<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> piech_rinuncia_all_alfa_romeo_ma_non_mai_s | Page 22 | Il Forum di Quattroruote

piech_rinuncia_all_alfa_romeo_ma_non_mai_s

FurettoS ha scritto:
Maxetto ha scritto:
FurettoS ha scritto:
Concetti strani i tuoi, di un'economia alla Maxetto.
A furia di mischiare le carte ci si perde e lo stesso vale per i concetti.

Il "non importa dove e come purchè si faccia" non è una regola che ti puoi permettere con leggerezza ne puoi adottare senza controindicazioni.

Un'affermazione come la tua è da brivido, tanto più che attualmente stiamo parlando di un ibrido che è tutt'ora in fase di scalata. Se oltre ad un certo "trasporto emozionale" verso il marchio guardassi con un pò di concretezza anche i dati economico/finanziari del gruppo magari qualche riflessione in più riusciresti a farla; cose come questa ad esempio "Chrysler pesa ormai per il 60% circa dei ricavi, per oltre il 100% dell'utile di gestione e assorbe oltre il 60% degli investimenti." e poi "L'indebitamento netto delle attività industriali del gruppo è salito a 3,8 miliardi di euro per la sola Fiat."

Diciamo che c'è una certa dissonanza tra le tue parole e la voce dei risultati. Detto questo un prodotto fatto in America con i canoni americani è americano e non italiano, un prodotto fatto in Italia con i canoni italiani è italiano, un prodotto eseguito in America ma fatto come in Italia, con apporto di materie prime nostrane dove necessario, può essere assunto/percepito come italiano. Il fatto di essere una multinazionale non prescinde dalla territorialità di produzione, prova ad andare a Detroit e a dire agli operai Chrysler che le loro sono auto italiane, vedi cosa ti rispondono.

Se non è chiaro questo allora non ha più senso nulla.
Non essendo un'economista è facile che i miei concetti siano strani.
Ma ciò che è in rosso rappresenta il mio semplice pensiero.

Va bene! Quanto sopra evidenziato non è però il caso di ciò che attualmente si produce negli stabilimenti Americani poichè Thema, Fulvia, Freemont, Voyager, sono una sorta di Frankenstein che hanno ben poco di italiano.
Qualche trapianto di motore, qualche aggiustatina, la pelle frau ed un rebadge non fanno di un'auto americana nata in America un auto italiana.
Devo essere sibillino io. :shock:
Chi ha parlato di simile produzione per le auto attuali come Thema, Freemont, ecc?
Io mi riferivo a come potrebbero fare la Giulia.
 
FurettoS ha scritto:
Maxetto ha scritto:
FurettoS ha scritto:
ottovalvole ha scritto:
concordo con quello che dici però tutti gli indizi dicono che a lavorare su questa macchina (TA o TP ancora non si sa) sono proprio gli ingegneri americani assieme a quelli italiani che però fanno continui viaggi a Detroit. oddio ormai con la telematica avanzata credo che si può tranquillamente progettare a Torino e contemporaneamente a Detroit senza nessun problema. però sarebbe bello che l'ufficio stampa ogni tanto faccia trapelare qualche informazione,ci piace sentirci dire che la progettazoine è curata da tizio e il design da caio,probabilmente come dici tu se questi 2 nomi sono italiani piacerà sentirli anche agli americani!

Per come ragiono io c'è sempre da imparare, come pure ,partendo dal presupposto che la stessa base verrà adottata per Alfa e per Dodge/Chrysler, la compartecipazione di ingegneri sia fisiologica.

Il mio dubbio è cosa prevarrà, se le idee di rilancio della piccola Alfa Romeo o i piani di Chrysler che attualmente sta tirando la carretta! Torniamo sempre ad un discorso di due mercati profondamente diversi dove pensare di fare un modello che soddisfi entrambe è molto, ma molto difficile.
Questo non lo dice Furettos ma tutte le case d'oltreoceano che sono volute sbarcare in Europa dalla stessa GM alle giapponesi Lexus, Infiniti, ecc.
Diverse tipologie di motori, di guida, di preferenze, di gusti, tante troppe differenze che distinguono un mercato a se come è giusto che sia.
Ci può essere una terza strada più semplice: si progettano in comune le parti che saranno condivise, poi i tecnici dei vari marchi personalizzano le parti che danno il carattere al marchio come motori, sospensioni, assetti, ecc....

Volesse il cielo che fosse così, piccolo particolare... i costi! E più o meno ciò che avviene in VAG per Audi. :rolleyes:
Ecco perchè quando io parlo non credo di fare la gran cassa di Fiat: il problema dei costi era molto pesante con la vecchia Fiat che nelle produzioni Thesis e 159 ha perso molti soldi.
Ma con Chrysler si ha la possibilità di affacciarsi su un mercato molto grande che prima era off limits, una base comune oggi può essere prodotta in numero molto maggiore, con vantaggio per i costi. Da qui la possibilità di poter investire meglio su altre componenti.
 
Maxetto ha scritto:
FurettoS ha scritto:
Maxetto ha scritto:
FurettoS ha scritto:
ottovalvole ha scritto:
concordo con quello che dici però tutti gli indizi dicono che a lavorare su questa macchina (TA o TP ancora non si sa) sono proprio gli ingegneri americani assieme a quelli italiani che però fanno continui viaggi a Detroit. oddio ormai con la telematica avanzata credo che si può tranquillamente progettare a Torino e contemporaneamente a Detroit senza nessun problema. però sarebbe bello che l'ufficio stampa ogni tanto faccia trapelare qualche informazione,ci piace sentirci dire che la progettazoine è curata da tizio e il design da caio,probabilmente come dici tu se questi 2 nomi sono italiani piacerà sentirli anche agli americani!

Per come ragiono io c'è sempre da imparare, come pure ,partendo dal presupposto che la stessa base verrà adottata per Alfa e per Dodge/Chrysler, la compartecipazione di ingegneri sia fisiologica.

Il mio dubbio è cosa prevarrà, se le idee di rilancio della piccola Alfa Romeo o i piani di Chrysler che attualmente sta tirando la carretta! Torniamo sempre ad un discorso di due mercati profondamente diversi dove pensare di fare un modello che soddisfi entrambe è molto, ma molto difficile.
Questo non lo dice Furettos ma tutte le case d'oltreoceano che sono volute sbarcare in Europa dalla stessa GM alle giapponesi Lexus, Infiniti, ecc.
Diverse tipologie di motori, di guida, di preferenze, di gusti, tante troppe differenze che distinguono un mercato a se come è giusto che sia.
Ci può essere una terza strada più semplice: si progettano in comune le parti che saranno condivise, poi i tecnici dei vari marchi personalizzano le parti che danno il carattere al marchio come motori, sospensioni, assetti, ecc....

Volesse il cielo che fosse così, piccolo particolare... i costi! E più o meno ciò che avviene in VAG per Audi. :rolleyes:
Ecco perchè quando io parlo non credo di fare la gran cassa di Fiat: il problema dei costi era molto pesante con la vecchia Fiat che nelle produzioni Thesis e 159 ha perso molti soldi.
Ma con Chrysler si ha la possibilità di affacciarsi su un mercato molto grande che prima era off limits, una base comune oggi può essere prodotta in numero molto maggiore, con vantaggio per i costi. Da qui la possibilità di poter investire meglio su altre componenti.

E' un ragionamento che fila se lo fai filare, ovvero ragioni per mercati, come ho già fatto presente.

Figurati se sono io che metto paletti a quello che tante altre case, VW in primis, adottano da anni; il problema è che non lo sto vedendo, vedo una unidirezionalità nei processi che non mi piace.
Sono passati oltre 6 anni dal cambio al vertice, esauriti i piani ereditati non c'è stato apporto di novità ed ora siamo tutti quì aggrappati alla Giulia. :rolleyes:
 
FurettoS ha scritto:
E' un ragionamento che fila se lo fai filare, ovvero ragioni per mercati, come ho già fatto presente.

Figurati se sono io che metto paletti a quello che tante altre case, VW in primis, adottano da anni; il problema è che non lo sto vedendo, vedo una unidirezionalità nei processi che non mi piace.
Sono passati oltre 6 anni dal cambio al vertice, esauriti i piani ereditati non c'è stato apporto di novità ed ora siamo tutti quì aggrappati alla Giulia. :rolleyes:
Si, ma poi si è lavorato per portare in porto l'affare Chrysler e questo ha cambiato di nuovo tutta la situazione.
 
Seat non doveva essere al pari di BMW, ma volevano creare "l'Alfa del gruppo VAG", e secondo me gli è riuscito fin troppo bene.... :rolleyes:

http://www.eracemotorblog.it/wp-content/uploads/2009/09/tarquini-500x333.jpg
 
killernoise ha scritto:
Seat non doveva essere al pari di BMW, ma volevano creare "l'Alfa del gruppo VAG", e secondo me gli è riuscito fin troppo bene.... :rolleyes:

http://www.eracemotorblog.it/wp-content/uploads/2009/09/tarquini-500x333.jpg

ehehe prima era Bmw l'Alfa tedesca, ora Seat è diventata l'Alfa di VAG... ma per favore!!! 8) 8) 8)
 
killernoise ha scritto:
Seat non doveva essere al pari di BMW, ma volevano creare "l'Alfa del gruppo VAG", e secondo me gli è riuscito fin troppo bene.... :rolleyes:
Beh, allora non hanno bisogno di comprare quella italiana.
 
Hanno l'EX stilista Alfa Romeo (Chi sa i motivi della sua dipartita) e visto che SEAT non ha fatto quello che speravano ci vogliono provare con Alfa che checchè se ne dica ha un'altro blasone ....
 
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