 2010,siamo ai primi di ottobre.Non e' nascondendo la testa come gli struzzi che si evita il pericolo.
Per favore lasciate perdere seat,con fiat ricarrozzava panda 127 e ritmo.anche con quella VW ha ottenuto risultati rispetto a quello che faceva con fiat,oppure dimentichi la sea exeo e il confronto con 159 quando mai si sarebbe potuto immaginare una cosa simile!!!
Seat e' ZERO rispetto ad Alfa come marchio,Vw lo sa e fiat no e' questo problema.
Poi cosa significa la TP sulla seat ma adesso basta mettere una TP su chi ha ricarrozzato per anni le piu' piccole fiat per farla diventare concorrente di BMW,non ci credi neanche tu a quello che scrivi non farlo sono cose insensate ;)

chi lo dice che Fiat non lo sa?
Tu?
A me non pare che gli attuali ultimi modelli Alfa no siano degni di essere marchiati Alfa e i prossimi potrebbero anche essere meglio.

Se uno è capace di fare una Tp la puo mettere su qls auto, anche una Dacia. Se non lo sai fare .... E siccome non l'hanno mai fatto........
 
danyvr ha scritto:
Leggo tante belle idee e opiniono ma anche tanta confusione..
1) certo, non servirebbe molto per rilanciare alla grade l'alfa romeo, ma non servirebbe molto come idee perché in quanto a soldi per sviluppare macchine leggere con uso di alluminio ecc ecc invece ne servono tanti e subito. Poi forse una valanga di entrate ma l'unica certezza e che servono tanti soldi in uscita
2) qualcuno osanna vater de silva ma si dimentica che 156 e 147 sono macchine moto riuscite ma con il muso che deriva dal passato alfa e non ha certo inventato qualcosa. Lo dimostra anche il fatto che seat ha iniziato ad avere musi a cuneo come le alfa e le audi non sono sta bellezza. Comode ok, rifinite bene ok (con quello che costano ci mancherebbe!) ma sul fatto del design lascerei stare. Infatti arriva giugiaro..
3) tutta sta bravura dei tedeschi che sanno cosa fare non è del tutto vera considerando che
a) la seat non sono riusciti a farla diventare il marchio sportivo del gruppo e succhia soldi invece che generarne
b) hanno prodotto la Phaeton ed è stato un bagno di sangue oltretutto preventivabile... perché uno che spende 100.000 euro per una macchina li dovrebbe spendere per la macchina del popolo quando nel gruppo c'è l'audi A8 e comunque sempre rimanendo su prodotti tedeschi ci sono mercedes classe s e bmw aerie 7 ?
4) ma i tedeschi porducono tutto in gernania? A me non risulta. Sulle macchine di un certo prezzo e presitgio (o presunto tale) non c'è un gran problema di mille euro in più o in meno sul prezzo di vendita, ma sulle macchine medio piccole mille euro sono la discriminante tra vendere e non vendere e purtroppo l'italia come altri paesi è penalizzata dal costo della manodopera. Tutti vorremmo produrre tutto in italia e far contenti tanti operai e famiglie, ma la realtà da anni è ben diversa. Tutti i prodotti che hanno necessità di contenere i costi perché così impone il mercato (cioè chi compra!) non vengono più prodotti in italia (germania, francia, ecc) da anni.
E' triste ma è la realtà non solo italiana...

Vero e aggiungo che il Porsche Cayenne lo producono in Rep.ceca.
 
156jtd. ha scritto:
Maxetto ha scritto:
75TURBO-TP ha scritto:
Nel 2009 Alfa ha venduto circa 102.000 vetture (-1% rispetto al corrispettivo del 2008 ): numeri estremamente distanti dalle aspettative, quasi triple, del gruppo torinese. Forse in VW hanno deciso di far cuocere Fiat nel suo stesso brodo per poi sferrare l?attacco finale

Per la Volkswagen, l'Alfa dovrebbe avere quel ruolo di anti-BMW che all'Audi non sono riusciti ad attribuire.

Fanta-industria? Non del tutto. Dietro il sogno di rilevare l'Alfa Romeo c'è un lucido piano industriale e commerciale: avere un marchio dal leggendario retaggio sportivo che Audi, per storia e posizionamento, non potrebbe mai essere. Ma, in questa vicenda, il fattore umano forse conta ancora di più. Il copione è quasi da western, e - visto il marchio coinvolto - è il caso di dire «all'italiana»: prima o poi il cavaliere solitario tornerà a prendersi la sua rivincita. Sin da quando se ne andò sbattendo la porta nel lontano 2000 in aperto conflitto con Paolo Cantarella, allora amministratore delegato della Fiat, Walter de' Silva, ai tempi direttore dello stile Alfa ha un chiodo fisso. Tornare a Milano da «vincitore». Poco importa che i suoi detrattori d'allora non ci siano più, le guerre personali si possono fare anche con i mulini a vento. E contro i fantasmi. Secondo gli ambienti del Torinese, la marcia di avvicinamento è cominciata da lontano, prendendo alcune figure chiave dai centri stile italiani con una campagna acquisti che è ancora in corso, dai livelli manageriali, come nel caso di Luca De Meo, fino all'acquisizione dell'Italdesign poco più di un mese fa.

Ma quanto di tutto ciò risponde ai sogni di de' Silva e quanto, invece, è radicato nella realtà? Winterkorn, boss del gruppo tedesco, ha grande stima del suo direttore del design. Più volte ha manifestato interesse per il marchio Alfa. E le trattative sono effettivamente avvenute. Poi c'è stato uno stop. Secondo alcuni, ora sarebbero riprese in gran segreto. Eccone il retroscena.

Quando la Fiat scandagliava il mondo dell'auto a 360 gradi per trovare un partner, più o meno due anni fa, aprì un canale anche con il gruppo Volkswagen per valutare una cooperazione industriale. Nella trattativa, che venne affidata a Luca De Meo, entrò anche il forte interesse dei tedeschi per il marchio Alfa. Ma nel frattempo, mentre De Meo parlava con la Germania, Marchionne trattava con gli americani per Chrysler. La chiusura della trattativa per rilevare il colosso di Detroit mandò in cantina i contatti con Wolfsburg. Dicono che De Meo ci sia rimasto male. La controparte tedesca, però, ne aveva tanto apprezzato le idee che pochi mesi dopo lo avrebbe reclutato per fargli guidare il marketing Volkswagen e più tardi quello dell'intero gruppo.

In teoria, sulla carta, l'affare sarebbe già fatto: la Fiat ha dimostrato di non sapere bene cosa farsene, dell'Alfa, e come rilanciarla; alla Volkswagen, invece, interessa. Quindi che cosa trattiene Winterkorn e Marchionne dal mettere una bella firma su un contratto sotto i flash di mezzo mondo? Uno dei nodi spinosi della trattativa è sempre stato Pomigliano. La Fiat sarebbe stata ben felice di dare ai tedeschi il sito produttivo assieme al marchio, ma quelli non avevano intenzione di accollarselo. Ora che a Pomigliano si farà la Panda, non sarebbe più un ostacolo. Eppure a Marchionne l'idea di fare un regalo ai tedeschi non piace e l'Alfa preferirebbe tenersela. Il piano presentato in maggio e l'affidamento del Biscione nelle mani di Harald Wester (vedi qui l'intervista di Quattroruote) sono l'ultima fiche da puntare sulla casella dell'Alfa. Ma se non dovesse andare bene, lo scenario cambierebbe. I tedeschi lo sanno, e stanno alla finestra. Con, in caldo, il loro piano di nuovi prodotti.
Però questa frase mi lascia perplesso, se non sono riusciti con Audi a fare concorrenza a Bmw perchè dovrebbero riuscirci con Alfa?
Forse avranno deciso di mettere la Tp sui modelli grandi del biscione?

Marchionne e Elkann non rappresentano la vecchia Fiat che cmq aveva concluso con la 156 la 147 e la Gt che sono delle signore ALFA ROMEO; Marchionne ha detto che Alfa Romeo sarà il marchio premium del gruppo ed è ovvio che sia cosi. Perche non credergli. Del resto fino ad ora ah compiuto operazioni eccellenti e a sbagliato poco o nulla in questi anni e partendo da una azienda fallita e venduta.
Oggi addirittura con gruppo Chrysler e Maserati Abarth ci sono le possibilità per creare nei prossimi anni Alfa in ogni segmento e con ogni carrozzeria.
Perche voler rinunciare proprio adesso??
Certo da parte di tutti (tranne i soliti per ovvi motivi) ci vorrebbe un po piu ottimismo!!!!
Ciao

Marchionne e Elkann sono entrambi Americani. Imho questi signori sono molto piú interessati a Chrysler (proprietá) che a Fiat, la quale, sempre secondo me, stanno per smontare (scorporo) per tenere magari quel che li conviene e disfarsi del resto che non rende.. :|
Piech é un grande personaggio nel mondo automobilistico, un po strano, pure antipatico, ma sa cosa vuole e come e quando prenderlo. Sicuramente é 1000 volte piú informato di noi e analizza per bene tutto quello che sta succedendo nel mondo dell´auto.
Sono imprenditori, manager.. non ragionano col cuore..
Metterei la mano nel fuoco: Questi signori non battono ciglio se devono vendere l´Alfa per prendere il 51% di Chrysler.
:|
 
Back
Alto