<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Per far invidiare gli alfisti... | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

Per far invidiare gli alfisti...

la maserati ha un nome che in questo momento e' di moda nel mondo e si e' fatta un trand di auto di lusso sportiva.con la piccola potra arrivare a dei numeri importanti anche se sempre limitati diciamo 50000 auto all'anno
per l'alfa marchionne sa che in europa sara molto difficile arrivare a 350-400 mila auto all'anno e per il rilancio alfa ha bisogno di questi numeri a differenza di maserati e hanno deciso che senza l'america non si puo fare,il terrore di marchionne e' di uscire con delle auto non all'altezza in usa li non puo sbagliare perche se si rovina il nome per l'alfa e' finita forse per questo ha rimandato l'uscita dei nuovi modelli.
se riuscira a vendere un 200-250 mila auto in usa piu le europa allora potra attaccare le tedesche
.
 
crank ha scritto:
vecchioAlfista ha scritto:
Non la prendo come una brutta notizia.

Finalmente hanno capito che certi marchi ESIGONO un autonomia progettuale e sostanziale proprio là dove pulsa il cuore e la tecnica dei marchi sportivi italiani: la MECCANICA.

Peccato solo constatare come ciò non debba valere per Alfa. Ormai così appiattita nel rango e nel target delle auto generaliste di massa, da non meritare nulla di meglio di un motore fiat o yankee, preso e trapiantato "nudo e crudo" dalla Bravo di turno...:cry:

ALFA deve anche avere costi umani, e la progettazione dei motori odierni è molto onerosa. Ovviamente non parlo solo dei multiair, ma degli Hdi come dei VVTi, come tutte le altre sigle.

Alfa deve avere dei costi umani, ma deve anche avere un surplus che la distinga da un Doblò o da una Punto.

E quel surplus è sempre stato nel dogma delle sue meccaniche, (motori e schemi) e delle relative prestazioni.

Altrimenti è il solito gatto che si morde la coda. Con i clienti che scappano, (o comprano giusto i primi due anni di lancio del prodotto).
E con il prodotto stesso, marchiato a fuoco dal solito peccato originale: essere univocamente ed indiscutibilmente identificato come la solita fiat :cry:
 
Ragionamento correttissimo, ma con qualche ma.
Il primo problema è che l'avanzamento tecnico ha avvicinato le prestazioni di tutte le vetture, nel senso che se un tempo anche l'automobilista più novellino poteva distinguere una VW da un'ALFA da una Lamborghini oggi le prestazioni dei vari marchi sono molto vicine. Lamborghini per distinguersi dai generalisti deve utilizzare materiali soluzioni e tecnologie di stampo più aereonautico che automobilistico, con la conseguenza che il differenziale di prezzo è salito moltissimo ed il mercato è praticamente limitato agli Emirati Arabi. E nonostante questo una Corvette ZR1 con motore ad aste e bilanceri riesce a starle vicinissima. Quando ALFA era ALFA, Corvette non riusciva neanche a sterzare. Con un posteriore a ponte torcente qualche settimana fa Megane RS ha fatto un tempo al Nurburgring tale da lasciarsi alle spalle tutta la concorrenza.
Il secondo fattore è la richiesta del mercato. Gli sport motoristici oggi non li segue nessuno, in verità non si segue nessuno sport che non sia il calcio. L'auto sportiva oggi è quella con tante appendici e grosse prese d'aria finte, punto. Un cliente convinto che il twinair sia un motore diesel, che la Polo è sportivissima, che 4 bulloni invece che 5 aumentano le vibrazioni o che un suv va benissimo in fuoristrada e quindi è sicurissimo su strada, quando gli vai a nominare le valvole al sodio la prima cosa che fa è preoccuparsi per la cellulite. D'altra parte quanti acquirenti di Giulietta sanno che ha il telaio della plancia in magnesio? Ancora c'è gente convinta che usi il telaio della Bravo. Alla fine uno i soldi li investe se si aspetta un ritorno economico.
Diversa è invece la faccenda dell'utilizzabilità tutti i giorni, perché il cliente due conti sullo spazio posteriore quando caccia 20.000? se li fa, e giustamente.

Morale della favola avere motori propri ALFA avrebbe di sicuro dei costi elevati, mentre l'efficacia effettiva sarebbe tutta da vedere, d'altra parte una volta che studi bene la fluidodinamica, le masse e gli attriti interni, ci metti il turbo ed il multiair, che altro ti serve? Sull'iniezione diretta in molti stanno tornando indietro, dato che non offre grossi vantaggi in regime di miscela stechiometrica (cioé un buon 80% dell'uso), mentre studiando la fluidodinamica il twinspark serve a poco. Produrre un'altra serie di motori comporterebbe spese simili ad avere un marchio indipendente, aggravate dal dimezzamento o quasi della scala di produzione, proprio in un periodo in cui BMW, che marchio indipendente lo è, si mette a fare un motore insieme a Peugeot e Citroen. Direi che il discorso è chiaro in fondo.

Nonostante questo, però, una persona a cui piace guidare se si fa un giro su MiTo e su Punto Evo, nonostante non stiamo parlando del massimo della sportività, la differenza la sente. Perché nonostante la base plebea e il servosterzo discutibile MiTo comunque ha una comunicatività diversa dalla Punto, e diversa anche dalla DS3 (che ho provato), inferiore a Mini e meno estrema della Evo Abarth, ma superiore a Ibiza o 206 e 207 (che sono quelle che ho guidato) e non dubito superiore alle altre B standard.
D'altra parte pure su un'utilitaria come MiTo si è posta una discreta attenzione al comportamento su strada,attraverso lo studio delle sospensioni ed un'elettronica dedicata (anche una fesseria come il DNA comporta una centralina motore diversa), e si è fatta attenzione anche agli accessori come le sospensioni FSD.
In sostanza i numeri si sono avvicinati, come dicevo sopra, ma con le giuste attenzioni le differenze si possono creare ancora ed un'appassionato cercando bene le può trovare. Per tutti gli altri c'è la Polo GTD.
 
crank ha scritto:
Ragionamento correttissimo, ma con qualche ma.
Il primo problema è che l'avanzamento tecnico ha avvicinato le prestazioni di tutte le vetture, nel senso che se un tempo anche l'automobilista più novellino poteva distinguere una VW da un'ALFA da una Lamborghini oggi le prestazioni dei vari marchi sono molto vicine. Lamborghini per distinguersi dai generalisti deve utilizzare materiali soluzioni e tecnologie di stampo più aereonautico che automobilistico, con la conseguenza che il differenziale di prezzo è salito moltissimo ed il mercato è praticamente limitato agli Emirati Arabi. E nonostante questo una Corvette ZR1 con motore ad aste e bilanceri riesce a starle vicinissima. Quando ALFA era ALFA, Corvette non riusciva neanche a sterzare. Con un posteriore a ponte torcente qualche settimana fa Megane RS ha fatto un tempo al Nurburgring tale da lasciarsi alle spalle tutta la concorrenza.
Il secondo fattore è la richiesta del mercato. Gli sport motoristici oggi non li segue nessuno, in verità non si segue nessuno sport che non sia il calcio. L'auto sportiva oggi è quella con tante appendici e grosse prese d'aria finte, punto. Un cliente convinto che il twinair sia un motore diesel, che la Polo è sportivissima, che 4 bulloni invece che 5 aumentano le vibrazioni o che un suv va benissimo in fuoristrada e quindi è sicurissimo su strada, quando gli vai a nominare le valvole al sodio la prima cosa che fa è preoccuparsi per la cellulite. D'altra parte quanti acquirenti di Giulietta sanno che ha il telaio della plancia in magnesio? Ancora c'è gente convinta che usi il telaio della Bravo. Alla fine uno i soldi li investe se si aspetta un ritorno economico.
Diversa è invece la faccenda dell'utilizzabilità tutti i giorni, perché il cliente due conti sullo spazio posteriore quando caccia 20.000? se li fa, e giustamente.

Morale della favola avere motori propri ALFA avrebbe di sicuro dei costi elevati, mentre l'efficacia effettiva sarebbe tutta da vedere, d'altra parte una volta che studi bene la fluidodinamica, le masse e gli attriti interni, ci metti il turbo ed il multiair, che altro ti serve? Sull'iniezione diretta in molti stanno tornando indietro, dato che non offre grossi vantaggi in regime di miscela stechiometrica (cioé un buon 80% dell'uso), mentre studiando la fluidodinamica il twinspark serve a poco. Produrre un'altra serie di motori comporterebbe spese simili ad avere un marchio indipendente, aggravate dal dimezzamento o quasi della scala di produzione, proprio in un periodo in cui BMW, che marchio indipendente lo è, si mette a fare un motore insieme a Peugeot e Citroen. Direi che il discorso è chiaro in fondo.

Nonostante questo, però, una persona a cui piace guidare se si fa un giro su MiTo e su Punto Evo, nonostante non stiamo parlando del massimo della sportività, la differenza la sente. Perché nonostante la base plebea e il servosterzo discutibile MiTo comunque ha una comunicatività diversa dalla Punto, e diversa anche dalla DS3 (che ho provato), inferiore a Mini e meno estrema della Evo Abarth, ma superiore a Ibiza o 206 e 207 (che sono quelle che ho guidato) e non dubito superiore alle altre B standard.
D'altra parte pure su un'utilitaria come MiTo si è posta una discreta attenzione al comportamento su strada,attraverso lo studio delle sospensioni ed un'elettronica dedicata (anche una fesseria come il DNA comporta una centralina motore diversa), e si è fatta attenzione anche agli accessori come le sospensioni FSD.
In sostanza i numeri si sono avvicinati, come dicevo sopra, ma con le giuste attenzioni le differenze si possono creare ancora ed un'appassionato cercando bene le può trovare. Per tutti gli altri c'è la Polo GTD.

ti ringrzio per l risposta, fin troppoesaustiva ed articolata per dei semplici "ma".

Però trovo che tu confonda le cause con gli effetti.
Non si tratta di prestazioni "tutte uguali", ma di meccaniche che, per ragioni di costi, non si differenziano più.
Ne conseguono, questo si, auto che hanno tutte nello stesso modo.

Anche perchè, se così fosse, non avrebbe senso magnificare lo stesso multiair. Sostituibile con qualsiasi I.D. di origine GM.

Non è così.

Anche una volta, una fiat qualunque in versione Abarth se ne lasciava dietro di ben blasonate nei rally ed in pista. Ma ciò non occultava le reali differenze che esistevano ai tempi.

Come quelle che, tuttora, esistono fra prodotti attuali. Paragonando, ad esempio, layout, know-how e tecnica di una segmento D in salsa fiat con una in salsa bavarese (un esempio che, in Alfa, non dovrebbe mai passare di moda).
 
vecchioAlfista ha scritto:
crank ha scritto:
vecchioAlfista ha scritto:
Non la prendo come una brutta notizia.

Finalmente hanno capito che certi marchi ESIGONO un autonomia progettuale e sostanziale proprio là dove pulsa il cuore e la tecnica dei marchi sportivi italiani: la MECCANICA.

Peccato solo constatare come ciò non debba valere per Alfa. Ormai così appiattita nel rango e nel target delle auto generaliste di massa, da non meritare nulla di meglio di un motore fiat o yankee, preso e trapiantato "nudo e crudo" dalla Bravo di turno...:cry:

ALFA deve anche avere costi umani, e la progettazione dei motori odierni è molto onerosa. Ovviamente non parlo solo dei multiair, ma degli Hdi come dei VVTi, come tutte le altre sigle.

Alfa deve avere dei costi umani, ma deve anche avere un surplus che la distinga da un Doblò o da una Punto.

E quel surplus è sempre stato nel dogma delle sue meccaniche, (motori e schemi) e delle relative prestazioni.

Altrimenti è il solito gatto che si morde la coda. Con i clienti che scappano, (o comprano giusto i primi due anni di lancio del prodotto).
E con il prodotto stesso, marchiato a fuoco dal solito peccato originale: essere univocamente ed indiscutibilmente identificato come la solita fiat :cry:
Quindi non deve competere con Bmw.
 
crank ha scritto:
Ragionamento correttissimo, ma con qualche ma.
Il primo problema è che l'avanzamento tecnico ha avvicinato le prestazioni di tutte le vetture, nel senso che se un tempo anche l'automobilista più novellino poteva distinguere una VW da un'ALFA da una Lamborghini oggi le prestazioni dei vari marchi sono molto vicine. Lamborghini per distinguersi dai generalisti deve utilizzare materiali soluzioni e tecnologie di stampo più aereonautico che automobilistico, con la conseguenza che il differenziale di prezzo è salito moltissimo ed il mercato è praticamente limitato agli Emirati Arabi. E nonostante questo una Corvette ZR1 con motore ad aste e bilanceri riesce a starle vicinissima. Quando ALFA era ALFA, Corvette non riusciva neanche a sterzare. Con un posteriore a ponte torcente qualche settimana fa Megane RS ha fatto un tempo al Nurburgring tale da lasciarsi alle spalle tutta la concorrenza.
Il secondo fattore è la richiesta del mercato. Gli sport motoristici oggi non li segue nessuno, in verità non si segue nessuno sport che non sia il calcio. L'auto sportiva oggi è quella con tante appendici e grosse prese d'aria finte, punto. Un cliente convinto che il twinair sia un motore diesel, che la Polo è sportivissima, che 4 bulloni invece che 5 aumentano le vibrazioni o che un suv va benissimo in fuoristrada e quindi è sicurissimo su strada, quando gli vai a nominare le valvole al sodio la prima cosa che fa è preoccuparsi per la cellulite. D'altra parte quanti acquirenti di Giulietta sanno che ha il telaio della plancia in magnesio? Ancora c'è gente convinta che usi il telaio della Bravo. Alla fine uno i soldi li investe se si aspetta un ritorno economico.
Diversa è invece la faccenda dell'utilizzabilità tutti i giorni, perché il cliente due conti sullo spazio posteriore quando caccia 20.000? se li fa, e giustamente.

Morale della favola avere motori propri ALFA avrebbe di sicuro dei costi elevati, mentre l'efficacia effettiva sarebbe tutta da vedere, d'altra parte una volta che studi bene la fluidodinamica, le masse e gli attriti interni, ci metti il turbo ed il multiair, che altro ti serve? Sull'iniezione diretta in molti stanno tornando indietro, dato che non offre grossi vantaggi in regime di miscela stechiometrica (cioé un buon 80% dell'uso), mentre studiando la fluidodinamica il twinspark serve a poco. Produrre un'altra serie di motori comporterebbe spese simili ad avere un marchio indipendente, aggravate dal dimezzamento o quasi della scala di produzione, proprio in un periodo in cui BMW, che marchio indipendente lo è, si mette a fare un motore insieme a Peugeot e Citroen. Direi che il discorso è chiaro in fondo.

Nonostante questo, però, una persona a cui piace guidare se si fa un giro su MiTo e su Punto Evo, nonostante non stiamo parlando del massimo della sportività, la differenza la sente. Perché nonostante la base plebea e il servosterzo discutibile MiTo comunque ha una comunicatività diversa dalla Punto, e diversa anche dalla DS3 (che ho provato), inferiore a Mini e meno estrema della Evo Abarth, ma superiore a Ibiza o 206 e 207 (che sono quelle che ho guidato) e non dubito superiore alle altre B standard.
D'altra parte pure su un'utilitaria come MiTo si è posta una discreta attenzione al comportamento su strada,attraverso lo studio delle sospensioni ed un'elettronica dedicata (anche una fesseria come il DNA comporta una centralina motore diversa), e si è fatta attenzione anche agli accessori come le sospensioni FSD.
In sostanza i numeri si sono avvicinati, come dicevo sopra, ma con le giuste attenzioni le differenze si possono creare ancora ed un'appassionato cercando bene le può trovare. Per tutti gli altri c'è la Polo GTD.

Saggiamente analitico!... ;)

Consiglierei però di rivedere la tua opinione sull'iniezione diretta di benzina... che risulta di sicuro estremamente vantaggiosa in termini di prestazioni e relativi consumi rispetto all'aspirata, a parità di cilindrata e sovralimentazione. 8)
 
vecchioAlfista ha scritto:
ti ringrzio per l risposta, fin troppoesaustiva ed articolata per dei semplici "ma".

Però trovo che tu confonda le cause con gli effetti.
Non si tratta di prestazioni "tutte uguali", ma di meccaniche che, per ragioni di costi, non si differenziano più.
Ne conseguono, questo si, auto che hanno tutte nello stesso modo.

Anche perchè, se così fosse, non avrebbe senso magnificare lo stesso multiair. Sostituibile con qualsiasi I.D. di origine GM.

Non è così.

Anche una volta, una fiat qualunque in versione Abarth se ne lasciava dietro di ben blasonate nei rally ed in pista. Ma ciò non occultava le reali differenze che esistevano ai tempi.

Come quelle che, tuttora, esistono fra prodotti attuali. Paragonando, ad esempio, layout, know-how e tecnica di una segmento D in salsa fiat con una in salsa bavarese (un esempio che, in Alfa, non dovrebbe mai passare di moda).

Il passo che ho evidenziato te lo potevi anche risparmiare... e lo dovevi fare se non altro in ossequio alla scienza tecnologica applicata in campo motoristico. Di più, dal momento che i due sistemi non sono alternativi... ma complementari.
Solo che l'ID di benzina la può fare e usare chiunque, mentre il MultiAir no... e questo è l'unico intoppo per chi non ne possiede il brevetto e lo sarà soprattutto appena sarà pronto il MultiAir a ID.
A quel punto vedremo cosa si inventeranno gli altri per star dietro ai motori del gruppo, sia in termini di emissioni che di prestazioni residue... e residue a causa dell'obbligo di abbattimento delle prime, ovviamente. 8)

Inoltre, le segmento D in salsa Fiat, come le definisci tu, sono sempre state davanti a quelle in salsa bavarese... o quantomeno alla pari, se vogliamo spartire equamente la superiorità in termini di handling e tenuta delle italiane, da una parte, e quella che riguarda le prestazioni motoristiche pure e la varietà degli stessi motori delle bavaresi dall'altra... almeno negli ultimi anni.

PS: Consiglierei di indicarla come salsa italiana quella a cui ti riferisci sopra... giusto perché oggi il gruppo Fiat è (ancora) questo che rappresenta per il nostro Paese... da ogni punto di vista... 8)
 
crank ha scritto:
ALFA deve anche avere costi umani, e la progettazione dei motori odierni è molto onerosa. Ovviamente non parlo solo dei multiair, ma degli Hdi come dei VVTi, come tutte le altre sigle.

Starei bene attento a definire cosa sia un "costo umano", compatibile con un'Alfa, ed a metterlo anche in relazione ai contenuti. Perchè è piuttosto evidente che le Alfa attuali hanno un costo fin troppo umano, eppure venducchiano il giusto. Ai tempi d'oro un' Alfetta costava possibilmente qualcosa in più di una serie 5 comparabile, eppure gli italiani non ci pensavano due.volte a preferirla. C'è una parte dell'equazione: giusto prezzo - contenuti - prestigio che a qualcuno è sfuggita di mano da un bel pezzo. Dall'altra parte invece c'è una bella fetta di pubblico che, una volta messo a fuoco un prodotto di lusso con certe caratteristiche, non è disposto a farsi dirottare su prodotti più semplici solo in virtù delle offerte speciali permanenti. Ha i soldi e sa cosa vuole. Quindi o glielo offri, o lo lasci andare.

Per portarla in un altro ambito, se parto lancia in resta ( e soldi in tasca ) per comprarmi il mio primo Vacheron Constantin con calibro di manifattura, non mi farò distrarre da un ottimo Omega, solo perchè ja un prezzo più umano. A meno che non mi sia fissato con Vacheron senza conoscere quanto costa. Sono due mondi diversi.
 
BelliCapelli3 ha scritto:
crank ha scritto:
ALFA deve anche avere costi umani, e la progettazione dei motori odierni è molto onerosa. Ovviamente non parlo solo dei multiair, ma degli Hdi come dei VVTi, come tutte le altre sigle.

Starei bene attento a definire cosa sia un "costo umano", compatibile con un'Alfa, ed a metterlo anche in relazione ai contenuti. Perchè è piuttosto evidente che le Alfa attuali hanno un costo fin troppo umano, eppure venducchiano il giusto. Ai tempi d'oro un' Alfetta costava possibilmente qualcosa in più di una serie 5 comparabile, eppure gli italiani non ci pensavano due.volte a preferirla. C'è una parte dell'equazione: giusto prezzo - contenuti - prestigio che a qualcuno è sfuggita di mano da un bel pezzo. Dall'altra parte invece c'è una bella fetta di pubblico che, una volta messo a fuoco un prodotto di lusso con certe caratteristiche, non è disposto a farsi dirottare su prodotti più semplici solo in virtù delle offerte speciali permanenti. Ha i soldi e sa cosa vuole. Quindi o glielo offri, o lo lasci andare.

Per portarla in un altro ambito, se parto lancia in resta ( e soldi in tasca ) per comprarmi il mio primo Vacheron Constantin con calibro di manifattura, non mi farò distrarre da un ottimo Omega, solo perchè ja un prezzo più umano. A meno che non mi sia fissato con Vacheron senza conoscere quanto costa. Sono due mondi diversi.
Ma infatti nessuno abbliga a prendere un'Alfa che costa di meno.
Per la serie "ma noi volevamo spendere molto di più" :lol:
 
Maxetto ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
crank ha scritto:
ALFA deve anche avere costi umani, e la progettazione dei motori odierni è molto onerosa. Ovviamente non parlo solo dei multiair, ma degli Hdi come dei VVTi, come tutte le altre sigle.

Starei bene attento a definire cosa sia un "costo umano", compatibile con un'Alfa, ed a metterlo anche in relazione ai contenuti. Perchè è piuttosto evidente che le Alfa attuali hanno un costo fin troppo umano, eppure venducchiano il giusto. Ai tempi d'oro un' Alfetta costava possibilmente qualcosa in più di una serie 5 comparabile, eppure gli italiani non ci pensavano due.volte a preferirla. C'è una parte dell'equazione: giusto prezzo - contenuti - prestigio che a qualcuno è sfuggita di mano da un bel pezzo. Dall'altra parte invece c'è una bella fetta di pubblico che, una volta messo a fuoco un prodotto di lusso con certe caratteristiche, non è disposto a farsi dirottare su prodotti più semplici solo in virtù delle offerte speciali permanenti. Ha i soldi e sa cosa vuole. Quindi o glielo offri, o lo lasci andare.

Per portarla in un altro ambito, se parto lancia in resta ( e soldi in tasca ) per comprarmi il mio primo Vacheron Constantin con calibro di manifattura, non mi farò distrarre da un ottimo Omega, solo perchè ja un prezzo più umano. A meno che non mi sia fissato con Vacheron senza conoscere quanto costa. Sono due mondi diversi.
Ma infatti nessuno abbliga a prendere un'Alfa che costa di meno.
Per la serie "ma noi volevamo spendere molto di più" :lol:

Ripeto. Le tre Alfa ora a listino hanno un prezzo che molti si possono permettere, eppure non sono in molti a comprarle. Nemmeno la Giulietta, che è nuova di pacca, e che per continuare a venducchiare così così deve contare anche su espedienti come la negazione di un restyling alla Bravo. Un po' triste per l'ennesima "Alfa del nuovo corso"...sempre in discesa sto corso...
 
zanzano ha scritto:
Che cos'è l'invidia??

L'invidia è un sentimento nei confronti di un'altra persona o gruppo di persone che possiedono qualcosa (concretamente o metaforicamente) che l'invidioso non possiede (o che gli manca).
Adesso la domanda è semplice:

Come fa l'attuale cliente ALFA ROMEO, quello che compra la MITO monocilindrica, quello che compra la MITO 1.3 MJ, quello che compra la G10 TA da con il 1.8 TBI da 235 cv come fa ad essere invidioso??
Quello che aveva la 159 e l'ha dovuta vendere per una BMW, quello che aveva la 147 ed è dovuto passare a serie 1 perchè tecnologicamente superiore ad essere invidioso??
Per di più di un motore montato (speriamo nel modo giusto) su un SUV che è lontano anni luice dai consumi di carburante di una Hyundai Genesis coupè o di una BMW serie 3 sempre TP!!
E come dire che Alfista è invidioso del 3000 diesel della futura 300C (ooppss scusate..) o del 1.9 Twin turbo!!
Come fa un alfista ad essere invidioso di quelche cosa che non c'è???
Ecco quando saprai rispondere a queste domande alexmed forse si comincerà a parlare dell'ALFA romeo come la vorremmo veramente!!
saluti zanza

Hai dimenticato un piccolo dettaglio che mi permetto di aggiungere rispettosamente:

L'invidia è quel senso di malessere che prova Ferdinando quando vede sfrecciare una Alfa Romeo con il suo glorioso logo sulla calandra e lì capisce che un gioiello simile, non sarà mai sotto la sua guida, IN TUTTI I SENSI. :twisted: :twisted: :twisted: :twisted: 8) 8) 8) 8) :twisted: :twisted: :twisted:
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Starei bene attento a definire cosa sia un "costo umano", compatibile con un'Alfa, ed a metterlo anche in relazione ai contenuti. Perchè è piuttosto evidente che le Alfa attuali hanno un costo fin troppo umano, eppure venducchiano il giusto. Ai tempi d'oro un' Alfetta costava possibilmente qualcosa in più di una serie 5 comparabile, eppure gli italiani non ci pensavano due.volte a preferirla. C'è una parte dell'equazione: giusto prezzo - contenuti - prestigio che a qualcuno è sfuggita di mano da un bel pezzo. Dall'altra parte invece c'è una bella fetta di pubblico che, una volta messo a fuoco un prodotto di lusso con certe caratteristiche, non è disposto a farsi dirottare su prodotti più semplici solo in virtù delle offerte speciali permanenti. Ha i soldi e sa cosa vuole. Quindi o glielo offri, o lo lasci andare.

Per portarla in un altro ambito, se parto lancia in resta ( e soldi in tasca ) per comprarmi il mio primo Vacheron Constantin con calibro di manifattura, non mi farò distrarre da un ottimo Omega, solo perchè ja un prezzo più umano. A meno che non mi sia fissato con Vacheron senza conoscere quanto costa. Sono due mondi diversi.
Erano anche altri tempi ed il mercato era diverso. A tutt'oggi io non comprerei mai una Serie1 non perché sia una cattiva auto, ma perché se devo spendere tanto per una 120d mi farei due conti e preferirei una Leon a nafta più una motocicletta come dico io. E mi divertirei certo di più alla guida.
Se invece devo solo sfoggiare l'auto costosa allora è un discorso diverso, ma là i contenuti che si cercano cambiano.
 
Maxetto ha scritto:
vecchioAlfista ha scritto:
crank ha scritto:
vecchioAlfista ha scritto:
Non la prendo come una brutta notizia.

Finalmente hanno capito che certi marchi ESIGONO un autonomia progettuale e sostanziale proprio là dove pulsa il cuore e la tecnica dei marchi sportivi italiani: la MECCANICA.

Peccato solo constatare come ciò non debba valere per Alfa. Ormai così appiattita nel rango e nel target delle auto generaliste di massa, da non meritare nulla di meglio di un motore fiat o yankee, preso e trapiantato "nudo e crudo" dalla Bravo di turno...:cry:

ALFA deve anche avere costi umani, e la progettazione dei motori odierni è molto onerosa. Ovviamente non parlo solo dei multiair, ma degli Hdi come dei VVTi, come tutte le altre sigle.

Alfa deve avere dei costi umani, ma deve anche avere un surplus che la distinga da un Doblò o da una Punto.

E quel surplus è sempre stato nel dogma delle sue meccaniche, (motori e schemi) e delle relative prestazioni.

Altrimenti è il solito gatto che si morde la coda. Con i clienti che scappano, (o comprano giusto i primi due anni di lancio del prodotto).
E con il prodotto stesso, marchiato a fuoco dal solito peccato originale: essere univocamente ed indiscutibilmente identificato come la solita fiat :cry:
Quindi non deve competere con Bmw.

così facendo non si parla di costi umani, ma di risparmio come unico dogma.

Accettando ciò, bisognerebbe accettare che Alfa non può essere gestita da questa fiat.
Ed allora che la vendano. Sia mai che, invece di frignare e perdere denaro, non realizzino qualcosa di "utile".
 
crank ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
Starei bene attento a definire cosa sia un "costo umano", compatibile con un'Alfa, ed a metterlo anche in relazione ai contenuti. Perchè è piuttosto evidente che le Alfa attuali hanno un costo fin troppo umano, eppure venducchiano il giusto. Ai tempi d'oro un' Alfetta costava possibilmente qualcosa in più di una serie 5 comparabile, eppure gli italiani non ci pensavano due.volte a preferirla. C'è una parte dell'equazione: giusto prezzo - contenuti - prestigio che a qualcuno è sfuggita di mano da un bel pezzo. Dall'altra parte invece c'è una bella fetta di pubblico che, una volta messo a fuoco un prodotto di lusso con certe caratteristiche, non è disposto a farsi dirottare su prodotti più semplici solo in virtù delle offerte speciali permanenti. Ha i soldi e sa cosa vuole. Quindi o glielo offri, o lo lasci andare.

Per portarla in un altro ambito, se parto lancia in resta ( e soldi in tasca ) per comprarmi il mio primo Vacheron Constantin con calibro di manifattura, non mi farò distrarre da un ottimo Omega, solo perchè ja un prezzo più umano. A meno che non mi sia fissato con Vacheron senza conoscere quanto costa. Sono due mondi diversi.
Erano anche altri tempi ed il mercato era diverso. A tutt'oggi io non comprerei mai una Serie1 non perché sia una cattiva auto, ma perché se devo spendere tanto per una 120d mi farei due conti e preferirei una Leon a nafta più una motocicletta come dico io. E mi divertirei certo di più alla guida.
Se invece devo solo sfoggiare l'auto costosa allora è un discorso diverso, ma là i contenuti che si cercano cambiano.

BC ha centrato, come sempre, 8) il punto.

Tu, (mi permetto), a ben vedere dalla risposta, no.

O forse pensi che un Alfa debba essere un'auto qualunque della galassia fiat, che si compra solo perchè, rispetto alle altre sportive, costa qualcosa in meno. Un orologio "generalista", per rimanere in linea con l'esempio di prima, e non un oggetto specifico, come storia ed aspettative meriterebbero.

Mi sembra una logica molto fiat. E per perciò, fuorviante ed inadatta per comprendere le reali aspettative/potenzialità del marchio
 
Chrom&gt ha scritto:
vecchioAlfista ha scritto:
ti ringrzio per l risposta, fin troppoesaustiva ed articolata per dei semplici &quot;ma&quot;.

Però trovo che tu confonda le cause con gli effetti.
Non si tratta di prestazioni &quot;tutte uguali&quot;, ma di meccaniche che, per ragioni di costi, non si differenziano più.
Ne conseguono, questo si, auto che hanno tutte nello stesso modo.

Anche perchè, se così fosse, non avrebbe senso magnificare lo stesso multiair. Sostituibile con qualsiasi I.D. di origine GM.

Non è così.

Anche una volta, una fiat qualunque in versione Abarth se ne lasciava dietro di ben blasonate nei rally ed in pista. Ma ciò non occultava le reali differenze che esistevano ai tempi.

Come quelle che, tuttora, esistono fra prodotti attuali. Paragonando, ad esempio, layout, know-how e tecnica di una segmento D in salsa fiat con una in salsa bavarese (un esempio che, in Alfa, non dovrebbe mai passare di moda).

Il passo che ho evidenziato te lo potevi anche risparmiare... e lo dovevi fare se non altro in ossequio alla scienza tecnologica applicata in campo motoristico. Di più, dal momento che i due sistemi non sono alternativi... ma complementari.
Solo che l'ID di benzina la può fare e usare chiunque, mentre il MultiAir no... e questo è l'unico intoppo per chi non ne possiede il brevetto e lo sarà soprattutto appena sarà pronto il MultiAir a ID.
A quel punto vedremo cosa si inventeranno gli altri per star dietro ai motori del gruppo, sia in termini di emissioni che di prestazioni residue... e residue a causa dell'obbligo di abbattimento delle prime, ovviamente. 8)

Inoltre, le segmento D in salsa Fiat, come le definisci tu, sono sempre state davanti a quelle in salsa bavarese... o quantomeno alla pari, se vogliamo spartire equamente la superiorità in termini di handling e tenuta delle italiane, da una parte, e quella che riguarda le prestazioni motoristiche pure e la varietà degli stessi motori delle bavaresi dall'altra... almeno negli ultimi anni.

PS: Consiglierei di indicarla come salsa italiana quella a cui ti riferisci sopra... giusto perché oggi il gruppo Fiat è (ancora) questo che rappresenta per il nostro Paese... da ogni punto di vista... 8)

caro chrom, qui sarebbero altri che dovrebbero risparmiarsi tante cose.
Soprattutto ardite ed improbabili difese o, peggio, ossequi a mamma fiat, quando ben più costruttivo sarebbe la critica, anche aspra.

in merito al m.Air, se leggi bene capirai che era per ribattere a crank, sottolineando il &quot;non senso&quot; di dire che le meccaniche sono fondamentalmente tutte uguali, quando fiat stessa a dimostrato che non è così.
 
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