Questo messaggio mi piace decisamente di più. Non credo che tutti i se-dicenti sostenitori di Linux sarebbero disposti a sottoscriverlo.jaccos ha scritto:Specifico: sostengo la filosofia di linux, la sua gratuità, la sua licenza, la sua community. Quanto a prodotto, dipende dalle esigenze...
Personalmente ho conosciuto Linux alcuni anni fa e per motivi di lavoro me lo sono dovuto studiare abbastanza bene (per quanto un non programmatore possa fare).
Sono convinto (ci vuole poco) che tecnicamente parlando si tratti di un signor SO e che abbia tutte le carte in regola per essere apprezzato e preferito da un certo tipo di utenti, così come sono convinto che gli aspetti legati allo spirito con cui viene sviluppato e distribuito (licenze ecc.) siano molto interessanti e degni di pieno rispetto, seppure non privi di alcuni lati... ombreggiati.
Sono anche, peraltro, utilizzatore di sistemi operativi Windows da una ventina d'anni durante i quali, nonostante abbia avuto a che fare con parecchi computer, installando e disinstallando e utilizzando le più svariate tipologie di programmi (giochi esclusi), mai ho avuto tutti quei problemi (instabilità, BSOD a ogni piè sospinto, virus, blocchi ecc.) che secondo la quasi totalità dei sostenitori di Linux (per lo meno stando a quanto si legge in rete) sarebbero invece di ordinaria ed assillante amministrazione. Certo, bisogna che la macchina sia configurata come si deve (cosa che può rivelarsi a volte più impegnativa del previsto) e magari che sia anche utilizzata con un minimo di consapevolezza e attenzione.
Il che mi sembra vero anche per Linux, per lo meno in base alla mia esperienza (ho installato e configurato svariate distribuzioni, sia su macchine reali che virtuali). Nelle sperimentazioni che ho fatto con Linux, inoltre, ho assistito più di qualche volta a malfunzionamenti o blocchi di sistema e ho dovuto ricorrere praticamente sempre, per sistemare qualche cosa, alla linea di comando.
Il che mi sembra del tutto normale, visto che anche Linux, fino a prova contraria, è prodotto da esseri umani. Magari (forse) meno avidi o meno meschini o meno ricchi o meno materialisti, ma pur sempre esseri umani.
Ripeto: a me Linux piace molto e lo considero un SO con le spalle larghe assai, ma non condivido affatto l'atteggiamento di chi sembra ritenere che per "difendere" Linux si debbano per forza rovesciare escrementi su Windows e su i suoi utilizzatori, sistematicamente classificandoli come esseri inferiori. A me questo sembra addirittura denigratorio nei confronti di Linux, come se lo si ritenesse incapace di farsi valere da solo grazie alle sue intrinseche caratteristiche. Un po' come fanno quei politici che parlano sempre e soltanto, enfatizzandoli all'inverosimile, degli errori e degli inganni dei loro avversari.
Senza contare che troppo spesso si leggono e sentono a proposito di Linux affermazioni che, in quanto ad oggettività, troppo poco differiscono da quelle della... barricata opposta. Classico esempio è la sbandierata immunità di Linux nei confronti di virus informatici e simili. Non metto in dubbio che la piattaforma Unix abbia un'impostazione che può risultare più efficace, per certi versi, nella difesa da attacchi di vario genere, ma tutti sappiamo che non esiste serratura inviolabile, hardware o software che sia. Ogni serratura rimane inviolabile fino al giorno in cui qualcuno non decide di investire le risorse necessarie (tempo, ingegno, quattrini) per violarla.
Immaginando di essere un pirata televisivo che si pone l'obbiettivo di riuscire ad oscurare per una sera un canale tv creando il maggior scompiglio possibile, su quale canale punteresti? Su uno di quelli a copertura nazionale o su una tv locale, degnissima e fatta benissimo ma vista, in proporzione, da pochissime persone, oltre tutto in gran parte addette ai lavori?