... no, tranquilli, in pista.
Dopo aver superato l'esame pratico di guida ho ottenuto la licenza di condurre per l'automobile. La legge svizzera prevede che entro 6 mesi dal consegumento della licenza di condurre si frequenti un corso di guida sul bagnato e frenata d'emergenza, ed entro tre anni si frequenti un corso di guida ecologica.
Ho soddisfatto il primo requisito sabato scorso. Per chi è della zona, la pista è a Osogna. Non si tratta di un circuito vero e proprio, bensì di una struttura attrezzata per simulare condizioni d'aderenza degradate. Vengono formati qui poliziotti, pompieri, soccorritori (in Svizzera sono professionisti tutti dotati di patente e corso di guida veloce), autisti professionali e... i neopatentati.
Mancando la Golf che guido abitualmente di ABS, ed avendo essa la marmitta bucata in due punti, ho optato per utilizzare la Fabia.
La trasferta per recarmi sul posto richiedeva un tratto d'autostrada di circa 60 km, che ho intrapreso a velocità impostata, tra le 6.30 e le 7.00 di mattina, molto rilassato.
Mi sono concesso una criminale verifica dei dati tecnici dichiarati sul depliandt su un lungo rettilineo deserto (Chicco lo conoscerà sicuramente, mi riferisco alla tirata prima dell'uscita di Lugano Nord).
Ho sfruttato la scia di una BMW Serie 5 con targhe belghe, ed ho lanciato la Fabia a stecca. Skoda ha mantenuto le promesse: raggiunti 190 km/h, con ancora un piccolo margine di allungo... ma nessun margine di rettilineo, perciò ho ripreso la normale andatura tartarughesca che mi contraddistingue, navigando tra i 90 e i 110 km/h, con punte di 150 in sorpasso.
Ho raggiunto la pista, e dopo un'oretta di teoria (interessante e davvero ben fatta, ma nulla di rivoluzionario), abbiamo iniziato dalle frenate d'emergenza. Dapprima sull'asciutto, successivamente sul bagnato. Non sono un pilota collaudatore e non ho quindi molti termini di paragone, ma sono rimasto piacevolmente impressionato dalla potenza dell'impianto frenante della Fabia. Tra le diverse auto presenti è stata quella ad aver frenato meglio, assieme a Ford Focus e Volkswagen Touareg.
L'ABS mi è sembrato ineccepibile: l'auto è sempre rimasta direzionale e stabile, nonostante le pestate che mi sono imposto di dare.
Inizialmente è difficile pensare di stincare in modo programmato: avevo come un sotteso timore di rovinare qualcosa... invece, non può far che bene a sé stessi ed all'auto. Ci si cimenta in una manovra utile ma rara, si prende coscienza del limite della macchina, e si puliscono per bene le pastiglie dell'impianto frenante.
Terminata la serie di frenate a 50 e 60 km/h e le prove di distanza di sicurezza (due auto su corsie parallele a distanza prestabilita, frena la più avanzata e si osserva il punto d'arresto dell'altra), il pranzo, dopodiché abbiamo proseguito con un esercizio di reazione, stavolta individuale (reazione all'accensione di luci rosse nel fondo stradale), da 30, 50 e 60 km/h.
La seconda parte del pomeriggio è stata la piu entusiasmante. Curva di disegno quasi circolare in cemento, prima asciutta e poi bagnata, a 50 e 60 km/h, con e senza ESP.
Non ho notato differenze notevoli né tra le due velocità, né tra il con e senza ESP, né in entrata né in derapata. Mi sono aiutato anche con il freno a mano, per chiudere più rapidamente, senza mai sfiorare i birilli che delimitavano il tracciato.
Le Bridgestone/Continental (2 e 2) scivolano considerevolmente soltanto se si sterza con decisione a velocità davvero elevate, ma appena si sceglie di riprendere l'auto e chiudere la curva rispondono prontamente all'impostazione di traiettoria.
Con ESP e senza freno a mano si ottiene chiaramente una derapata più contenuta, così come sul bagnato la chiusura e il controllo sono un po' più da cardiopalma.
Ho trovato piuttosto difficile da usare il freno a mano, ma non lo ritengo essenziale ad una performance di questo tipo, che su strada è comunque categoricamente esclusa, e comunque praticabile con un minimo livello di sicurezza soltanto in rotonde o curve con visibilità completa del piano stradale oltre la curva stessa.
Mi aspettavo una Fabia più ballerina e dimessa, e invece sono rimasto stupito dall'aggressività con la quale si può portare e con la quale si comporta se messa alla frusta. In particolare, l'intervento dell'ASR è massiccio, nelle partenze da fermo come nelle uscite di curva a stecca: si riesce a farla slittare con molta facilità una volta che questo è disinserito.
La gommatura piuttosto generosa per la categoria d'automobile (205/45 R16) e il motore Diesel che ha qualcosa da dire (1.9 TDI-PD 105 CV) sicuramente hanno reso più piacevole e sicura quest'esperienza: mi sono divertito e ho riconsiderato in positivo la doti dinamiche di quest'auto. Non si tratta certo della bestiaccia da Nürburgring incollata alla strada che ho usato per scuola guida (Renault Clio RS 2.0 200 CV), né un'auto da cavalcate di passi (per quelli c'è la moto), ma devo ammettere che mi ha sorpreso.
Quest'esperienza mi ha portato ad una riflessione che può apparire ovvia, ma che è direttamente mutuata appunto dall'esperienza, e per questo, per me, ha valore.
Guidando su una pista, che può essere un piazzale, una strada a senso unico o privata, per quanto non si trattasse di un circuito di velocità bensì di un percorso di handling, mi sono reso conto che è questo l'ambiente naturale dove il limite va cercato. Non è soltanto questione di sicurezza... ma soprattutto mi si è presentato con estrema chiarezza il fatto che su strada l'investimento che si deve fare per arrivare a divertirsi davvero è enorme, proporzionalmente al risultato. In un ambiente protetto e controllato, si può spingere più facilmente, e soprattutto... si può spingere fino in fondo! Si cerca e si raggiunge il vero limite!
Dopo aver superato l'esame pratico di guida ho ottenuto la licenza di condurre per l'automobile. La legge svizzera prevede che entro 6 mesi dal consegumento della licenza di condurre si frequenti un corso di guida sul bagnato e frenata d'emergenza, ed entro tre anni si frequenti un corso di guida ecologica.
Ho soddisfatto il primo requisito sabato scorso. Per chi è della zona, la pista è a Osogna. Non si tratta di un circuito vero e proprio, bensì di una struttura attrezzata per simulare condizioni d'aderenza degradate. Vengono formati qui poliziotti, pompieri, soccorritori (in Svizzera sono professionisti tutti dotati di patente e corso di guida veloce), autisti professionali e... i neopatentati.
Mancando la Golf che guido abitualmente di ABS, ed avendo essa la marmitta bucata in due punti, ho optato per utilizzare la Fabia.
La trasferta per recarmi sul posto richiedeva un tratto d'autostrada di circa 60 km, che ho intrapreso a velocità impostata, tra le 6.30 e le 7.00 di mattina, molto rilassato.
Mi sono concesso una criminale verifica dei dati tecnici dichiarati sul depliandt su un lungo rettilineo deserto (Chicco lo conoscerà sicuramente, mi riferisco alla tirata prima dell'uscita di Lugano Nord).
Ho sfruttato la scia di una BMW Serie 5 con targhe belghe, ed ho lanciato la Fabia a stecca. Skoda ha mantenuto le promesse: raggiunti 190 km/h, con ancora un piccolo margine di allungo... ma nessun margine di rettilineo, perciò ho ripreso la normale andatura tartarughesca che mi contraddistingue, navigando tra i 90 e i 110 km/h, con punte di 150 in sorpasso.
Ho raggiunto la pista, e dopo un'oretta di teoria (interessante e davvero ben fatta, ma nulla di rivoluzionario), abbiamo iniziato dalle frenate d'emergenza. Dapprima sull'asciutto, successivamente sul bagnato. Non sono un pilota collaudatore e non ho quindi molti termini di paragone, ma sono rimasto piacevolmente impressionato dalla potenza dell'impianto frenante della Fabia. Tra le diverse auto presenti è stata quella ad aver frenato meglio, assieme a Ford Focus e Volkswagen Touareg.
L'ABS mi è sembrato ineccepibile: l'auto è sempre rimasta direzionale e stabile, nonostante le pestate che mi sono imposto di dare.
Inizialmente è difficile pensare di stincare in modo programmato: avevo come un sotteso timore di rovinare qualcosa... invece, non può far che bene a sé stessi ed all'auto. Ci si cimenta in una manovra utile ma rara, si prende coscienza del limite della macchina, e si puliscono per bene le pastiglie dell'impianto frenante.
Terminata la serie di frenate a 50 e 60 km/h e le prove di distanza di sicurezza (due auto su corsie parallele a distanza prestabilita, frena la più avanzata e si osserva il punto d'arresto dell'altra), il pranzo, dopodiché abbiamo proseguito con un esercizio di reazione, stavolta individuale (reazione all'accensione di luci rosse nel fondo stradale), da 30, 50 e 60 km/h.
La seconda parte del pomeriggio è stata la piu entusiasmante. Curva di disegno quasi circolare in cemento, prima asciutta e poi bagnata, a 50 e 60 km/h, con e senza ESP.
Non ho notato differenze notevoli né tra le due velocità, né tra il con e senza ESP, né in entrata né in derapata. Mi sono aiutato anche con il freno a mano, per chiudere più rapidamente, senza mai sfiorare i birilli che delimitavano il tracciato.
Le Bridgestone/Continental (2 e 2) scivolano considerevolmente soltanto se si sterza con decisione a velocità davvero elevate, ma appena si sceglie di riprendere l'auto e chiudere la curva rispondono prontamente all'impostazione di traiettoria.
Con ESP e senza freno a mano si ottiene chiaramente una derapata più contenuta, così come sul bagnato la chiusura e il controllo sono un po' più da cardiopalma.
Ho trovato piuttosto difficile da usare il freno a mano, ma non lo ritengo essenziale ad una performance di questo tipo, che su strada è comunque categoricamente esclusa, e comunque praticabile con un minimo livello di sicurezza soltanto in rotonde o curve con visibilità completa del piano stradale oltre la curva stessa.
Mi aspettavo una Fabia più ballerina e dimessa, e invece sono rimasto stupito dall'aggressività con la quale si può portare e con la quale si comporta se messa alla frusta. In particolare, l'intervento dell'ASR è massiccio, nelle partenze da fermo come nelle uscite di curva a stecca: si riesce a farla slittare con molta facilità una volta che questo è disinserito.
La gommatura piuttosto generosa per la categoria d'automobile (205/45 R16) e il motore Diesel che ha qualcosa da dire (1.9 TDI-PD 105 CV) sicuramente hanno reso più piacevole e sicura quest'esperienza: mi sono divertito e ho riconsiderato in positivo la doti dinamiche di quest'auto. Non si tratta certo della bestiaccia da Nürburgring incollata alla strada che ho usato per scuola guida (Renault Clio RS 2.0 200 CV), né un'auto da cavalcate di passi (per quelli c'è la moto), ma devo ammettere che mi ha sorpreso.
Quest'esperienza mi ha portato ad una riflessione che può apparire ovvia, ma che è direttamente mutuata appunto dall'esperienza, e per questo, per me, ha valore.
Guidando su una pista, che può essere un piazzale, una strada a senso unico o privata, per quanto non si trattasse di un circuito di velocità bensì di un percorso di handling, mi sono reso conto che è questo l'ambiente naturale dove il limite va cercato. Non è soltanto questione di sicurezza... ma soprattutto mi si è presentato con estrema chiarezza il fatto che su strada l'investimento che si deve fare per arrivare a divertirsi davvero è enorme, proporzionalmente al risultato. In un ambiente protetto e controllato, si può spingere più facilmente, e soprattutto... si può spingere fino in fondo! Si cerca e si raggiunge il vero limite!