alexmed ha scritto:
Nota a margine. Il costo non è dato dallo stipendio netto dell'operaio.
Corretto.
Ma a parte il dato del costo del lavoro, che comunque ha il suo peso, ci sono altri fattori che rendono il nostro Paese poco appetibile industrialmente.
Sotto questo profilo, mi tocca spezzare un'arancia (la Lancia l'hanno già spezzata da un pezzo gli uomini Fiat...) in favore di Marchionne, ferme le riserve che più volte ho manifestato in questa room sull'attuale AD.
Fino a quando la produttività degli stabilimenti italiani, per mille motivi, risulta notevolmente inferiore a quella delle altre unità produttive del gruppo è ben difficile che il gruppo investa quattrini qui.
Se poi ci aggiungiamo le solite inefficienze di sistema note a tutti e mi riferisco al fisco massacratore, ai tempi della giustizia (peggiori di moltissimi paesi del terzo mondo), alla quasi totale impossibilità di recuperare un credito, alla burocrazia ottusa ed ingombrante, ai costi di energia e servizi, si capisce perchè ci sia una pressoché totale riluttanza ad effettuare investimenti.
Ciò non toglie, repetita iuvant, che limitatamente ad Alfa, più e più volte Marchionne ha dimostrato di non avere le idee chiare e di non sapere quale sia il posizionamento ottimale del marchio e quale sia la strada maestra da seguire per recuperare la clientela perduta. Il coraggio e la lungimiranza (ma soprattutto il cuore degli alfisti) porterebbero ad osare e ripartire dal 1985: macchine meccanimente all'avanguardia della tecnica (quella vera e non quella pubblicizzata nella lingua di Goethe), sportive ed allo stesso tempo adatte al padre di famiglia.
Insomma tornare ai bei tempi delle varie Giulia, Alfetta, Giulietta e 75.
Per il momento, a parte qualche modello per pochi intimi ed a tiratura limitata o ridotta, non vedo nulla di buono all'orizzonte.
La 4C va benissimo: ma è un pannicello caldo utilizzato per curare un moribondo.