Vanguard ha scritto:
...a cosa servono gli spazzaneve se il clima si farà sempre più caldo...
In effetti molta gente considera le basse temperature di questi giorni come una prova inconfutabile atta a dimostrare la totale falsità degli allarmi sul riscaldamento globale, l'effetto serra, le preoccupanti variazioni del clima ecc.
Io non credo proprio che la questione sia così semplice.
Le variazioni climatiche si manifestano soprattutto sotto forma di irregolarità nei cicli stagionali e accentuazione dell'intensità di fenomeni atmosferici. Sbaglierò, ma le mie memorie sugli ultimi decenni mi insegnano che determinati fenomeni atmosferici (pioggia, neve, vento, caldo, freddo...) sono via via diventati, complessivamente, più repentini e intensi.
Non amo assolutamente le esagerazioni e gli integralismi, che annovero tra i mali più dannosi del nostro mondo. Quindi non mi piace, ad esempio, chi da decenni annuncia l'imminente esaurimento delle scorte petrolifere (ottenendo il geniale risultato di azzerare la sensibilità dell'opinione pubblica nei confronti di questo pur inevitabile evento).
Nemmeno mi piace però chi pretende, abbastanza irrazionalmente, che cento anni di frenetiche attività industriali e consumistiche mai in precedenza esistite, con condimento di inedito e straripante incremento demografico, non abbiano avuto e non abbiano alcun effetto sui millenari equilibri su cui si basa il "funzionamento" della natura e del clima. Ancor meno mi piace chi, per sostenere questa tesi, tira regolarmente in ballo il fatto che in passato il pianeta ha già subito cambiamenti ben più drastici ed è sempre riuscito ad uscirne senza particolari problemi, dimenticando di sottolineare almeno due piccoli particolari:
- i cambiamenti del passato ci sono stati eccome, ma sono sempre stati enormemente più graduali (cento anni sono un istante), ad eccezione delle mega-esplosioni o collisioniil pianeta è sempre riuscito a sopravvivere, verissimo, ma molto spesso ciò non si è potuto dire per i suoi abitanti che, tra l'altro, erano numericamente pochissimi e si accontentavano, per "sopravvivere", di cibo, acqua e clima non proibitivo, senza alcuna "necessità" in termini di case confortevoli, riscaldamento, servizi, energia, tecnologia, industrie, commercio, telecomunicazioni...
Personalmente non vedo contraddizioni tra il riscaldamento globale e l'occasionale intenso freddo fuori di casa mia, così come non vedo contraddizioni tra la progressiva desertificazione in certe aree e le inedite violente piogge torrenziali in altre. Temo si tratti dei vari ingredienti di una stessa pietanza nella preparazione della quale, ci piaccia o meno, le nostre attività hanno un ruolo non marginale.
Ovviamente spero assai di sbagliarmi al 100%, perché in tal caso il futuro che ci attende è molto più sereno di quello che io temo di trovarmi di fronte, specie (paradossalmente) se avrò la fortuna di vivere qualche altro decennio.