<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Profondo Rosso tra le generaliste... e non solo... | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

Profondo Rosso tra le generaliste... e non solo...

autofede2009 ha scritto:
è vero... le auto di ora sono migliori del passato... e oggi rottamare un'utilitaria degli anni 90 solo perché è "vecchia"... rappresenta per molti un azzardo...

nel 98 mia madre cambiò la sua vecchia panda 750 fire con una polo... la panda aveva pochi km ma aveva la carrozzeria con diversi punti di ruggine... abbiamo rifatto completamente la carrozzeria e non la rottamammo ma dopo pochi anni la ruggine ricomparse...

sempre nel 98 mia moglie comperò una panda 900... il modello vecchio (lo stesso della 750)... sono passati 14 anni ma la macchina non ha ancora un filo di ruggine... in questi giorni l'abbiamo messa in vendita con dispiacere ma non la adoperiamo più da tanto tempo...

questo esempio per far capire che qualitativamente le auto negli anni 90 sono molto migliorate... e oggi ci sono ancora tante auto di ogni categoria che anche se hanno 10/12 anni svolgono benissimo il loro lavoro...

l'auto nuova molto spesso non ci serve affatto...

e l'auto... da simbolo di libertà, indipendenza e crescita economica... del boom degli anni 60...

oggi è diventata quasi una schiavitù... tasse, balzelli vari, carburante alle stelle, problemi di parcheggi, zone a traffico limitato, furti, assicurazioni, rate, interessi, ecc...

forse abbiamo esagerato...

concordo specie quando dici che spesso l'auto nuova non ci serve.
in passato ogni 5/6 anni si introducevano delle novità o innovazioni importanti, fra una generazione e l'altra di modelli c'era una differenza per quanto concerne motori, dotazioni ecc che rendevano chiaramente appetibile il nuovo modello.
oggi non è più così.. faccio un esempio, la Gpunto del 2007 di mio fratello ha clima bi zona, cruise control, comandi al volante, un motore ancora moderno.. non gli manca nulla che potrebbe muovere il suo interesse ad una sostituzione.
Ovvio quindi che la terrà ragionevolmente ancora qualche anno.
Il mercato già saturo dunque viene poco stimolato alla sostituzione, se poi ci mettiamo la congiuntura economica si spiega la situazione
 
hewie ha scritto:
Marchionne sta dicendo cose condivise da TUTTI i costruttori tranne i Tedeschi
Ovvero: da tutti i costruttori che perdono soldi e non riescono ad essere competitivi. Peccato che in questo scenario c'è chi dimostra che si può essere competitivi, si può produrre anche dove il costo del lavoro è alto, si possono aumentare, e non di poco, fatturato e utili nonostante la crisi. Da chi bisognerebbe imparare, da chi sta a galla nel mare in tempesta o da chi non ci riesce?
 
FurettoS ha scritto:
Il mercato è saturo? Non direi proprio visto che parliamo di un bene mobile e deteriorabile che, fatto salvo l'appellativo di veicolo storico, mantiene un suo natuarale ciclo di vita per poi alla fine esaurirsi e quindi essere sostituito.

tutti i beni sono deteriorabili.
se parli di vendite di sostituzione è un mercato per definizione saturo
 
autofede2009 ha scritto:
è vero... le auto di ora sono migliori del passato... e oggi rottamare un'utilitaria degli anni 90 solo perché è "vecchia"... rappresenta per molti un azzardo...

nel 98 mia madre cambiò la sua vecchia panda 750 fire con una polo... la panda aveva pochi km ma aveva la carrozzeria con diversi punti di ruggine... abbiamo rifatto completamente la carrozzeria e non la rottamammo ma dopo pochi anni la ruggine ricomparse...

sempre nel 98 mia moglie comperò una panda 900... il modello vecchio (lo stesso della 750)... sono passati 14 anni ma la macchina non ha ancora un filo di ruggine... in questi giorni l'abbiamo messa in vendita con dispiacere ma non la adoperiamo più da tanto tempo...

questo esempio per far capire che qualitativamente le auto negli anni 90 sono molto migliorate... e oggi ci sono ancora tante auto di ogni categoria che anche se hanno 10/12 anni svolgono benissimo il loro lavoro...

l'auto nuova molto spesso non ci serve affatto...

e l'auto... da simbolo di libertà, indipendenza e crescita economica... del boom degli anni 60...

oggi è diventata quasi una schiavitù... tasse, balzelli vari, carburante alle stelle, problemi di parcheggi, zone a traffico limitato, furti, assicurazioni, rate, interessi, ecc...

forse abbiamo esagerato...
5 stars!
Abbiamo ed hanno esagerato tutti quelli coinvolti nel mondo dell'auto!
Da chi la compra, da chi la produce, da chi la tassa...e pure chi le ruba..non dimenticando però chi le assicura.

Una unica preda a terra come in un documentario della savana, su cui litigano, iene, felini e avvoltoi a chi se la deve mangiare prima e meglio...questa è diventata l'auto.

Alla fine resterà la carcassa dell'ignaro animale...al sole con le sola ossa in vista....e qualche animale feroce e aggressivo sazio in giro, pronto a papparsi la prossima vittima.
 
hewie ha scritto:
FurettoS ha scritto:
Il mercato è saturo? Non direi proprio visto che parliamo di un bene mobile e deteriorabile che, fatto salvo l'appellativo di veicolo storico, mantiene un suo natuarale ciclo di vita per poi alla fine esaurirsi e quindi essere sostituito.

Qui non sono d'accordo, il mercato è saturo proprio per quel motivo:
La produzione di automobili, intesa come fabbriche e volumi produttivi, è rimasta quasi la stessa degli anni del boom, ovvero, quando la gente acquistava la prima auto, poi è arrivata "l'esigenza" della seconda auto in famiglia ecc...ecc...
Una volta motorizzati tutti, cani e porci, il mercato si è fermato diventando un mercato di sostituzione e, quindi, con tempi molto diversi da quelli del boom.
Le case, per non rinunciare a quei volumi, con la complicità dei governi (che volevano tutelare migliaia di posti di lavoro) hanno cominciato a drogare il mercato coi vari ecoincentivi, km0 ecc..ecc..
Si è sempre saputo che questi sono pagliativi per tirare a campare in attesa di una soluzione che "piovesse da cielo"...
La saturazione, quindi, c'è e come!
La crisi, l'ha solo accentuata allungando ulteriormente i tempi di sostituzione.
Addirittura, oggi, si parla di demotorizzazione! :rolleyes:
Poi, di sicuro, entrano in gioco tutti gli altri fattori citati, tra cui fiscalità ecc..ecc...ma resta il fatto che il problema numero uno per il settore automotive è la saturazione!
Per questo Marchionne insiste tanto sul limitare la produzione. Infatti, concordano tutti i costruttori (tranne i tedeschi).
Per questo, molti stanno abbandonando l'Europa per mercati più fiorenti e hanno congelato investimenti nel vecchio continente (non solo Fiat).
La soluzione, mi ripeto, purtroppo sarà solo una: ridimensionamento!
Piaccia o no, la situazione è questa...

Pensa tu che un po' di anni fa i tedeschi accusavano gli altri di sovrapprodurre e di "rompere " i prezzi.
Loro consegnavano solo unità contate ai concessionari, tot pezzi all'anno e se eri fortunato che facevi l'ordine in tempo, avevi l'auto in 6 mesi.
Molti, addirittura, si vendevano la prenotazione, guadagnandoci qualcosa.

Non facevano sconti (quando mai vedevi Mercedes a km 0!) e in provincia si sapeva, come un segreto , i pezzi assegnati alla concessionaria, di questo o quel modello.
Tutelavano le capacità produttive e non inflazionavano prezzi e prodotto.

Cambiano i tempi, e come se cambiano!
 
Il concetto di mercato saturo per me è alquanto relativo poichè non è che in tutto il modo è replicato lo scenario italiano o parte di quello europeo.

Alla base di tutto c'è ovviamente l'aspetto che l'auto è un bene, un bene che ha un costo sia di acquisto che di esercizio quindi è chiaramente legato a doppio nodo con il fattore economico di un Paese. Se uno non ha i soldi non li può spendere!

Se una Cina con un un PIL del +7,6% è indice di rallentamento figuriamoci cosa dobbiamo dire noi (attualmente in recessione) che viaggiamo sull'onda del -1,9% di PIL, è chiaro che non si può omologare tutto alla situazione Italiana e soci seppur in un contesto quanto mai globale.

Da un lato convengo con molti giudizi dati, sia perchè la cattiva abitudine del "restyling forzoso", del "My 20XX", del "Facelift" convulso adottato dalle case si è spinto un pò troppo oltre sia in casa nostra sulla fiscalità che stritola l'auto e l'automobilista, come anche il fattore temporale che vede una vettura di una stessa generazione cambiare globalmente poco nel corso del suo ciclo vitale.
Sicuramente la modulabilità delle produzione è un argomento che va affrontato dalle case ma allo stesso modo è vero che i mercati non sono tutti uguali.

E' quanto mai lapalissiano che chi ha una presenza riconosciuta sul mercato come status, nei momenti di incertezza economica, abbia un vantaggio in più ma lo status te lo devi anche creare non piove dal cielo come pure l'offerta a listino.
I margini di guadagno su di un auto sono variabili ma personalmente mi risulta quanto mai difficile considerare l'assunto che un produttore venda in perdita.

La situazione non è certo rosea ma come molti fanno notare la crisi in se è anche opportunità se si sanno cogliere.
I tedeschi considerano l'auto come un prodotto simbolo del loro Paese, per noi invece sembra quasi un peso!

I tedeschi fino ad oggi hanno cercato di spostare i volumi di vendita dove c'era più richiesta contando sulla capcità della loro offerta cosa che altri costruttori non sono in grado di fare perchè l'offerta non ce l'hanno proprio.

Per conclude nel 1993 il settore auto subì una batosta di quelle che si ricordano come pure è quanto mai sbagliato credere che i costruttori non si muovano in base a statistiche e documentazioni ben consultabili sui siti.
Non c'è molto spazio per i dielttanti allo sbaraglio.
 
ilopan ha scritto:
Pensa tu che un po' di anni fa i tedeschi accusavano gli altri di sovrapprodurre e di "rompere " i prezzi.
Loro consegnavano solo unità contate ai concessionari, tot pezzi all'anno e se eri fortunato che facevi l'ordine in tempo, avevi l'auto in 6 mesi.
Molti, addirittura, si vendevano la prenotazione, guadagnandoci qualcosa.

Cambiano i tempi, e come se cambiano!
Non mi risulta che i tedeschi si lamentassero dei prezzi stracciati della concorrenza... non mi risulta che nel 2009, quando ancora c'erano gli incentivi e Fiat vendeva le Panda in Germania a 6000? (prezzo ovviamente scontato e incentivato), VW si lamentasse di Fiat che gli rovinava la piazza impedendogli di vender le proprie segmento A...
Noto comunque una cosa, è impressionante come si riesca a trovare il modo di difendere SEMPRE E COMUNQUE Marchionne, anche quando ne spara di colossali...
 
modus72 ha scritto:
ilopan ha scritto:
Pensa tu che un po' di anni fa i tedeschi accusavano gli altri di sovrapprodurre e di "rompere " i prezzi.
Loro consegnavano solo unità contate ai concessionari, tot pezzi all'anno e se eri fortunato che facevi l'ordine in tempo, avevi l'auto in 6 mesi.
Molti, addirittura, si vendevano la prenotazione, guadagnandoci qualcosa.

Cambiano i tempi, e come se cambiano!
Non mi risulta che i tedeschi si lamentassero dei prezzi stracciati della concorrenza... non mi risulta che nel 2009, quando ancora c'erano gli incentivi e Fiat vendeva le Panda in Germania a 6000? (prezzo ovviamente scontato e incentivato), VW si lamentasse di Fiat che gli rovinava la piazza impedendogli di vender le proprie segmento A...
Noto comunque una cosa, è impressionante come si riesca a trovare il modo di difendere SEMPRE E COMUNQUE Marchionne, anche quando ne spara di colossali...

Non credo che nessuno difenda Marchionne, anzi...
Io, personalmente, penso che abbia ragione nel tentare di dare un freno al mercato drogato: è la scelta più logica per tutti.
Penso anche che abbia, invece, torto quando accusa VW: sinceramente ci vedo anche un pò di invidia... ;)
Si sa che, poi, ognuno tira l'acqua al suo mulino.
Quello che non mi piace in particolare di Marchionne, al di là delle sue idee e/o capacità, è l'eccessivo cinismo:
Capisco che lui fa il manager, ma credo anche che ci sia un limite nel giocare con la pelle delle persone! Inoltre, penso anche che l'industria automotive non debba essere solo finanza pura, ma anche creatività e produttività! Lui, è il numero 1 sul primo aspetto, sul secondo...lasciamo stare... :rolleyes:
 
FurettoS ha scritto:
Il concetto di mercato saturo per me è alquanto relativo poichè non è che in tutto il modo è replicato lo scenario italiano o parte di quello europeo.

Alla base di tutto c'è ovviamente l'aspetto che l'auto è un bene, un bene che ha un costo sia di acquisto che di esercizio quindi è chiaramente legato a doppio nodo con il fattore economico di un Paese. Se uno non ha i soldi non li può spendere!

Se una Cina con un un PIL del +7,6% è indice di rallentamento figuriamoci cosa dobbiamo dire noi (attualmente in recessione) che viaggiamo sull'onda del -1,9% di PIL, è chiaro che non si può omologare tutto alla situazione Italiana e soci seppur in un contesto quanto mai globale.

Da un lato convengo con molti giudizi dati, sia perchè la cattiva abitudine del "restyling forzoso", del "My 20XX", del "Facelift" convulso adottato dalle case si è spinto un pò troppo oltre sia in casa nostra sulla fiscalità che stritola l'auto e l'automobilista, come anche il fattore temporale che vede una vettura di una stessa generazione cambiare globalmente poco nel corso del suo ciclo vitale.
Sicuramente la modulabilità delle produzione è un argomento che va affrontato dalle case ma allo stesso modo è vero che i mercati non sono tutti uguali.

E' quanto mai lapalissiano che chi ha una presenza riconosciuta sul mercato come status, nei momenti di incertezza economica, abbia un vantaggio in più ma lo status te lo devi anche creare non piove dal cielo come pure l'offerta a listino.
I margini di guadagno su di un auto sono variabili ma personalmente mi risulta quanto mai difficile considerare l'assunto che un produttore venda in perdita.

La situazione non è certo rosea ma come molti fanno notare la crisi in se è anche opportunità se si sanno cogliere.
I tedeschi considerano l'auto come un prodotto simbolo del loro Paese, per noi invece sembra quasi un peso!

I tedeschi fino ad oggi hanno cercato di spostare i volumi di vendita dove c'era più richiesta contando sulla capcità della loro offerta cosa che altri costruttori non sono in grado di fare perchè l'offerta non ce l'hanno proprio.

Per conclude nel 1993 il settore auto subì una batosta di quelle che si ricordano come pure è quanto mai sbagliato credere che i costruttori non si muovano in base a statistiche e documentazioni ben consultabili sui siti.
Non c'è molto spazio per i dielttanti allo sbaraglio.

si parlava di Europa, la Cina non centra.
concordo con te quando dici che se uno non ha i soldi non li può spendere, ma aggiungo anche che se avessi qualcosa da spendere, non lo vado a mettere in un prodotto che sostanzialmente non mi da nulla in più di quello che già ho.
Visto che ti sei allargato a considerazioni globali, mercati in espansione stanno ancora vivendo la prima motorizzazione, in Europa il cittadino comune è poco propenso alla sostituzione se la sua auto è perfettamente funzionante ed ha tutti i comfort dei modelli appena usciti.
Questo sia che l'offerta sia di Fiat che di VW o di PSA.

Ps: altre considerazioni sull'operato di marchionne le lascio all'altro thread aperto, diversamente creiamo un doppione
 
modus72 ha scritto:
ilopan ha scritto:
Pensa tu che un po' di anni fa i tedeschi accusavano gli altri di sovrapprodurre e di "rompere " i prezzi.
Loro consegnavano solo unità contate ai concessionari, tot pezzi all'anno e se eri fortunato che facevi l'ordine in tempo, avevi l'auto in 6 mesi.
Molti, addirittura, si vendevano la prenotazione, guadagnandoci qualcosa.

Cambiano i tempi, e come se cambiano!
Non mi risulta che i tedeschi si lamentassero dei prezzi stracciati della concorrenza... non mi risulta che nel 2009, quando ancora c'erano gli incentivi e Fiat vendeva le Panda in Germania a 6000? (prezzo ovviamente scontato e incentivato), VW si lamentasse di Fiat che gli rovinava la piazza impedendogli di vender le proprie segmento A...
Noto comunque una cosa, è impressionante come si riesca a trovare il modo di difendere SEMPRE E COMUNQUE Marchionne, anche quando ne spara di colossali...

Non difendo Marchionne, non c'è il motivo per farlo.
Rompere i prezzi dell'epoca significava nella mia mente che le tedesche erano più costose (ma di molto) di altri marchi e che gli facevi concorrenza solo col prezzo (quindi gli altri rincorrevano a suon di ribassi e di sconti e le fatidiche km0, cosa che per una tedesca era impensabile, ovviamente non per Opel ma per le blasonate, VW compresa) perchè per qualità percepita ed appeal non c'erano confronti, erano le ambite...a piccole dosi.

Eri qualcuno quando già avevi l'ordine in mano, si parlava di te!
Di sconti non se ne parlava manco a dirlo!

Le tedesche erano il simbolo dell'auto (si affaciavano timidamente i giapponsei, contingenati, in un mercato scettico nei loro confronti).

Avere una GOLF II serie GTD o GTI in pronta consegna...ma te lo scordavi.
Ti facevano il calcolo della permuta al valore della prevista consegna e con ulteriore ribasso..se no, potevi andare via.

Ci sono auto tedesche che nei miei ricordi, facevano letteralmente sbavare i probabili acquirenti che però non ne entravano mai in possesso per tempi (e anche per prezzi).

Ricordo la Audi 80, la GOLF, la Clk (si arrivava a 12 mesi di prenotazione) la Mercedes 190, ecc,ecc.

Poi mi confondo un po', ho l'età e la testa non mi gira bene, scusatemi, così anche tu puoi lenire il livore di leggermi ed agitarti, non voglio mandare nessuno in tachicardia....sono rincoglio beep*beep... ma qualche ricordo ce l'ho...eccome.
 
moogpsycho ha scritto:
FurettoS ha scritto:
Il concetto di mercato saturo per me è alquanto relativo poichè non è che in tutto il modo è replicato lo scenario italiano o parte di quello europeo.

Alla base di tutto c'è ovviamente l'aspetto che l'auto è un bene, un bene che ha un costo sia di acquisto che di esercizio quindi è chiaramente legato a doppio nodo con il fattore economico di un Paese. Se uno non ha i soldi non li può spendere!

Se una Cina con un un PIL del +7,6% è indice di rallentamento figuriamoci cosa dobbiamo dire noi (attualmente in recessione) che viaggiamo sull'onda del -1,9% di PIL, è chiaro che non si può omologare tutto alla situazione Italiana e soci seppur in un contesto quanto mai globale.

Da un lato convengo con molti giudizi dati, sia perchè la cattiva abitudine del "restyling forzoso", del "My 20XX", del "Facelift" convulso adottato dalle case si è spinto un pò troppo oltre sia in casa nostra sulla fiscalità che stritola l'auto e l'automobilista, come anche il fattore temporale che vede una vettura di una stessa generazione cambiare globalmente poco nel corso del suo ciclo vitale.
Sicuramente la modulabilità delle produzione è un argomento che va affrontato dalle case ma allo stesso modo è vero che i mercati non sono tutti uguali.

E' quanto mai lapalissiano che chi ha una presenza riconosciuta sul mercato come status, nei momenti di incertezza economica, abbia un vantaggio in più ma lo status te lo devi anche creare non piove dal cielo come pure l'offerta a listino.
I margini di guadagno su di un auto sono variabili ma personalmente mi risulta quanto mai difficile considerare l'assunto che un produttore venda in perdita.

La situazione non è certo rosea ma come molti fanno notare la crisi in se è anche opportunità se si sanno cogliere.
I tedeschi considerano l'auto come un prodotto simbolo del loro Paese, per noi invece sembra quasi un peso!

I tedeschi fino ad oggi hanno cercato di spostare i volumi di vendita dove c'era più richiesta contando sulla capcità della loro offerta cosa che altri costruttori non sono in grado di fare perchè l'offerta non ce l'hanno proprio.

Per conclude nel 1993 il settore auto subì una batosta di quelle che si ricordano come pure è quanto mai sbagliato credere che i costruttori non si muovano in base a statistiche e documentazioni ben consultabili sui siti.
Non c'è molto spazio per i dielttanti allo sbaraglio.

si parlava di Europa, la Cina non centra.
concordo con te quando dici che se uno non ha i soldi non li può spendere, ma aggiungo anche che se avessi qualcosa da spendere, non lo vado a mettere in un prodotto che sostanzialmente non mi da nulla in più di quello che già ho.
Visto che ti sei allargato a considerazioni globali, mercati in espansione stanno ancora vivendo la prima motorizzazione, in Europa il cittadino comune è poco propenso alla sostituzione se la sua auto è perfettamente funzionante ed ha tutti i comfort dei modelli appena usciti.
Questo sia che l'offerta sia di Fiat che di VW o di PSA.

Ps: altre considerazioni sull'operato di marchionne le lascio all'altro thread aperto, diversamente creiamo un doppione

No, figurati moog; la citazione sulla Cina era solo per evidenziare la profonda differenza che passa nelle considerazioni del PIL e che contestualmente coinvolgono globalmente tutti. Loro con un più 7 si preoccupano poichè marciavano un tempo al 10%, noi siamo a meno 2%! ;)

Tornando in Europa sono i Paesi dell'Est a tirare il segno positivo ma il raffronto dei volumi è chiaramente ingeneroso rispetto alle 4 colonne portanti del mercato europeo. Tanto è vero che Germania e Inghilterra tengono, mentre Italia e Francia cedono il passo.
Inutile negare i problemi economici che condizionano e ripensano le scelte dei cittadini che popolano queste nazioni ma il problema di fondo rimane la capacità imprenditoriale di chi è a capo di questi Gruppi di fatto identificati come multinazionali.

Le strategie sbagliate non sono colpa del mercato ma di chi le fa.

L'Europa non è un mercato saturo è un mercato in crisi che considero una situazione diversa. I tedeschi continuano a sfornare modelli in considerazione del fatto che il loro mercato non è solo l'Europa ma anche il resto del mondo, altri invece hanno basato il loro sviluppo sul mercato interno, qualcosina in Europa e su prodotti a basso costo in paesi emergenti.

Un esempio stupido, che è tutt'ora oggetto di discussione in room Audi, il listino della nuova A3 è praticamente uscito ovunque tranne che in Italia, un motivo ci sarà.
Poi entrambi sappiamo che fiscalmente mantenere un'auto in Italia sta diventando un onere non idifferente e quindi anche questo è un ulteriore freno ma per quello che vedo non è che non si vendono auto perchè il mercato è saturo non si vendono auto perchè la gente non spende, non spende perchè c'è crisi e non ci sono soldi sufficienti per gettarsi in acquisti che comprendono cifre almeno a quattro zeri.
La classe media del nostro Paese, colonna dorsale dei consumi, ad oggi vive e sente chiaramente il perido di incertezza quindi tutto ciò che può essere rimandato viene rimandato, tutto ciò che la momento non serve non si compra.
La contrazione dei consumi è evidente.

Chiaramente questa è una mia personale opinione. ;)
 
giuliogiulio ha scritto:
la cosa che nessuno dice è il mercato dell'auto non è in contrazione non a causa della crisi globale, ma perchè l'auto è un prodotto che è a fine ciclo...non ha senso cambiare macchina, quelle che abbiamo sono già accessoriate, comode...e non le cambiamo...e questo vale per l'Italia, come per il resto dell'Europa...senza contare il fatto che il traffico è insostenibile, e nuove forme di mobilità efficienti e smart stanno togliendo importanza alle 4ruote

sei vai a vedere fino a 4 anni fa com'era messo il mercato vedi se incide o meno la crisi...

il problema semmai e che le industrie devono confrontarsi con quelle che operano nei paesi emergenti/in via di sviluppo/sottosviluppati....è la solita ppardella trita e ritrita che tutti fanno finta di non capire....
i soldi s'investono là perchè rendono di più: qui non resta nè lavoro nè industria....
mi risulta che psa chiuda in francia e apra in cina. così come fiat, renault ma anche la tanto osannatta VW che non apre in germania (e però manco chiude ma vedremo in futuro) per aprire in cina, russia, slovacchia, r.ceca....e non apre in germania da vent'anni
l'emblema di tutto è OPEL , producono belle auto e vendono discretamente bene (almeno fino a prima della crisi) ma gli utili non ci sono
 
autofede2009 ha scritto:
e l'auto... da simbolo di libertà, indipendenza e crescita economica... del boom degli anni 60...

oggi è diventata quasi una schiavitù... tasse, balzelli vari, carburante alle stelle, problemi di parcheggi, zone a traffico limitato, furti, assicurazioni, rate, interessi, ecc...

forse abbiamo esagerato...

All'inizio era un simbolo di libertà poi è diventata dagli anni 80 un simbolo di status e le pubblicità in un modo o nell'altro hanno sempre cercato di trasmettere questo messaggio.

Oggi la gente preferisce andarsi a fare una vacanza, comprarsi un i pad o un abbonamento a sky e tenersi la macchina finché assolve egregiamente al proprio dovere.

Un'auto ben usata e ben manutenzionata arriva tranquillamente a 15 anni e 250.000 km anche di segmento B.
 
Luperto65 ha scritto:
hewie ha scritto:
Marchionne sta dicendo cose condivise da TUTTI i costruttori tranne i Tedeschi
Ovvero: da tutti i costruttori che perdono soldi e non riescono ad essere competitivi. Peccato che in questo scenario c'è chi dimostra che si può essere competitivi, si può produrre anche dove il costo del lavoro è alto, si possono aumentare, e non di poco, fatturato e utili nonostante la crisi. Da chi bisognerebbe imparare, da chi sta a galla nel mare in tempesta o da chi non ci riesce?

chi è che è competitivo? e quale merito avrebbe per esser competitivo? chi si finanzia a tassi ridotti? e finanzia i suoi prodotti a tassi ridotti?

i tedeschi sono 10 anni che deflazionano all'interno -anche al livello di riduzione di garanzie dei lavoratori- solo per favorire le esportazioni verso gli altri stati europei che invece soffrono per l'unione monetaria..
ma dove sarebbe poi migliore il prodotto tedesco? passino bmw e mercedes...ma vw?

che poi gli altri non sarebbero competitivi ma stiamo parlando anche di GM e PSA, di Renault e di Ford non solo di fiat. e tra questi vi sono anche e soprattutto quelli che producono solo in europa a non essere competitivi...
 
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