dovresti sapere che sei sul forum di un gruppo che non sa + a che santo votarsi , ovvio che leggi di tuttoreFORESTERation ha scritto:Eccone un altro, sotto a chi tocca, avanti il prossimo
dovresti sapere che sei sul forum di un gruppo che non sa + a che santo votarsi , ovvio che leggi di tuttoreFORESTERation ha scritto:Eccone un altro, sotto a chi tocca, avanti il prossimo
giampi47 ha scritto:franco58pv ha scritto:parliamo anche della 600 multipla ?
Questa prima nostra 600 Multipla era la " 5 posti " ( contrariamente ai Taxisti che la preferivano logicamente a 6 posti ).
Poi nel 1962 la sostituimmo con altra Multipla modello 600 D con motore da 767 cc. - indicatori di direzione anteriori rotondi - fanali posteriori maggiorati ed un po' diversi dai precedenti e coppe ruote più grandi.
E sempre a 5 posti. E colore Beige chiarissimo col tetto Marrone.
Bei ricordi.Sulla Multipla iniziai le prime manovre di " marcia avanti e marcia indietro " negli spazi privati di casa.
Però ricordo ancora il mio primo " accomodarmi " sui sedili anteriori di questa vettura quanto mi lasciò un po' confuso.
questa vettura fu una felice intuizione che contribui all' ulteriore sviluppo della motorizzazione in Italia.
Ma fu apprezzata anche all' estero questa 600 Multipla
franco58pv ha scritto:Giampi grazie delle bellissime foto , riguardo alla giardinetta c'è da dire che per le sue finiture in legno e per quelle delle station wagon americane ,disboscarono una bellissima foresta costiera in basilicata.giampi47 ha scritto:[Fu acquistata nell ' anno 1957 ed in sostituzione di una 500 Giardinetta " di legno " come si usava dire allora ( perchè aveva le rifiniture esterne in legno )..............
Questa prima nostra 600 Multipla era la " 5 posti " ( contrariamente ai Taxisti che la preferivano logicamente a 6 posti ).
Ti invio un caro saluto e se riesco adesso, posto delle foto, altrimenti lo farò la prossima volta. Ciao.:thumbup:
Vero che la multipla era l'apoteosi dell'insicurezza stradale, ma allora usava così , era di gran moda tra gli hippy anche il furgone della das auto.
Quello che si è perso però è la capacita ed il coraggio di progettare del gruppo torinese, peccato
Ciao Giampi, soddisfo la tua curiosità:giampi47 ha scritto:Caro FRANCO il Tuo messaggio mi ha incuriosito.
Com' è la storia della foresta costiera in Basilicata ?
Poi, concordo con Te che a quei tempi - e per un bel po' di anni - si usarono mezzi che di sicurezza , in caso di malaugurato incidente - nulla avevano a che spartire.
Probabilmente tutto partì dal furgone Romeo dell' ALFA nel 1954 perchè così a memoria non ricordo altri mezzi di fabbricazione precedente di codesta fattura.
E sino ad arrivare , per restare in casa FIAT , ai 238.
Anche se per amore di verità, ancora oggi vediamo mezzi che seguono la strada maestra aperta dalla Multipla quasi 60 anni fa.
Ti approvo circa la capacità e il coraggio di progettare; essi sono ancora in una fase di stallo però tutto sommato - dopo tanto tempo di stasi - qualcosa si muove ( molto molto lentamente ......ma si muove....) e condivido quanto scrive nel messaggio successivo il Tuo l' amico RENEXX sulla 500L Living.
Certo, una rondine da sola non fa primavera :cry:.......................ma nell' attesa che arrivino gli altri stormi ( ....le nuove vetture ) nel più breve tempo possibile................
Sono un inguaribile ottimista ?? Lo so.
Ricevi un caro saluto.:thumbup:
giampi47 ha scritto:- dopo tanto tempo di stasi - qualcosa si muove ( molto molto lentamente ......ma si muove....) e condivido quanto scrive nel messaggio successivo il Tuo l' amico RENEXX sulla 500L Living.
franco58pv ha scritto:Ciao Giampi, soddisfo la tua curiosità:giampi47 ha scritto:Caro FRANCO il Tuo messaggio mi ha incuriosito.
Com' è la storia della foresta costiera in Basilicata ?
Poi, concordo con Te che a quei tempi - e per un bel po' di anni - si usarono mezzi che di sicurezza , in caso di malaugurato incidente - nulla avevano a che spartire.
Probabilmente tutto partì dal furgone Romeo dell' ALFA nel 1954 perchè così a memoria non ricordo altri mezzi di fabbricazione precedente di codesta fattura.
E sino ad arrivare , per restare in casa FIAT , ai 238.
Anche se per amore di verità, ancora oggi vediamo mezzi che seguono la strada maestra aperta dalla Multipla quasi 60 anni fa.
Ti approvo circa la capacità e il coraggio di progettare; essi sono ancora in una fase di stallo però tutto sommato - dopo tanto tempo di stasi - qualcosa si muove ( molto molto lentamente ......ma si muove....) e condivido quanto scrive nel messaggio successivo il Tuo l' amico RENEXX sulla 500L Living.
Certo, una rondine da sola non fa primavera :cry:.......................ma nell' attesa che arrivino gli altri stormi ( ....le nuove vetture ) nel più breve tempo possibile................
Sono un inguaribile ottimista ?? Lo so.
Ricevi un caro saluto.:thumbup:
dal sito terre www.terredelmediterraneo.org->itinerari-> policoro.
Parla della foresta mediterranea del fiume sinni in lucania, nella zona di policoro, una precisazione : erano tempi in cui la sensibilità ambientale era zero, dove si faceva fatica a mangiare e quindi non si andava tanto per il sottile, del resto anche la sardegna venne disboscata per fare legna da ardere, insomma non vorrei dare l'impressione di praticare il "dagli alla fiat" Infatti leggerete che il legno di quella foresta fu utilizzato da molti, purtroppo fu un scempio, tra parentesi ho visitato quella riserva ed è ancora bella adesso, figuriamoci come doveva essere in origine
"Iniziati nel 1956, i tagli terminarono solo nel 1961: frassini, pioppi e lentischi divennero cassette per la frutta; i frassini furono acquistati dalla Fiat per gli esterni delle prime giardinette; gli olmi, acquistati dalla ditta Feltrinelli, furono impiegati nei cantieri navali; dai tronchi più grandi di farnie, olmi e frassini si ricavarono traversine ferroviarie; gli ontani che svettavano lungo le rive del Sinni finirono sul mercato di Bari, per essere trasformati in casse da morto; il resto, pari ad oltre due milioni di quintali, fu venduto come legna da ardere.
Nel 1961 lo spoglio era compiuto, degli originari 1600 ettari di bosco ne rimanevano solo 700, in gran parte ancora appartenenti al barone Berlingieri, e immense distese di pomodori e di barbabietole sostituivano l'originaria vegetazione spontanea. Fu così che "una delle più ricche e orride foreste d'Italia, una vera foresta vergine cresciuta in millenni di selvatichezza nel clima caldo umido, afoso e stagnante delle paludi e degli acquitrini", come la descrisse l'archeologo Lorenzo Quilici, fu quasi completamente distrutta, malgrado le proteste di naturalisti come Alessandro Ghigiche, che nel 1957, nel secondo numero del bollettino della neonata Italia Nostra, lanciò un accorato ma inascoltato allarme."
Kentauros - 14 giorni fa
AKA_Zinzanbr - 39 minuti fa
quicktake - 2 anni fa
Suby01 - 5 mesi fa