<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Quando non c'era Fiat! | Il Forum di Quattroruote

Quando non c'era Fiat!

Nei primi anni '80 le case automobilistiche iniziavano a guardare, anche per necessita', verso la gestione elettronica del motore, in quegli anni gli studi e lo sviluppo da parte dell'Italiana Magneti Marelli circa i sistemi di alimentazione, erano ancora ad uno stato "primordiale".

L'azienda europea piu' avanti a livello tecnologico e di esperienza sul campo, era la tedesca Bosch, e chiunque in europa produceva automobili, si rivolgeva all'azienda teutonica per equipaggiare i propri modelli con sistemi di gestione elettronica motore, in specialmodo quelli destinati al mercato Statunitense, dove i limiti per le emissioni inquinanti, erano gia' molto severi.

Nasceva in quegli anni "l'auto a iniezione".

Ad onor del vero, veicoli alimentati ad iniezione elettronica si erano gia' visti, ma erano veramente pochi, e per lo piu' modelli di lusso o sportivi di alto segmento dai costi elevati.

Alfa Romeo in quegli anni, aveva equipaggiato le vetture destinate al mercato Americano, con il sistema di iniezione meccanica SPICA, dal canto suo, la Montreal del 1971 adottava questo tipo di alimentazione sul suo V8 da 2593cc e 200 cv.

Il sistema meccanico Spica, era stato quindi adottato per oltre un decennio da Alfa Romeo con discreto successo e non pochi problemi, tra i quali vale la pena di citare l'affidabilita' sovente critica, e la difficolta' di riparazione e messa a punto del sistema, unita al dato di fatto che ben pochi tecnici erano in grado di intervenirvi.

Anche la casa di Arese doveva quindi guardare verso sistemi piu' efficienti e a controllo elettronico, d'altro canto siamo negli anni in cui l'elettronica iniziava il suo rapido sviluppo che l'ha portata ai livelli odierni.

In questo panorama, nei primi anni 80, mentre Alfa Romeo vende in America le "Alfetta Li" ed in Europa le "Si" ad iniezione meccanica Spica, l'azienda di distingue per essere l'unico costruttore di automobili che inizia a sviluppare in casa, un proprio sistema di iniezione elettonica, esempio unico nel panorama mondiale; In Alfa, inizia lo studio del C.E.M. - Controllo Elettronico Motore.

E' il 1982, quando viene presentata, sulla base dell'Alfetta '82 una inedita versione, dotata del bialbero 1962cc da 130cv ed alimentata ad iniezione elettronica, l'Alfetta C.E.M.

L'Alfetta CEM, oltre ad essere equipaggiata con l'innovativo sistema, presenta la futuristica possibilita' di funzionamento "modulare" del motore, e' in grado, con bassa richiesta di potenza di funzionare a due soli cilindri, che venivano scambiati nel funzionamento ad decelerazione, l'Alfetta CEM puo' vantare il ragguardevole risultato di ridurre i consumi del 15% rispetto alla versione alimentata a carburatori.

Il sistema C.E.M. Introduce in Alfa Romeo la gestione digitale del motore, (anche se a livello di componentistica e semi-conduttori, il sistema era semi-analogico) applica in maniera totale il concetto di "In/Out" dove un elaboratore dotato di microprocessore, gestisce i segnali in arrivo da alcuni sensori (In) ed in base a questi attua le corrette gestioni dei componenti (Out).

A tal proposito, vale la pena citare tra la sensoristica, il rilevatore di posizione farfalla acceleratore, costituito da un disco dotato di 8 fori, che permettono la comunicazione di altrettanti trasmettitori e ricevitori ad infrarossi, generando un codice (GRAY) che permette di calcolare oltre 240 posizioni differenti del pedale acceleratore.

Il successo commerciale dell'Alfetta CEM e' pero' deludente, a causa soprattutto della risposta del mercato, che guarda con diffidenza, almeno in Italia, le vetture ad Iniezione.

Confrontando il CEM con la concorrenza del periodo, era pero' palese che Alfa Romeo aveva sviluppato il sistema tenendo sempre in primo piano le prestazioni, l'adozione delle farfalle individuali regalava per esempio all'utente Alfetta, la stessa prontezza e "cattiveria" della sorella a carburatori, inoltre, caratteristica ben piu' degna di nota, almeno per chi scrive, che e' un tecnico del settore, era il funzionamento sequenziale dell'iniezione, ovvero ogni cilindro era pilotato individualmente dalla centralina elettronica, caratteristica assolutamente unica, che la bosch avrebbe poi introdotto solo un decennio dopo, sui motori sei cilindri 24v della BMW.

Al momento del lancio dell'Alfetta CEM, il "Controllo Elettronico Motore" non e' certamente immune da difetti o problemi di affidabilita', c'e' da considerare ancora una volta che, l'intervenire sull'impianto, presupponeva conoscenze e formazione tecnica che non erano molto diffuse, e Alfa Romeo ne abbandona temporaneamente l'applicazione, ma non ne interrompe lo sviluppo.

Da citare anche il fatto che vi sono stati negli anni anche prototipi di Alfasud prima e Alfa 33 dopo, dotati di motore boxer equipaggiato con il CEM.

Il 1982 e' anche l'anno di un'altra importantissima novita' tecnologica di Alfa Romeo (non dimentichiamoci che per Alfa la Tecnologia era Arte) il variatore di fase.

Assolutamente avanti anni luce alle soluzioni piu' o meno originali presentate fino ad allora dalle altre case automobilistiche (vedi sospensioni idrauliche Citroen, vedi cambio automatico a variazione continua DAF, non vedere fiat che oltre il centoventotto non era andata) il variatore di fase era applicato all'asse a camme di aspirazione, tramite un'attuatore elettromagnetico agiva su una valvola idraulica che consentendo il passaggio di olio in pressione, permetteva alla puleggia di assumere due differenti posizioni di calettamento sull'asse a camme stesso.

Tale soluzione consentiva di ritardare l'aspirazione, riducendo ai bassi carichi e regimi, la fase di incrocio delle valvole e garantendo al motore consumi ridotti e piacevole pastosita' di funzionamento, oltre ad un importante aumento della coppia.

Alfa Romeo si rivolge questa volta alla tedesca Bosch, che sviluppa un eccellente sistema di iniezione in grado di gestire il variatore di fase, con il lancio delle Alfetta '83, la Quadrifoglio Oro diventa una delle vetture piu' tecnologicamente avanzate del suo segmento.

E' importante sottolineare che il sistema Bosch Motronic che equipaggiava la Quadrifoglio Oro era l'unico al mondo interamente digitale, ed il primo che integrava il controllo sia dell'iniezione che dell'accensione.

Purtroppo mancavano i soldi......e fiat l'unica cosa che doveva fare non l'ha fatta!!!
 
Interessante il fatto che avessero un sistema Sequenziale Multipoint già nel 1982; evidentemente Alfa credeva molto nel potenziale dell'iniezione elettronica..
Ho invece qualche perplessità riguardo al fatto che il Motronic fosse il primo sistema digitale, mi pare di ricorda che la fosse stata la Bendix ad introdurlo.
Articolo comunque altamente apprezzabile!
 
Purtoppo a fronte di tutte queste meraviglie tecnologiche l'Alfa aveva già un mare di problemi (la citata Alfetta, pur meccanicamente splendida, aveva un corpo vettura obsoleto e non era dotabile di servosterzo, cosa impensabile per un'auto di quella categoria) ed una gamma che vedeva solo aggiornamenti di progetti ormai vecchiotti (Alfetta e Alfasud). Sulla loro bontà non c'erano dubbi, prova ne sia che sono arrivati sino agli anni '90 con 75 e 33, ma avrebbero richiesto ben altri agiiornamenti per restare competitivi con la migliore (sottolineo MIGLIORE) concorrenza e, ahimè, gli aggiornamenti costano:-(
In compenso con FIAT oltre a non essere arrivati gli aggiornamenti sono andate perdute tutte le particolarità tecniche di cui sopra (e temo anche le esperienze maturate).
L'impressione amara è che Alfa Romeo appartenga sempre di più alla storia...
Saluti a 75turboTP, che seguo sempre con interesse nei suoi amarcord:)
 
alkiap ha scritto:
Interessante il fatto che avessero un sistema Sequenziale Multipoint già nel 1982; evidentemente Alfa credeva molto nel potenziale dell'iniezione elettronica..
Ho invece qualche perplessità riguardo al fatto che il Motronic fosse il primo sistema digitale, mi pare di ricorda che la fosse stata la Bendix ad introdurlo.
Articolo comunque altamente apprezzabile!
Si evidenzia il fatto del totalmente digitale....forse si riferisce a questo,infatti sulla CEM si usava un semi-analogico come viene specificato....non so risponderti sulla Bendix ;)
 
peppe.inzi ha scritto:
Purtoppo a fronte di tutte queste meraviglie tecnologiche l'Alfa aveva già un mare di problemi (la citata Alfetta, pur meccanicamente splendida, aveva un corpo vettura obsoleto e non era dotabile di servosterzo, cosa impensabile per un'auto di quella categoria) ed una gamma che vedeva solo aggiornamenti di progetti ormai vecchiotti (Alfetta e Alfasud). Sulla loro bontà non c'erano dubbi, prova ne sia che sono arrivati sino agli anni '90 con 75 e 33, ma avrebbero richiesto ben altri agiiornamenti per restare competitivi con la migliore (sottolineo MIGLIORE) concorrenza e, ahimè, gli aggiornamenti costano:-(
In compenso con FIAT oltre a non essere arrivati gli aggiornamenti sono andate perdute tutte le particolarità tecniche di cui sopra (e temo anche le esperienze maturate).
L'impressione amara è che Alfa Romeo appartenga sempre di più alla storia...
Saluti a 75turboTP, che seguo sempre con interesse nei suoi amarcord:)
Con la scarsita' di fondi bisognava fare delle scelte purtroppo non era consentito fare tutto,ma quello che si faceva era ai massimi livelli e non come il pessimo servosterzo messo successivamente da fiat sulla 75 e a quel punto posso dire meglio senza che peggiore ;)

Ti ringrazio di quello che dici....almeno c'e' qualcuno che li legge....e sopratutto che li commenta. :p
 
5 stelle (ovviamente) per L'Alfista 75turbotp!
grande articolo, grazie per averci permesso di venirne in contatto, anche se è tutto così velato da un'alone di nostalgia che ci lascia un triste sorriso.
 
AlfistaMilano ha scritto:
5 stelle (ovviamente) per L'Alfista 75turbotp!
grande articolo, grazie per averci permesso di venirne in contatto, anche se è tutto così velato da un'alone di nostalgia che ci lascia un triste sorriso.

i post di 75turbotp "trasudano" amore per l'alfa da ogni frase :D, tornando a bomba al bellssimo articolo che dire ? fiat crede poco in se stessa (vedi vicenda common rail) pretendere che altri credano moltissimo in lei per quello che fa (o non fa) per alfa è surreale
 
Ringrazio tutti.....questo significa che l'Alfa e' ancora viva perche' c'e' ancora chi si emoziona a leggere queste cose,non e' troppo tardi l'Alfa puo' di nuovo tornare a darci grandi emozioni basta che chi non e' in grado di farlo,la possibilita' l'ha avuta,si renda conto di questo e faccia le scelte migliori per il nostro amato marchio ;)
 
si renda conto di questo e faccia le scelte migliori per il nostro amato marchio

io è qui che sono poco fiducioso...
e pensare che x una 75...( e io personalmente ancora di più x una 90) in chiave moderna io e come me i tanti alfisti che amano LA VERA ALFA farebbero festa un mese...
 
billarini ha scritto:
si renda conto di questo e faccia le scelte migliori per il nostro amato marchio

io è qui che sono poco fiducioso...
e pensare che x una 75...( e io personalmente ancora di più x una 90) in chiave moderna io e come me i tanti alfisti che amano LA VERA ALFA farebbero festa un mese...
Ciao Ballarini,per me e' sempre un piacere condividere la speranza in una 75 o una 90(che poi hanno la stessa madre e non sarebbe difficile farle) con le moderne tecnologie,purtroppo tutto il patrimono di eccellenza e conoscenza della TP che era patrimonio indiscusso di Alfa Romeo e' andato buttato,distrutto.
Oggi per avere la speranza in un longitudinale dobbiamo sperare di riciclare pianali di terza mano americani e per i motori siamo stati costretti a vedere nel cofano delle nostre auto anche Holden Australiani..........Tempo fa Angelo,che vive in germania,ha detto che nel 94 la BMW era intenzionata ad acquistare la meccanica della 75 per svilupparla, naturalmente hanno preferito distruggerla piuttosto che vederla ancora viva,come avrebbero potuto spiegarci che non era' ormai da buttare?
L'unica speranza e' che fiat lasci finalmente libero quel marchio che ormai ha ridotto ad un marchio virtuale.....abbiamo fatto la fine di Lancia.
 
75turboTP ha scritto:
Nei primi anni '80 le case automobilistiche iniziavano a guardare, anche per necessita', verso la gestione elettronica del motore, in quegli anni gli studi e lo sviluppo da parte dell'Italiana Magneti Marelli circa i sistemi di alimentazione, erano ancora ad uno stato "primordiale".

L'azienda europea piu' avanti a livello tecnologico e di esperienza sul campo, era la tedesca Bosch, e chiunque in europa produceva automobili, si rivolgeva all'azienda teutonica per equipaggiare i propri modelli con sistemi di gestione elettronica motore, in specialmodo quelli destinati al mercato Statunitense, dove i limiti per le emissioni inquinanti, erano gia' molto severi.

Nasceva in quegli anni "l'auto a iniezione".

Ad onor del vero, veicoli alimentati ad iniezione elettronica si erano gia' visti, ma erano veramente pochi, e per lo piu' modelli di lusso o sportivi di alto segmento dai costi elevati.

Alfa Romeo in quegli anni, aveva equipaggiato le vetture destinate al mercato Americano, con il sistema di iniezione meccanica SPICA, dal canto suo, la Montreal del 1971 adottava questo tipo di alimentazione sul suo V8 da 2593cc e 200 cv.

Il sistema meccanico Spica, era stato quindi adottato per oltre un decennio da Alfa Romeo con discreto successo e non pochi problemi, tra i quali vale la pena di citare l'affidabilita' sovente critica, e la difficolta' di riparazione e messa a punto del sistema, unita al dato di fatto che ben pochi tecnici erano in grado di intervenirvi.

Anche la casa di Arese doveva quindi guardare verso sistemi piu' efficienti e a controllo elettronico, d'altro canto siamo negli anni in cui l'elettronica iniziava il suo rapido sviluppo che l'ha portata ai livelli odierni.

In questo panorama, nei primi anni 80, mentre Alfa Romeo vende in America le "Alfetta Li" ed in Europa le "Si" ad iniezione meccanica Spica, l'azienda di distingue per essere l'unico costruttore di automobili che inizia a sviluppare in casa, un proprio sistema di iniezione elettonica, esempio unico nel panorama mondiale; In Alfa, inizia lo studio del C.E.M. - Controllo Elettronico Motore.

E' il 1982, quando viene presentata, sulla base dell'Alfetta '82 una inedita versione, dotata del bialbero 1962cc da 130cv ed alimentata ad iniezione elettronica, l'Alfetta C.E.M.

L'Alfetta CEM, oltre ad essere equipaggiata con l'innovativo sistema, presenta la futuristica possibilita' di funzionamento "modulare" del motore, e' in grado, con bassa richiesta di potenza di funzionare a due soli cilindri, che venivano scambiati nel funzionamento ad decelerazione, l'Alfetta CEM puo' vantare il ragguardevole risultato di ridurre i consumi del 15% rispetto alla versione alimentata a carburatori.

Il sistema C.E.M. Introduce in Alfa Romeo la gestione digitale del motore, (anche se a livello di componentistica e semi-conduttori, il sistema era semi-analogico) applica in maniera totale il concetto di "In/Out" dove un elaboratore dotato di microprocessore, gestisce i segnali in arrivo da alcuni sensori (In) ed in base a questi attua le corrette gestioni dei componenti (Out).

A tal proposito, vale la pena citare tra la sensoristica, il rilevatore di posizione farfalla acceleratore, costituito da un disco dotato di 8 fori, che permettono la comunicazione di altrettanti trasmettitori e ricevitori ad infrarossi, generando un codice (GRAY) che permette di calcolare oltre 240 posizioni differenti del pedale acceleratore.

Il successo commerciale dell'Alfetta CEM e' pero' deludente, a causa soprattutto della risposta del mercato, che guarda con diffidenza, almeno in Italia, le vetture ad Iniezione.

Confrontando il CEM con la concorrenza del periodo, era pero' palese che Alfa Romeo aveva sviluppato il sistema tenendo sempre in primo piano le prestazioni, l'adozione delle farfalle individuali regalava per esempio all'utente Alfetta, la stessa prontezza e "cattiveria" della sorella a carburatori, inoltre, caratteristica ben piu' degna di nota, almeno per chi scrive, che e' un tecnico del settore, era il funzionamento sequenziale dell'iniezione, ovvero ogni cilindro era pilotato individualmente dalla centralina elettronica, caratteristica assolutamente unica, che la bosch avrebbe poi introdotto solo un decennio dopo, sui motori sei cilindri 24v della BMW.

Al momento del lancio dell'Alfetta CEM, il "Controllo Elettronico Motore" non e' certamente immune da difetti o problemi di affidabilita', c'e' da considerare ancora una volta che, l'intervenire sull'impianto, presupponeva conoscenze e formazione tecnica che non erano molto diffuse, e Alfa Romeo ne abbandona temporaneamente l'applicazione, ma non ne interrompe lo sviluppo.

Da citare anche il fatto che vi sono stati negli anni anche prototipi di Alfasud prima e Alfa 33 dopo, dotati di motore boxer equipaggiato con il CEM.

Il 1982 e' anche l'anno di un'altra importantissima novita' tecnologica di Alfa Romeo (non dimentichiamoci che per Alfa la Tecnologia era Arte) il variatore di fase.

Assolutamente avanti anni luce alle soluzioni piu' o meno originali presentate fino ad allora dalle altre case automobilistiche (vedi sospensioni idrauliche Citroen, vedi cambio automatico a variazione continua DAF, non vedere fiat che oltre il centoventotto non era andata) il variatore di fase era applicato all'asse a camme di aspirazione, tramite un'attuatore elettromagnetico agiva su una valvola idraulica che consentendo il passaggio di olio in pressione, permetteva alla puleggia di assumere due differenti posizioni di calettamento sull'asse a camme stesso.

Tale soluzione consentiva di ritardare l'aspirazione, riducendo ai bassi carichi e regimi, la fase di incrocio delle valvole e garantendo al motore consumi ridotti e piacevole pastosita' di funzionamento, oltre ad un importante aumento della coppia.

Alfa Romeo si rivolge questa volta alla tedesca Bosch, che sviluppa un eccellente sistema di iniezione in grado di gestire il variatore di fase, con il lancio delle Alfetta '83, la Quadrifoglio Oro diventa una delle vetture piu' tecnologicamente avanzate del suo segmento.

E' importante sottolineare che il sistema Bosch Motronic che equipaggiava la Quadrifoglio Oro era l'unico al mondo interamente digitale, ed il primo che integrava il controllo sia dell'iniezione che dell'accensione.

Purtroppo mancavano i soldi......e fiat l'unica cosa che doveva fare non l'ha fatta!!!

Grazie 75turbo per ricordare queste cose e questi primati tecnologici appartenuti un tempo all'Alfa Romeo. Come spesso è accaduto l'Alfa era troppo avanti nello sviluppo tecnologico, e le difficoltà incontrate hanno spinto ad abbandonare la strada innovativa. Tipico difetto italiano, alla prima difficoltà si abbandona la strada nuova.
Certo che leggere queste cose ora che non esiste più un ufficio progettazione Alfa Romeo e nemmeno un proprio centro stile, fa veramente tristezza!!
 
fpaol68 ha scritto:
Grazie 75turbo per ricordare queste cose e questi primati tecnologici appartenuti un tempo all'Alfa Romeo. Come spesso è accaduto l'Alfa era troppo avanti nello sviluppo tecnologico, e le difficoltà incontrate hanno spinto ad abbandonare la strada innovativa. Tipico difetto italiano, alla prima difficoltà si abbandona la strada nuova.
Certo che leggere queste cose ora che non esiste più un ufficio progettazione Alfa Romeo e nemmeno un proprio centro stile, fa veramente tristezza!!

Ciao Paolo e' sempre con piacere che leggo i tuoi interventi.....tu hai avuto la fortuna di conoscere qualcuno che quella tecnologia l 'ha sviluppava e anche di vedere il luogo dove veniva sviluppata....per questo ti invidio :p ;)
 
franco58pv ha scritto:
AlfistaMilano ha scritto:
5 stelle (ovviamente) per L'Alfista 75turbotp!
grande articolo, grazie per averci permesso di venirne in contatto, anche se è tutto così velato da un'alone di nostalgia che ci lascia un triste sorriso.

i post di 75turbotp "trasudano" amore per l'alfa da ogni frase :D, tornando a bomba al bellssimo articolo che dire ? fiat crede poco in se stessa (vedi vicenda common rail) pretendere che altri credano moltissimo in lei per quello che fa (o non fa) per alfa è surreale
Scusa Franco ma questo mi era sfuggito.....Ti ringrazio di vero cuore :p
 
75turboTP ha scritto:
fpaol68 ha scritto:
Grazie 75turbo per ricordare queste cose e questi primati tecnologici appartenuti un tempo all'Alfa Romeo. Come spesso è accaduto l'Alfa era troppo avanti nello sviluppo tecnologico, e le difficoltà incontrate hanno spinto ad abbandonare la strada innovativa. Tipico difetto italiano, alla prima difficoltà si abbandona la strada nuova.
Certo che leggere queste cose ora che non esiste più un ufficio progettazione Alfa Romeo e nemmeno un proprio centro stile, fa veramente tristezza!!

Ciao Paolo e' sempre con piacere che leggo i tuoi interventi.....tu hai avuto la fortuna di conoscere qualcuno che quella tecnologia l 'ha sviluppava e anche di vedere il luogo dove veniva sviluppata....per questo ti invidio :p ;)

Grazie 75, in effetti ho avuto la fortuna di vedere Arese nel pieno della sua capacità produttiva, con l'Alfa 75 ed il duetto ancora sulle linee di produzione. Sono passati quasi 20 anni, ma lo ricordo come fosse ieri!
 

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