<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Piano di rilancio | Page 7 | Il Forum di Quattroruote

Piano di rilancio

BelliCapelli3 ha scritto:
pilota54 ha scritto:
Se è vero infine che la 4C viene prodotta in 3.500 esemplari annui è altrettanto vero che costa con qualche optionals almeno come 6 Panda. Quindi vendere 3.500 4C è come vendere 21.000 Panda.

É un conto senza oste. L'oste si chiama guadagno, e gradisce essere interpellato prima di chiudere un conto. ;-)

Infatti, in realtà non sappiamo se ci sono margini di reddito sulla 4C o meno. "A occhio" sembrerebbe di no dato il costo della fibra di carbonio, però potrebbero anche esserci, in ogni caso in merito non è stato dichiarato nulla di ufficiale (per esempio sulla 159 era stato dichiarato che si perdevano quasi 1.000 euro a macchina, anche perché veniva prodotta in un numero di esemplari inferiore al previsto).
 
Modelli nuovi non ci sono....il piano di rilancio neanche.

Si rischiava di far morire il marchio.....ovviamente la preoccupazione non era affettiva ma economica.

La 4C, macchina che ha centrato tutti gli obbiettivi del progetto, è la soluzione di comunicazione industriale, più economica, per mantenere vivo/in coma un marchio su cui ancora non si è deciso cosa fare.......

Quindi la 4C è una ciliegina......non hanno deciso ancora se produrranno la torta o se cedono tutta la pasticceria....intanto che decidono in vetrina mettono la ciliegina.
 
Copio qui il messaggio inserito nel Topic "Alfa è un grande marchio senza un piano industriale" che è stato chiuso.

Cristiano F.

Ciao a tutti

L'articolo del Sole24ore è in riproduzione riservata, ma decisamente interessante sul possibile futuro dell'Alfa Romeo.

Alfa Romeo, ultima chance per il rilancio

Automotive News Europe dedica la copertina al marchio del biscione e illustra la nuova architettura su cui dovrebbero essere basati i nuovi modelli

Buona lettura:

http://www.motori24.ilsole24ore.com/Industria-Protagonisti/2013/12/alfa-romeo.php

www.DrPianale.it - Egoresponsabile
 
motozaq ha scritto:
ma dov'è questo prodotto da vendere sui mercati che tirano di piu'?
Se arriva tra 6 mesi ok, ma se arriva tra 3-4 anni (ammesso che arrivi), quale traino vuoi che faccia la 4C?

Ma se il prodotto da valorizzare non c'è, è solo una operazione in perdita. Un esercizio tecnico per dire "Ehi, guardate che siamo ancora vivi!"

O parliamo di prodotti industriali a tiratura non limitata?
Nel qual caso i competitor sono sempre gli stessi, BMW in primis.
Quindi mercato europeo, americano o asiatico cambia poco.
Gente coi soldi ci sta ovunque, in America come in Cina o in Russia.
Pero' pretende contenuti ed esclusività.
Due cose che al momento non ci stanno.

Questo è il punto. Le operazioni d'immagine devono ricadere poi sul prodotto, che, di ritorno, rinforzerà ulteriormente l'immagine stessa.
Ma il prodotto ci dev'essere, e dev'essere convincente: questo vale anche per i generalisti, tanto più per un Marchio di pregio.
 
fpaol68 ha scritto:
Copio qui il messaggio inserito nel Topic "Alfa è un grande marchio senza un piano industriale" che è stato chiuso.

Cristiano F.

Ciao a tutti

L'articolo del Sole24ore è in riproduzione riservata, ma decisamente interessante sul possibile futuro dell'Alfa Romeo.

Alfa Romeo, ultima chance per il rilancio

Automotive News Europe dedica la copertina al marchio del biscione e illustra la nuova architettura su cui dovrebbero essere basati i nuovi modelli

Buona lettura:

http://www.motori24.ilsole24ore.com/Industria-Protagonisti/2013/12/alfa-romeo.php

www.DrPianale.it - Egoresponsabile

Secondo me l'intenzione è quella di abbandonare tutto o quasi tutto ciò che è "piccolo", riservandolo solo, in parte, a Fiat.
La Punto non avrà un'erede, a mio avviso perché i margini sul modello sono troppo ridotti e lo sono anche con Panda e 500, quindi delle tre hanno deciso di eliminarne una, sostanzialmente sostituita dalla 500L.
La Mito penso che non sarà sostituita, anche in questo caso per redditività zero. Ricordate? Doveva essere venduta già nel 2009 partendo da 16.000 euro. Oggi, dopo 4 anni, la si vende (poco) in realtà tranquillamente a 12.000. La Giulietta nominalmente parte da 19.000 circa, ma viene ceduta per 16.000 ed è anch'essa in calo.

La Giulia per me verrà ancora procrastinata e forse non uscirà mai perché per essere realmente vendibile (cioè per competere con le 3 big del segmento, e tutti sappiamo quali sono) avrebbe un costo esagerato, a meno che non si possa vendere in almeno 200-300.000 esemplari annui, pura utopia. La segmento E invece ritengo che si farà, sia perché si attinge da Maserati, sia perché la redditività è certa.

Credo quindi che aumenteranno le sinergie con Chrysler, che ha target medi molto più alti di Fiat e c'è la possibilità di "icrociare" piattaforme (per esempio io ti do la base "500/500L" e tu mi dai la base "200" o "300" o Jeep), si punterà molto su Maserati per arrivare a 50.000 auto annue e l'Alfa tornerà ad essere un marchio con vetture di cilindrata medio-alta e premium. Solo così si manterrà una buona redditività e un fatturato elevato. Inoltre si punterà molto su mercati come Brasile, Stati Uniti e Cina.

Avete mai pensato al fatturato di 50.000 Maserati? Ebbene è circa l'equivalente di 500.000 Fiat Punto, con un valore aggiunto di prodotto (sostanzialmente utili lordi più ammortamenti) enormemente superiore.

Io credo che la strategia di massima del gruppo sia questa. E' giusta? Non lo so, sinceramente non lo so.
Sotto il profilo strettamente commerciale ed economico potrebbe essere giusta, sotto l'aspetto morale e "nazionalistico" certo non porterà nuova occupazione e aumento delle produzioni di massa in Italia, ma solo di elite (v. Maserati e forse Alfa).
 
pilota54 ha scritto:
Secondo me l'intenzione è quella di abbandonare tutto o quasi tutto ciò che è "piccolo", riservandolo solo, in parte, a Fiat.
La Punto non avrà un'erede, a mio avviso perché i margini sul modello sono troppo ridotti e lo sono anche con Panda e 500, quindi delle tre hanno deciso di eliminarne una, sostanzialmente sostituita dalla 500L.
La Mito penso che non sarà sostituita, anche in questo caso per redditività zero. Ricordate? Doveva essere venduta già nel 2009 partendo da 16.000 euro. Oggi, dopo 4 anni, la si vende (poco) in realtà tranquillamente a 12.000. La Giulietta nominalmente parte da 19.000 circa, ma viene ceduta per 16.000 ed è anch'essa in calo.

La Giulia per me verrà ancora procrastinata e forse non uscirà mai perché per essere realmente vendibile (cioè per competere con le 3 big del segmento, e tutti sappiamo quali sono) avrebbe un costo esagerato, a meno che non si possa vendere in almeno 200-300.000 esemplari annui, pura utopia. La segmento E invece ritengo che si farà, sia perché si attinge da Maserati, sia perché la redditività è certa.

Credo quindi che aumenteranno le sinergie con Chrysler, che ha target medi molto più alti di Fiat e c'è la possibilità di "icrociare" piattaforme (per esempio io ti do la base "500/500L" e tu mi dai la base "200" o "300" o Jeep), si punterà molto su Maserati per arrivare a 50.000 auto annue e l'Alfa tornerà ad essere un marchio con vetture di cilindrata medio-alta e premium. Solo così si manterrà una buona redditività e un fatturato elevato. Inoltre si punterà molto su mercati come Brasile, Stati Uniti e Cina.

Avete mai pensato al fatturato di 50.000 Maserati? Ebbene è circa l'equivalente di 500.000 Fiat Punto, con un valore aggiunto di prodotto (sostanzialmente utili lordi più ammortamenti) enormemente superiore.

Io credo che la strategia di massima del gruppo sia questa. E' giusta? Non lo so, sinceramente non lo so.
Sotto il profilo strettamente commerciale ed economico potrebbe essere giusta, sotto l'aspetto morale e "nazionalistico" certo non porterà nuova occupazione e aumento delle produzioni di massa in Italia, ma solo di elite (v. Maserati e forse Alfa).

Il quadro che dipingi è di una tristezza epocale. Significherebbe, nel migliore dei casi, far passare Alfa, da una gamma composta da una seg.B e una seg.C (che mai hanno raggiunto i target di vendita), ad un badge da applicare ad un fantomatico prodotto di lusso, da piazzare in poche migliaia di unità in giro per il mondo, sperando che il giochino riesca, anche perchè da noi, con l'attuale politica fiscale, in pratica sparirebbe.

Quanto c'è da rimpiangere non averla venduta a VAG... :cry:
 
renexx ha scritto:
pilota54 ha scritto:
Secondo me l'intenzione è quella di abbandonare tutto o quasi tutto ciò che è "piccolo", riservandolo solo, in parte, a Fiat.
La Punto non avrà un'erede, a mio avviso perché i margini sul modello sono troppo ridotti e lo sono anche con Panda e 500, quindi delle tre hanno deciso di eliminarne una, sostanzialmente sostituita dalla 500L.
La Mito penso che non sarà sostituita, anche in questo caso per redditività zero. Ricordate? Doveva essere venduta già nel 2009 partendo da 16.000 euro. Oggi, dopo 4 anni, la si vende (poco) in realtà tranquillamente a 12.000. La Giulietta nominalmente parte da 19.000 circa, ma viene ceduta per 16.000 ed è anch'essa in calo.

La Giulia per me verrà ancora procrastinata e forse non uscirà mai perché per essere realmente vendibile (cioè per competere con le 3 big del segmento, e tutti sappiamo quali sono) avrebbe un costo esagerato, a meno che non si possa vendere in almeno 200-300.000 esemplari annui, pura utopia. La segmento E invece ritengo che si farà, sia perché si attinge da Maserati, sia perché la redditività è certa.

Credo quindi che aumenteranno le sinergie con Chrysler, che ha target medi molto più alti di Fiat e c'è la possibilità di "icrociare" piattaforme (per esempio io ti do la base "500/500L" e tu mi dai la base "200" o "300" o Jeep), si punterà molto su Maserati per arrivare a 50.000 auto annue e l'Alfa tornerà ad essere un marchio con vetture di cilindrata medio-alta e premium. Solo così si manterrà una buona redditività e un fatturato elevato. Inoltre si punterà molto su mercati come Brasile, Stati Uniti e Cina.

Avete mai pensato al fatturato di 50.000 Maserati? Ebbene è circa l'equivalente di 500.000 Fiat Punto, con un valore aggiunto di prodotto (sostanzialmente utili lordi più ammortamenti) enormemente superiore.

Io credo che la strategia di massima del gruppo sia questa. E' giusta? Non lo so, sinceramente non lo so.
Sotto il profilo strettamente commerciale ed economico potrebbe essere giusta, sotto l'aspetto morale e "nazionalistico" certo non porterà nuova occupazione e aumento delle produzioni di massa in Italia, ma solo di elite (v. Maserati e forse Alfa).

Il quadro che dipingi è di una tristezza epocale. Significherebbe, nel migliore dei casi, far passare Alfa, da una gamma composta da una seg.B e una seg.C (che mai hanno raggiunto i target di vendita), ad un badge da applicare ad un fantomatico prodotto di lusso, da piazzare in poche migliaia di unità in giro per il mondo, sperando che il giochino riesca, anche perchè da noi, con l'attuale politica fiscale, in pratica sparirebbe.

Quanto c'è da rimpiangere non averla venduta a VAG... :cry:

Mi auguro sinceramente che quella porta non sia ancora completamente chiusa, soprattutto per l'occupazione in Italia.
Dall'analisi di Pilota, che condivido, si evince anche la ricaduta sull'occupazione in Italia: Melfi per le derivate 500, Panda a Pomigliano, Grugliasco e Mirafiori per Maserati. Ovvero con l'eccezione di Pomigliano, piccoli numeri produttivi e quindi piccola occupazione. In questo quadro Cassino sparirebbe e difatti non è un caso che sia l'unico sito produttivo ad essere tenuto fuori dal rinnovo contrattuale.

Ora cosa preferiamo una Alfa Romeo "italiana" si fa per dire che produce modelli di estrema nicchia come la 4c, una spider fatta in Giappone, e forse, ma molto forse, un clone per "poveri" della Maserati, con zero ricadute occupazionali in Italia, o una Alfa Romeo "tedesca" che produce una gamma completa, pensata e sviluppata ad Arese, che rilancia il Museo e che soprattutto da occupazione in Italia?
 
renexx ha scritto:
Questo è il punto. Le operazioni d'immagine devono ricadere poi sul prodotto, che, di ritorno, rinforzerà ulteriormente l'immagine stessa.
Ma il prodotto ci dev'essere, e dev'essere convincente: questo vale anche per i generalisti, tanto più per un Marchio di pregio.

Esattamente!
Ma per fare il prodotto convincente ci vogliono soldi, tanti soldi. Soprattutto se per anni non hai investito a sufficienza e sei rimasto indietro.

Invece gli investimenti vanno altrove, su quei mercati che adesso tirano, per via delle migliori situazioni congiunturali.
La cosa ha anche la sua logica industriale, ma qua lascia solo macerie.
Tra l'altro la situazione congiunturale è pessima anche perchè non si investe.
E' un meccanismo perverso che si autoalimenta (e riguarda un po' tutti i settori, non solo quello auto).

Non hai abbastanza soldi per investire da solo in un mercato cosi' competitivo e difficile?
Trovati dei partner validi!
Mazda per la spider va bene, e potresti ricavarne anche un SUV.
Ibrido niente? Mazda ci sta arrivando...

Un po' di idee e iniziativa, cribbio!
 
fpaol68 ha scritto:
una Alfa Romeo "tedesca" che produce una gamma completa, pensata e sviluppata ad Arese, che rilancia il Museo e che soprattutto da occupazione in Italia?

Questo te l'ha assicurato Ferdinando?
 
pilota54 ha scritto:
Avete mai pensato al fatturato di 50.000 Maserati? Ebbene è circa l'equivalente di 500.000 Fiat Punto, con un valore aggiunto di prodotto (sostanzialmente utili lordi più ammortamenti) enormemente superiore.

Peccato che di Maserati lo scorso anno, in tutto il mondo, se ne siano vendute solo 6.307.....
Con un fattore moltiplicativo 10, fa 63.000 punto.
Cioè meno della metà di quante se ne vendono adesso.

Un piano industriale che prevede la quasi decuplicazione delle vendite, meriterebbe un TSO per chi lo elabora...
 
alexmed ha scritto:
fpaol68 ha scritto:
una Alfa Romeo "tedesca" che produce una gamma completa, pensata e sviluppata ad Arese, che rilancia il Museo e che soprattutto da occupazione in Italia?

Questo te l'ha assicurato Ferdinando?

Lo assicura quello che VAG fa per i propri marchi, a differenza di quello che Fiat fa per i suoi...
 
Da "ultime notizie - mercato italiano - ancora nessun segno di ripresa" leggo che a fronte di un calo del mercato del 4,5% Alfa perde il 20,17. A novembre dovrebbero essere state vendute 2.800 Golf .... non so quente Giuliette siano state vendute perchè, a quanto pare, la Giulietta è uscita dalla top ten. I dati mi sembrano sconfortanti per tutto il Gruppo ed Alfa, con due soli modelli, soffre ancora di più di Fiat e Lancia. Così non si va da nessuna parte e non mi pare una consolazione dire che ormai il mercato italiano conta poco .... infatti non mi pare che le cose vadano molto meglio sui mercati esteri.
La linea del Gruppo annunciata un anno fa era più o meno quella esposta da Pilota 54 .... solo che non è detto che Alfa esca anche dal segmento "C". Penso solo che non si debba ripetere la triade Bravo-Giulietta-Delta che non mi sembra abbia giovato molto e che debba essere il marchio Fiat a concentrarsi sulle "piccole" dei segmenti "A" e "B", magari facendo partire Alfa dal segmento "C", in modo da coordinare meglio i marchi evitando sovrapposizioni.
In altre parole, a mio avviso sono la Bravo e la Delta che dovranno uscire di produzione senza sostitute, non la Giulietta. Un'Alfa di segmento "C" deve continuare ad esserci. Io vedrei una gamma di questo tipo:
1) Alfa Romeo Giulietta;
2) Crossover compatto (di dimensioni intermedie tra X1 ed X3);
3) Spider in collaborazione con Mazda;
4) Alfa Romeo Giulia versione berlina e versione SW;
5) Alfa Romeo Alfetta di segmento "E" su base Maserati "Ghibli";
6) Suv di dimensioni medio grandi (anti Bmw X6);
7) Alfa Romeo 4C.
Sarebbe una gamma meno estesa di quella della concorrenza, ma comunque sufficiente. In basso, lasciando i segmenti A e B a Fiat, senza sostituire la Mito, si prevenirebbe il solito discorso sulle Alfa "Fiat riacarrozzate". In alto, il SUV di grosse dimensioni dovrebbe ispirarsi all'X 6, quindi con linee più sportiveggianti e baricentro relativamente basso, evitando sovrapposizioni con i modelli Jeep.
 
motozaq ha scritto:
Ma per fare il prodotto convincente ci vogliono soldi, tanti soldi. Soprattutto se per anni non hai investito a sufficienza e sei rimasto indietro.

Invece gli investimenti vanno altrove, su quei mercati che adesso tirano, per via delle migliori situazioni congiunturali.
La cosa ha anche la sua logica industriale, ma qua lascia solo macerie.
Tra l'altro la situazione congiunturale è pessima anche perchè non si investe.

Analisi ineccepibile.
 
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