<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Quando andate all'Ikea, occhio alle casse...... | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

Quando andate all'Ikea, occhio alle casse......

Oltretutto dopo tutta questa fatica scopri che magari i fatti sono andati un poco diversamente e la storia non è appetibile per il pubblico , vuoi mettere invece in questo nostro momento storico quanto sia interessante leggere della famosa multinazionale che mette in carcere papà e figlia, ergo ma chi glielo fa fare al giornalista, riporta quanto quella ha scritto sul tweet e tutti contenti e felici

E' quello che ho scritto anche io.
Però non significa che le cose debbano per forza essere andate diversamente da quanto raccontato,altrimenti secondo me non sarebbe arrivata alcuna scusa ne ci sarebbe stato il ritiro della denuncia.
Se il cliente fosse stato in malafede o avesse contestato l'operato del personale di vigilanza si sarebbe trattato di un caso di furto,magari di importo irrisorio,e dubito che l'azienda avrebbe accettato di fare la figura del colosso che vessa i propri clienti.
 
Oltretutto dopo tutta questa fatica scopri che magari i fatti sono andati un poco diversamente e la storia non è appetibile per il pubblico , vuoi mettere invece in questo nostro momento storico quanto sia interessante leggere della famosa multinazionale che mette in carcere papà e figlia, ergo ma chi glielo fa fare al giornalista, riporta quanto quella ha scritto sul tweet e tutti contenti e felici
Sono della tua stessa opinione, anche stavolta come in diverse altre occasioni.
 
E' quello che ho scritto anche io.
Però non significa che le cose debbano per forza essere andate diversamente da quanto raccontato,altrimenti secondo me non sarebbe arrivata alcuna scusa ne ci sarebbe stato il ritiro della denuncia.
Se il cliente fosse stato in malafede o avesse contestato l'operato del personale di vigilanza si sarebbe trattato di un caso di furto,magari di importo irrisorio,e dubito che l'azienda avrebbe accettato di fare la figura del colosso che vessa i propri clienti.

Ci possono esere mille modi per raccontare una storia, e ogni modo può dare un senso differente , io me la ricostruisco così (anche perché tanto quello riportato dai giornali è inutile e quindi posso farmi un idea io stesso della syoria),i due hanno preso gli oggetti in esposizione che non dovrebbero essere presi proprio per evitare il problema che si è creato, allo stesso tempo i pezzi in esposizione non dovrebbero permettere di essere letti dalle casse automatiche, poi un direttore troppo zelante ed un agente anche lui troppo zelante hanno ingigantito un episodio che la stessa azienda avrebbe preferito non avvenisse. Da qui però a demonizzare un azienda o le casse automatiche a me sembra eccessivo, ovviamente è una mia personale considerazione
 
E' quello che ho scritto anche io.
Però non significa che le cose debbano per forza essere andate diversamente da quanto raccontato,altrimenti secondo me non sarebbe arrivata alcuna scusa ne ci sarebbe stato il ritiro della denuncia.
Se il cliente fosse stato in malafede o avesse contestato l'operato del personale di vigilanza si sarebbe trattato di un caso di furto,magari di importo irrisorio,e dubito che l'azienda avrebbe accettato di fare la figura del colosso che vessa i propri clienti.
Non credo che le cose siano andate diversamente.
E' molto probabile che siano andate esattamente come scritto.
Non é stato scritto, semplicemente, che tipo di reazioni hanno avuto i soggetti, che di fatto hanno effettivamente commesso un furto, involontario o no, quando gli é stato contestato il fatto.
 
Da qui però a demonizzare un azienda o le casse automatiche a me sembra eccessivo, ovviamente è una mia personale considerazione

Io non demonizzo nessuno.
Dico che l'azienda ci ha fatto una brutta figura,probabilmente a causa dell'eccesso di zelo di uno o due dipendenti.
E dico che le casse automatiche funzionano se i clienti sono :

A onesti
B capaci a usarle

Visto che ci sono tanti clienti anziani penso che gli errori non siano così rari.
E poi visto che esistono anche i clienti poco onesti il rischio è che le casse fai da te richiedano maggiore sorveglianza da parte del personale del punto vendita,complicando secondo me le cose.

A me personalmente stanno un po' antipatici gli esercizi commerciali in cui i clienti vengono tenuti sotto controllo.
Mi è capitato di entrare in negozi in cui i proprietari,in maniera nemmeno tanto discreta,seguivano i clienti per paura che potessero infilarsi in tasca qualche articolo.
Una volta un negoziante mi intimò di rimanere dove poteva vedermi mentre serviva il cliente prima di me.
Oppure negozi in cui le telecamere sono segnalate da simpatici cartelli tipo "Guarda che ti siamo osservando".

Poi che i controlli siano necessari e motivati dal fatto che il furto e il taccheggio sono diffusi ok.
Però trattare TUTTI i clienti come potenziali ladri secondo me è deleterio.
I controlli devono essere effettuati e in caso di irregolarità,sempre secondo me,si deve concedere il beneficio del dubbio al cliente che si scusa e si dichiara pronto a pagare l'articolo dimenticato.
Se invece chi effettua i controlli ha visto troppi interrogatori nei film americani e nell'accertare come si sono comportati i "sospettati" mostra atteggiamenti poco professionali e alla minima irregolarità (che nelle casse tradizionali vengono risolte dal cassiere) fa partire una denuncia allora mi pare evidente che a rimetterci,oltre al cliente,è l'azienda.
 
Leggo un altro articolo nel quale c'é un pò più dettagliato il racconto fatto dalla ragazza.

http://www.secoloditalia.it/2018/10...-la-fa-arrestare-sotto-la-minaccia-del-taser/

Dunque avevamo da pagare i barattoli più qualche oggetto per la casa, andiamo alla cassa per pochi articoli e passo lo scanner su quelli che pago io e poi su quelli di mio padre tra i quali i quattro barattoli, mentre chiacchieriamo….».

Sembra tutto a posto ma non è così. La ragazza, con il padre, si avvia verso l’uscita ma viene bloccata da un agente della sicurezza che gli chiede una verifica. «Lo lasciamo controllare e in effetti c’erano un prezzo sul coperchio e un altro per il barattolo, io non me ne ero accorta dunque dico all’agente che è colpa mia, li ho presi assieme così com’erano e non ho controllato. Mio padre vuole comunque pagare subito i quattro barattoli, il tipo dice venite con me all’ingresso, devo solo avvisare il mio superiore per il pagamento». Il direttore, però, è tutt’altro che disponibile, anzi. «Chiede a mio padre che cosa è successo, lui lo racconta da capo e si scusa ancora, vuole pagare. Ma il direttore guarda mio padre e gli dice ”insomma avete rubato”. Mio padre risponde ”no, le dico che non abbiamo fatto attenzione, colpa nostra, ma non abbiamo voluto rubare”, ma il direttore continua trattandoci da ladri e mio padre comincia a innervosirsi. Mi dico che forse è meglio intervenire e dico ”mi spiace colpa mia ho passato male gli articoli” e lui che cosa mi risponde? ”Dunque sei tu la ladra!!” E mio padre si arrabbia ancora di più. Il direttore dice ”quindi non ammettete che avete voluto rubare, allora faccio una deposizione di furto”, mio padre dice ”ovviamente non la firmiamo”, il direttore dice ”ok chiamo la polizia”». Li mettono in una sala, arriva la polizia,poi un agente annuncia: «La portiamo via per furto organizzato, adesso arriva un’altra pattuglia per trasportare suo padre, “lei viene con me” e aggiunge ”se provi a scappare ti sparo con il taser”. Ci dicono che staremo in cella 24 ore, mio padre cerca di spiegare di nuovo la situazione, dice che il giorno dopo deve lavorare e io pure, nessuno ci ascolta…».

Scontro fra orgogli. Il direttore che magari aveva le sue paturnie, e che come direttore vede volatilizzarsi ogni giorno centinaia o migliaia di euro per furtarelli e giochetti di destrezza.

Il padre che si inalbera perché gli viene spiattellato sul muso l'epiteto che tutto sommato é esatto, anche se esagerato.

Reazione, controreazione, si mettono a giocare a chi ce l'ha più lungo. Cretini tutti e due. Ma il direttore aveva la ragione dalla sua parte, i due - padre e figlia - stavano effettivamente andandosene senza aver pagato della merce, sono stati colti sul fatto dal vigilante, a quanto pare.
In un caso del genere invece di arrabbiarsi tocca rinfoderare l'orgoglio e accettare ogni rimprovero, anche eccessivo.
 
Non é stato scritto, semplicemente, che tipo di reazioni hanno avuto i soggetti, che di fatto hanno effettivamente commesso un furto, involontario o no, quando gli é stato contestato il fatto.

Siamo sempre nel campo delle ipotesi ma secondo te un colosso come Ikea avrebbe porto le sue scuse a un cliente cafone che ha contestato il personale addetto ai controlli?
Per me no.
Le scuse secondo me si sono rese obbligatorie una volta accertato l'eccesso di zelo da parte del responsabile del negozio.

Una volta a mia madre capitò un inconveniente.
Acquisto un mop e una volta arrivata a casa si accorse che nella confezione mancava la testa dello spazzolone,c'erano solo il secchio e il bastone.
Molto probabilmente la testa era stata sottratta da qualche altro cliente.
Tornò nel punto vendita,chiese a un commesso che a sua volta si rivolse al direttore.
Il direttore non esitò un secondo e disse al commesso "Prendi dal reparto l'articolo che mancava e dallo in omaggio alla cliente".
Se invece avesse tirato fuori che non era possibile sapere se la testa dello spazzolone mancava davvero oppure se mia madre stesse cercando di scroccare un ricambio gratis secondo me avrebbe fatto risparmiare 2 euro all'azienda e le avrebbe fatto perdere una buona cliente.
Per me nel dubbio è sempre meglio credere alla buona fede del cliente e risolvere in maniera amichevole il problema,magari qualche volta capiterà di fare un favore a un furbastro ma è sempre meglio rispetto a trattare da furbastro un cliente onesto.
 
Io non demonizzo nessuno.
Dico che l'azienda ci ha fatto una brutta figura,probabilmente a causa dell'eccesso di zelo di uno o due dipendenti.
E dico che le casse automatiche funzionano se i clienti sono :

A onesti
B capaci a usarle

Visto che ci sono tanti clienti anziani penso che gli errori non siano così rari.
E poi visto che esistono anche i clienti poco onesti il rischio è che le casse fai da te richiedano maggiore sorveglianza da parte del personale del punto vendita,complicando secondo me le cose.

A me personalmente stanno un po' antipatici gli esercizi commerciali in cui i clienti vengono tenuti sotto controllo.
Mi è capitato di entrare in negozi in cui i proprietari,in maniera nemmeno tanto discreta,seguivano i clienti per paura che potessero infilarsi in tasca qualche articolo.
Una volta un negoziante mi intimò di rimanere dove poteva vedermi mentre serviva il cliente prima di me.
Oppure negozi in cui le telecamere sono segnalate da simpatici cartelli tipo "Guarda che ti siamo osservando".

Poi che i controlli siano necessari e motivati dal fatto che il furto e il taccheggio sono diffusi ok.
Però trattare TUTTI i clienti come potenziali ladri secondo me è deleterio.
I controlli devono essere effettuati e in caso di irregolarità,sempre secondo me,si deve concedere il beneficio del dubbio al cliente che si scusa e si dichiara pronto a pagare l'articolo dimenticato.
Se invece chi effettua i controlli ha visto troppi interrogatori nei film americani e nell'accertare come si sono comportati i "sospettati" mostra atteggiamenti poco professionali e alla minima irregolarità (che nelle casse tradizionali vengono risolte dal cassiere) fa partire una denuncia allora mi pare evidente che a rimetterci,oltre al cliente,è l'azienda.

Scusami, non era rivolto a te il demonizzare un azienda, era rivolto a tutti quelli che sui social ora vogliono boicottare l'ikea per questo fatto.
Per il resto anche a me non piace essere iper controllato nei negozi, però devo essere sincero ,al Ikea non ho questa sensazione,e francamente l'utilizzo delle casse automatiche mi sembra molto elementare ed intuitivo , il problema in questa storia non è nella procedura della cassa automatica ma del prodotto che a mio avviso non doveva essere preso in quel modo, siccome non puoi sempre sperare nelle capacità dei clienti devo essere tu azienda che devi evitare che un cliente possa prendere un oggetto da esposizione ,composto da pezzi con ognuno un prezzo a se, è arrivi alle casse automatiche e possa pagare i singoli oggetti ma non tutto il set.
Del resto poi le casse automatiche sono un alternativa alle normali casse, un cliente può scegliere dove andare
 
Leggo un altro articolo nel quale c'é un pò più dettagliato il racconto fatto dalla ragazza.

http://www.secoloditalia.it/2018/10...-la-fa-arrestare-sotto-la-minaccia-del-taser/



Scontro fra orgogli. Il direttore che magari aveva le sue paturnie, e che come direttore vede volatilizzarsi ogni giorno centinaia o migliaia di euro per furtarelli e giochetti di destrezza.

Il padre che si inalbera perché gli viene spiattellato sul muso l'epiteto che tutto sommato é esatto, anche se esagerato.

Reazione, controreazione, si mettono a giocare a chi ce l'ha più lungo. Cretini tutti e due. Ma il direttore aveva la ragione dalla sua parte, i due - padre e figlia - stavano effettivamente andandosene senza aver pagato della merce, sono stati colti sul fatto dal vigilante, a quanto pare.
In un caso del genere invece di arrabbiarsi tocca rinfoderare l'orgoglio e accettare ogni rimprovero, anche eccessivo.

C'è scritto che il cliente si è scusato due volte.
Per me la reazione più spropositata è stata quella del direttore che,una volta sentito che il cliente chiedeva scusa,avrebbe dovuto evitare di dire allora sei tu la ladra.

Ripeto io non sono uno che fa scenate nei negozi ma secondo me il torto del cliente è accidentale,quello del direttore è intenzionale.
 
Io non demonizzo nessuno.
...
Poi che i controlli siano necessari e motivati dal fatto che il furto e il taccheggio sono diffusi ok.
Però trattare TUTTI i clienti come potenziali ladri secondo me è deleterio.
I controlli devono essere effettuati e in caso di irregolarità,sempre secondo me,si deve concedere il beneficio del dubbio al cliente che si scusa e si dichiara pronto a pagare l'articolo dimenticato.
Se invece chi effettua i controlli ha visto troppi interrogatori nei film americani e nell'accertare come si sono comportati i "sospettati" mostra atteggiamenti poco professionali e alla minima irregolarità (che nelle casse tradizionali vengono risolte dal cassiere) fa partire una denuncia allora mi pare evidente che a rimetterci,oltre al cliente,è l'azienda.
In linea di massima sono d'accordo con te, Zinzan Brooke.
In questa vicenda ci sono state delle esagerazioni.
IKEA fa la figura dell'intransigente, del pignolo puntiglioso.
E' sostanzialmente un danno d'immagine, perché la gente comincia a pensare " e se mi capitasse a me, una cosa così ? Ah no, allora non ci vado mica.."
 
C'è scritto che il cliente si è scusato due volte.
Per me la reazione più spropositata è stata quella del direttore che,una volta sentito che il cliente chiedeva scusa,avrebbe dovuto evitare di dire allora sei tu la ladra.

Ripeto io non sono uno che fa scenate nei negozi ma secondo me il torto del cliente è accidentale,quello del direttore è intenzionale.
Ripeto, per chiarezza, che sono d'accordo con te. E' stata una esagerazione, era fuori luogo.
 
Del resto poi le casse automatiche sono un alternativa alle normali casse, un cliente può scegliere dove andare

Io ho notato che il numero di casse automatiche in alcune catene di supermercati è superiore a quello delle casse tradizionali aperte.
Sembra che vogliano spingere i clienti a fare sempre più da soli,evidentemente per loro è più conveniente.

er il resto anche a me non piace essere iper controllato nei negozi, però devo essere sincero ,al Ikea non ho questa sensazione

Nemmeno io,gli esercizi commerciali in cui mi hanno controllato a vista erano decisamente più piccoli,di solito nelle grandi catene ci sono dei protocolli piuttosto rigidi riguardo alle interazioni col cliente.

il problema in questa storia non è nella procedura della cassa automatica ma del prodotto che a mio avviso non doveva essere preso in quel modo, siccome non puoi sempre sperare nelle capacità dei clienti devo essere ti azienda che devi evitare che un cliente possa prendere un oggetto da esposizione

Questo attribuisce più responsabilità alla catena che al cliente.
Io devo dire che a volte ho la sensazione che alcune grandi catene non solo non prevengano il possibile errore da parte del cliente ma lo favoriscano.
Ovviamente quando l'errore comporta un danno per il cliente e non per il negozio,prezzi indicati male o proprio assenti,promozioni poco chiare che spesso i clienti anziani interpretano male.

Addirittura io ho smesso di andare a fare la spesa in un supermercato perchè i casi di prezzi alla cassa maggiori rispetto a quelli indicati negli scaffali erano diventati tanto frequenti da risultare sospetti.

In generale io penso che l'educazione sia sempre necessaria da entrambe le parti,ma a maggior ragione da parte del personale che con l'educazione potrà farsi perdonare dal cliente per eventuali errori a suo danno e anche far accettare al cliente che invece si trova dalla parte del torto i controlli.

Poi ovviamente i clienti alla lei non sa chi sono io ci saranno sempre e considereranno sempre i normali controlli come delle vessazioni,però secondo me in questi casi abboccare alle eventuali provocazioni è la cosa peggiore che il personale possa fare.
Molto meglio in caso di clienti irragionevoli chiamare le Fdo e spiegare di non aver commesso alcun abuso ma di aver effettuato solo dei semplici controlli.
 
Ripeto, per chiarezza, che sono d'accordo con te. E' stata una esagerazione, era fuori luogo.

Ho scritto contemporaneamente :emoji_thumbsup:

Mi è venuto anche in mente che nel caso di catene così grandi probabilmente i protocolli che vengono impartiti al personale saranno diversi da paese a paese.
Ci saranno nazioni in cui tendenzialmente i clienti si sottopongono ai controlli senza discutere e altre in cui invece le procedure di controllo saranno effettuate con maggiore cautela (anche in virtù di normative nazionali differenti) per evitare di far nascere contraddittori con i clienti.

Nel nostro paese ho idea che le persone insofferenti ai controlli non siano così rare.
Sicuramente il ruolo degli addetti alla sicurezza non è il più semplice.

Io all'inizio della mia esperienza lavorativa mi sono trovato a diretto contatto coi clienti e devo dire che anche a fronte del massimo sforzo per essere sempre educato e rispettoso mi è capitato di vedere clienti che,al minimo diniego da parte del personale,si inalberavano in maniera esagerata.
Io per fortuna non mi sono mai trovato in situazioni così imbarazzanti,però è capitato a dei miei colleghi,che le hanno anche gestite male alzando a propria volta la voce,e sono state veramente spiacevoli.
 
Un esempio che mi viene in mente,che secondo me genera spesso incomprensioni,in cui i clienti mostrano di essere poco ragionevoli sono le attività in cui si effettuano riparazioni di qualsiasi tipo.
Che si tratti di scarpe oppure di computer molti esercenti nel momento in cui ritirano un articolo consegnano al cliente una ricevuta e gli raccomandano di conservarla poichè indispensabile per il ritiro.
Alcuni fanno ancora alla vecchia maniera e magari si segnano solo il nome del cliente.
In particolare il tecnico da cui ho portato il mio computer l'ultima volta mi ha raccontato che una volta si segnava solo il nome ma gli è capitato che si presentasse uno sconosciuto fingendo di essere il padre del cliente che aveva lasciato il computer in riparazione.
Come abbia fatto a sapere che quella determinata persona aveva portato a riparare il proprio computer e dove non lo sapeva spiegare.
Comunque questo sconosciuto ha pagato la riparazione e si è portato via un computer che valeva molto di più.
Quando il vero cliente si è presentato il tecnico ha dovuto spiegargli l'accaduto e per fortuna è riuscito a risolvere l'increscioso disguido risarcendo il cliente con un computer di pari valore.

Purtroppo il cliente che perde la ricevuta e pretende di ritirare la propria merce lo stesso è un classico.
Il problema secondo me sorge quando si tratta di articoli comuni,di cui sono stati prodotti migliaia di esemplari identici,che potrebbero essere ritirati in buona fede da un cliente che non è il vero proprietario.
Il cliente spesso interpreta il rifiuto dell'esercente come un affronto personale,come se l'esercente gli stesse dando del rimbambito che non riconosce il proprio bene oppure del disonesto.

Però dal mio punto di vista il comportamento dell'esercente è giustificato,se rilascia una ricevuta e raccomanda al cliente di non perderla lo fa in primis per tutelare i clienti e fare in modo che nessun altro possa ritirare i loro oggetti al posto loro.

Capitò una cosa molto simile a un mio collega,il cliente pretendeva di ritirare il proprio articolo sicuro di poterlo riconoscere anche se aveva perso lo scontrino.
Il mio collega provò a spiegargli che non era possibile e che non era per sfiducia nei suoi confronti ma il cliente non voleva sentire ragioni.
Il mio collega perse la calma e rispose male al cliente,che tornò il giorno dopo con la ricevuta (ritrovata oppure semplicemente cercata perchè capitava spesso che i clienti non cercassero nemmeno la ricevuta pur essendo stati informati che era necessaria).
Ritirò il proprio articolo e non si fece più vedere.

Premesso che il mio collega ha gestito male la faccenda,avrebbe dovuto mantenere la calma e ripetere al cliente che non poteva proprio andargli incontro ma che non era per sfiducia,secondo me il cliente aveva torto e pretendeva un trattamento particolare in deroga alle regole che tutelavano tutti i clienti.

Come quando capitava il cliente che,con altri clienti in coda dietro di lui/lei,chiedeva uno sconto.
Chi si occupava della cassa non poteva farlo,sarebbe stato ingiusto nei confronti degli altri clienti che avrebbero potuto esigere lo stesso trattamento,e secondo me il cliente con la sua richiesta l'aveva messo in una posizione scomoda.

Secondo me i clienti hanno diritto di aspettarsi un trattamento giusto e corretto da parte degli esercenti,ma non un trattamento particolare che un dipendente non può concedere senza fare un torto al resto della clientela.
 
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