Sono diventato Alfista all'età di 10 anni
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Mo padre sostituì la vecchia Alfasud con una 75 1.8 IE. Quando lo vidi arrivare a scuola con quella macchinona (da bambini sembra sempre tutto più grande :-o ) rimasi ammaliato.
Ma era niente! Partimmo e sentire il rombo del bialbero fu un esperienza unica. Al primo incrocio poi, ricordo ancora che mi disse <<senti come va forte>>. E partimmo con un bel drift con tanto di scodata. Ero giunto al punto di "non ritorno" dell'Alfista, definitiamente conquistato da quel "virus" Alfista inguaribile.
Da allora, quel rombo e quella sportività latente, che la facevano così diversa dalle macchinette anonime e scoreggianti (Tempra, Duna, 405, Golf, Escort, ecc) dei genitori degli amici, che spesso rimanevano a bocca aperta esclamando: ma è un auto da corsa? Tutto ciò ha lasciato il segno
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Come lo hanno lasciato gli anni da neopatentato alla guida di quella vecchia 75, che più invecchiava più era favolosa, in mezzo al piattume che avanzava.
Nonostante le delusioni attuali, essere Alfista è stata una fortuna. La fortuna di concepire un mezzo meccanico come qualcosa di molto di più, volendo richiamare la nota citazione.
La fortuna di provare emozioni seduti su un Auto che, altri, non proveranno mai...
