<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Riflessioni sull'appello di Tavares | Il Forum di Quattroruote

Riflessioni sull'appello di Tavares

lanciato dal Salone dell'Auto di Parigi poco più di un mese fa rispetto alla possibile invasione di auto cinesi sul mercato europeo.

A fronte di una totale assenza di dazi (cosa non reciproca, il Made in Europe in Cina quale che sia il settore merceologico subisce una tassazione mooolto alta), il CEO di Stellantis teme un'invasione cinese sul nostro mercato. E invoca l'introduzione di dazi.

L'era del libero mercato sfrenato in grado di autoregolarsi tra pandemia, guerra, carenza di chip, sbandierata transizione ecologica, potrebbe finire?

Il dato di realtà è che nell'ultimo anno stiamo assistendo a un piccolo boom dei marchi cinesi (Evo, Link, manco li so tutti) che vendono non solo macchine elettriche o elettrificate (settori in cui la Cina, grazie all'accesso diretto alle materie prime necessarie alla produzione di batterie gode di un significativo vantggio competitivo) ma anche tradizionali benzina e gpl a prezzi da saldo.

Per non parlare delle bev Smart ForTwo, Twingo, Tesla Model qualcosa, Dacia Spring che arrivano tutte dalla terra del Dragone.

Ora al netto del fatto che se veramente in Europa ci sarà nel 2035 il blocco alla vendita di auto termiche, i Cinesi potranno fare del nostro mercato (e delle nostre aziende) ciò che vorranno, forse il grido di allarme lanciato da Tavares forse andrebbe un po' ascoltato.

Fermo restando che è sempre stato Tavares a dire che gli stabilimenti italiani sono troppo puliti e che quel livello di pulizia costa troppo, che vuole fare margini a tutti i costi (anche a costo di rallentare la produzione mettendo in cassa la manodopera, e sacrificare e di tanto i volumi). Basta vedere la Panda che in due anni ha un listino cresciuto del 30% con vendite di fatto dimezzate, varrebbe la pena che Stellantis, insieme a VW (i principali car manifacturer Europei) provassero a formulare a questo punto delle proposte vere e concrete alla UE.

Peccato che mentre per Stellantis la Cina è un mercato marginale, per VW rappresenta il primo mercato.E come fa VW a chiedere i dazi??

Che ne pensate?
 
Ho già espresso più volte la mia opinione sul tema e la ribadisco. La corsa all'elettrico puro, essendo basata non su una normale evoluzione tecnologica ma su una sostanziale imposizione ex lege, ha indotto le case a concentrare gli sforzi su veicoli grossi e costosi e, più in generale, verso l'alto di gamma.
Ciò consentirà ai produttori cinesi di entrare nel mercato europeo senza trovare particolari ostacoli. Le auto cinesi saranno le uniche accessibili per i ceti medio-bassi e questo avrà forti ripercussioni sull'industria europea.
Riusciranno le case europee a sopravvivere? O la concorrenza cinese toglierà quote di mercato sino al punto da spazzare via marchi storici? Questo non saprei dirlo ma porsi il problema mi sembra doveroso. Anche perché la politica industriale ha effetti diretti sul PIL e sull'occupazione
 
Faccio a mia volta una riflessione un poco provocatoria . Ma a chi compra una DR o una MG , che stanno aumentando ad ogni mese che passa, perché dovrebbe interessare un dazio Europeo che non farebbe altro che far aumentare i prezzi di queste vetture e fargliele pagare di più?
 
-....Che tante volte,
a pensare solo ai propri interessi,
va gambe all' aria l' intera comunita' a partire dai PIU' DEBOLI....
....E quelli che comprano MG e DR non sono certo i " Mr Tuiga ",
ma gente comune....
....Che, probabilmente salterebbe subito dopo i PRIMI....

-Stesse mai zitto una volta
 
Ultima modifica:
Faccio a mia volta una riflessione un poco provocatoria . Ma a chi compra una DR o una MG , che stanno aumentando ad ogni mese che passa, perché dovrebbe interessare un dazio Europeo che non farebbe altro che far aumentare i prezzi di queste vetture e fargliele pagare di più?
Ovviamente questo acquirente non ha alcun interesse a pagare di più la sua DR, così come io non ho alcun interesse a pagare le tasse. Sono scelte del decisore politico in funzione dell’interesse generale (ad esempio le mie tasse per finanziare la sanità, il dazio per togliere motivazioni d’acquisto)
 
A fronte di una totale assenza di dazi
non so dove hai preso quest’informazione, perché a me risulta che i dazi sui prodotti cinesi ci siano eccome: tempo fa per gioco ho acquistato via internet un telefonino in cina e quando è arrivato in Italia, oltre all'IVA e ai costi di sdoganamento, c'era voce "altre spese d'importazione"

riguardo la considerazione che le aziende automobilistiche abbiano della propria clientela e delle proprie maestranze, intesa in un'ottica campanilistica, mi sembra un po' tutto fuori fuoco:
-i cinesi ci hanno già divorati, è già tutto fatto in cina o limitrofi da decenni;
-le case automobilistiche finora hanno prodotto e venduto modelli con mini elettrificazione solo per divorare gli incentivi

quindi queste per me sono banalissime lacrime di coccodrillo

parliamo invece magari di rapporto qualità/prezzo et similia di stellantis rispetto a cinesi e coreani
 
Temo che l'introduzione di dazi ad hoc sulle auto elettriche avrebbe come risultato principale quello di far alzare ulteriormente i listini e tagliare fuori dalla possibilità di acquisto milioni e milioni di automobilisti. E non parlo solo dei listini di veicoli importati dalla Cina ma anche di quelli europei che, essendo protetti dalla concorrenza low cost , avrebbero meno stimoli a contenere i prezzi al cliente.
Per capirci: chi oggi potrebbe comprare una Mg4 base (che comunque son già 30 mila euro) ma non una id3 base, domani con i dazi non potrebbe comprare né una né l'altra. Figurarsi su auto più piccole, andrà a finire che potranno permettersi cose tipo la Citroën Ami o poco più.
Tavares invece farebbe bene a preoccuparsi di quel che già vende adesso come elettriche e di come viene gestito il tutto anche a livello di assistenza. Si legge sui forum dedicati di guasti tutt'altro che rari al caricatore di bordo da 11kW e attese di mesi per il ricambio. Aggiornamenti software che vanno a influire sulla quota utilizzabile di batteria: 50 kWh dichiarati ma disponibili circa 45, poi scesi post aggiornamento software, poi un poco risaliti, poi si vedrà con i prossimi aggiornamenti. Tutte cose che la clientela coinvolta non ha gradito affatto, visto anche il prezzo pagato, nonostante per il resto molti si trovino bene con la vettura. Altro che preoccuparsi dei dazi.
 
Al di là di come la si pensi, le misure protezionistiche servirebbero a rendere più competitivi i prodotti europei rispetto a quelli di importazione (cinese). Esempio: se oggi una cinese costa 25mila euro e una europea ne costa 28, a parità di segmento, dotazioni e quant'altro, l'effetto sarebbe quello di indurre i consumatori ad acquistare prevalentemente prodotti cinesi perché meno costosi. Nel medio periodo, il rischio sarebbe di avere un mercato monopolizzato da auto cinesi, con i lavoratori delle fabbriche europee in cassa integrazione o addirittura licenziati. Ripeto, questo in linea teorica.
Con misure protezionistiche, i prezzi sarebbero invece allineati e ciò consentirebbe al prodotto europeo di mantenere competitività su quello di importazione, quanto meno nel medio periodo nel quale il gap rischia di essere esiziale per molte case nostrane
 
Al di là di come la si pensi, le misure protezionistiche servirebbero a rendere più competitivi i prodotti europei rispetto a quelli di importazione (cinese). Esempio: se oggi una cinese costa 25mila euro e una europea ne costa 28, a parità di segmento, dotazioni e quant'altro, l'effetto sarebbe quello di indurre i consumatori ad acquistare prevalentemente prodotti cinesi perché meno costosi. Nel medio periodo, il rischio sarebbe di avere un mercato monopolizzato da auto cinesi, con i lavoratori delle fabbriche europee in cassa integrazione o addirittura licenziati. Ripeto, questo in linea teorica.
Con misure protezionistiche, i prezzi sarebbero invece allineati e ciò consentirebbe al prodotto europeo di mantenere competitività su quello di importazione, quanto meno nel medio periodo nel quale il gap rischia di essere esiziale per molte case nostrane

su questo hai perfettamente ragione, ma se l'intervento si limita a quello di inserire dei dazi non è detto che necessariamente i vantaggi di questa operazione diventano beneficio della collettività, questo potrebbe avvenire se parallelamente ai dazi le istituzioni e le case produttrici Europee raggiungono un accordo su diversi punti inerenti la produzione e la vendita delle vetture EV , anche investendo i guadagni avuti con gli stessi dazi. Ma le case sono disponibili a raggiungere accordi che ad esempio indirizzino la produzione ed i costi delle vetture verso obbiettivi al ribasso economicamente parlando ? O garantendo che la produzione avvenga su determinate regole? Non ne sono molto convinto, non vorrei che alcune case, perchè non sono tutte, da una parte vogliono protezionismo ed assistenzialismo pubblico però poi vogliono godere di una massima libertà imprenditoriale.
 
su questo hai perfettamente ragione, ma se l'intervento si limita a quello di inserire dei dazi non è detto che necessariamente i vantaggi di questa operazione diventano a beneficio della collettività
Pienamente d'accordo, come insegna la teoria economica le misure protezionistiche servono appunto a "proteggere" (cioè rendere più competitive) le imprese locali, ma nel lungo periodo creano un vantaggio competitivo che limita la concorrenza e svantaggia il consumatore. Tocca al decisore politico - in questo caso Bruxelles - valutare se misure di questo genere siano opportune, in che modo graduarle e così via
 
Al di là di come la si pensi, le misure protezionistiche servirebbero a rendere più competitivi i prodotti europei rispetto a quelli di importazione (cinese). Esempio: se oggi una cinese costa 25mila euro e una europea ne costa 28, a parità di segmento, dotazioni e quant'altro, l'effetto sarebbe quello di indurre i consumatori ad acquistare prevalentemente prodotti cinesi perché meno costosi. Nel medio periodo, il rischio sarebbe di avere un mercato monopolizzato da auto cinesi, con i lavoratori delle fabbriche europee in cassa integrazione o addirittura licenziati. Ripeto, questo in linea teorica.
Con misure protezionistiche, i prezzi sarebbero invece allineati e ciò consentirebbe al prodotto europeo di mantenere competitività su quello di importazione, quanto meno nel medio periodo nel quale il gap rischia di essere esiziale per molte case nostrane
Però il consumatore, che poteva comprare un'auto a 25000€, dovrà spenderne 28000?
 
Pienamente d'accordo, come insegna la teoria economica le misure protezionistiche servono appunto a "proteggere" (cioè rendere più competitive) le imprese locali, ma nel lungo periodo creano un vantaggio competitivo che limita la concorrenza e svantaggia il consumatore. Tocca al decisore politico - in questo caso Bruxelles - valutare se misure di questo genere siano opportune, in che modo graduarle e così via

credo che dovrebbe accade come è accaduto in USA, anzi forse ancora più stringente...il legislatore convoca le case e in pratica concede i dazi ma a fronte di alcune regole stringenti che impegnino anche sulla produzione su segmenti che ora stanno abbandonando.
 
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