<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Quando si sbagliano pure i nomi per le macchine... | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

Quando si sbagliano pure i nomi per le macchine...

ItalianDandy ha scritto:
Vi lamentate di Giulietta (GIUSTAMENTE)....ma pensate che si doveva chiamare MILANO!!!!!! :lol: Lì dove è ormai rimasto solo un museo ancora chiuso..... :lol:
Che tristezza......

sarebbe stato...diabolico :shock:
 
chassis_engineer ha scritto:
vecchioAlfista ha scritto:
è una constatazione od una domanda rivolta al popolo bue che compra prima tedesco e poi il resto? :rolleyes:
No, mi chiedo che cosa sia il premium.

Se qualcuno lo sa, leggo volentieri perchè non ne conosco la definizione.

Vedo che se lo chiede anche un redattore nella homepage di 4R.

mmhhh

se se lo chiede un redattore di 4R, allora mi preoccupo... (per 4ruote) :rolleyes:
 
chassis_engineer ha scritto:
vecchioAlfista ha scritto:
è una constatazione od una domanda rivolta al popolo bue che compra prima tedesco e poi il resto? :rolleyes:
No, mi chiedo che cosa sia il premium.

Se qualcuno lo sa, leggo volentieri perchè non ne conosco la definizione.

Vedo che se lo chiede anche un redattore nella homepage di 4R.

Per me premium è una marca che come tale si presenta e come tale viene riconosciuta. Per cui si attiva un certo meccanismo che produce auto con un alto livello di servizio e un'alta qualità percepita che a sua volta genera nei clienti qulla soffisfazione edonistica che spinge a spendere più del vero valore di un'auto pur di possederla. Anche a scapito di qualche compromesso e di scelte fini a se stesse. L'importante è che l'immagine su tutto sia preservata. Se entro in concessionaria mi offrono il caffé, se ho un problema mi danno subito l'auto sostitutiva, ho la trazione integrale e tre turbo, tutti si girano a guardare la mia macchina, i tasti non scricchiolano neanche se c'è un terremoto... Poi questo meccanismo produce come effetto collaterale positivo un più alto valore del tempo. Data questa definizione i marchi che ricadono nelle premium sono ad esempio Audi, BMW, Mercedes e Mini. Ma anche seppure in misura minore le VW, le Citroen DS, Smart e la 500...
Il probema sorge quando una marca di presenta come premium ma non viene riconosciuta come tale, per lo meno non da un buon seguito di pubblico o non dappertutto. Allora quella marca produce auto con compromessi, costose e dalla qualità non riconosciuta. A torto a ragione ma se succede non avranno il successo sperato, i clienti saranno delusi e le case spenderanno denaro inutilmente. Case come la Volvo, la Saab, la Lancia e l'Alfa Romeo sono spesso incorse in problemi di questo tipo. Grandi investimenti, poche vendite, clienti poco soddisfatti. Forse semplicemente in Alfa Romeo come in Lancia hanno riconosciuto che non hanno le capacità e/o le risorse per presentarsi come premium e allora meglio abbassare il livello delle aspettative.
 
gdd78 ha scritto:
Per me premium è una marca che come tale si presenta e come tale viene riconosciuta. Per cui si attiva un certo meccanismo che produce auto con un alto livello di servizio e un'alta qualità percepita che a sua volta genera nei clienti qulla soffisfazione edonistica che spinge a spendere più del vero valore di un'auto pur di possederla. Anche a scapito di qualche compromesso e di scelte fini a se stesse. L'importante è che l'immagine su tutto sia preservata. Se entro in concessionaria mi offrono il caffé, se ho un problema mi danno subito l'auto sostitutiva, ho la trazione integrale e tre turbo, tutti si girano a guardare la mia macchina, i tasti non scricchiolano neanche se c'è un terremoto... Poi questo meccanismo produce come effetto collaterale positivo un più alto valore del tempo. Data questa definizione i marchi che ricadono nelle premium sono ad esempio Audi, BMW, Mercedes e Mini. Ma anche seppure in misura minore le VW, le Citroen DS, Smart e la 500...
Il probema sorge quando una marca di presenta come premium ma non viene riconosciuta come tale, per lo meno non da un buon seguito di pubblico o non dappertutto. Allora quella marca produce auto con compromessi, costose e dalla qualità non riconosciuta. A torto a ragione ma se succede non avranno il successo sperato, i clienti saranno delusi e le case spenderanno denaro inutilmente. Case come la Volvo, la Saab, la Lancia e l'Alfa Romeo sono spesso incorse in problemi di questo tipo. Grandi investimenti, poche vendite, clienti poco soddisfatti. Forse semplicemente in Alfa Romeo come in Lancia hanno riconosciuto che non hanno le capacità e/o le risorse per presentarsi come premium e allora meglio abbassare il livello delle aspettative.
Ah, se il problema è avere 10 pagine di listino su 4R con 10 milioni di versioni, sappi che Alfa non l'ha mai avute, nè mai le avrà.

Se il problema è avere versioni con millemila cavalli, tre turbo e la TI, sappi che Alfa non le ha mai avute, nè mai le avrà.

Se il problema è avere la potenza commerciale della Germania, sappi che l'Italia non ce l'ha.

Per il caffè, invece, basta una buona fornitura di Lavazza, credo.
 
chassis_engineer ha scritto:
gdd78 ha scritto:
Per me premium è una marca che come tale si presenta e come tale viene riconosciuta. Per cui si attiva un certo meccanismo che produce auto con un alto livello di servizio e un'alta qualità percepita che a sua volta genera nei clienti quella soffisfazione edonistica che spinge a spendere più del vero valore di un'auto pur di possederla. Anche a scapito di qualche compromesso e di scelte fini a se stesse. L'importante è che l'immagine su tutto sia preservata. Se entro in concessionaria mi offrono il caffé, se ho un problema mi danno subito l'auto sostitutiva, ho la trazione integrale e tre turbo, tutti si girano a guardare la mia macchina, i tasti non scricchiolano neanche se c'è un terremoto... Poi questo meccanismo produce come effetto collaterale positivo un più alto valore del tempo. Data questa definizione i marchi che ricadono nelle premium sono ad esempio Audi, BMW, Mercedes e Mini. Ma anche seppure in misura minore le VW, le Citroen DS, Smart e la 500...
Il probema sorge quando una marca di presenta come premium ma non viene riconosciuta come tale, per lo meno non da un buon seguito di pubblico o non dappertutto. Allora quella marca produce auto con compromessi, costose e dalla qualità non riconosciuta. A torto a ragione ma se succede non avranno il successo sperato, i clienti saranno delusi e le case spenderanno denaro inutilmente. Case come la Volvo, la Saab, la Lancia e l'Alfa Romeo sono spesso incorse in problemi di questo tipo. Grandi investimenti, poche vendite, clienti poco soddisfatti. Forse semplicemente in Alfa Romeo come in Lancia hanno riconosciuto che non hanno le capacità e/o le risorse per presentarsi come premium e allora meglio abbassare il livello delle aspettative.
Ah, se il problema è avere 10 pagine di listino su 4R con 10 milioni di versioni, sappi che Alfa non l'ha mai avute, nè mai le avrà.

Se il problema è avere versioni con millemila cavalli, tre turbo e la TI, sappi che Alfa non le ha mai avute, nè mai le avrà.

Se il problema è avere la potenza commerciale della Germania, sappi che l'Italia non ce l'ha.

Per il caffè, invece, basta una buona fornitura di Lavazza, credo.

La Mini è una marca premium che più premium non si può basta vedere quanto costa una Mini rispetto a quello che offre e fino a qualche anno fa produceva la bellezza di due modelli!!!
Non vuol dire niente quanti modelli e motorizzazioni hai, quelle possono venire col tempo, ma conta come ti presenti e come vieni percepito dal pubblico. Alfa Romeo e Lancia non sono più credibili come premium e fuori dall'Italia non lo sono da tanto di quel tempo che forse è meglio fare vetture normali ed essere giudicato nella tua normalità.
 
angelo0 ha scritto:
un grazie a Rosberg,
infatti a me non interessa ,quale modello costa di piu o che sia un premium,cio che io voglio dire da Post, é solo cio che puo essere l'accollamento di un nome ad una macchina la cui il dato nome si rischia di non essere accettato e se per tale fatto non viene considerata e messa da parte nel momento di compra.
Io sono del parere che la continuita di un modello faccia percepire un prodotto migliore perché verrebbe riconosciuto come prodotto migliorato e non un prodotto nuovo da verificare la su qualitá:

Figurati. Hai sollevato una discussione a mio avviso interessante ma purtroppo quando ci sono molti messaggi, risulta difficile "mantenere" il tema iniziale.
 
A mio avviso è una polemica un pò sterile, oltre che piuttosto trita... Premetto innanzitutto che ho salutato con favore l'abbandono della identificazione numerica dei modelli, del tutto incongrua e difficilmente gestibile nelle evoluzioni future, per il riutilizzo di nomi, nel solco di una vecchia tradizione... Per quanto riguarda la "Giulietta" in linea di principio posso anche concordare sulla difficile "assimilabilità" dell'attuale compatta con la sua antenata di quasi 60 anni fa. Però bisogna anche dire che dell'attuale segmentazione dei modelli a quei tempi non v'era traccia; basti pensare che ad identificare la categoria di una vettura bastava indicare la cilindrata: 400-500 le piccole (attuali segmento A); 600-900 le utilitarie (odierna segmento B); 1100-1300 le medie inferiori (odierne segmento C); 1500-1600 le medie (odierne D); da 1800 in su le grandi berline (odierne E ed S). La Giulietta originaria, la cui lunghezza era inferiore ai 4 m. (meno di una Grande Punto...) aveva per l'appunto una cilindrata di 1300 cc. (1290 per l'esattezza) e si confrontava sul mercato con vetture come la Lancia Appia o la Fiat 1100; vetture che, allora, giuocavano un ruolo forse appena superiore a quello delle odierne segmento "C": La Giulietta venne affiancata dalla più grande Giulia (lunga poco più di 4 m.) offerta inizialmente solo con il motore da 1600 cc cui si aggiunse il 1300 allorquando la Giulietta sparì di scena. La Giulia era, a tutti gli effetti, una segmento "D" di oggi, mentre il ruolo di "ammiraglie" dell'odierno segmento "E" lo svolgevano la "2000" prima, la "2600" dopo, entrambe 6 cilindri con tutte le derivate sportive: gt, spider, "zagato"...
 
E comunque, al di là dei nomi, quel che conta è la qualità dei prodotti, e qui c'è poco da fare: il giudice è il mercato! E ad essere leali, bisogna riconoscere che, dopo la disastrosa picchiata degli anni 2005-2008, che hanno portato l'Alfa a due passi dalla totale scomparsa, dal 2009 la tendenza si è invertita grazie a Mi.To. e Giulietta, entrambi rivelatisi modelli di successo su tutti i mercati. Oggi si può dire che l'Alfa sia a metà del guado: dal minimo storico dello 0,7% di penetrazione commerciale in europa è risalita man mano all'1%, quindi a metà strada rispetto alle "vette" dell'1,2-1,3% dei tempi "aurei" di 10 anni con volumi di oltre 200.000 auto/anno grazie a 147/156. Ma adesso viene il momento più critico: il lancio della nuova "Giulia" e della "Crossover". E, soprattutto per la prima, a leggere le ultime indiscrezioni sulle intuizioni "amerikane" di M. i rischi di ripetere la sfortunata esperienza della 159 o, peggio ancora, della "Thesis" (!) non mancano...
 
Mr. Write ha scritto:
PROBLEMI DI SERVER ANCHE PER QUESTO MESSAGGIO? DITEMI.

Premium è derivare una C da una D, una E da una F, come fanno in bmw, oppure produrre un'ottimo pianale MLB, come fa AUDI e tirare fuori delle auto dalla A4 in sù, escluse SUV e SPORTIVE (Condivise tra VW AUDI PORSCHE).

Usare nomi come giulietta e giulia è una vergogna per delle auto che rattoppano solo i mancati successi di GP, PUNTO EVO, BRAVO, DELTA o dell'inesistenza di auto D E nel gruppone. Fine del discorso.

Fossero i nomi il problema, qua si sono completamente DIMENTICATI cosa diamine sia quel simbolo con la croce ed il biscione porca miseria.

la nuova serie 3 derivera' dalle serie 1,non il contrario,con il MLB ci faranno macchine dalla Polo alla A8,altro che dall' A4 in su...cosa c'entrano Giulia e Giulietta con la Gp e le altre che hai citato?Gp che e' stata prodotta in due milioni di esemplari,chiaro sintomo di insuccesso eh...ritenta sarai piu' fortunato...
 
Io credo che una nuova auto debba avere un nuovo nome. Anche secondo me chiamare l'auto Giulietta è stato peggio che meglio. Un motivo in più per criticrla anche per il nome. Lo stesso sarà la Giulia. Mito è molto piu indovinata.
 
chassis_engineer ha scritto:
gdd78 ha scritto:
Per me premium è una marca che come tale si presenta e come tale viene riconosciuta. Per cui si attiva un certo meccanismo che produce auto con un alto livello di servizio e un'alta qualità percepita che a sua volta genera nei clienti qulla soffisfazione edonistica che spinge a spendere più del vero valore di un'auto pur di possederla. Anche a scapito di qualche compromesso e di scelte fini a se stesse. L'importante è che l'immagine su tutto sia preservata. Se entro in concessionaria mi offrono il caffé, se ho un problema mi danno subito l'auto sostitutiva, ho la trazione integrale e tre turbo, tutti si girano a guardare la mia macchina, i tasti non scricchiolano neanche se c'è un terremoto... Poi questo meccanismo produce come effetto collaterale positivo un più alto valore del tempo. Data questa definizione i marchi che ricadono nelle premium sono ad esempio Audi, BMW, Mercedes e Mini. Ma anche seppure in misura minore le VW, le Citroen DS, Smart e la 500...
Il probema sorge quando una marca di presenta come premium ma non viene riconosciuta come tale, per lo meno non da un buon seguito di pubblico o non dappertutto. Allora quella marca produce auto con compromessi, costose e dalla qualità non riconosciuta. A torto a ragione ma se succede non avranno il successo sperato, i clienti saranno delusi e le case spenderanno denaro inutilmente. Case come la Volvo, la Saab, la Lancia e l'Alfa Romeo sono spesso incorse in problemi di questo tipo. Grandi investimenti, poche vendite, clienti poco soddisfatti. Forse semplicemente in Alfa Romeo come in Lancia hanno riconosciuto che non hanno le capacità e/o le risorse per presentarsi come premium e allora meglio abbassare il livello delle aspettative.
Ah, se il problema è avere 10 pagine di listino su 4R con 10 milioni di versioni, sappi che Alfa non l'ha mai avute, nè mai le avrà.

Se il problema è avere versioni con millemila cavalli, tre turbo e la TI, sappi che Alfa non le ha mai avute, nè mai le avrà.

Se il problema è avere la potenza commerciale della Germania, sappi che l'Italia non ce l'ha.

Per il caffè, invece, basta una buona fornitura di Lavazza, credo.
PEr quanto riguarda gli allestimenti sono d'accordo anch'io. Un allestimento secco e la lista degli optionals. Mentre diverse tipologie di motori credo che sia utile. Alla fine l'alfa aveva i motori che le servivano, 4 e 6 cilindri di varie cilindrate, carburatori o iniezione, anche delle turbodiesel. Le 33 èrano disponibili 2 o 4 ruote motrici, berlina e station wagon, benzina in diverse cilindrte e potenze + turbodiesel. Credo che l'unica cosa che manchi a G10 sono e versioni 4X4 sulla Qv e la m-jet 170. La mito ha tutto. La G13 dovrà dare di più.
 
antonio e. ha scritto:
E comunque, al di là dei nomi, quel che conta è la qualità dei prodotti, e qui c'è poco da fare: il giudice è il mercato! E ad essere leali, bisogna riconoscere che, dopo la disastrosa picchiata degli anni 2005-2008, che hanno portato l'Alfa a due passi dalla totale scomparsa, dal 2009 la tendenza si è invertita grazie a Mi.To. e Giulietta, entrambi rivelatisi modelli di successo su tutti i mercati. Oggi si può dire che l'Alfa sia a metà del guado: dal minimo storico dello 0,7% di penetrazione commerciale in europa è risalita man mano all'1%, quindi a metà strada rispetto alle "vette" dell'1,2-1,3% dei tempi "aurei" di 10 anni con volumi di oltre 200.000 auto/anno grazie a 147/156. Ma adesso viene il momento più critico: il lancio della nuova "Giulia" e della "Crossover". E, soprattutto per la prima, a leggere le ultime indiscrezioni sulle intuizioni "amerikane" di M. i rischi di ripetere la sfortunata esperienza della 159 o, peggio ancora, della "Thesis" (!) non mancano...

sicuro'?? non mi risulta che ai tempi di 156 e 147 l'alfa producesse e vendesse 200.000auto l'anno

comunque sono veramente d'accordo che la polemica oltre che sterile ed inutile sia assolutamente infondata. il nome giulietta (nome che storicamente identiifica diversi modelli) dato ad una segmento C direi che è assolutamente appropriato. il fatto che non sia una tre volumi (e che quindi manchi la coda) è dovuta all'evoluzione del gusto secondo il quale quel tipo di carrozzeria non è più richiesto (una volta forse sinonimo di sportività e, ad oggi, rarissimamente richiesto anche sulle segmento D dove le maggiori vendite le fanno le S.W.). ma dato che ormai l'europa ha un valore minimo, anche come mercato, tra un pò ci ritroveremo in listino le 3 volumi prodotte per i gusti del cliente cinese anche nel segmento C (USA permettendo). fenomeno rispetto al quale noto con dispiacere l'alfa è ancora in ritardo.
per chi dice che il nome giulietta non poteva essere adottato da un modello che non è all'avanguardia (non è premium) come la sua progenitrice... beh l'alfa adesso è questa. non vedo perchè si debbano precludere l'utilizzo di un nome di richiamo solo perchè il prodotto non è all'avanguardia. speriamo invece che riescano (dubito fortemente comunque) a riproporre e a vendere in futuro modelli all'avanguardia magari con lo stesso nome seguendo magari l'evoluzione di marchi come AUDI.

per quanto riguarda invece il successo commerciale: già s'è appurato che la mi.to non è lo è stato e nemmeno lo sarà (a mio avviso, vedendo le cifre ...) l'attuale giulietta
perchè? probabilmente perchè la si è voluta generalista mentre fare uno sforzo in più per quelle sospensioni proprie della 147 non avrebbe fatto male.
allo stesso tempo il prezzo è elevato e non p giustificato. l'auto in effetti, in italia -dove l'alfa ha un grande seguito- offre quello che offre una golf (magari con un'estetica meno convenzionale) senza garanzia sulla tenuta del marchio. all'estero offre quanto un'astra -non ha quell'appeal del marchio che ha in italia; avrà quello che dieci anni fa poteva avere qui una saab- ma costa sensisbilmente di più. e considerando che il mercato italiano è quello forse più in difficoltà in europa........
 
scusate se mi allargo un poco visto che la discussione in certi post non é compatibile con il Post iniziale e che la stessa discussione viene considerata
da alcuni "sterile.
La domanda é

perché non hanno usato il nome alfasud?

per chi non lo sappia, l Alfasud é l'unica macchina di marchio Alfarome che é arrivata al milione di vendite...........
 
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