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Quanto conviene cambiarli?

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Buongiorno, mi presento in quanto mi sono appena iscritto.
Sono di Roma e ho un Bmw F20 116d (motore 3 cilindri) del 2017 allestimento Urban, manuale con 155.000 km.
Ma vengo subito al punto…il mio meccanico mi ha detto che è arrivato il momento di cambiare gli ammortizzatori con i relativi supporti e parapolvere e mi ha fatto un preventivo di 1500€ per dei Monroe comprese manodopera, convergenza e iva.
Ora, secondo la vostra esperienza, conviene spendere questa cifra su un auto di 8 anni e con quel chilometraggio?
Grazie a chi mi risponderà!
 
Ciao, buongiorno,
solo tu ce lo puoi dire.....se l'auto e' in buone condizioni, sempre tagliandata come previsto ed hai intenzione di cambiarla per i prossimi 4/5 anni, sicuramente ne vale la pena.
I costi sono alti, ma hai acquistato una bmw ed era palese che la manutenzione sarebbe stata un bagno di sangue...anche perche', nel caso specifico, le strade di Roma non guardano lo stemma sul cofano....sono deleterie per qualsiasi auto.
 
La durata dei componenti originali è stata ottima considerando l’uso (dipende anche dalla gommatura che hai, più ribassate sono le gomme, meno durano gli ammortizzatori), il prezzo è corretto, valutare anche (e piuttosto) i KYB (Kayaba) che sono ottimi.
Le sospensioni sono materiale di consumo al pari dei freni, quando le cambierai ti sembrerà di avere un’auto nuova.
 
Grazie per i consigli. Al meccanico ho chiesto se mi poteva fare un preventivo anche con ammortizzatori di altri brand, mi ha risposto però dicendomi che loro montano solo Monroe (centro Midas).
Mi sapreste dare qualche feedback sui Monroe?
 
Grazie per i consigli. Al meccanico ho chiesto se mi poteva fare un preventivo anche con ammortizzatori di altri brand, mi ha risposto però dicendomi che loro montano solo Monroe (centro Midas).
Mi sapreste dare qualche feedback sui Monroe?
direi che puoi cercare qualche altro meccanico,con midas ho avuto un esperienza che meglio non raccontare
 

Tutto quello che bisogna sapere degli ammortizzatori Monroe​


  1. La produzione di ammortizzatori Monroe è cominciata nel 1982. Dal 1977, il marchio Monroe fa parte della società americana Tenneco, specializzata nella produzione e nella vendita di sospensioni automobilistiche. Nel 2016, il marchio ha festeggiato il 100° compleanno.
  2. La ditta produce alcuni componenti in fascia di prezzo media, altri in fascia di prezzo alta.
  3. Gli stabilimenti produttivi Monroe si trovano in tutti e cinque i continenti.
  4. Nei vari cataloghi, si trovano le linee di prodotti che seguono:
    • Originali. Sono quelli più economici e sono adatti a quasi tutti i modelli di automobile.
    • Reflex. Hanno valvole molto sensibili nei pistoni, con tecnologia Twin Disc, che reagisce anche ai minimi movimenti della struttura dell’auto. Migliorano molto la tenuta di strada del veicolo e ne riducono il rollio in fase di manovra.
    • Ammortizzatori Monroe Oespectrum. Montano una valvola di controllo d’impatto ad alta velocità che rende il movimento dell’asta molto uniforme e riduce al minimo i rumori.
    • Van Magnum. Sono destinati a veicoli commerciali leggeri. L’asta in dotazione resiste all’usura e possiede un diametro maggiore. Sono molto efficaci anche a pieno carico.
    • Adventure. Sono in dotazione sui veicoli a trazione integrale. Funzionano ottimamente anche in condizioni difficili e non richiedono trattamenti preliminari prima dell’installazione.
    • Sospensioni intelligenti. Grazie al sistema brevettato DRiV, la struttura dell’automobile si mantiene stabile anche in caso di frenata improvvisa.
    • RoadMatic. Sono destinati alle automobili di oltre 12 anni e hanno un prezzo contenuto.
  5. Si possono comprare ammortizzatori Monroe online anche per veicoli con rimorchio. Si trovano nelle serie Ride Leveler e Level Light. Inoltre, la serie Load Leveler è prodotta appositamente per veicoli a carico pesante.
  6. I materiali utilizzati per la produzione sono resistenti all’usura e hanno una durata di servizio più lunga.
  7. Monroe fa uso di tecnologie avanzate, come le Sospensioni Semi-attive a Variazione Continua (CVSA) e l’Abbattimento Sensibile di Accelerazione (ASD). Per questo, gli ammortizzatori reagiscono immediatamente ai cambiamenti del manto stradale e forniscono un livello di sicurezza elevato.
  8. La maggior parte degli articoli prodotti è destinata alle linee di montaggio dei veicoli di marchi come BMW, Volkswagen, Toyota, Nissan, Ford e di altre marche famose. Gli stabilimenti sono certificati secondo gli standard ISO 9000
 
Ti ringrazio, ma non intendevo una cosa presa dal web:emoji_grinning:
Intendevo dire qualche recensione sugli ammortizzatori di questo brand da qualcuno che li ha avuti o quanto meno abbia una certa esperienza nel settore
 
Grazie a KYB una full immersion nel mondo degli ammortizzatori e delle molle: vediamo tutto quello che c’è da sapere.


Un ammortizzatore deve essere robusto. Solo se funziona in modo ottimale può garantire una percorrenza sicura. Il problema è che l’usura degli ammortizzatori avviene gradualmente. Per l’officina è quindi importante controllarli accuratamente soprattutto in caso di difetti, quando in alcuni casi un sintomo in un ammortizzatore può rivelare un guasto altrove.

Gli ammortizzatori sono parti soggette a usura e andrebbero cambiati al massimo dopo 80.000 km come raccomanda KYB, uno dei principali produttori mondiali di ammortizzatori e molle per il primo impianto e l’aftermarket. Utilizzare il chilometraggio come indicatore dell’usura dell’ammortizzatore ha però il limite di non prendere in considerazione le effettive sollecitazioni quotidiane.

L’usura dell’ammortizzatore può non essere evidente, ma il comportamento del veicolo durante la guida può essere indicativo di un ammortizzatore usurato. Le prestazioni in curva e nei rettilinei peggiorano e la distanza di frenata aumenta considerevolmente. Possono iniziare a sentirsi suoni minacciosi come scricchiolii o scatti durante la sterzata. Anche la vibrazione del volante potrebbe indicare un guasto.

Tenuta e rumori: indizi di guasto

Se prima della data prevista per il controllo i clienti riferiscono di rumori insoliti, o notano che l’auto tende a tirare da un lato, è decisamente il caso di controllare gli ammortizzatori. Questo vale anche se i freni, misurati sul banco prova, mostrano una diminuzione della potenza frenante da un lato.

“In casi simili, un’ispezione visiva degli ammortizzatori è necessaria”, spiega Bastian Nardi Bauer, responsabile del supporto tecnico e della formazione di KYB Europe. "Nella maggior parte dei casi i difetti dipendono da usura delle guarnizioni: l’olio cola fuori dal pistone e insieme alla polvere e al fango forma uno strato appiccicoso sotto al pistone.

”Peraltro, secondo Nardi Bauer, questo non va confuso con la normale lubrificazione. Una piccola quantità di strato lubrificante sul pistone è del tutto normale e non indica un guasto.

L’inverno: una prova di resistenza per le molle

Il secondo aspetto da considerare sono le molle: se il loro rivestimento protettivo è danneggiato, questo le rende particolarmente suscettibili alla ruggine in questi punti e a rischio di rottura dopo un certo periodo. "Le molle sono il contrappeso dell’ammortizzatore. Se non ci fossero, il veicolo continuerebbe a rimbalzare dopo aver preso una buca. Se le molle si rompono, il veicolo si inclina immediatamente da un lato, un’esperienza che è preferibile evitare," spiega Nardi Bauer.

Soprattutto nella stagione fredda, la molla è esposta a situazioni estreme. Quando il viaggio inizia con temperature basse, durante la guida la molla si scalda perché assorbe l’energia dell’ammortizzatore; inoltre si trova vicino al disco freno, un componente che può riscaldarsi parecchio. Il problema è che il metallo si ritira con il freddo e si espande con il caldo. “Le molle sono progettate per resistere agli sbalzi di temperatura e alla conseguente resistenza termica”, prosegue Nardi Bauer. "Ma se lo strato isolante è già danneggiato, o se hanno tracce di ruggine, allora potrebbero funzionare male e occorre sostituirle. Questo può anche avvenire a causa del sale sulle strade e della fanghiglia; il processo di corrosione si accelera spesso in inverno.

Cambiare molle e ammortizzatori: cosa tener presente

Fondamentalmente occorre ricordare che gli ammortizzatori vanno sempre cambiati in coppia sullo stesso asse. “Non vale la pena di risparmiare in questo senso, sarebbe controproducente”, sostiene fortemente l’azienda. KYB, infatti, raccomanda vivamente di cambiare, insieme agli ammortizzatori, anche i Kit di montaggio e protezione.

“Il motivo è evidente”, spiega Nardi Bauer. “Sebbene i kit di montaggio possano non aver ancora raggiunto i massimi livelli di usura, è probabile che abbiano subito l’influenza dell’ammortizzatore usurato,” aggiunge Nardi Bauer. Semplicemente, un cambio di ammortizzatore su tutte e quattro le ruote può arrivare a costare 1.000 euro, manodopera compresa. Il costo della sostituzione dei kit di montaggio e protezione, al confronto, è trascurabile, soprattutto visto che l’ammortizzatore va completamente smontato in ogni caso. Lo stesso vale per i kit di protezione. Proteggono l’ammortizzatore dall’usura prematura; la copertura anti-polvere protegge il pistone da terra e polvere.

D’altra parte, il compito del cuscinetto che assorbe gli impatti è limitare la deformazione della molla. Entrambe le parti sono indispensabili per un funzionamento sicuro e una lunga durata. Un altro consiglio da parte dello specialista delle sospensioni di KYB: se un ammortizzatore è rotto, questo non vuol dire che sostituirlo basterà a risolvere il problema.
Il telaio è un sistema complesso con componenti diversi che devono funzionare tutti in modo ottimale. Un difetto negli smorzatori dei montanti o nei cuscinetti a sfera può portare a un’usura più rapida dell’ammortizzatore. “Se un componente del telaio si guasta a causa di un eccessivo gioco durante la guida, si creano grosse forze, che pongono enormi sollecitazioni a carico della molla e degli ammortizzatori,” spiega Bastian Nardi Bauer. "Per questo occorre sempre controllare l’intera sospensione per assicurarsi che i nuovi ammortizzatori operino in condizioni ottimali.”

Ammortizzatori idraulici o a gas?

La competenza dell’officina meccanica nel prestare consulenze è necessaria anche per un altro aspetto: scegliere la giusta tecnologia per l’ammortizzatore. Ci sono fondamentalmente due tipi di ammortizzatori: idraulici e a gas. Molti veicoli hanno sempre avuto ammortizzatori idraulici fino all’inizio del nuovo millennio e anche oltre. Ora può valere la pena di passare agli ammortizzatori a gas.

“Gli ammortizzatori a gas dovrebbero essere sempre la prima scelta. Ottimizzano la trazione, il comportamento in frenata e il comfort di guida perché bilanciano le vibrazioni più rapidamente con una capacità di smorzamento maggiore,” spiega Nardi Bauer.

Gli ammortizzatori idraulici sono raramente preferibili come alternativa, per un motivo in particolare: la prestazione di un ammortizzatore idraulico tende a scadere nel tempo per motivi legati alla sua struttura, indipendentemente dal produttore. Durante l’uso, l’aria e l’olio contenuti nel pistone tendono a separarsi e questo causa una perdita della forza smorzante. La tenuta di strada e il comfort di guida peggiorano, la distanza di frenata si allunga. Solo se l’auto rimane ferma per un periodo prolungato l’ammortizzatore riesce a recuperare tutta la sua potenza.

Nel caso degli ammortizzatori a gas questo non succede. Tipicamente sono pieni di azoto. Il gas minimizza la formazione di schiuma nell’olio. La forza di smorzamento rimane costante, la distanza di frenata si accorcia – e questo avviene dal primo all’ultimo chilometro percorso con il veicolo. Questi vantaggi dovrebbero risultare convincenti per la maggior parte degli automobilisti – soprattutto se si considera che i costi aggiuntivi per passare alla tecnologia a gas per gli ammortizzatori sono decisamente contenuti.

Ricordiamo, infine, che gli ammortizzatori regolano il movimento della molla e il loro compito è mantenere le gomme aderenti alla strada in modo da consentire ai freni di funzionare con efficacia. Un solo ammortizzatore usurato può aumentare la distanza di frenata fino a due metri, che possono fare la differenza fra una frenata in sicurezza e una collisione con un ostacolo.
 
Ciao a tutti, ho un Bmw F20 116d del 2017 con 155000km e vivo a Roma.
Qualche settimana fa ho portato l’auto per fare il tagliando presso l’officina dove la porto abitualmente e mi hanno detto che sarebbero da sostituire gli ammortizzatori chiedendomi 1400€ ma senza fare la convergenza perchè, a detta loro, non usano farla quando cambiano gli ammortizzatori.
Siccome mi sono informato e ho scoperto che la convergenza va fatta dopo il cambio degli ammortizzatori, ho deciso di sentire altre campane anche per sapere i prezzi che fanno gli altri e quindi mi sono rivolto in Bmw dove mi hanno sparato la bellezza di 2500€. Non contento di ciò ho provato a chiedere a Midas e qui mi hanno chiesto 1500€ con anche la convergenza.
Ora, vi chiedo se c’è qualcuno di Roma che mi sappia consigliare una buona officina dove poter fare il cambio degli ammortizzatori, in modo tale da chiudere il cerchio con i preventivi e prendere una decisione su chi affidare l’intervento. Grazie
 
I prezzi dei ricambi sono di quanto più variabile ci possa essere, secondo me da un bravo indipendente con la metà fai il lavoro.
 
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