infatti io se fosse per me cambierei in toto la ricerca!crvenazvezda ha scritto:crvenazvezda ha scritto:alfistaConvinto ha scritto:il discorso nn era riferito all'informatica! ma in generale!maurofiorini ha scritto:Ma programmatori, analisti e informatici non dovrebbero conoscere l'inglese a prescindere?alfistaConvinto ha scritto:nn è il caso che le pubblicazioni dei ricercatori universitari siano anche in lingua italiana? in fondo è lo stato italiano che li paga!
poi magari tutti i programmatori,analisti e informatici in generale potrebbero leggere (con mia grande soddisfazione le grandi ricerche dell'università italiana sull'informatica)
cmq la bravura di un programamtore analista ecc nn è in alcun modo correlata alla conoscenza dell'inglese!
semmai in questo mondo odierno la conoscenza dell'inglese fa comodo a tutti nessuno escluso! ma il mio discorso era di altro genere!
ovvero pubblicare le ricerche anche in lingua madre! e in modo trasparente, sui siti delle facoltà in modo che tutti possano giudicare le ricerche e se effettivamente servno a qualcosa che vada dall'informatica alla fisica alla economia alla storia ecc
Le relazioni finali dei progetti di ricerca sono redatte spesso e volentieri in lingua italiana; essendo allegate a degli atti pubblici sono soggette al diritto di accesso ex l. 241, quindi chiunque ne sia interessato può accedervi tranquillamente.
Le pubblicazioni scientifiche, invece, sono un'altra cosa, ma sarebbe impensabile fare altrimenti su riviste internazionali in cui tutti (non solo gli italiani) comunicano in inglese.
Perdonami,ma perdersi dietro a queste cose è un pò da provinciali, mentre è molto più scandaloso dimenticarsi che la % di PIL che l'Italia destina ogni anno alla ricerca sia, oltre che ampiamente sotto la media UE, in costante discesa
dimenticavo:
nelle università italiane siamo così mal messi che non abbiamo nemmeno i soldi per il riscaldamento; come si può pensare di trovare le risorse per tradurre e pubblicare costantemente tutte le ricerche sui siti web? Con i precari che stanno schiattando come mosche man mano che i contratti arrivano a scadenza?
Se si vuole "razionalizzare" le spese, purtroppo, bisogna adeguare di conseguenza anche le pretese
staccandola dall'univerità
ovvero nn piu ricercatori= gente mai uscita dall'univ, ma gente affermata nel mondo del lavoro.. che nn importa se ha la laura o no! e a questo punto anche ben pagati!
nn pui un centro di ricerca in ogni univ ma pochi centri in italia con pochi ricercatori con grandi risorse!
in pratica meglio pochi ma buoni