SediciValvole wrote:
Lancia1695wrote:
Penso che per adesso possa bastare, perché si passerà da 4 quattro a 8 nuovi modelli in 4 anni, cosa non da poco visto che la Lancia era data per morta.
Poi, se le vendite procedono bene, si potrebbe aggiungere un coupé e una spider, per evidenziare la sportività e l'eleganza della marca.
lo so che non è il massimo offrire 4 Fiat ricarrozzate e rimarchiate e 4 Chrysler rimarchiate,ma è quello che fanno tutti ed è l'unico modo per adesso di tenere in vita il marchio Lancia così come per tenere in vita il marchio Chrysler e acquisire un bagaglio di clientela più fresca e giovane (come fa Alfa con MiTo e Giulietta) rimarchieranno la gamma Lancia. A cosa serve tutto questo? Partiamo dal fatto che una vettura è un prodotto fatto di ferro e plastica,per fare degli utili bisogna produrne e venderne un tot,se con un marchio si riesce a venderne metà del previsto con 2 marchi e il doppio di mercato magari si riesce a vedere tutta la produzione senza andare in perdita. Una Delta venduta solo col marchio Lancia e solo in Italia,Francia,Spagna e Belgio vende poco,se la si vende pure col marchio Chrysler in tutta europa e anche in america probabilmente farà utili quanto la Bravo e terrà alto sia il marchio Lancia che Chrysler,e gli operai di Cassino lavoreranno senza nessun problema. Marchionne sta cercando di fare questo in poche parole ma è anche la politica di tutti i produttori.
Credo che non sia la strada da seguire per marchi così nobili e caratterizzati come Lancia e Alfa; il benchmarking non può essere fatto su Seat o Skoda, a meno che non si voglia fare la fine di Saab.
Se si crede nel marchio, questo va spinto e proposto anche all'estero, con modelli originali che rispettino il contenuto che un cliente si attende di trovare, in un panorama mondiale dove i brand veramente storici non sono poi molti.
Un modello che si chiama Lancia in Francia e Chrysler in Inghilterra mi mette solo tristezza, come quando si incontravano le Sunbeam - Opel inglesi.
Uno può essere disposto a spendere di più, ma deve avere chiaro cosa compra. La standardizzazione può e deve essere fatta a livello di componentistica, con vantaggi sia per chi acquista che per chi vende, ma architettura, motori, sospensioni e finitura devono essere personalizzati.
Avendo il gruppo Fiat un invidiabile know-how sia nel campo dei motori (benzina e diesel) che nel campo dei telai, elemnti che rappresentano la vera barriera all'ingresso per lo sviluppo di nuovi modelli, tale banalizzazione appare ancora più incomprensibile e suicida.
Saluti