Questa vicenda dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, l'assoluta stupidità della vigente legislazione. Questa donna (come a uno qualunque di noi cui clonassero la targa) non ha potuto difendersi con ricorsi a Prefetto o Giudice di pace, che le avrebbero riso in faccia, ed ha subìto anche il ritiro della patente. Occorre sempre una pattuglia che contesti immediatamente l'infrazione, altrimenti si tratta di pura vessazione: un ignobile mezzo per fare cassa. E non mi si venga adire che in questo modo, dovendo contestare l'infrazione, ci sarebbero meno postazioni e più gente che la farebbe franca: in uno stato di diritto meglio un assassino fuori di un innocente all'ergastolo, quindi a maggior ragione meglio un imprudente in giro che un innocente tartassato!