<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Quale amplificatore | Page 6 | Il Forum di Quattroruote

Quale amplificatore

non so.
la separazione dinamica dei canali, e' una pippa dei vinili.
un cd dovrebbe separare bene tutto, e un ampli pure, per definizione, visto che son due segnali che nascono separati da sempre, al contrario dei vinili, che hanno una testina sola, che deve inventarsi due canali da un solco (e per forza di cose, una parte si mischia).
se non separano bene, son fatti male, ma molto male.
comunque, con le tue proporzioni, io, da non audiofilo, piu' o meno mi ci ritrovo.
 
la separazione dinamica dei canali, e' una pippa dei vinili.
un cd dovrebbe separare bene tutto, e un ampli pure, per definizione, visto che son due segnali che nascono separati da sempre
Assolutamente no, i due canali condividono la medesima alimentazione ed il medesimo trasformatore. Il migliori finali di potenza infatti hanno una architettura dual mono, con due dispositivi di amplificazione fisicamente separati nello stesso cabinet. I migliori finali di potenza sono mono, meglio ancora l'amplificazione multistage dove ci sono crossover a monte degli amplificatori, con grosse correnti per i bassi inviati a woofer, e circuiti da risposta istantanea per gli acuti inviati a tweeter.
La musica non è fatta di sinusoidi da laboratorio.
 
li' entri nelle pippe da audiofilo.
i due alimentatori separati sono comunque collegati alla stessa presa. che fai? uno lo attacchi al vicino di casa?
e se poi tutte e due le case sono collegate alla stessa centrale elettrica? :D

un alimentatore fatto bene, deve reggere i picchi di tutti e due i canali. e non ci vuole un ingegnere atomico per progettarlo, basta dimensionarlo decentemente, e non si mischia nulla.
 
Fra le "pippe da audiofilo" ricordo che, negli anni '80, c'era chi consigliasse una linea di alimentazione dedicata all'amplificatore, direttamente derivante dal quadro elettrico..
 
ricordo che, negli anni '80, c'era chi consigliasse una linea di alimentazione dedicata all'amplificatore
Anni d'oro per l'audiofilia, con il CD che si stava affermando con sovracampionamenti doppi, poi quadrupli, poi ottupli.
In effetti la corrente necessaria ad un ampli è variabile, sarebbe meglio avere una linea di alimentazione indipendente, non da una ciabatta tanto per dire...
 
Ma lo stadio di amplificazione è alimentato da trasformatori separati sono quelli che danno corrente e tensione in modo indipendente, quanto sta a monte non influisce nulla.
se un canale ciuccia tanta corrente, la corrente la prende dalla rete, la tensione della rete cala, e l'altro alimentatore avra' un ingresso a tensione inferiore, quindi cala l'uscita :p
ma sono pippe.
non stiamo parlando di un amplificatore da concerto, ma di ampli che, quando li tiri a 10W hai gia' i vicini alla porta.
10W son nulla.
e se un canale cambia, perche' l'altro assorbe 10W, e' un ampli veramente scarso, e il problema principale non sara' la separazione tra i canali, ma proprio come suona.
probabilmente con gli elettrolitici cotti, perche' son quelli la riserva di energia, che serve a garantire i picchi di potenza o con un alimentatore povero e sotto dimensionato.
sempre che, uno abbia l'orecchio cosi' fino, da notare che, quando un canale spara un basso, l'altro cala di un pelino, perche' e' l'unica cosa che puo' influire.
se invece con "separazione dei canali" intendi che il segnale del canale destro, si senta anche nel sinistro.... e' roba da puntine del giradischi. dal cd in poi, i segnali son separati dalla registrazione, e cosi' rimangono.
 
Anni d'oro per l'audiofilia, con il CD che si stava affermando con sovracampionamenti doppi, poi quadrupli, poi ottupli.
In effetti la corrente necessaria ad un ampli è variabile, sarebbe meglio avere una linea di alimentazione indipendente, non da una ciabatta tanto per dire...
fammi capire, tolta la ciabatta, le spine dell'ampli e della sorgente, dove le colleghi?
 
se un canale ciuccia tanta corrente, la corrente la prende dalla rete, la tensione della rete cala
Nessuna potenza sonora ha tanto assorbimento da rendere percettibile neanche infinitesimamaente sulla rete di distribuzione elettrica neanche con un semplice contatore da 3kW.
I transitori invece impegnano il secondario del trasformatore, salvo che non sia un mega toroidale da qualche kg totale, tra avvolgimento primario, secondario e magnete permanente.
 
cambio la domanda:
che differenza c'e', tra una ciabatta, e due prese a muro (probabilmente messe nella stessa cassettina)?
Due prese a muro, se alimentate dallo stesso cavo, solo la sezione del cavo, in genere, per una presa di 16A, dimensionato per il triplo (ovvero fino ad oltre 10kW). Ma meglio se su due scatole indipendenti (cioè in parallelo da cavi tirati dal generale). Poi se uno è convinto che non serva a nulla, tantomeno servono le argomentazioni di chi si è fatto fare un impianto elettrico con certe determinate caratteristiche, e va bene lo stesso.
 
Ciao, io ho un Audio Analogue Puccini prima serie. E' un ampli vecchio, nel senso che ha ormai più di venti anni. Relativamente poca potenza (40W) ma suona maledettamente bene. E' collegato ad un paio di Norh in ceramica della stessa epoca (roba che oggi non fanno più) e come sorgente un bel CD Rotel, sempre dell'epoca. Il tutto, ripeto, suona magnificamente e soprattutto sulle voci regala un suono "magico". Ci sarebbero tante cose da dire sull'hifi. In linea generale HiFi significa restituire il messaggio sonoro modificandolo il meno possibile rispetto all'incisione (alta fedeltà, appunto). Sono gli altoparlanti che si sobbarcano la maggior parte del lavoro, trasformano un segnale elettrico in onde sonore. Tutto ciò che sta a monte (sorgente, ampli e cavetteria) lavorano per inviare il miglior segnale elettrico possibile alle casse partendo da una fonte analogica o digitale.
Sempre in linea generale una buona regola resta quella di dedicare il 50% del budget agli altoparlanti, un 25 % all'ampli ed il restante alle sorgenti (ma questo è già stato detto). Altra cosa fondamentale e che spesso viene trascurata è l'ambiente di ascolto. Il miglior impianto HiFi posizionato in una stanza vuota con pareti riflettenti suonerà male (anche questo è stato detto, ma meglio ribadire il concetto. A volte si ottiene di più con un semplice tappeto piuttosto che spendere inutilmente soldi in apparati costosissimi). Ciò detto, considera che oggi esistono Ampli in classe D che hanno un rapporto prezzo/prestazioni semplicemente stellare. Il già citato T-amp è stato il capostipite di una vera rivoluzione in questo senso. Io ad esempio uso in ufficio un piccolo Nobsound con una coppia di Lonpoo, poco più di un centinaio di € di spesa in tutto. Impensabile qualche anno fa avere così tanta qualità con così poca spesa.
Alla fin fine dunque, a mio avviso, va benissimo considerare Ampli usati. Io però punterei su qualcosa di nuovo entry level in classe D dei soliti nomi noti (NAD, Rotel, ecc).
Ciao
 
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