Anch'io durante la scelta mi sono chiesto posto il problema, ma poi dopo aver saputo che alla fine, anche le auto italiane, sono in gran parte costruite all'estero, il problema patriottismo è pressochè svanito.
Più che altro il problema è in modo inverso, cioè non tanto perchè toglie posti di lavoro agli italiani, ma perchè in altri posti la produzione non è fatta con i giusti criteri, cioè mi domando ad esempio se dappertutto vengono considerati problemi come l' inquinamento, lo sfruttamento della manodopera, l'uso indiscriminato di materie tossiche, ecc...
In pratica tante ditte hanno esportato le loro produzioni proprio per sfruttare i minor controlli e le maggiori facilitazioni che ci sono in certi posti del mondo.
Il rovescio della medaglia è che sebbene si ha un guadagno a breve termine, ne seguirà (anzi per alcuni è già arrivata) una controfregatura perché impareranno anche loro a costruirsi gli stessi prodotti autonomamente e la concorrenza ci farà soccombere se nel frattempo noi non progrediremo nella tecnologia.
Cosa che i nostri politici italiani, impegnati solo a litigare tra loro e a cercare di accaparrarsi potere e soldi, non hanno mai capito. Insomma finchè ci saranno persone di 70 anni a governare l'Italia non potremo mai sperare in un progresso tecnologico e quindi se le cose non cambieranno, vedo un futuro molto incerto per i giovani d'oggi.
Per concludere dico solo che non possiamo illuderci di essere tranquilli nel nostro beneamato stivale, ormai la globalizzazione è un fatto reale e nei prossimi anni dovremmo conviverci sempre più e quindi il problema non è comprare un'auto il Italia o all'estero, ma far si che anche all'estero ci siano le stesse o migliori condizioni produttive che abbiamo noi.