E la cina lo è? uhm....|Mauro65| ha scritto:la produzione è una cosa seria, da far gestire a persone serie in Paesi seri
E la cina lo è? uhm....|Mauro65| ha scritto:la produzione è una cosa seria, da far gestire a persone serie in Paesi seri
concludendo,a parte su alcune considerazioni assai giuste, direi che chi va all'estero lo fa solo per guadagnare di più.|Mauro65| ha scritto:per quanto triste e antipatico possa essere, il termini sono brutalmente questi
il costo medio complessivo di un operaio in Italia è circa 10 (dieci) volte superiore a quello di un operaio in Romania
inoltre il sistema che regola licenziamenti e assunzioni è infintamente più complesso (ma non occorre andare in Romania, basta andare in Austria ad esempio, che non è certamente terzo mondo: lì se il titolare vuole licenziare, lo può fare senza alcun altro vincolo se non un'adeguata indennità, ed il "reintegro" è previsto solo in casi rarissimi)
la combinazione dei du punti sopra spiega tutto
alcuni - e me ne scuso - si sentiranno offesi dalla crudezza del mio post
ma non voglio dileggiare alcuno
spiego solo la realtà dei fatti
pian piano se ne andranno tutti dall'Italia
io stesso sto pensando a come farlo o a come modificare il mio mestiere, perché prima o poi i clienti verranno a mancare
d'altra parte, son sincero, solo un fesso può pensare di fare impresa in Italia
il nostro va necessariamente pensato come un mercato di mero consumo da strizzare a dovere finché dura
la produzione è una cosa seria, da far gestire a persone serie in Paesi seri
Noi, purtroppo, anche se potenzialmente saremmo seri, viviamo in un contesto che non lo è
che è poi lo scopo primo ed ultimo dell'intraprendere.dexxter ha scritto:concludendo,a parte su alcune considerazioni assai giuste, direi che chi va all'estero lo fa solo per guadagnare di più.|Mauro65| ha scritto:spiego solo la realtà dei fatti
pian piano se ne andranno tutti dall'Italia
perché prima o poi i clienti verranno a mancare
La competitività è un concetto identificabile come un costrutto di elementi diversi, elementi tra i quali figura il costo del lavoro. La strada da seguire è quella di puntare al recupero di capacità competitiva puntando sugli altri elementi che compongono il concetto "competitività" come la qualità dei prodotti, il loro disegno, le innovazioni ecc. Sarebbe folle(e praticamente irrealizzabile) cercare di recuperare capacità competitiva comprimendo il costo del lavoro.|Mauro65| ha scritto:per quanto triste e antipatico possa essere, il termini sono brutalmente questi
il costo medio complessivo di un operaio in Italia è circa 10 (dieci) volte superiore a quello di un operaio in Romania
inoltre il sistema che regola licenziamenti e assunzioni è infintamente più complesso (ma non occorre andare in Romania, basta andare in Austria ad esempio, che non è certamente terzo mondo: lì se il titolare vuole licenziare, lo può fare senza alcun altro vincolo se non un'adeguata indennità, ed il "reintegro" è previsto solo in casi rarissimi)
la combinazione dei du punti sopra spiega tutto
alcuni - e me ne scuso - si sentiranno offesi dalla crudezza del mio post
ma non voglio dileggiare alcuno
spiego solo la realtà dei fatti
pian piano se ne andranno tutti dall'Italia
io stesso sto pensando a come farlo o a come modificare il mio mestiere, perché prima o poi i clienti verranno a mancare
d'altra parte, son sincero, solo un fesso può pensare di fare impresa in Italia
il nostro va necessariamente pensato come un mercato di mero consumo da strizzare a dovere finché dura
la produzione è una cosa seria, da far gestire a persone serie in Paesi seri
Noi, purtroppo, anche se potenzialmente saremmo seri, viviamo in un contesto che non lo è
DareAvere(exTDI89) ha scritto:La competitività è un concetto identificabile come un costrutto di elementi diversi, elementi tra i quali figura il costo del lavoro. La strada da seguire è quella di puntare al recupero di capacità competitiva puntando sugli altri elementi che compongono il concetto "competitività" come la qualità dei prodotti, il loro disegno, le innovazioni ecc. Sarebbe folle(e praticamente irrealizzabile) cercare di recuperare capacità competitiva comprimendo il costo del lavoro.|Mauro65| ha scritto:per quanto triste e antipatico possa essere, il termini sono brutalmente questi
il costo medio complessivo di un operaio in Italia è circa 10 (dieci) volte superiore a quello di un operaio in Romania
inoltre il sistema che regola licenziamenti e assunzioni è infintamente più complesso (ma non occorre andare in Romania, basta andare in Austria ad esempio, che non è certamente terzo mondo: lì se il titolare vuole licenziare, lo può fare senza alcun altro vincolo se non un'adeguata indennità, ed il "reintegro" è previsto solo in casi rarissimi)
la combinazione dei du punti sopra spiega tutto
alcuni - e me ne scuso - si sentiranno offesi dalla crudezza del mio post
ma non voglio dileggiare alcuno
spiego solo la realtà dei fatti
pian piano se ne andranno tutti dall'Italia
io stesso sto pensando a come farlo o a come modificare il mio mestiere, perché prima o poi i clienti verranno a mancare
d'altra parte, son sincero, solo un fesso può pensare di fare impresa in Italia
il nostro va necessariamente pensato come un mercato di mero consumo da strizzare a dovere finché dura
la produzione è una cosa seria, da far gestire a persone serie in Paesi seri
Noi, purtroppo, anche se potenzialmente saremmo seri, viviamo in un contesto che non lo è
In riguardo al secondo punto, è vero che in Italia il mercato del lavoro è rigido(ci sarebbe comunque da discutere), ma è anche vero che in Italia non esiste uno strumento unico, omogeneo e sufficiente(dal punto di vista del trattamento economico erogato) di protezione del lavoratore licenziato. La rigidità del lavoro supplisce all'assenza di un welfare adeguato.
Saluti
belpietro ha scritto:che è poi lo scopo primo ed ultimo dell'intraprendere.dexxter ha scritto:concludendo,a parte su alcune considerazioni assai giuste, direi che chi va all'estero lo fa solo per guadagnare di più.|Mauro65| ha scritto:spiego solo la realtà dei fatti
pian piano se ne andranno tutti dall'Italia
perché prima o poi i clienti verranno a mancare
dexxter ha scritto:belpietro ha scritto:che è poi lo scopo primo ed ultimo dell'intraprendere.dexxter ha scritto:concludendo,a parte su alcune considerazioni assai giuste, direi che chi va all'estero lo fa solo per guadagnare di più.|Mauro65| ha scritto:spiego solo la realtà dei fatti
pian piano se ne andranno tutti dall'Italia
perché prima o poi i clienti verranno a mancare
vero, ma se lo si facesse con un pò meno avidità, staremmo tutti meglio .
5 star!!!dexxter ha scritto:belpietro ha scritto:che è poi lo scopo primo ed ultimo dell'intraprendere.dexxter ha scritto:concludendo,a parte su alcune considerazioni assai giuste, direi che chi va all'estero lo fa solo per guadagnare di più.|Mauro65| ha scritto:spiego solo la realtà dei fatti
pian piano se ne andranno tutti dall'Italia
perché prima o poi i clienti verranno a mancare
vero, ma se lo si facesse con un pò meno avidità, staremmo tutti meglio .
o per sopravvivere rispetto ai "colleghi" che hanno già "traslocato" o rispetto a produttori esetri che, grazie all'intervento dei loro stati, operano in regime dumping (in effetti questo è un altro problema ancora)dexxter ha scritto:concludendo,a parte su alcune considerazioni assai giuste, direi che chi va all'estero lo fa solo per guadagnare di più.
Standing ovationDareAvere(exTDI89) ha scritto:La competitività è un concetto identificabile come un costrutto di elementi diversi, elementi tra i quali figura il costo del lavoro.++++Sarebbe folle(e praticamente irrealizzabile) cercare di recuperare capacità competitiva comprimendo il costo del lavoro.|Mauro65| ha scritto:la combinazione dei due punti sopra spiega tutto
In riguardo al secondo punto +++ è anche vero che in Italia non esiste uno strumento unico, omogeneo e sufficiente(dal punto di vista del trattamento economico erogato) di protezione del lavoratore licenziato. La rigidità del lavoro supplisce all'assenza di un welfare adeguato.Saluti
dexxter ha scritto:belpietro ha scritto:che è poi lo scopo primo ed ultimo dell'intraprendere.dexxter ha scritto:concludendo,a parte su alcune considerazioni assai giuste, direi che chi va all'estero lo fa solo per guadagnare di più.|Mauro65| ha scritto:spiego solo la realtà dei fatti
pian piano se ne andranno tutti dall'Italia
perché prima o poi i clienti verranno a mancare
vero, ma se lo si facesse con un pò meno avidità, staremmo tutti meglio .
arhat ha scritto:dexxter ha scritto:non sia mai; tuttavia ci sono cose che non dovrebbero essere ne di dx ne di sxbelpietro ha scritto:dexxter ha scritto:|Mauro65| ha scritto:spiego solo la realtà dei fatti
pian piano se ne andranno tutti dall'Italia
perché prima o poi i clienti verranno
che è poi lo scopo primo ed ultimo dell'intraprendere.
vero, ma se lo si facesse con un pò meno avidità, staremmo tutti meglio .
mi diventi socialista ?
Carloantonio70 - 1 ora fa
quicktake - 2 anni fa
Suby01 - 2 mesi fa