Tre-quattro anni fa, con gli amici facemmo due degustazioni ravvicinate di Amarone, testando i produttori più significativi ed i vari stili... davvero didattica, ma il mio palato capì che non era il caso di approfondire ulteriormentegrandecapo-estiqaatsi ha scritto:ho iniziato da poco ad interessarmi alla "tipologia", in precedenza quasi li detestavo a causa dei sentori tipo "erba medicinale" troppo predominanti, da qualche anno mi pare, IMHO (sono solo un normale appassionato assolutamente non un esperto!!) che gli amaroni siano diventati più moderni, meno carichi e più fini e delicati.marcoleo63 ha scritto:Mai bevuto... frequento raramente gli Amarone, tipologia che attizza poco il mio palato.grandecapo-estiqaatsi ha scritto:amarone rocca sveva 2004 della "cantina soave", vino che conoscevo solo di fama
.. rosso rubino quasi granato al naso sentori intensi di ciliegia, frutti di bosco e frutti esotici. caldo e setoso al palato tannicità armonica. lunga e calda persistenza.
Non escludo che con le ultime annate in commercio possa essere cambiato qualcosa, ma le mie preferenze vanno altrove, senza ombra di dubbio.
Gli unici vini che riberrei appena possibile sono quelle del (fu) BEPI QUINTARELLI: a partire dalla Valpolicella, l'Amarone, l'Amarone Riserva e l'Alzero, che è un Cabernet Franc lavorato in stile Amarone.
Di straordinaria concentrazione gli Amarone di ROMANO DAL FORNO, ma non mi fanno impazzire.. e bisogna fare attenzione alle annate, qualcuna non irresistibile.
N.B. i citati Amarone di DAL FORNO e QUINTARELLI viaggiano sui 200 e più euro.. idem l'Alzero, mentre la Riserva di QUINTARELLI è over 300 (dovrebbe essere il più caro vino italiano come prezzo di uscita in commercio).