<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Peso dell'automobile, tenuta di strada e... fisica! | Il Forum di Quattroruote

Peso dell'automobile, tenuta di strada e... fisica!

Ciao a tutti!
Apro questo topic con il rischio di passare per ignorante e di annoiarvi, ma ragionandoci su un po' mi è sembrato piuttosto interessante l'argomento....

Parliamo di "tenuta di strada" di un'automobile. Su internet ho trovato questa definizione che mi sembra appropriata:

"La tenuta è la capacità del veicolo di mantenere la traiettoria impostata dal guidatore. Si dice che un? autovettura ha una buona tenuta di strada (conseguenza diretta di un buon assetto) se riesce a mantenere la traiettoria senza particolari correzioni anche in condizioni difficili quali curve percorse ad alte velocità, manovre di emergenza o guida su fondi scivolosi. La tenuta può essere anche misurata; infatti si può misurare l?accelerazione laterale massima oltre la quale l?auto esce di traiettoria; più è grande questo valore più la tenuta è maggiore."

Sappiamo che la tenuta di strada è determinata dalle caratteristiche del veicolo quali il telaio, le sospesioni, il carico aerodinamico, il bilanciamento dei pesi e così via. L'elemento che però mi interessava trattare in questo topic è l'incidenza della forza di attrito statico sulla tenuta di strada, e più specificamente in relazione al peso dell'autovettura. Vorrei quindi che per un attimo ragionassimo solo sulla massa dell'autovettura, e trascurassimo tutte le altre variabili.

Chi più chi meno, nella nostra vita abbiamo sentito sicuramente parlare di ATTRITO.

( http://it.wikipedia.org/wiki/Attrito )

Troviamo tutte e tre le tipologie di attrito nella dinamica di un'automobile, infatti:
Attrito volvente: è quello che agisce nel caso del rotolamento di un corpo su una superficie. Per farla breve, nel caso di un'automobile, è quella forza che ci ferma se mentre viaggiamo ad una certa velocità mettiamo l'auto in folle e attendiamo che si fermi da sola.
Attrito dinamico: agisce nel caso di pneumatico che SCIVOLA sull'asfalto, ad esempio in caso di bloccaggio delle ruote o di slittamento.
Attrito statico: è la massima forza che si deve applicare per poter raggiungere l'attrito DINAMICO. Notare infatti che l'attrito dinamico è sempre minore di quello statico. Questo è sostanzialmente in princicpio di funzionamento dell'ABS.
Da notare inoltre che prendendo come esempio un'automobile che sta frenando, si verifica attrito STATICO fino a quando le ruote girano, ovvero fino a quando ogni singolo punto di superficie del pneumatico viene a contatto con un singolo punto di superficie dell'asfalto. Supponendo di non avere L'ABS, quando si arriva alla situazione di bloccaggio delle ruote, ci sarà una parte di pneumatico che comincierà a STRISCIARE sull'asfalto, ovvero una singola parte di pneumatico verrà in contatto con PIU' parti di asfalto, subendo quindi la forza di attrito DINAMICO.

Ora, sappiamo che la forza d'attrito statico è sostanzialmente quella che, nel caso di un'autovettura che affronta una curva, ci permette di effettuarla restando nella traietoria da noi prestabilita e contrastando la forza centrifuga che ci spingerebe verso l'esterno. Maggiore è la forza di attrito statico, maggiore quindi sarà la capacità del nostro veicolo di contrastare la forza centrifuga che tenderebbe a far proseguire dritto il nostro veicolo.

Sappiamo che nel caso di un piano inclinato, la forza di attrito statico dipende esclusivamente dal tipo di superficie a contatto, e non dalla massa dell'oggetto.
Nel caso invece di un oggetto (nello specifico un'automobile) su una superficie piana, la forza di attrito statico dipende, (oltre che dalla costante di attrito dei due materiali) dalla " normale " al piano, ovvero dalla forza peso esercitata dal corpo sul piano d'appoggio.

Tutto ciò per arrivare ad una domanda ben precisa: "tiene" la strada maggiormente un'autovettura leggera o una pesante?!

Mi spiego, prendiamo come riferimento un'auto molto leggera (la prima che mi viene in mente è la Lotus Elise). Non ricordo dove, ma avevo letto che questa faceva registrare delle accelerazioni laterali massime superiori a quelle ad esempio di una Ferrari 360. (Vi prego non fate polemica su questo, sono le prime due auto che mi sono venute in mente, è solo per fare un esempio).
Ora, poco fa abbiamo detto che ragionando su un modello ideale, la forza d'attrito statico, nel caso di superficie piana, è fortemente influenzata dalla massa dell'oggetto. Questo in sostanza dimostra che maggiore è la forza peso esercitata, maggiore sarà la forza d'attrito statico.
La conclusione potrebbe essere quindi che una Lotus Elise zavorrata con una tonnellata di piombo potrebbe far registrare accelerazioni laterali massime superiori a quelle che si otterrebbero con la stessa autovettura senza zavorra.
A parte la difficoltà a credere a una cosa del genere, la prima obiezione che mi viene in mente è che aumentando la massa del veicolo, aumenta anche la forza centrifuga che spinge l'auto verso l'esterno, e quindi aumenta anche la possibilità di superare la forza di attrito statico e incorrere nella situazione di attrito dinamico. Questi due aspetti risultano effettivamente contraddittori, ma a questo punto dove sta secondo voi la verità? Al fine della tenuta di strada, considerando SOLO la massa di un'automobile, è più conveniente che questa sia leggera o pesante? Poichè un'auto leggera avrebbe il vantaggio di subire una minor forza centrifuga, ma lo svantaggio di una forza peso minore. Viceversa, un'auto pesante ha il vantaggio di una forza peso maggiore, e quindi una forza massima d'attrito statico più elevata. Il rovescio della medaglia sta però nella forza centrifuga maggiore.

Dov'è la verità?!?!

Mi auguro di essere stato chiaro e di non avervi annoiato eccessivamente...!!

La parola ai più esperti di fisica...!!

Ciao a tutti!
 
RemoveBeforeFlight ha scritto:
Ciao a tutti!
Apro questo topic con il rischio di passare per ignorante e di annoiarvi, ma ragionandoci su un po' mi è sembrato piuttosto interessante l'argomento....

Parliamo di "tenuta di strada" di un'automobile. Su internet ho trovato questa definizione che mi sembra appropriata:

"La tenuta è la capacità del veicolo di mantenere la traiettoria impostata dal guidatore. Si dice che un? autovettura ha una buona tenuta di strada (conseguenza diretta di un buon assetto) se riesce a mantenere la traiettoria senza particolari correzioni anche in condizioni difficili quali curve percorse ad alte velocità, manovre di emergenza o guida su fondi scivolosi. La tenuta può essere anche misurata; infatti si può misurare l?accelerazione laterale massima oltre la quale l?auto esce di traiettoria; più è grande questo valore più la tenuta è maggiore."

Sappiamo che la tenuta di strada è determinata dalle caratteristiche del veicolo quali il telaio, le sospesioni, il carico aerodinamico, il bilanciamento dei pesi e così via. L'elemento che però mi interessava trattare in questo topic è l'incidenza della forza di attrito statico sulla tenuta di strada, e più specificamente in relazione al peso dell'autovettura. Vorrei quindi che per un attimo ragionassimo solo sulla massa dell'autovettura, e trascurassimo tutte le altre variabili.

Chi più chi meno, nella nostra vita abbiamo sentito sicuramente parlare di ATTRITO.

( http://it.wikipedia.org/wiki/Attrito )

Troviamo tutte e tre le tipologie di attrito nella dinamica di un'automobile, infatti:
Attrito volvente: è quello che agisce nel caso del rotolamento di un corpo su una superficie. Per farla breve, nel caso di un'automobile, è quella forza che ci ferma se mentre viaggiamo ad una certa velocità mettiamo l'auto in folle e attendiamo che si fermi da sola.
Attrito dinamico: agisce nel caso di pneumatico che SCIVOLA sull'asfalto, ad esempio in caso di bloccaggio delle ruote o di slittamento.
Attrito statico: è la massima forza che si deve applicare per poter raggiungere l'attrito DINAMICO. Notare infatti che l'attrito dinamico è sempre minore di quello statico. Questo è sostanzialmente in princicpio di funzionamento dell'ABS.
Da notare inoltre che prendendo come esempio un'automobile che sta frenando, si verifica attrito STATICO fino a quando le ruote girano, ovvero fino a quando ogni singolo punto di superficie del pneumatico viene a contatto con un singolo punto di superficie dell'asfalto. Supponendo di non avere L'ABS, quando si arriva alla situazione di bloccaggio delle ruote, ci sarà una parte di pneumatico che comincierà a STRISCIARE sull'asfalto, ovvero una singola parte di pneumatico verrà in contatto con PIU' parti di asfalto, subendo quindi la forza di attrito DINAMICO.

Ora, sappiamo che la forza d'attrito statico è sostanzialmente quella che, nel caso di un'autovettura che affronta una curva, ci permette di effettuarla restando nella traietoria da noi prestabilita e contrastando la forza centrifuga che ci spingerebe verso l'esterno. Maggiore è la forza di attrito statico, maggiore quindi sarà la capacità del nostro veicolo di contrastare la forza centrifuga che tenderebbe a far proseguire dritto il nostro veicolo.

Sappiamo che nel caso di un piano inclinato, la forza di attrito statico dipende esclusivamente dal tipo di superficie a contatto, e non dalla massa dell'oggetto.
Nel caso invece di un oggetto (nello specifico un'automobile) su una superficie piana, la forza di attrito statico dipende, (oltre che dalla costante di attrito dei due materiali) dalla " normale " al piano, ovvero dalla forza peso esercitata dal corpo sul piano d'appoggio.

Tutto ciò per arrivare ad una domanda ben precisa: "tiene" la strada maggiormente un'autovettura leggera o una pesante?!

Mi spiego, prendiamo come riferimento un'auto molto leggera (la prima che mi viene in mente è la Lotus Elise). Non ricordo dove, ma avevo letto che questa faceva registrare delle accelerazioni laterali massime superiori a quelle ad esempio di una Ferrari 360. (Vi prego non fate polemica su questo, sono le prime due auto che mi sono venute in mente, è solo per fare un esempio).
Ora, poco fa abbiamo detto che ragionando su un modello ideale, la forza d'attrito statico, nel caso di superficie piana, è fortemente influenzata dalla massa dell'oggetto. Questo in sostanza dimostra che maggiore è la forza peso esercitata, maggiore sarà la forza d'attrito statico.
La conclusione potrebbe essere quindi che una Lotus Elise zavorrata con una tonnellata di piombo potrebbe far registrare accelerazioni laterali massime superiori a quelle che si otterrebbero con la stessa autovettura senza zavorra.
A parte la difficoltà a credere a una cosa del genere, la prima obiezione che mi viene in mente è che aumentando la massa del veicolo, aumenta anche la forza centrifuga che spinge l'auto verso l'esterno, e quindi aumenta anche la possibilità di superare la forza di attrito statico e incorrere nella situazione di attrito dinamico. Questi due aspetti risultano effettivamente contraddittori, ma a questo punto dove sta secondo voi la verità? Al fine della tenuta di strada, considerando SOLO la massa di un'automobile, è più conveniente che questa sia leggera o pesante? Poichè un'auto leggera avrebbe il vantaggio di subire una minor forza centrifuga, ma lo svantaggio di una forza peso minore. Viceversa, un'auto pesante ha il vantaggio di una forza peso maggiore, e quindi una forza massima d'attrito statico più elevata. Il rovescio della medaglia sta però nella forza centrifuga maggiore.

Dov'è la verità?!?!

Mi auguro di essere stato chiaro e di non avervi annoiato eccessivamente...!!

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Ciao a tutti!

Qual è l'auto da corsa che raggiunge la maggiore accelerazione laterale tutt'ora?La f1 che peso Molto meno di un'elise.....com'è possibile?Pensa al carico areodinamico che genera e che la schiaccia al suolo ;)
 
hai scritto tanto ma la domanda sul peso è chiara. Ti rispondo dicendo che i grossi fuoristrada 4x4 hanno difficoltà sulla neve se pesano tanto (2000 kg), sono un grande sostenitore dell'integrale ma oltre i 1500 kg non comprerei nulla, nemmeno una trazione anteriore. Penso che la BMW X1 con i suoi 1490 kg sia una ottima interpretazione di vettura integrale a basso consumo, boccio categoricamente tutti i pachidermi che si vedono in circolazione altro non fanno che consumare tanto e inquinare di più. Sulle vetture sportive non sono preparato.
 
RemoveBeforeFlight ha scritto:
Ciao a tutti!
Apro questo topic con il rischio di passare per ignorante e di annoiarvi, ma ragionandoci su un po' mi è sembrato piuttosto interessante l'argomento....

Parliamo di "tenuta di strada" di un'automobile. Su internet ho trovato questa definizione che mi sembra appropriata:

"La tenuta è la capacità del veicolo di mantenere la traiettoria impostata dal guidatore. Si dice che un? autovettura ha una buona tenuta di strada (conseguenza diretta di un buon assetto) se riesce a mantenere la traiettoria senza particolari correzioni anche in condizioni difficili quali curve percorse ad alte velocità, manovre di emergenza o guida su fondi scivolosi. La tenuta può essere anche misurata; infatti si può misurare l?accelerazione laterale massima oltre la quale l?auto esce di traiettoria; più è grande questo valore più la tenuta è maggiore."

Sappiamo che la tenuta di strada è determinata dalle caratteristiche del veicolo quali il telaio, le sospesioni, il carico aerodinamico, il bilanciamento dei pesi e così via. L'elemento che però mi interessava trattare in questo topic è l'incidenza della forza di attrito statico sulla tenuta di strada, e più specificamente in relazione al peso dell'autovettura. Vorrei quindi che per un attimo ragionassimo solo sulla massa dell'autovettura, e trascurassimo tutte le altre variabili.

Chi più chi meno, nella nostra vita abbiamo sentito sicuramente parlare di ATTRITO.

( http://it.wikipedia.org/wiki/Attrito )

Troviamo tutte e tre le tipologie di attrito nella dinamica di un'automobile, infatti:
Attrito volvente: è quello che agisce nel caso del rotolamento di un corpo su una superficie. Per farla breve, nel caso di un'automobile, è quella forza che ci ferma se mentre viaggiamo ad una certa velocità mettiamo l'auto in folle e attendiamo che si fermi da sola.
Attrito dinamico: agisce nel caso di pneumatico che SCIVOLA sull'asfalto, ad esempio in caso di bloccaggio delle ruote o di slittamento.
Attrito statico: è la massima forza che si deve applicare per poter raggiungere l'attrito DINAMICO. Notare infatti che l'attrito dinamico è sempre minore di quello statico. Questo è sostanzialmente in princicpio di funzionamento dell'ABS.
Da notare inoltre che prendendo come esempio un'automobile che sta frenando, si verifica attrito STATICO fino a quando le ruote girano, ovvero fino a quando ogni singolo punto di superficie del pneumatico viene a contatto con un singolo punto di superficie dell'asfalto. Supponendo di non avere L'ABS, quando si arriva alla situazione di bloccaggio delle ruote, ci sarà una parte di pneumatico che comincierà a STRISCIARE sull'asfalto, ovvero una singola parte di pneumatico verrà in contatto con PIU' parti di asfalto, subendo quindi la forza di attrito DINAMICO.

Ora, sappiamo che la forza d'attrito statico è sostanzialmente quella che, nel caso di un'autovettura che affronta una curva, ci permette di effettuarla restando nella traietoria da noi prestabilita e contrastando la forza centrifuga che ci spingerebe verso l'esterno. Maggiore è la forza di attrito statico, maggiore quindi sarà la capacità del nostro veicolo di contrastare la forza centrifuga che tenderebbe a far proseguire dritto il nostro veicolo.

Sappiamo che nel caso di un piano inclinato, la forza di attrito statico dipende esclusivamente dal tipo di superficie a contatto, e non dalla massa dell'oggetto.
Nel caso invece di un oggetto (nello specifico un'automobile) su una superficie piana, la forza di attrito statico dipende, (oltre che dalla costante di attrito dei due materiali) dalla " normale " al piano, ovvero dalla forza peso esercitata dal corpo sul piano d'appoggio.

Tutto ciò per arrivare ad una domanda ben precisa: "tiene" la strada maggiormente un'autovettura leggera o una pesante?!

Mi spiego, prendiamo come riferimento un'auto molto leggera (la prima che mi viene in mente è la Lotus Elise). Non ricordo dove, ma avevo letto che questa faceva registrare delle accelerazioni laterali massime superiori a quelle ad esempio di una Ferrari 360. (Vi prego non fate polemica su questo, sono le prime due auto che mi sono venute in mente, è solo per fare un esempio).
Ora, poco fa abbiamo detto che ragionando su un modello ideale, la forza d'attrito statico, nel caso di superficie piana, è fortemente influenzata dalla massa dell'oggetto. Questo in sostanza dimostra che maggiore è la forza peso esercitata, maggiore sarà la forza d'attrito statico.
La conclusione potrebbe essere quindi che una Lotus Elise zavorrata con una tonnellata di piombo potrebbe far registrare accelerazioni laterali massime superiori a quelle che si otterrebbero con la stessa autovettura senza zavorra.
A parte la difficoltà a credere a una cosa del genere, la prima obiezione che mi viene in mente è che aumentando la massa del veicolo, aumenta anche la forza centrifuga che spinge l'auto verso l'esterno, e quindi aumenta anche la possibilità di superare la forza di attrito statico e incorrere nella situazione di attrito dinamico. Questi due aspetti risultano effettivamente contraddittori, ma a questo punto dove sta secondo voi la verità? Al fine della tenuta di strada, considerando SOLO la massa di un'automobile, è più conveniente che questa sia leggera o pesante? Poichè un'auto leggera avrebbe il vantaggio di subire una minor forza centrifuga, ma lo svantaggio di una forza peso minore. Viceversa, un'auto pesante ha il vantaggio di una forza peso maggiore, e quindi una forza massima d'attrito statico più elevata. Il rovescio della medaglia sta però nella forza centrifuga maggiore.

Dov'è la verità?!?!

Mi auguro di essere stato chiaro e di non avervi annoiato eccessivamente...!!

La parola ai più esperti di fisica...!!

Ciao a tutti!

La risposta è abbastanza semplice:

se trascuriamo tutti gli altri fattori in gioco, arriviamo alla conclusione che la tenuta fi strada non dipende dalla massa della vettura.

Infatti, sia le forza dinamiche che tendono a fare uscire l'auto dalla traiettoria (es. forza centrifuga in curva), sia le forze di attrito che tendono a trattenerla in traiettoria sono direttamente proporzionali alla massa della vettura per cui se ti vai a calcolare la massima velocità di percorrenza di una curva troverai una formula in cui hai la massa sia al numeratore che al denominatore e quindi si "semplifica".

Se fai i calcoli teorici, senza considerare deformazioni e roba di questo tipo troverai che la velocità massima di percorrenza in curva in appoggio dipende esclusivamente dal coefficiente di attrito tra pneumatico e strada.

Ragionamento identico si può fare per la frenata: se l'impianto ha potenza sufficiente, come è il caso di tutte le autovetture, l'unico fatttore importante diventa il coefficiente di attrito pneumatico-strada.
Per potenza sufficiente intendo che l'impianto possa teoricamente bloccare le ruote e quindi fare intervenire l'ABS.
 
Questo e' un discorso gia' affrontato alcuni anni fa sul forum di QUattroRuote.

Lasciamo stare la pioggia (dove li' ilpeso dell'auto e' importante per far fare contatto tra le ruote e l'asfalto), e parliamo di asciutto.

In una curva agiscono delle forze apparenti, la piu' corposa e' quella centrifuga che
detti
  • m la massa del veicolo z la velocita angolare (in rdianti al secondo) r il raggio di percorrenza istantaneo della curva mu il coefficiente di attrito statico

Si ha:

m z^2 r = m mu

semplificanto la massa si vede che

z^2 r = mu

e dunque la massima accelerazione laterale (z^2 r) sopportabile non dipende dalla massa el veicolo. Questa e' una regola molto famosa tra iprogettisti di formula uno, ecco infatti perche' tentano di fare vetture sempre piu' leggere, infatti in curva la "tenuta di strada" non dipende dalla massa, la' dove in rettilineo l'accelerazione longitudinale e' anto maggiore quanto minore e' la massa della vettura.

Mi sa' inoltre che c'e' un po' di confusione tra tenuta di strada e stabilita'. La tenuta di strada come si e' detto e' la massima accelerazione laterale sopportabile dal veicolo. La stabilita' invece e' la capacita' di recuperare la vettura in manovre di emergenza (leggi zig-zag ad esse con il telaio che si scompone) e questa dipende dalla rigidita' del telaio che si ha a disposizione in relazione alla bonta' dello schema delle sospensioni e delle gomme)

Regrads,
The frog
 
Vale la pena di aggiungere qualche spiegazione sul mu statico. (Apro una parentesi: esso e' la tangente della forza di reazione vincolare che la vettura incontra poggiandosi al suolo). Questo e' tale (cioe' e' statico) fino a quando non si oltrepassa il limite e da statico diventa dinamico (e la vettura inizia a scivolare fuori). Sostanzialmente esso e' dovuto alla qualita' della gomma ed alla qualita' ed alla "linearita'" dell'asfalto che si incontra in curva.

Regards,
The frog
 
non è possibile arrivare ad una conclusione senza altri elementi, in primis il baricentro della vettura (nel tuo esempio la lotus con 300 kg sul tetto ammesso si riescano a mettere sarebbe inguidabile), e per quanto concerne le curve la capacità delle sospensioni di mantenere gli pneumatici con tutto il battistrada a terra.
 
la tenuta non dipende dalla massa...una formula uno pesa con il pilota sui 600kg ma con gli alettoni e gli spoiler la forza ke la spinge al suolo equivale al doppio (1200kg): infatti se perdono l'alettone posteriore o lo spoiler anteriore vanno dritte in curva! la tenuta dipende dall'altezza del baricentro: più è basso, più si può spingere in curva senza problemi. a parità di tutto, l'auto con il baricentro più basso può contare su una maggiore tenuta in curva, stabilità in frenata ed accelerazione, accelerazione laterale.
Detto questo ricordo una prova di 4ruote in pista: lotus elise contro lamborghini (forse non ricordo bene,diablo)...il titolo: "I cavalli non bastano"
Nel giro su pista nonostante le centinaia di cv in più della lamborghini e la sua trazione integrale, i tempi erano mooolto vicini...meditate gente, meditate 8)
 
skamorza ha scritto:
non è possibile arrivare ad una conclusione senza altri elementi, in primis il baricentro della vettura (nel tuo esempio la lotus con 300 kg sul tetto ammesso si riescano a mettere sarebbe inguidabile), e per quanto concerne le curve la capacità delle sospensioni di mantenere gli pneumatici con tutto il battistrada a terra.

Certo, come ci insegna la F1 con le zavorre, E' anche importante che il centro di gavita' della vettura sia il piu' basso possibile. Ma io aggiungo che e' importante anche che il centro di pressione (aerodinamica) di una vettura sia il piu' basso possibile.

E' per questo che al giorno d'oggi si vedono vetture di F1 rastremate ai lati dei radiatori: per far scorrere molta piu' aria verso la parte superiore dell'estrattore posteriore e ottenere cosi' una parte della pressione aerodinamica il piu' vicino possibile al suolo.

Regards,
The frog
 
Thefrog ha scritto:
skamorza ha scritto:
non è possibile arrivare ad una conclusione senza altri elementi, in primis il baricentro della vettura (nel tuo esempio la lotus con 300 kg sul tetto ammesso si riescano a mettere sarebbe inguidabile), e per quanto concerne le curve la capacità delle sospensioni di mantenere gli pneumatici con tutto il battistrada a terra.

Certo, come ci insegna la F1 con le zavorre, E' anche importante che il centro di gavita' della vettura sia il piu' basso possibile. Ma io aggiungo che e' importante anche che il centro di pressione (aerodinamica) di una vettura sia il piu' basso possibile.

E' per questo che al giorno d'oggi si vedono vetture di F1 rastremate ai lati dei radiatori: per far scorrere molta piu' aria verso la parte superiore dell'estrattore posteriore e ottenere cosi' una parte della pressione aerodinamica il piu' vicino possibile al suolo.

Regards,
The frog
in verità credo ke riducano la superficie laterale dei radiatori per ridurre l'attrito dell'aria...l'auto ha meno resistenza e si possono indirizzare meglio i flussi aerodinamici
 
bellafobia ha scritto:
Thefrog ha scritto:
skamorza ha scritto:
non è possibile arrivare ad una conclusione senza altri elementi, in primis il baricentro della vettura (nel tuo esempio la lotus con 300 kg sul tetto ammesso si riescano a mettere sarebbe inguidabile), e per quanto concerne le curve la capacità delle sospensioni di mantenere gli pneumatici con tutto il battistrada a terra.

Certo, come ci insegna la F1 con le zavorre, E' anche importante che il centro di gavita' della vettura sia il piu' basso possibile. Ma io aggiungo che e' importante anche che il centro di pressione (aerodinamica) di una vettura sia il piu' basso possibile.

E' per questo che al giorno d'oggi si vedono vetture di F1 rastremate ai lati dei radiatori: per far scorrere molta piu' aria verso la parte superiore dell'estrattore posteriore e ottenere cosi' una parte della pressione aerodinamica il piu' vicino possibile al suolo.

Regards,
The frog
in verità credo ke riducano la superficie laterale dei radiatori per ridurre l'attrito dell'aria...l'auto ha meno resistenza e si possono indirizzare meglio i flussi aerodinamici

Si i flussi si indirizzano meglio apputno verso la parte superiore dell'estrattore posteriore. Cosi' facendo hai piu' aria sulla parte superiore dell'estrattore posteriore e dunque generi piu' deportanza.

Regards,
The frog
 
Scusate, facciamo un po' d'ordine:

1. La tenuta di strada in assetto stabilizzato, ovvero in curve a raggio e velocità costanti, è indipendente dalla massa della vettura: dipende unicamente dal coefficiente d'attrito pneumatico-asfalto. Questo perché, come già detto, l'attrito delle gomme sull'asfalto e la forza centripeta necessaria a matenere la traiettoria dipendono entrambe dalla massa e sono in legame di proporzionalità diretta. Il che ci porta a semplificare il termine m dalle equazioni.

2. La massa entra in gioco, ed è svantaggiosa, in tutti i regimi di moto transitorio: cambi di direzione, accelerazione, decelerazione. E' evidente che influisce moltissimo nella guida reale, a meno che non si passi la vita a girare in una rotonda deserta :D

3. Il carico aerodinamico migliora la tenuta di strada perché aumenta il carico verticale, e quindi l'aderenza delle gomme, senza aumentare la forza centrifuga.
 
Come gia' detto da altri, la massa della vettura non entra in gioco, come si puo' vedere matematicamente esaminando le formule, perche' si semplifica (ma, attenzione, solo in una trattazione quasi statica del problema e solo al primo ordine; vedremo che, dinamicamente, le cose sono assai diverse).
Intuitivamente, dato che e' implicata in entrambe le forze, quella che terrebbe l'auto in strada, e quella che la trascina fuori, di fatto apparentemente non conta.
Ma allora da cosa dipende, effettivamente, la tenuta di strada?
Solo dal coefficiente di attrito tra pneumatico e strada?
Matematicamente sembrerebbe di si'. In realta', la formula matematica e' un'approssimazione estremamente semplificata utile per approcciare il problema da un punto di vista di modello per comprenderne alcuni aspetti (come il fatto che la massa e' ininfluente), ma molto carente nel momento in cui si desiderano comprendere appieno i meccanismi di funzionamento REALI dell'auto.

Tanto per cominciare l'auto non e' un sistema rigido e statico.
Secondariamente, i punti di applicazione delle due forze, quella di tenuta e quella di "sbandata" non coincidono tra loro.
In terzo luogo, i punti di applicazione delle due forze non coincidono con il centro di massa (baricentro) del veicolo.
Infine, i punti di applicazione delle due forze non sono fissi, ma cambiano dinamicamente in tutto l'inviluppo di guida, a seconda delle condizioni.

Ecco che garantire una buona tenuta di strada di un mezzo non e' piu' spiegabile con una semplice formula matematica, ma diventa un'arte.

Gli pneumatici sono, ovviamente, l'elemento piu' importante. La mescola determina il coefficiente d'attrito, che va pero' bilanciato in un compromesso con la durata dello stesso, e la progressivita' di perdita d'aderenza.
Il pneumatico stesso non e' rigido, ma si deforma sotto le forze che vi gravano durante la guida: la scolpitura, la struttura interna delle tele, l'altezza della spalla influenzano l'impronta a terra dello pneumatico.

Le sospensioni sono il secondo aspetto piu' importante. Anch'esse si deformano sotto l'azione delle forze in gioco, e ne variano la direzione d'applicazione al telaio dell'auto.
Determinano inoltre la suddivisione tra componenti laterali della massa, che vanno a influire sulla spinta che tende a portarla fuori dalla curva, e componenti normali, che vanno a esercitare la forza d'attrito.
In condizioni quasi statiche, le due componenti si semplificano, ma in condizioni dinamiche, ossia in quelli che, nella guida, si chiamano "trasferimenti di carico", la massa ha un'influenza notevolissima.
Ossia, per dirla matematicamente, la massa e' ininfluente nelle componenti del primo ordine, ma e' invece rilevante nelle componenti del secondo ordine.
Inoltre il centro di massa dell'auto, in inserimento e uscita di curva, si sposta continuamente rispetto al punto di applicazione delle forze d'attrito.

Questo significa che una massa superiore esercita influenze dinamiche molto maggiori di una massa minore.
Per questo, dato che ai fini della pura forza d'attrito la massa e' ininfluente, ai fini della tenuta di strada si cerca di avere una massa il piu' ridotta possibile: perche' una massa elevata va a determinare situazioni in cui la forza che tende a spostare l'auto fuori dalla traiettoria puo' soverchiare nettamente le forze di tenuta.
E siccome la cosa si applica in maniera differente tra l'asse anteriore e quello posteriore, si puo' generare tutta una serie di situazioni differenti che, per semplicita', raggruoppero' in "sottosterzo" e "sovrasterzo".
Dato che sono le sospensioni (l'"assetto") a tenere sotto controllo tali forze, con un mezzo leggero e' piu' semplice coniugare le varie esigenze del compromesso d'assetto in un risultato efficace, rispetto a quanto non accada con un veicolo di massa maggiore.

Infine, il telaio stesso ha importanza, perche' nonostante tutto non e' perfettamente rigido, e di nuovo sotto carichi dinamici esso modifica la direzione e la rilevanza dei vettori delle due forze.
Anche la distribuzione delle masse ha una sua importanza, perche' determina quanto sia diverso il centro d'applicazione della forza "d'uscita" (baricentro) rispetto al centro d'applicazione della forza di tenuta, che idealmente e' un "baricentro" delle quattro singole forze esercitate da ciascun pneumatico.

Dunque, solo attraverso un'accurata progettazione del telaio, della distribuzione delle masse, delle gomme, delle sospensioni, del controllo dei trasferimenti di carico che queste esercitano si puo' avere un'auto con una buona tenuta di strada.
A questo va aggiunta l'esigenza di equilibrare tale tenuta di strada con un comfort decente e con l'esigenza di avere una tenuta di strada che sia il migliore possibile, ma che abbia limiti percettibili e che, quando cede, ceda con progressivita' e non tutta di colpo.
E' facile capire, considerando tutti questi aspetti, perche' le persone capaci di sviluppare un assetto efficace siano poche e siano considerate dei veri maghi.
 
Buongiorno e buona domenica a tutti!!
Innanzitutto sono contento per la partecipazione, e direi che ci sono un paio di post che riassumono ottimamente tutte le tesi esposte nel topic.
Vorrei adesso tentare di sollevarci un attimo da una situazione "troppo teorica".

Ovvero, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate di queste due domande, quasi provocatorie...

1: Supponiamo che io stia guidando una qualsiasi auto da solo. Supponiamo inoltre che io riesca in una curva ad arrivare al valore massimo di accelerazione laterale (ad esempio 1.2 g). Mettiamo adesso che io ripeta la stessa curva con la stessa automobile, stavolta però con altre quattro persone sull'automobile e magari anche un paio di valigie. Trascurando l'ovvio svantaggio che ho in termini di consumi, spazi di frenata etc...; Nelle due situazioni avrò lo stesso valore massimo di accelerazione laterale? perchè?

2: Tutti conosciamo bene il tipico fenomeno del "sottosterzo" che si verifica con le auto a trazione anteriore in uscita di curva, dove oltre alla perdita di velocità si ha l'allargamento della traiettoria ma soprattutto la perdita di direzionalità delle ruote anteriori, che avviene appunto perchè si supera la forza d'attrito statico massima. Penso che tutti abbiano sentito parlare del fenomeno del trasferimento di carico, che è poi la causa del sottosterzo. Infatti in uscita di curva, quando acceleriamo, il carico si sposta sull'asse posteriore "alleggerendo" l'asse anteriore. Come alleggerimento possiamo intendere una diminuzione della componente verticale che "schiaccia" il pneumatico sull'asfalto. Ora, all'inizio del topic avevo definito più o meno nello stesso modo la massa dell'autoveicolo. Quindi abbiamo che una diminuzione della componente verticale si traduce nella diminuzione della forza d'attrito statico massima.
Ma non avevamo affermato che la forza d'attrito non dipende dalla massa? è evidente quindi che il modello matematico in questo caso non possa essere applicato. Perchè?

Ciao a tutti e grazie mille!
 
RemoveBeforeFlight ha scritto:
Buongiorno e buona domenica a tutti!!
Innanzitutto sono contento per la partecipazione, e direi che ci sono un paio di post che riassumono ottimamente tutte le tesi esposte nel topic.
Vorrei adesso tentare di sollevarci un attimo da una situazione "troppo teorica".

Ovvero, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate di queste due domande, quasi provocatorie...

1: Supponiamo che io stia guidando una qualsiasi auto da solo. Supponiamo inoltre che io riesca in una curva ad arrivare al valore massimo di accelerazione laterale (ad esempio 1.2 g). Mettiamo adesso che io ripeta la stessa curva con la stessa automobile, stavolta però con altre quattro persone sull'automobile e magari anche un paio di valigie. Trascurando l'ovvio svantaggio che ho in termini di consumi, spazi di frenata etc...; Nelle due situazioni avrò lo stesso valore massimo di accelerazione laterale? perchè?

2: Tutti conosciamo bene il tipico fenomeno del "sottosterzo" che si verifica con le auto a trazione anteriore in uscita di curva, dove oltre alla perdita di velocità si ha l'allargamento della traiettoria ma soprattutto la perdita di direzionalità delle ruote anteriori, che avviene appunto perchè si supera la forza d'attrito statico massima. Penso che tutti abbiano sentito parlare del fenomeno del trasferimento di carico, che è poi la causa del sottosterzo. Infatti in uscita di curva, quando acceleriamo, il carico si sposta sull'asse posteriore "alleggerendo" l'asse anteriore. Come alleggerimento possiamo intendere una diminuzione della componente verticale che "schiaccia" il pneumatico sull'asfalto. Ora, all'inizio del topic avevo definito più o meno nello stesso modo la massa dell'autoveicolo. Quindi abbiamo che una diminuzione della componente verticale si traduce nella diminuzione della forza d'attrito statico massima.
Ma non avevamo affermato che la forza d'attrito non dipende dalla massa? è evidente quindi che il modello matematico in questo caso non possa essere applicato. Perchè?

Ciao a tutti e grazie mille!

Se rileggi quello che ho scritto, vedi che le risposte le ho gia' date. ;)
Nel primo caso varia baricentro e varia uno dei parametri su cui e' basato il "compromesso d'assetto". Nel secondo caso, come ho gia' spiegato, sono rilevanti le componenti di secondo ordine. Ossia, in termini terra terra, la forza d'attrito non dipende dalla massa, ma come la forza verticale che determina la forza d'attrito viene esercitata dipende da come la massa si sposta e da un mucchio di altre variabili.
 

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