<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Piccola storia del tracollo Alfa Romeo | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

Piccola storia del tracollo Alfa Romeo

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Si ma ne avro' viste (forse) 2....

Io che sono (immagino) più giovane di te, non ne ho mai vista 1. Quindi ti do ragione sulla scarsa diffusione e su fatto che fosse una versione interessante dal punto di vista tecnico.
Peraltro, ora è la versione che ha valore più elevato dal punto di vista storico-collezionistico, seguita da tutte le versioni col V6 busso.
Le altre sono delle Yough timer, anche se leggendo un articolo su ruote classiche, si evince che un minimo di valore lo avranno anche loro.
Della 164 ho un buon ricordo, in quanto quando ero piccolo mio papà ne acquistò una usata, era un prima serie colore verde bottiglia e come motore aveva il 2,0 turbo Lancia...quindi nemmeno il mitico V6...
Però anche mio padre ne fu entusiasta, andava veramente forte, aveva un buon comportamento dinamico, infatti mio papà la scelse proprio perchè ai tempi viaggiava molto e preferiva una TA che una Bmw a trazione posteriore.
Anche qualitativamente non ebbe mai problemi. La cambiò guarda caso con una bmw serie 5 usata diesel, proprio per i consumi che a livello autostradale erano imbarazzanti.
La bmw gli piaceva molto (anche se rimaneva qualche dubbio sulla trazione...), ma durò poco, in quanto la vendette a mio zio su sue "forti pressioni" e acquistò nuova (prima e unica auto acquistata nuova) una 166 a gasolio.
 
Mi scuso se intervengo ancora, ma rispondendo a Arizona77, direi che è mancata la qualità del prodotto: i pochi denari dispinnibili, dopo il buon successo di 156 e 147, sono stati indirizzati su modelli di scarso appeal, come appunto quelli elencati (8C è un modello di nicchia, ma 159, Brera, Mito non sono certo stati successi commerciali)


Non capisco...
Mi pare stiamo dicendo la stessa cosa in modi diversi.
Se nell' arco degli anni di cui parlo le vendite si sono
TRIMEZZATE
pur uscendo diversi modelli....E'....
EVIDENTE
che c'e' stato scarso appeal.

Il fatto che questo comporta e' la dissoluzione della base cliente
 
In Italia
Nel mondo,
ante Stelvio e Giulia, eravamo decisamente poco presenti

Tralasciando gli anni record,
parto
dal 98 ( anno boom 156 ) con 92.000 pezzi
al 2015 ( anno pre Giulia ) con 30.000
 
Diciamo intanto che negli ultimi 3 anni queste sono state le vendite nel mondo:

2016: circa 72.000
2017: circa 100.000
2018: circa 120.000

Il 2018 è provvisorio, potrebbero anche essere di più, anche per il contributo positivo di Cina, Giappone e Australia, dove le vendite sono in aumento.
Il record, dal 2000 in poi, è di poco superiore alle 200.000 vetture ed è stato registrato nel 2001 con 208.000 vetture circa (erano i tempi della mitica 156....).
 
Diciamo intanto che negli ultimi 3 anni queste sono state le vendite nel mondo:

2016: circa 72.000
2017: circa 100.000
2018: circa 120.000

Il 2018 è provvisorio, potrebbero anche essere di più, anche per il contributo positivo di Cina, Giappone e Australia, dove le vendite sono in aumento.
Il record, dal 2000 in poi, è di poco superiore alle 200.000 vetture ed è stato registrato nel 2001 con 208.000 vetture circa (erano i tempi della mitica 156....).
della 156, ma anche della 147 che ha conosciuto un grande successo...

il 2018 è positivo sul 2017, ma ci sono segnali che fanno presagire una drammatica inversione di tendenza per il 2019...negli ultimi mesi del 2018 le vendite alfa hanno mostrato un pesante segno meno...
 
In Italia
Nel mondo,
ante Stelvio e Giulia, eravamo decisamente poco presenti

Tralasciando gli anni record,
parto
dal 98 ( anno boom 156 ) con 92.000 pezzi
al 2015 ( anno pre Giulia ) con 30.000
immancabilmente, quando leggo queste cifre, sono colto da una sottile amarezza, pensando da un lato ai volumi di audi e dall'altro a quando si annunciavano piani industriali per 400mila pezzi/anno
 
Signori, però qui bisognerebbe commentare solo quello che viene detto nel video del 1° post. Per tutto il resto c'è............il topic "Salvatela o vendetela".
 
Ultima modifica:
secondo me ha pochi modelli, potrebbe avere successo se darebbero piu scelta, modelli in tutti i segmenti. solo cosi si puo salvare, altrimenti con due modelli non va da nessuna parte.
 
Per chi non abbia avuto il tempo di vedere e ascoltare a 2 video, parlano della storia dell'Alfa Romeo fino all'ingresso nel gruppo Fiat, quindi tutte le vicende connesse alla costruzione degli stabilimenti di Pomigliano, poi alla chiusura di Arese, fino alla 164.

Vengono ipotizzate addirittura anche ingerenze Bmw (forse corruzione) nei primi anni '70 per far spostare il baricentro su prodotti meno concorrenziali con la casa bavarese (Alfasud, per esempio). E viene ribadita la volontà Fiat di avere "meno concorrenza in casa", con l'acquisto di Alfa Romeo e l'introduzione di modelli a "base Fiat".

Questi sono i temi dei due filmati, tutto il resto è OT. Parliamo di storia Alfa degli anni '70 e '80, non di oggi.
 
Un paese senza memoria non ha futuro.
Alfa Romeo è la metafora di tutto ciò!
I video che danno spunto a questa discussione fanno capire come in Italia ci sia dimenticati di tante cose ed in primis del fatto che ogni volta che si compra una vettura straniera, implicitamente si riconosce che la nostra università è incapace di formare bravi ingegneri, la nostra industria è incapace di formare e motivare la mano d'opera, il nostro consumatore finale è incapace di pensare immune dal marketing.
Salvatela o vendetela?
Ma vendere significa una sola cosa!
Cedere all'estero i brevetti ed Alfa Romeo con Giulia ha ad esempio Alfa link.
Si legge in giro che Giulia, un esemplare non si avvia per un problema di massa del cavo batteria che toccato, non è più a massa, tanto è vero che la vettura sale sul carro attrezzi con le sue ruote.
Ma le officine delle case straniere sono vuote?
Sono davvero così immuni da vizi le altre?
Chi guida Alfa Romeo cerca una sola cosa:
Motore, trazione, ripresa, tenuta, frenata, una vettura dinamicamente emozionante.
Ma voi quanto guidate mettete le mani alle 10:10 sul volante o toccate le plastiche per verificarne la morbidezza?
In realtà Alfa Romeo ha subito e subisce anni di preguidizio.
Una politica industriale dopo il 1986 che ne ha snaturato l'essenza.
Chi giudava Alfa guidava vetture a trazione posteriore con una distribuzione dei pes 50-50 secondo lo schema trasaxle, con freni entrobordo.
Quale marchio ha avuto a listino una vettura per più di venticinque anni?
Ed ancora oggi la giulia spider e un esempio non solo di primato del design italiano, ma anche della meccanica.
Vendere agli stranieri, come qualcuno sostiene singificherebbe dargli il pianale dell'attuale Giulia, ma anche il now how del motore benzina 3.9, "una capolavoro, una vera gemma", parole di Jeremy Clarckson.
Quello che ci si aspetta da chi parla di Alfa Romeo e che lo faccia non per sentito dire, ma dopo essersi seduto al volante e non della 159, ma della Giuia, che è quanto il mercato degli alfisti aspettava dal 1992, quando finì la trazione posteriore con la 155, una scelta discutibile, che segnò la chiusura di Alfa Romeo di fatto.
La domanda è poi quando saranno passati gli anni 2020, 30 e 40, cosa rimarrà come auto d'epoca, la Kia Sportage, la Toyota ibrida?
Già perché oggi si fa gran parlare dell'ibrido, ma nessuno vi dice che la Yaris Hibrid è mossa da un 1,6 benzina endotermico, che la muove quasi sempre e da un motorino elettrico calettato direttamente sui semiassi, con una rivoluzione tecnologica da locomotore.
Allora quello che serve è solo un po' di pregiudizio in meno e di giudizio libero in più, perché il pregiudizio ci rende schiavi, meglio colonia estera.
Ma quale paese straniero ha governanti che scendono da macchine prodotte all'estero, come vediamo nei nostri telegiornali.
Di alfa si è fatto scempio, ma il rilancio che si è proposto nel 2016 non è stato compreso.
Perché era nel ritorno a quell'impostazione meccanica che per troppo tempo era stata abbandonata a favore della concorrenza straniera, che ha lavorato indisturbata nel settore delle trazioni posteriori dopo la conversione di Alfa al tutto avanti!
Ma davvero BMW X1, e prima ancora la 3 accorciata a due volumi, quella che i tedeschi corsero a mettere in campo, quando la 147, mise in crisi la golf è macchina meglio riuscita della 147?
In quegli anni 1997 e seguenti il brevetto che ha rivoluzionato il settore dell'autotrazione diese, il common rail, era italiano.
Si quello che la Fiat in crisi economica cedette alla bosch col patto che il primo motore fosse montato sulla 156:
Qualcuno di voi si ricorda l'iniettore pompa (tecnologia made in Germany scomparsa dal mercato, eppure ampiamente acquistata nello stivale, complice il preguidizio?
Risalire la china è sempre difficile ed Alfa Romeo sconta quello che si sente dire nel video.
Una ostilità di anni interna, internazionale ed ahinoi di marketing, ma soprattuto la voglia di non scommettere su se stessi che accomuna gli italiani, da sempre colonizzati dallo straniero.
Ma la linea delle audi di oggi chi la ha trasformata?
IL single frame Audi lo ha disegnato quel Walter Da silva, padre della 156 e della 147?
Sentite un po' che dice proprio il designer circa il suo incontro con i capoccioni della WV?



Infine da ultimo, non si rilancia un marchio, cambiandone la grafica, perché il messaggio che si trasmette è di rinnegazione di se stessi.

Alfa Romeo era grande col marchio che ha avuto sino al 1992 e tale dovrebbe tornare con il suo di marchio quello di quell'epoca e non quello freddo ed economico attuale, per il motto era :
La Guida creativa (Alfa 75);
Cuore Sportivo (Dalle 156 in poi);
la meccanica delle emozioni ricorda un po' il sesso senza amore, meccanico appunto ed il marchio attuale è privo ci colore e di contrasto al punto che alcuni rimettono il vecchio sulle loro Alfa Nuove, quelle di cui all'estero si parla così:


Forza allora, che non siamo secondi a nessuno, né colonia di alcuno, come sembra siamo diventati.

Ricordiamoci che l'economia è una catena e che spezzato un anello non si chiude più.

Food, all'estero
Moda. All'estero;
meccanca: all'estero
Che ci rimarrà la chiacchiera ed il talk show?
 

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Complimenti, hai riassunto in poche righe lo spaccato degli italiani e della politica che premia i raccomandati è caccia a calci in culo chi merita.
purtroppo quella che si resta è solo l'ultima opzione che hai indicato,
talk show agiungo senza senso fatta solo di grida è offese, que pochi programmi seri che si fanno li trasmettono in orari assurdi.
la vedo dura uscire da questo giro..!!
 
Quoto ogni parola Pierrelli, ma queste tue considerazioni purtroppo trovano accoglienza solo fra noi appassionati, mentre sembrano non interessare all'italiota, pronto a svendersi e senza velleità di riscatto.
Ho già scritto un milione di volte su queste pagine che la vendita del marchio farebbe bene soprattutto a chi lo acquista, mentre il reale ritorno su maestranze e attività lavorativa sarebbe tutto da dimostrare.
Oltretutto anche il ritorno di immagine risulterebbe almeno dubbio e, per restare in campo tecnico, le Alfa non potrebbero essere poi altro che ricarrozzamenti delle solite meccaniche di altri gruppi, rispetto ai quali il nostro marchio non può certo vantare posizionamento e target esclusivi, come invece Ducati e Lamborghini...
Purtroppo però le sorti della griffe non sembrano neppure collegate a un marketing intelligente e accurato, che oltre a produrre prodotti oggettivamente considerati al vertice di categoria, sappia poi anche promuoverli, magari attraverso i media o sotto, appunto, i sederi di chi conta, come avviene persino nei paesi con poca anamnesi automobilistica...
Staremo a vedere, cordiali saluti!
 
Quanti pregiudizi, quindi è meglio la gestione attuale che lascia in commercio 3 modelli in croce e li aggiorna quando si ricorda della loro esistenza, ah però poi si investe molto in F1 giusto! :emoji_sweat_smile:
Dopotutto basta fare un suv su base Fiat/Jeep per far esultare gli Alfisti, tutti ad attenderlo come se fosse una nuova GTV, il tracollo è stato intrapreso proprio dalle gestioni folli Italiane cominciate anni fa mica l'altro ieri, semplicemente oggi si raccolgono i frutti ed i frutti non sono quelli che si aspettavano i vertici (perchè del parere sulle vendite da parte degli appassionati se ne sbattono bellamente, questo vale per tutte le aziende, se il target è X e non arriva, a loro non frega nulla se però nel tal mercato ha fatto Y e nell'altro ha fatto Z).
 
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