SZ. ha scritto:
Maxetto ha scritto:
killernoise ha scritto:
Lo stesso maglionato ammette che l'Alfa sarà più americana che italiana nel prossimo futuro, non è un tabù ma lo ha detto lui stesso che la Giulia sarà fatta negli states, idem il SUV, la Spider e verosimilmente l'ammiraglia, se un giorno arriverà ovviamente, quindi è inutile parlare di italianità, sarebbe più italiana iso Lamborghini o Seat o Skoda (che hanno la sede principale nelle proprie nazioni) piuttosto che come è destinata a essere sotto F.C.G.
Concludendo, l'unico motivo che può portare a pensare che fiat sia meglio di VW può essere una simpatia verso i torinesi piuttosto che i tedeschi, anche se vorrei capire nella room Alfa quale potrebbe essere il motivo per prendere a simpatia i torinesi.

...Ghidella l'han cacciato da un bel pò...
E' il punto di partenza che è sbagliato: fare un'Alfa in Usa non vuol dire fare un'auto americana, altrimenti una X5 sarebbe americana, ma qui da noi piace molto direi.
Inoltre se al progetto prendono parte tecnici italiani, la vedo come una 500 che è italiana comunque anche se fatta in Polonia o Messico.
Il marchio sulla Giulia è Alfa Romeo perchè dovrebbero fare un'auto americana con un marchio italiano?
Non tiratemi in ballo la Thema che è una storia a parte.
Allora ragionando con il tuo metro, sarebbe italianissima anche un'Alfa Romeo fabbricata a Neckarsulm, piuttosto che a Bruxelles o Barcellona, dal foglio di lamiera fino al giro di prova sulla pista di collaudo... Magari disegnata in un'ufficio nell'hiterland di Milano o Torino, (o al limite di Wolfsburg, perchè no...) dove lavora un team che includa anche italiani...
Per come la vedo io, la connotazione italiana o americana di un'auto dipende da come è stata pensata, progettata e costruita e non dal luogo di produzione o dalla nazionalità di chi la assembla.
Riporto un esempio: Tempo fa ho visto su Discovery il documentario "Megafabbriche, Bmw Z4"(serie precedente all'attuale). La vettura in questione viene prodotta negli States, in una struttura modernissima che opera seguendo tutti i dettami presenti nelle fabbriche tedesche del gruppo.
Credo che nessuno, per tipologia ed attitudini, la consideri una macchina americana. Il progetto nasce a Monaco e poco importa, a mio avviso, se l'operaio che avvita i bulloni si chiami John o Hans, dato che fanno entrambi la stessa cosa nello stesso modo.
Per cui, non vedo male una Giulia pensata e progettata "all'italiana", seppur prodotta oltre oceano. L'importante è che incarni lo spirito Alfa.