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Prova su strada n.3966 dell' R4 ev sul n.839 di Luglio 2025

Perdonami, io non sono contro l'elettrico a prescindere (ho caldeggiato personalmente l'installazione di colonnine in azienda), ma non capisco questo mantra secondo il quale sarebbe il futuro mentre il passato è il termico. I cinesi non hanno scelto l'elettrico perché credono sia il futuro, ma semplicemente perché avevano motivi contingenti nei primi anni 2000. Siccome la gente ha la memoria corta, qui non si ricorda nessuno delle immagini di Pechino sotto una immane coltre di smog (causata tra l'altro dai motorini) a fine anni 90 o gli immensi ingorghi stradali.
Poi, che abbiano saputo trarne vantaggio è un altro discorso, d'altronde sull'high tech rivaleggiano con gli americani e li hanno quasi surclassati, ma non avevano sufficiente esperienza né blasone sui motori a scoppio; è normale che non ci abbiano investito molto se non industrializzando dei motori giapponesi o sviluppati in occidente. Però ricordo che chi ha dato il via alla "corsa" all'elettrico in occidente non son stati i cinesi, ma Tesla, pensando ad un mercato di nicchia. Musk sarà l'uomo più ricco del pianeta, ma non può competere con la valanga di miliardi di dollari versata a pioggia dal governo cinese sui produttori locali.
Poi ne controllano l'intera filiera, dalla materia prima al riciclo, passando per produzione, brevetti su tecnologie..quindi normale che loro ci puntino.
 
Sarebbe un flop spaventoso, lo sforzo che Renault dovrebbe fare è quello di abbassare il costo di questa da 52kwh includendo molti optional oggi a pagamento e approntare una 60-65 kWh a questo prezzo di 35 mila.
Fare leva e contare sullo chic con quello che ti offrono i cinesi allo stesso costo è un autentico suicidio.
Penso che se poteva lo avrebbe già fatto, probabilmente a livello di alti costi non ci sarebbe stato margine
 
Perdonami, io non sono contro l'elettrico a prescindere (ho caldeggiato personalmente l'installazione di colonnine in azienda), ma non capisco questo mantra secondo il quale sarebbe il futuro mentre il passato è il termico. I cinesi non hanno scelto l'elettrico perché credono sia il futuro, ma semplicemente perché avevano motivi contingenti nei primi anni 2000. Siccome la gente ha la memoria corta, qui non si ricorda nessuno delle immagini di Pechino sotto una immane coltre di smog (causata tra l'altro dai motorini) a fine anni 90 o gli immensi ingorghi stradali.
Poi, che abbiano saputo trarne vantaggio è un altro discorso, d'altronde sull'high tech rivaleggiano con gli americani e li hanno quasi surclassati, ma non avevano sufficiente esperienza né blasone sui motori a scoppio; è normale che non ci abbiano investito molto se non industrializzando dei motori giapponesi o sviluppati in occidente. Però ricordo che chi ha dato il via alla "corsa" all'elettrico in occidente non son stati i cinesi, ma Tesla, pensando ad un mercato di nicchia. Musk sarà l'uomo più ricco del pianeta, ma non può competere con la valanga di miliardi di dollari versata a pioggia dal governo cinese sui produttori locali.
...ma siamo proprio sicuri che vadano «avanti»? o meglio, di cosa c'è in quella direzione?
E' vero che qui dentro mi conoscete come Zero_Cilindi che ha una ID.4, quindi elettrica pura, ma questo non significa mi collochi e che faccia parte di qualche setta o fazione che pone questa tecnologia come ragione di vita.
Penso che le considerazioni di cui uno è convinto o esprime mediante valutazioni siano figlie del proprio quadro di insieme che si ha del mondo, o del paese in cui vive. Vien da se che se il mio quadro è diverso dal tuo e diverso da quell'altro, tutte le nostre considerazioni risulteranno inconciliabili o magari che scavando si scopre che invece alcuni punti sono sulla stessa linea ma solo visti da angolazioni diverse.
Partendo da monte, dalla cima, penso che il mondo è composto da una miriadi di popoli con la propria cultura, religione, che da diversi significati alla vita, all'ambiente che lo circonda, dando priorità e mettendole in fila in base alle proprie necessità. Quindi mettere d'accordo tutti sulla procedura per risolvere uno o più problemi con un unico piano è folle, inutile e deleterio. Ergo impossibile.
Ma una situazione mette d'accordo tutti, scusate il termine ma non ne trovo uno più approriato, quando si è nella merda.
Mi ricordo quando l'Unione Europea ammonì la Cina che stava evolvendo che doveva limitare da subito l'inquinamento, ma questi gli risposero che gli europei lo avevano fatto per decenni senza rendere conto a nessuno adesso il come progredire e il percorso da fare erano affari loro. Ma poi l'hanno pagata cara, molto cara. Avevo già accennato in un post che una mia cara amica è medico, spesso gira il mondo per fare conferenze, anni fa ritornò dalla Cina sconvolta. In un solo anno nella capitale +133% i tumori legati all'apparato respiratorio e circolatorio, +293% le malattie croniche.
Una catastrofe umana, economica ed tecnologica sopratutto perchè la gran parte arrivava da fuori e nel loro paese l'ospedale era giusto giusto ridotto ad un ambulatorio.
E' innegabile che ad oggi globalmente stiamo sfruttando di più di quello che reintegriamo, come innegabile invece che in alcune aree del mondo dove la consapevolezza è più alta la situazione si è stabilizzata e spesso migliorata, e questo perchè il "fondo" come recentemente i cinesi noi lo abbiamo già toccato. Quindi il pensare del perchè noi siamo qui a romperci gli spippoli mentre altri "se la sciallono" e fanno i loro porci comodi non lo trovo coerente perchè poi il conto lo pagheranno caro e se non ne avranno le tecnologie sarà un disastro. E' solo questione di tempo e noi, come ho detto, certe cose le abbiamo già passate e stiamo facendo il possibile per evirtarle perchè le tecnologie e gli strumenti li abbiamo, basta svilupparli ed usarli. Il percorso non sarà lineare questo è certo ma la direzione si, e a dimostrazione di cio i cinesi sono il più grande mercato di auto elettriche visto che ne comprano la metà di quelle vendute in tutto il mondo, ma poi se gli serve l'energia non si fanno problemi a mettere in piedi in quattro e quattrotto una centrale carbone. Incoerenti ? Non proprio è un tira e molla per poter superare lo scoglio temporale e creare un tessuto industriale che in altri modi sarebbe più lento da sviluppare, poi una volta sfruttata verrà come hanno già fatto sostituita con una centrale meno inquinante.
Certo poi ci si scontra anche con chi dice "chi se ne frega tanto morto io gli altri che si impicchino", o altre "scuole" di pensiero ma poi sempre li arriveremo. Se poi aggiungiamo nel minestrone interessi politici, economici, di potere il quadro globale risulta complicatissimo.
La morale ? O quantomeno la realtà ? Non siamo più noi a comandare il gioco, primo perchè siamo legati a filo doppio con i cinesi perchè come ho già detto se qualche politico cinese qualche mattina si sveglia con il piede storto siamo fritti. Secondo, loro tirano dritti e non ti aspettano e la prova sta che ora tutte le aziende di auto straniere e soprattutto Europee in cina stanno gradatamente riducendo i volumi perchè il nostro blasone ormai sta a zero, preferiscono la loro tecnologia più avanzata e plasmata secondo i loro desideri. Per esempio solo in BYD gli ingegneri sfornano oltre 50 brevetti al giono, dalle auto ai pannelli solari e alla tecnologia in generale, in meno di 3 anni hanno costruito ben 7 navi porta auto. Le aziende cinesi in meno un anno ti costruiscono da zero e ovunque una fabbrica dotata di macchinari di ultima generazione, e gran parte della tecnologia delle auto Europee ce la forniscono loro. E non ultimo i prezzi, sfruttano la manodopera ? Possiamo indignarci quanto vogliamo, anche perchè il loro sistema politico è impermeabile anche a 12 mila metri di profondità, quindi non possiamo fare nulla tranne che prenderne atto e subire, quindi in un quadro simile cosa volgiamo fare ? Facciamo dietro front ? Quindi ci chiudiamo nel nostro orticello senza avere nessuna materia prima o energetica che conta ? Ovvero ci buttiamo da un precipizio sposando il motto "faso tuto mi" ? Ok ma ci sarà una devastazione assoluta con migliaia di "morti però. O ci facciamo "amico il nemico", abbassiamo il crapone per qualche anno, copiamo la loro tecnologia e le loro soluzioni, studiamo le loro strategie e nel frattempo ci riorganizziamo per l'eventuale riscatto ? Sono convinto che ne abbiamo le potenzialità, ma su una cosa sono certo non possiamo rimanere indietro. Stati Uniti lo hanno fatto pensando che le loro risorse possono bastare ma la stanno pagando già cara e se continuano in questa direzione la pagheranno più di noi. Basta aspettare e vedrete.
 
Penso che se poteva lo avrebbe già fatto, probabilmente a livello di alti costi non ci sarebbe stato margine
Qual è il futuro di Renault ? Vendere le elettriche guadagnando tanto quanto le termiche ma vendendone meno da pagare fior di multe o “tirare la cinghia” guadagnando poco, così da diffondere la tecnologia, iniziare ad ammortizzare i costi, accaparrarsi i nuovi clienti e forse pagare poco il conto sanzioni co2?
Io sono per la seconda.
 
Ultima modifica:
O ci facciamo "amico il nemico", abbassiamo il crapone per qualche anno, copiamo la loro tecnologia e le loro soluzioni, studiamo le loro strategie e nel frattempo ci riorganizziamo per l'eventuale riscatto ?
Il problema è a monte: non abbiamo bisogno di "copiare" dai cinesi, anche perchè li abbiamo "accusati" fino a ieri mattina proprio di averci copiato.... il punto, purtroppo, è che non abbiamo, e soprattutto non avremo mai, nessuna possibilità di competere con loro sul piano della produzione, e sottolineo: mai e nessuna.
E proprio per questo ce l'ho a morte con chi ha deciso di intraprendere la folle iniziativa della "transizione" nel modo in cui l'hanno pianificata (o gli è stata in qualche modo "ispirata"? Perchè una tale sequela di azioni insensate fatico a spiegarmela altrimenti...), ovviamente con riferimento all'auto, che è il nostro ambito di discussione. L'abbiamo detto millemila volte: il passaggio forzato alla mobilità elettrica ha sulle emissioni globali lo stesso effetto di una scopa per svuotare un garage allagato, ma in compenso si tradurrà in una catastrofe epocale per il nostro sistema economico e industriale. Se colà dove si puote avessero davvero a cuore il bene(ssere) dei cittadini di questo disgraziato continente, la parola "automobile" non dovrebbe nemmeno comparire nelle tonnellate di scartoffie inutili che ogni anno si producono tra Bruxelles e Strasburgo, e ce ne sarebbe in abbondanza da fare....
 
Qual è il futuro di Renault ? Vendere le elettriche guadagnando tanto quanto le termiche ma vendendone meno da pagare fior di multe o “tirare la cinghia” guadagnando poco, così da diffondere la tecnologia, iniziare ad ammortizzare i costi, accaparrarsi i nuovi clienti e forse pagare poco il conto sanzioni co2?
Io sono per la seconda.
La tecnologia sarebbe quale, una pseudoutilitaria da aperitivo a 40mila euro?
 
Il problema è a monte: non abbiamo bisogno di "copiare" dai cinesi, anche perchè li abbiamo "accusati" fino a ieri mattina proprio di averci copiato.... il punto, purtroppo, è che non abbiamo, e soprattutto non avremo mai, nessuna possibilità di competere con loro sul piano della produzione, e sottolineo: mai e nessuna.
Ecco io invece sono più fiducioso, e penso di aver capito dove voglia arrivare l’Europa. Ovvio è solo una teoria.
I dazi, opportunamente calcolati, darebbero modo di sviluppare una filiera cinese qui in Europa come sta facendo BYD che negli ultimi mesi ha selezionato per la sua fabbrica europea ben 250 fornitori Italiani.
Anche Chery e Gerry si stanno attrezzando e loro addirittura in Spagna.
La manodopera sarebbe “controllata” quindi non è che poi avrebbero poi così tanto vantaggio.
 
La tecnologia sarebbe quale, una pseudoutilitaria da aperitivo a 40mila euro?
La tecnologia elettrica è diversa da quella motoristica, alla fine essendo prodotti globali le differenze sono poche e solo a livello di infotaintment
Ma se poi le produrranno su suolo europeo le differenze saranno ancora meno.
Per i costi si sta lavorando, ovvio poi se nessuno vuole fare uno sforzo tra 10 anni siamo ancora qui al punto e a capo.
 
...Quindi ci chiudiamo nel nostro orticello senza avere nessuna materia prima o energetica che conta ? ..
Dunque non me ne intendo così a fondo di politica economica né di automotive, ma il massiccio passaggio all'elettrico "obbligatorio" prospettato al momento solo dall'Europa richiederebbe proprio le due cose che citi: materie prime (che non abbiamo) ed energia, si presume a basso costo, che non abbiamo manco quella almeno in Italia.
 
Dunque non me ne intendo così a fondo di politica economica né di automotive, ma il massiccio passaggio all'elettrico "obbligatorio" prospettato al momento solo dall'Europa richiederebbe proprio le due cose che citi: materie prime (che non abbiamo) ed energia, si presume a basso costo, che non abbiamo manco quella almeno in Italia.
Il quadro attuale è:
Il 98% delle batterie utilizzate ogni anno in UE,tutte pile stilo comprese, viene prodotto in Cina, il 95% delle batterie prodotte per le auto elettriche pure.
Dato che a livello software c’è la caviamo, ogni progresso raggiunto nella tecnologia delle batterie ce la ritroviamo in casa.
I motori elettrici arrivano da Taiwan o dalla a Cina ma essendo gruppi globali la tecnologia è comune.
Già ci siamo in una posizione di carro al traino, il problema è che vogliamo mettere giù i piedi e frenarlo staccandolo del tutto.
Materie prime:
Redwood Materials, americana, ha dimostrato che in 3 anni ha messo in piedi una catena del riciclo che oggi succhia il 90% delle batterie degli Stati Uniti e da nuovi materiali per 250 mila nuove batterie fornendo anche pezzi pre assemblati per la loro costruzione.
Oggi le divisioni americane di Toyota, Gm, Vw, Bmw, Ford, Tesla, e altre che non fabbricano auto hanno contratti per il ritiro delle batterie da smaltire e fornire materiali nuovi per produrle. Si stima che nell’arco di 2 anni riuscirà a raddoppiare la fornitura.
Questo vuole fare l’Europa, riciclare le tonnellate di batterie che entrano nel continente per creare un ecosistema che cresca al crescere della diffusione, limitando il più possibile l’acquisto di materiali nuovi provenienti da estrazione mineraria.
E nel contempo creare una propria industria di produzione di batterie.
Ma se puntiamo i piedi non crescerà nulla, già ne abbiamo mandato a putt… una perché le elettriche non si vendono, e se continuiamo in questa direzione sarà sempre peggio.
L’energia? Dal 2035 potranno essere immatricolate circa 1,5 milioni di auto/anno sempre che i dati rimangano stabilì mentre da qui a quella data forse a 2 milioni di auto elettriche circolanti c’è là si può fare.
Con questi numeri e i continui progressi sul fronte rinnovabili come da proiezioni non penso che sarà un grosso problema. Ma secondo me i problemi andranno affrontati quando si caprirà la direzione che vorremo prendere.
 
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Il quadro attuale è:
Il 98% delle batterie utilizzate ogni anno in UE,tutte pile stilo comprese, viene prodotto in Cina, il 95% delle batterie prodotte per le auto elettriche pure.
Dato che a livello software c’è la caviamo, ogni progresso raggiunto nella tecnologia delle batterie ce la ritroviamo in casa.
I motori elettrici arrivano da Taiwan o dalla a Cina ma essendo gruppi globali la tecnologia è comune.
Già ci siamo in una posizione di carro al traino, il problema è che vogliamo mettere giù i piedi e frenarlo staccandolo del tutto.
Materie prime:
Redwood Materials, americana, ha dimostrato che in 3 anni ha messo in piedi una catena del riciclo che oggi succhia il 90% delle batterie degli Stati Uniti e da nuovi materiali per 250 mila nuove batterie fornendo anche pezzi pre assemblati per la loro costruzione.
Oggi le divisioni americane di Toyota, Gm, Vw, Bmw, Ford, Tesla, e altre che non fabbricano auto hanno contratti per il ritiro delle batterie da smaltire e fornire materiali nuovi per produrle. Si stima che nell’arco di 2 anni riuscirà a raddoppiare la fornitura.
Questo vuole fare l’Europa, riciclare le tonnellate di batterie che entrano nel continente per creare un ecosistema che cresca al crescere della diffusione, limitando il più possibile l’acquisto di materiali nuovi provenienti da estrazione mineraria.
E nel contempo creare una propria industria di produzione di batterie.
Ma se puntiamo i piedi non crescerà nulla, già ne abbiamo mandato a putt… una perché le elettriche non si vendono, e se continuiamo in questa direzione sarà sempre peggio.
L’energia? Dal 2035 potranno essere immatricolate circa 1,5 milioni di auto/anno sempre che i dati rimangano stabilì mentre da qui a quella data forse a 2 milioni di auto elettriche circolanti c’è là si può fare.
Con questi numeri e i continui progressi sul fronte rinnovabili come da proiezioni non penso che sarà un grosso problema. Ma secondo me i problemi andranno affrontati quando si caprirà la direzione che vorremo prendere.
Difficilmente però si potrà raggiungere l'autosufficienza con il solo riciclo, e ci vorranno parecchi anni prima che copra una parte del nuovo immatricolato e sinché non ci sarà materiale pronto in abbondanza e a prezzo inferiore a quello nuovo cinese le fabbriche di batterie non sorgeranno e se sorgeranno non utilizzeranno il materiale europeo riciclato.
Insomma è un percorso tutto in salita in ogni caso. Fermo restando che non avendo la materia prima bisogna assolutamente non perder nemmeno un grammo del materiale dismesso ma riciclabile e riutilizzabile per limitare al massimo la dipendenza.
 
Difficilmente però si potrà raggiungere l'autosufficienza con il solo riciclo, e ci vorranno parecchi anni prima che copra una parte del nuovo immatricolato e sinché non ci sarà materiale pronto in abbondanza e a prezzo inferiore a quello nuovo cinese le fabbriche di batterie non sorgeranno e se sorgeranno non utilizzeranno il materiale europeo riciclato.
Insomma è un percorso tutto in salita in ogni caso. Fermo restando che non avendo la materia prima bisogna assolutamente non perder nemmeno un grammo del materiale dismesso ma riciclabile e riutilizzabile per limitare al massimo la dipendenza.
Esatto, ma se sommi il riciclo, i cinesi che producono in “casa tua” che danno lavoro e facilmente controllablli, prezzi più i meno concorrenziali per tutti, la filiera nostrana che ne trae vantaggio beh… non la vedo male, o quanto meno nella sfoga uno spiraglio di luce.
Ho letto una intervista al capo Europa di Xpeng che si trovava in Italia per l’inaugurazione della filiale nostrana.
Lo scrivo sinteticamente, alla domanda : quale importanza ha il nostro mercato ?
Risposta : molto importante …..( ma ????)
Domanda : perché?
Risposta : perché lItalia è un dei templi motoristici e gli italiani capiscono e se ne intendono dello stile e lo sanno apprezzare, come di tecnologia e di meccanica di precisione.
Domanda : in Italia le auto elettriche arrivano al 5%…
Risposta : è questa la nostra sfida entrare nel mercato più difficile dimostrando che i nostri contenuti e prodotti sono all’altezza.
Tradotto : questi più facciamo resistenza e più si attizzano e cercano di entrare.
Se la filosofia è questa a maggior ragione dobbiamo pararci il sedere. Come? Dandogli corda.
 
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