BORA.TDI ha scritto:
Ho una domanda per i più esperti: è risaputo che le caldaie a condensazione hanno rendimenti maggiori (quindi consumi minori) lavorando a bassa temperatura...un po' come succede per le auto: se voglio risparmiare è meglio se vado piano, pur impiegando più tempo, piuttosto di correre per arrivare prima.
Detto questo, per ogni grado in meno di temperatura di mandata, quanto posso prolungare il tempo di accensione dei radiatori, considerando come obiettivo la riduzione dei consumi?
Spero di essere stato chiaro
Se interessa: ho una caldaia BAXI Luna 3 Comfort 1240 HT + accumulo da 80 lt e impianto con radiatori leggermente sovradimensionati.
Grazie.
Andrea
Abbassare la temperatura di mandata comporta un aumento di rendimento se riesci anche ad abbassare la temperatura dei fumi: più i fumi sono caldi più butti via energia.
Supponendo che ad un grado di abbassamento della temperatura di mandata dell'acqua corrisponda un grado di abbassamento della temperatura dei fumi, supponendo che la caldaia generi 20 Kg di fumi per ogni Kg di metano che brucia,, si può supporre che abbassando la temperatura dei fumi di 1° C si recuperino, grosso modo 25 KJ per ogni Kg di metano, che rispetto al potere calorifico del metano è circa lo 0,05 %, quindi serve abbassare di 20°C per recuperare l'1%
Ho fatto un calcolo approssimato, ma credo di non avere sbagliato di molto.
Il vantaggio delle caldaie a condensazione non è tanto il raffreddare di più i fumi, ma quello di recuperare il calore latente di condensazione che considerando che la combustione di 1 Kg di metano genera 2 Kg di vapore, ammonta a circa il 10% del potere calorifico del metano che è una cosa molto più interessante.
Quindi se si immagina di condensare il vapore e scaricare a 70°C anziché a 110, si può ipotizzare un vantaggio di partenza a parità di altre condizioni di circa il 12%.
Poi , in genere, una caldaia a condensazione ha anche altri accorgimenti atti a risparmiare energia.