io son laureato in economia e commercio................oggi pero' offre piu' sbocchi.....ramo aziendale,marittimo,bancario..........quindi piu' specialistica........tanto tempo fa' meno...............sono entrato in un'istituto bancario con concorso pubblico e ho fatto una carriera relativa.oggi lo sbocco per tale ateneo lo vedrei meglio come aziendale..................specie se si ha idea di non fossilizzarsi in Italia magari con un master post laurea all'estero.
Credo che sicuramente una laurea apra piu' porte ovunque a meno che si abbia un'azienda anche piccola in cui credere,appassionarsi,e avere quindi un titolo di studio approppriato.mi riferisco non alle sole aziende chimiche,para industriali ma anche a quelle il cui retaggio famigliare è tale da poter assicurare una continuita' tipo le piccole o medie aziende vinicole ed agrarie per citare un esempio.
la scrematura giusta per la facolta' di medicina in cui su dieci candidati due entrano è equa;per chi ha alle spalle uno studio gia' avviato è considerabile un buon affare;certo non tutti arrivano in fondo perche' è un iter lungo e costoso ma è un vero affare per la vita,come si suol dire soldi ben spesi.se non si è un minimo portati le facolta' di fisica ed ingegneria sono un flop specie per le lauree triennali............idem per architettura o lingue..............
c'è anche da dire che rispetto a miei tempi oggi i ragazzi in generale possono avere informazioni capillari sui vari corsi di laurea e su gli sbocchi indipendentemente dalla crisi mondiale.
la facolta' di giurisprudenza un tempo sottotono oggi è ambita ma come in tutte le cose bisogna continuare la passione sempre e non solo nei primi anni.......
io a livello di idea personale rivedrei profondamente il sistema relativo all'istruzione fondendo i primi tra anni di scuole elementari con soli due di scuola media inferiore e quantificando in tre anni il liceo scientifico/classico tradizionale o equiparato per avere un po' meno cultura "da libro" per avere maggior tempo da dedicare alle esperienze pratiche magari ante ateneo in Italia ed all'estero.
Credo che sicuramente una laurea apra piu' porte ovunque a meno che si abbia un'azienda anche piccola in cui credere,appassionarsi,e avere quindi un titolo di studio approppriato.mi riferisco non alle sole aziende chimiche,para industriali ma anche a quelle il cui retaggio famigliare è tale da poter assicurare una continuita' tipo le piccole o medie aziende vinicole ed agrarie per citare un esempio.
la scrematura giusta per la facolta' di medicina in cui su dieci candidati due entrano è equa;per chi ha alle spalle uno studio gia' avviato è considerabile un buon affare;certo non tutti arrivano in fondo perche' è un iter lungo e costoso ma è un vero affare per la vita,come si suol dire soldi ben spesi.se non si è un minimo portati le facolta' di fisica ed ingegneria sono un flop specie per le lauree triennali............idem per architettura o lingue..............
c'è anche da dire che rispetto a miei tempi oggi i ragazzi in generale possono avere informazioni capillari sui vari corsi di laurea e su gli sbocchi indipendentemente dalla crisi mondiale.
la facolta' di giurisprudenza un tempo sottotono oggi è ambita ma come in tutte le cose bisogna continuare la passione sempre e non solo nei primi anni.......
io a livello di idea personale rivedrei profondamente il sistema relativo all'istruzione fondendo i primi tra anni di scuole elementari con soli due di scuola media inferiore e quantificando in tre anni il liceo scientifico/classico tradizionale o equiparato per avere un po' meno cultura "da libro" per avere maggior tempo da dedicare alle esperienze pratiche magari ante ateneo in Italia ed all'estero.