<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> ottimo: centrali nucleari | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

ottimo: centrali nucleari

dexxter ha scritto:
NEWsuper5 ha scritto:
DareAvere(exTDI89) ha scritto:
NEWsuper5 ha scritto:
sei un armatore o sei azionista di Impregilo?
sono fra i pochi a gioire per le centrali in Italia... :rolleyes:
Forse è solo una persona ragionevole.
Saluti
in Sardegna c'è sovrabbondanza di energia elettrica tant'è che stanno spegnendo le turbine delle attuali centrali e riducendo la produzione, visto che molte delle fabbriche che usavano l'energia han chiuso.
eppure l'idea è di fare una nuova centrale nucleare.
non ti sfiora l'idea delle tangenti??

anche per mantenere viva la Alcoa chissà quante tangenti.........oltre il prezzo scontato dell'energia. Che è alto proprio per il motivo che mancano le centrali nucleari.
è per ditte come l'alcoa che sono state fatte molte delle centrali esistenti nell'isola, facendo le nuove centrali nucleari si incrementano i costi di costruzione non ancora ammortizzati di quelle di vario tipo esistenti, e sei così sicuro che tutto ciò non avrebbe un ritorno negativo sul costo dell'energia????
non è così semplice il conto....e ho escluso pure il costo delle tangenti, che, come ben sai, non possono mancare in Italia, dall'estremo nord all'estremo sud.
 
FedeSiena ha scritto:
Questa l'hanno presa da The Frog dì la verità..............
:D :D

Io non mi sognerei mai di proporre delle cntrali nucleari su navi. La mia idea e' che, se si scavano tanti tunnel sotto le montagne per costruire autostade e ferrovie per treni veloci, allora se ne potra scavare pure per costruire una strada con tanto di galleria finale che contiene la centrale nucleare stessa. Se tutto va male (ma proprio proprio tutto) ed il combustibile nucleare fonde la centrale allora fai saltare le cariche di dinamite che hai disposto lungo il viadotto sotterraneo e la centrale e' cosi' coperta da chilometri e chilometri di solida roccia. In questo modo, all'esterno della montagna la radioattivita' del nocleo fuso si confonderebbe addirittura con la radioattivita' naturale che, ricordiamolo, e' sempre presente ed e' una delle cause della "evoluzione della specie umana".

Regards,
The frog
(P.S. questo l'ho detto e ridetto anche sul forum e spero che a questo punto il concetto sia ben chiaro)
 
anche per mantenere viva la Alcoa chissà quante tangenti.........oltre il prezzo scontato dell'energia. Che è alto proprio per il motivo che mancano le centrali nucleari.[/quote]
è per ditte come l'alcoa che sono state fatte molte delle centrali esistenti nell'isola, facendo le nuove centrali nucleari si incrementano i costi di costruzione non ancora ammortizzati di quelle di vario tipo esistenti, e sei così sicuro che tutto ciò non avrebbe un ritorno negativo sul costo dell'energia????
non è così semplice il conto....e ho escluso pure il costo delle tangenti, che, come ben sai, non possono mancare in Italia, dall'estremo nord all'estremo sud.[/quote]

quanto alle tangenti hai ragione; l'Italia è una Rep. fondata sulle tangenti
 
dexxter ha scritto:
quanto alle tangenti hai ragione; l'Italia è una Rep. fondata sulle tangenti
è questo che ci lascia indietro rispetto ad altri stati. senza questa piaga ci sarebbero molti più risultati utili, con una minore spesa pubblica.
 
Si', con le centrali ad oli combustibili stai fresco che il costo dell'energia si abbassa, oltre che per quello che riguarda l'inquinamento delle suddette centrali e' meglio non parlarne.

Regards,
The frog
 
dexxter ha scritto:
moogpsycho ha scritto:
dexxter ha scritto:
skid32 ha scritto:
dexxter ha scritto:
su navi. Russia, Corea si stanno attrezzando centrali nucleari su navi. Potenze ovviamente ridotte rispetto le centrali su terra ferma, si parla un paio di reattori da 70 mw fini ad un max di 300. A breve fino a 500. Le scorie saranno tenute sulla nave sino a fine vita che è di circa 60 anni.
Molto bene, speriamo che si facciano anche qui con buona pace di chi farebbe casino pur di non farle costruire. :)

ah i russi una garanzia quanto a sicurezza navale e nucleare.....ti sovviene il kursk? i sommergibili nucleari abbandonati ad arrugginire sul baltico?

non fanno più da soli; ora sono corsorzi composti da imprese di varie nazionalità; in questo caso c'è la Westighouse ed altre di cui non ricordo il nome.

ma della vulnerabilità ad attacchi terroristici di un affare così ne vogliamo parlare? :shock:

perchè? per fare del terrorismo basta un pò di sarin in una stazione della metropolitana........cosa sicuramente meno complicata che attaccare 'ste navi/centrali.

ma una stazione della metro non ha valore strategico per un paese, il controllo delle risorse energetiche si.. per queste ragioni si è sempre tenuto conto in passato di ubicarle in zone facilmente controllabili e presidiabili.
 
moogpsycho ha scritto:
ma una stazione della metro non ha valore strategico per un paese, il controllo delle risorse energetiche si.. per queste ragioni si è sempre tenuto conto in passato di ubicarle in zone facilmente controllabili e presidiabili.

senza contare che le nostre centrali e i nostri depositi saranno sotto regime militare (se non ho capito troppo male il decreto del governo).
Ergo obbiettivo estremamente sensibile ed estremamente costoso da controllare.
 
leolito ha scritto:
Ma come "trasmettono" le navi l'energia? :lol:
Che idea bizzarra ...

come tutte le altri centrali elettriche,....bizzarra ma funzionale specialmente in un paese come il nostro dove tutti protestano per partito preso_O meglio, va bene tutto ma a casa degli altri.
 
t]

ma della vulnerabilità ad attacchi terroristici di un affare così ne vogliamo parlare? :shock:[/quote]

perchè? per fare del terrorismo basta un pò di sarin in una stazione della metropolitana........cosa sicuramente meno complicata che attaccare 'ste navi/centrali.[/quote]

ma una stazione della metro non ha valore strategico per un paese, il controllo delle risorse energetiche si.. per queste ragioni si è sempre tenuto conto in passato di ubicarle in zone facilmente controllabili e presidiabili.
[/quote]

un conto è fare del terrorismo ed un conto il controllo delle risorse energetiche. Nel primo caso basta l'esempio che ti ho fatto prima, oppure una bomba in una chiesa o in un supermarket; nel secondo, è sufficiente che i signori del petrolio non ce lo diano e siamo fritti. Ma prorpio fritti. Ecco perchè è importante diversificare le fonti di approvvigionamento.
 
dexxter ha scritto:
su navi. Russia, Corea si stanno attrezzando centrali nucleari su navi. Potenze ovviamente ridotte rispetto le centrali su terra ferma, si parla un paio di reattori da 70 mw fini ad un max di 300. A breve fino a 500. Le scorie saranno tenute sulla nave sino a fine vita che è di circa 60 anni.
Molto bene, speriamo che si facciano anche qui con buona pace di chi farebbe casino pur di non farle costruire. :)

il primo pensiero che mi si è acceso, è che quando qualcosa non andrà bene (o a fine vita utile) queste "oggi moderne navi", che saranno allora carcasse, avranno ampia probabilità di finire su qualche spiaggia del bangladesh con il loro carico di scorie.
il che, non va bene.
 
belpietro ha scritto:
dexxter ha scritto:
su navi. Russia, Corea si stanno attrezzando centrali nucleari su navi. Potenze ovviamente ridotte rispetto le centrali su terra ferma, si parla un paio di reattori da 70 mw fini ad un max di 300. A breve fino a 500. Le scorie saranno tenute sulla nave sino a fine vita che è di circa 60 anni.
Molto bene, speriamo che si facciano anche qui con buona pace di chi farebbe casino pur di non farle costruire. :)

il primo pensiero che mi si è acceso, è che quando qualcosa non andrà bene (o a fine vita utile) queste "oggi moderne navi", che saranno allora carcasse, avranno ampia probabilità di finire su qualche spiaggia del bangladesh con il loro carico di scorie.
il che, non va bene.

Ti quoto. Cinque stelle.

Regards,
The frog
 
belpietro ha scritto:
dexxter ha scritto:
su navi. Russia, Corea si stanno attrezzando centrali nucleari su navi. Potenze ovviamente ridotte rispetto le centrali su terra ferma, si parla un paio di reattori da 70 mw fini ad un max di 300. A breve fino a 500. Le scorie saranno tenute sulla nave sino a fine vita che è di circa 60 anni.
Molto bene, speriamo che si facciano anche qui con buona pace di chi farebbe casino pur di non farle costruire. :)

il primo pensiero che mi si è acceso, è che quando qualcosa non andrà bene (o a fine vita utile) queste "oggi moderne navi", che saranno allora carcasse, avranno ampia probabilità di finire su qualche spiaggia del bangladesh con il loro carico di scorie.
il che, non va bene.

se cominciano a funzionare ora, il problema si porrà fra 60 anni......
 
Nelle acque lungo le coste più a nord della Russia l?anno prossimo si potrà scorgere una nave dalle strane forme squadrate: è l?Akademik Lomonosov, la prima centrale nucleare imbarcata di serie uscita dai cantieri Baltic Shipyard di San Pietroburgo. Il piano di lavoro già organizzato prevede la produzione di sette navi di questo tipo entro il 2015. A bordo due reattori nucleari KLT-40 forniranno 70 Megawatt di elettricità sufficiente per alimentare una città di 200 mila abitanti. Inoltre si prevede la possibilità di installare, a seconda delle richieste, altri tipi di reattori già esistenti fino alla potenza di 325 Megawatt. La nuova flotta sarà utilizzata soprattutto nel mare Artico russo e cinque unità saranno impiegate da Gazprom per alimentare le basi offshore per l?estrazione di gas e petrolio ma anche in diverse località: dalla penisola Kamchatka a zone della Repubblica Sakha secondo un accordo concluso da Rosatom, la società nucleare di Stato russa. Forse è questa l?iniziativa più spettacolare che rappresenta a livello internazionale l?interesse sempre più consistente per le centrali nucleari di piccolo e medio taglio. Oggi ci sono almeno una quindicina di impianti di questo genere in fase avanzata di sviluppo nei Paesi più disparati: dalla Corea del Sud al Giappone, dall?Argentina al Sud Africa agli Stati Uniti.
Qui nelle scorse settimane il presidente Obama ha rilanciato il ritorno all?atomo garantendo investimenti per 54 miliardi di dollari e iniziando con la costruzione di nuove centrali «ognuna delle quali ? ha precisato ? corrisponderà al taglio di 16 milioni di tonnellate di anidride carbonica nell?atmosfera e alla riduzione di 3,5 milioni di auto sulle strade». Ma negli Stati Uniti si guarda in parallelo con sempre maggior interesse alle piccole centrali nucleari l?ultima delle quali, in progetto da parte di Babcock & Wilcox, sta per raggiungere la Nuclear Regulatory Commission da cui ottenere l?autorizzazione. Tre grandi società energetiche ne hanno già richiesto l?installazione prevista entro il 2018 e altre quattro sono in trattative. L?impianto mPower, come è chiamato, raffreddato ad acqua, ha una potenza di 140 Megawatt, cioè circa dieci volte minore delle centrali tradizionali a cui si fa ricorso. «Vediamo significativi benefici dalla nuova tecnologia modulare», dichiara sul Wall Street Journal Donald Moul, vice presidente di First Energy, una delle società acquirenti. Infatti la centrale prevede l?aggiunta di ulteriori reattori a seconda delle necessità. Numerosi sono i vantaggi indicati. Oltre al fatto di essere del tutto interrata, ha minori parti in movimento, viene installata già completa e al suo interno è previsto lo stoccaggio delle scorie per i 60 anni previsti di funzionamento. Inoltre, essendo la potenza ridotta, non richiede la collocazione su grandi corsi d?acqua.Ma c?è un altro elemento che gioca a favore. È l?investimento necessario più ridotto: mPower costa 750 milioni di dollari rispetto ai 5-10 miliardi necessari per una centrale consueta e che possono generare preoccupazioni negli investitori. «Inizialmente ero scettico per una perdita di economia di scala ? nota Jack Baker, alla guida di Energy Northwest ? ma mi sono convertito analizzando i costi perché i piccoli impianti richiedono meno cemento, ferro e sono più semplici». Dall?altra parte c?è chi sostiene che una proliferazione di piccoli impianti possa aumentare il rischio di contaminazione in caso di incidente e accrescere l?allarme terrorismo in aree abitate. Le nuove centrali «mini» escono, sia negli Stati Uniti che in Russia, soprattutto dall?esperienza maturata con i piccoli reattori costruiti per le navi, i sottomarini e i rompighiaccio. Fino a epoche recenti l?International Atomic Energy Agency (Iaea) considerava il limite di questa categoria a 300 Megawatt, ma ora si è saliti a 500. In questo ambito ricade, dunque, anche il progetto ormai completato del reattore Iris (335 Megawatt) nato da una collaborazione internazionale guidata dall?americana Westinghouse assieme al Mit e ad altri centri di ricerca statunitensi, ma con una forte presenza italiana (il 30 per cento). Varie università (da Pisa a Torino), l?Enea e numerose industrie sono coinvolte, il tutto coordinato dal Politecnico di Milano. In Estonia, la società elettrica Eesti che ha partecipato allo sviluppo ne ha già programmato l?installazione per il 2015. «Il programma è partito nel 1999», precisa il professor Carlo Lombardi del Politecnico milanese che ha guidato l?operazione in Italia.partire da una maggiore sicurezza perché utilizza una ridotta quantità di materiale fissile e perché tutti gli impianti sono più semplici e interni al contenitore. Tra l?altro, nell?occasione, si superò grazie all?Enea anche l?aspetto del rischio sismico dotando il reattore di una piattaforma di base con ammortizzatori». I finanziamenti per il progetto, nella sostanza un piano di ricerca innovativo, provenivano da risorse interne o dal ministero delle Attività produttive, e ognuno è proprietario di ciò che ha realizzato. Ora l?intero gruppo dei 25 partner di dieci nazioni, soprattutto industriali, è alle prese con la suddivisione delle percentuali di lavoro per la produzione. Tra le società c?è anche il colosso francese Areva, anche se a Parigi si sostiene maggiormente la soluzione delle grandi centrali. «Ci possono essere diverse logiche nelle scelte energetiche da compiere ? precisa il professor Lombardi ?. Tuttavia nel rilancio del nucleare non sarebbe sbagliato che l?Italia andasse anche nella direzione delle piccole centrali».
 
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