SediciValvole ha scritto:
...non esiste rivista priva di pubblicità perché non esisterebbe nessun lettore disposto a spendere 50 euro di giornale. Non esiste rivista fatta solo di pagine pubblicitarie perché non esiste lettore disposto a prendere un giornale gratis fatto solo di pubblicità...
Mancano alcune precisazioni, secondo me.
Le riviste
non usano la pubblicità per
"finanziarsi", ovvero per procurarsi il "tanto denaro" che occorre; le riviste ormai usano la pubblicità come
primario strumento di
profitto, come principale fonte di guadagno. In altre parole, l'attività primaria delle riviste consiste ormai (e sempre più) nella vendita di spazi pubblicitari.
Di conseguenza i
clienti di
primaria importanza, da molto tempo, sono gli inserzionisti pubblicitari e
non i lettori, che sono invece diventati quasi esclusivamente
strumenti (necessari per avere uno spazio pubblicitario da vendere), un po' come le macchine utensili in una azienda metalmeccanica.
A ciò si deve aggiungere il fatto che ogni azienda, ovviamente, tende ad avere come scopo operativo primario il soddisfacimento delle esigenze della sua clientela, a cominciare dai clienti più
importanti, che forniscono il grosso del fatturato. Non a caso, ad esempio, la maggioranza delle pagine dispari di una rivista (le prime su cui l'occhio cade) è costituita da pubblicità; non a caso in una rivista è molto più probabile trovare "pacchetti" di pagine pubblicitarie consecutive
che gruppi di pagine consecutive senza pubblicità.
L'inserzionista va accontentato e pienamente soddisfatto, va conquistato e mantenuto; il lettore va
"non disgustato", non indotto ad andarsene. Due approcci ben diversi.
Tutto ciò è senza dubbio legittimo, ci mancherebbe.
Basta saperlo, prenderne atto e fare le proprie valutazioni di conseguenza.