<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Omicidio stradale? | Page 7 | Il Forum di Quattroruote

Omicidio stradale?

la verità non si saprà mai e nessun processo potrà mai accertarla.

L'unica cosa difficile da stabilire sarà se il conducente abbia o meno frenato,per il resto tra testimoni e telecamere la dinamica verrà fuori.
Altra cosa che non si saprà mai è cosa passava nella testa del guidatore in quel momento,ma non penso che sia molto rilevante quello che conta è ricostruire cosa ha fatto.
 
Certo che con la giustizia in Italia non si ha mai certezza di nulla, ci saranno mille versioni dove ognuno tirerà l'acqua al suo mulino, chi per accusare e chi per scagionare.
Quello che mi fa paura è che ho letto su qualche quotidiano online che c'è gente che giustifica, assolvendo tout court, l'autista.
 
Certo che con la giustizia in Italia non si ha mai certezza di nulla, ci saranno mille versioni dove ognuno tirerà l'acqua al suo mulino, chi per accusare e chi per scagionare.
Quello che mi fa paura è che ho letto su qualche quotidiano online che c'è gente che giustifica, assolvendo tout court, l'autista.

Penso che ci siano molti automobilisti che nutrono per i motociclisti una vera e propria forma di odio e quindi tendono molto spesso ad attribuire la colpa di un sinistro a chi viaggiava su due ruote.
Onestamente nella mia zona di motociclisti ce ne sono davvero pochi,nel weekend puoi percorrere anche 200 km senza vederne uno.
Magari in altre zone dove ce ne sono di più i rapporti con gli automobilisti sono più tesi.
O forse si tratta semplicemente di bastian contrari che vedendo la maggioranza schierarsi dalla parte della coppia in moto si sente in dovere di dissentire.
Non parlo di Climaco ma di commenti che ho letto su altri siti che erano abbastanza agghiaccianti.

Tanto per citarne uno mi è capitato una volta di leggere sotto alla notizia che riportava la morte di un motociclista un commento che festeggiava e auspicava la scomparsa di tutti i centauri ritenuti pericolosi.
 
Sono motociclista da una vita, posso garantirti che anche tra noi ci sono i turisti, come me, e gli intutati della domenica che viaggiano come se non ci fosse un domani.
Purtroppo la seconda categoria è quella che rovina anche la nomea della prima.
Peccato perchè andare in moto è uno dei piaceri della vita
 
Come in tutte le cose bisogna usare la testa, col cinquantino o il 125 di stupidaggini ne ho fatte anch'io, però ho avuto la fortuna di aver un padre, motociclista, che mi ha sempre spinto a tornare in sella imparando dai miei errori per non rinunciare a una passione.
Consiglio comunque sempre di fare gavetta partendo da moto leggere e facili da gestire, chi parte da zero con una R6, esempio, non pensa che ha prestazioni da motogp di qualche decennio fa.
 
Secondo me possiamo rimandare la discussione a quando le immagini delle telecamere verranno diffuse e le FDO comunicheranno la ricostruzione dei fatti.
Fino ad allora scontrarsi non serve a niente.
La vediamo in maniera opposta e io credo alla versione dell'omicidio volontario per ora,se la ricostruzione dirà qualcosa di diverso meglio perchè la gravità della cosa sarà minore.
Tendenzialmente la penso come te ma.ci vado cauto perché ho visto spesso il mostro sbattuto in prima pagina e poi dei colpi di scena. Il povero cristo che ha investito hayden (e che proprio oggi si vede recapitare la richiesta danni dai familiari che magari sono anche milionari) è stato distrutto dai commenti dei ciclisti poi si è scoperto che hayden ha bruciato lo stop. E il fatto che viaggiasse sopra il limite (a me le stime fatte in base non a parametri certi come un autovelox fanno sempre un po' paura) lo renderà anche un po' colpevole.
Venus williams sembrava aver ucciso una persona poi è spuntato un video che la scagionerebbe (anche se vedendolo a me non sembra scagionarla). E chissà quanti altri esempi
 
Ultima modifica:
Come in tutte le cose bisogna usare la testa, col cinquantino o il 125 di stupidaggini ne ho fatte anch'io, però ho avuto la fortuna di aver un padre, motociclista, che mi ha sempre spinto a tornare in sella imparando dai miei errori per non rinunciare a una passione.
Consiglio comunque sempre di fare gavetta partendo da moto leggere e facili da gestire, chi parte da zero con una R6, esempio, non pensa che ha prestazioni da motogp di qualche decennio fa.
Eh già con il 125 degli anni 90 è andata bene pure a me. Qualcun altro non è stato altrettanto fortunato.. hanno fatto bene a togliere certe "bombette" ai sedicenni
 
Tendenzialmente la penso come te ma.ci vado cauto perché ho visto spesso il mostro sbattuto in prima pagina e poi dei colpi di scena. Il povero cristo che ha investito hayden (e che proprio oggi si vede recapitare la richiesta danni dai familiari che magari sono anche milionari) è stato distrutto dai commenti dei ciclisti poi si è scoperto che hayden ha bruciato lo stop. E il fatto che viaggiasse sopra il limite (a me le stime fatte in base non a parametri certi come un autovelox fanno sempre un po' paura) lo renderà anche un po' colpevole.
Venus williams sembrava aver ucciso una persona poi è spuntato un video che la scagionerebbe (anche se vedendolo a me non sembra scagionarla). E chissà quanti altri esempi

Si trattava comunque di incidenti,stavolta sembra che la faccenda sia molto diversa.
Nel caso di Hayden per fortuna è stato divulgato quasi subito il fatto che era stato il pilota a non rispettare uno stop,però la famiglia ha comunque chiesto un risarcimento al guidatore che l'ha investito,notizia di queste ore.
Nel caso di Venus Williams invece probabilmente il video è saltato fuori prima che il caso scoppiasse perchè non ho letto molto a riguardo.
Invece di casi che coinvolgono persone normali se ne leggono fin troppi,nella mia zona poi sarà un'impressione ma quasi quotidianamente vengono pubblicate notizie di incidenti abbastanza seri,specie quando coinvolgono anche ciclisti o motociclisti.
 
Si trattava comunque di incidenti,stavolta sembra che la faccenda sia molto diversa.
Nel caso di Hayden per fortuna è stato divulgato quasi subito il fatto che era stato il pilota a non rispettare uno stop,però la famiglia ha comunque chiesto un risarcimento al guidatore che l'ha investito,notizia di queste ore.
Nel caso di Venus Williams invece probabilmente il video è saltato fuori prima che il caso scoppiasse perchè non ho letto molto a riguardo.
Invece di casi che coinvolgono persone normali se ne leggono fin troppi,nella mia zona poi sarà un'impressione ma quasi quotidianamente vengono pubblicate notizie di incidenti abbastanza seri,specie quando coinvolgono anche ciclisti o motociclisti.
Va bene non so più come dirlo, fatti tutti i tuoi film, discuti come se tutte le responsabilità fossero acclarate. C'è sempre un "ma" con il quale ribattere...
 
Va bene non so più come dirlo, fatti tutti i tuoi film, discuti come se tutte le responsabilità fossero acclarate. C'è sempre un "ma" con il quale ribattere...

Veramente non volevo ribattere era solo una risposta senza alcuna polemica.
Ho aggiunto una notizia appena appresa sul caso Hayden e commentato che invece sul caso Williams c'è stato meno clamore.
E ho fatto notare che non c'era intenzionalità in quei due incidenti,mentre invece sembra che ci sia stata in questo.

Non vedo a cosa serva se non a creare inutili tensioni cercare in ogni commento la polemica anche quando non c'è.
Io quando scrivo sul forum lo faccio sempre in maniera piuttosto rilassata,ma passa la voglia a leggere sempre commenti piccati.
Se non sbaglio siamo tra adulti non vedo perchè comportarsi come bambini.
 
Secondo me possiamo rimandare la discussione a quando le immagini delle telecamere verranno diffuse e le FDO comunicheranno la ricostruzione dei fatti.
Fino ad allora scontrarsi non serve a niente.
La vediamo in maniera opposta e io credo alla versione dell'omicidio volontario per ora,se la ricostruzione dirà qualcosa di diverso meglio perchè la gravità della cosa sarà minore.

Le mie erano considerazioni di carattere generale, io non sto parteggiando per l'investitore o i motociclisti, non ne sto facendo una tifoseria. Sto proponendo una visione più obiettiva e meno emotiva, la legge deve ristabilire un ordine e questo passa anche per l'espiazione di una pena che però non è finalizzata a placare la rabbia della gente. Non cambierà nulla del mio ragionamento con gli sviluppi delle indagini, non ho fatto congetture o sofismi, il processo deve ancora essere istruito, gli elementi raccolti sono poca cosa in confronto a quanto emergerà in vista del giudizio definitivo e se anche ci trovassimo di fronte al più pericoloso serial killer dell'ultimo secolo si dovrebbe comunque applicare la legge secondo la dottrina, "a beneficio sia del reo che della società" (e se gli interessi divergono c'è una contraddizione da sanare). A molte tue obiezioni ho già risposto, non sto giustificando alcuno né ho interesse a farlo, la natura umana è un dato acquisito mentre l'identità è sovrastrutturale (la si scopre, la si conquista), purtroppo lo sviluppo di un individuo può non avvenire integralmente producendo storture per cui l'entità morale non aderisce a quella naturale e ciò si manifesta in eventi incresciosi, sempre che sia questo il caso. Spero tu non stia scoprendo adesso che nella vita si può sbagliare (anche nelle scelte deliberate), che c'è una quota ineliminabile di imponderabilità, che moralismo e perbenismo sono quantomeno inutili. Se l'incidente fosse accaduto perché il conducente stava parlando al cellulare saremmo egualmente qui a inveire auspicando provvedimenti afflittivi e degradanti, come è successo in una miriade di altri casi. Sei tu che cedi ad atteggiamenti compassionevoli nei confronti di chi è morto o è rimasto ferito nello scontro e delle rispettive famiglie: anche da parte mia esprimo il più sincero cordoglio ma la giustizia non può e non deve commuoversi, deve valutare con obiettività quali regole siano effettivamente state violate e tendere a ripristinare un "ordine" (che non è tale in termini assoluti) la cui transitoria alterazione lascerà comunque una dolorosa cicatrice e nemmeno la più severa sentenza di condanna restituirà chi è deceduto ai propri cari o sanerà chi è ferito.

Alcune tue affermazioni più recenti mi lasciano perplesso:
Tu sei libero di fare filosofia ma la realtà è che una persona è morta e un'altra ci è andata vicino
Se vuoi fare l'avvocato delle cause perse accomodati
Dire che può capitare a tutti significa,secondo me,etichettare come normale una simile reazione e quindi giustificarla.
Ma una in particolare mi ha colpito:
E non sapendo in chi ti capita di incappare per strada io invito alla prudenza in caso di diverbi come quelli che possono capitare a ogni incrocio.
Non sarà per timore di uno spiacevole incontro che ti dimostrerai acquiescente o sottomesso... Quest'esperienza (la vita) è "a termine", non ha senso difendersi "ad ogni costo", dovremmo avere tutti una pistola, un giubbotto antiproiettili, un casco antinfortunistico, un testimone sempre al seguito, un filo diretto con le forze dell'ordine, la patente anche per andare a piedi e una visita psichiatrica semestrale obbligatoria. Io quando sono al volante non raccolgo le provocazioni perché non è conforme al codice di autodisciplina che ho maturato negli anni (ben più di un ragionamento), perché è un riflesso della mia identità, non per convenienza, per paura o per buona educazione, non perché gli altri mi vogliono in un certo modo o per timore delle conseguenze.
 
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Veramente non volevo ribattere era solo una risposta senza alcuna polemica.
Ho aggiunto una notizia appena appresa sul caso Hayden e commentato che invece sul caso Williams c'è stato meno clamore.
E ho fatto notare che non c'era intenzionalità in quei due incidenti,mentre invece sembra che ci sia stata in questo.

Non vedo a cosa serva se non a creare inutili tensioni cercare in ogni commento la polemica anche quando non c'è.
Io quando scrivo sul forum lo faccio sempre in maniera piuttosto rilassata,ma passa la voglia a leggere sempre commenti piccati.
Se non sbaglio siamo tra adulti non vedo perchè comportarsi come bambini.
Hai fatto subito dei distinguo tra gli altri due e questo caso, praticamente sembra che sia l'unica cosa che ti interessa (l'omicidio, il mostro) senza cercare di comprendere cosa cerchino di dire gli altri. Al momento per me sono tre incidenti dalla dinamica completamente diversa. In questo ci sono forti indizi che sia stato deliberatamente o quanto meno per un raptus ucciso qualcuno, nessuno mi pare lo stia negando. Nel mio intervento di prima volevo solo far(ti) notare che poi negli altri due casi sono emersi elementi che hanno smentito o sembrano cambiare la prima versione dei fatti e quindi ripeto che la mia opinione è che è ancora presto sparare sentenze DEFINITIVE sulla base di articoli di giornale. Condividi almeno questo punto? Mi basta un sì o un no a questa domanda, non serve divagare senza poi rispondere.
Poi è lecito e ci mancherebbe farsi un'idea, magari al 99% le cose sono andate come si sta raccontando, il processo lo chiarirà.
Basta, credo di aver detto tutto e non penso di avere più niente da dire sull'adgomento
 
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Non voglio dare giudizi prematuri, aspetterò l'esito delle indagini per fugare ogni possibile dubbio, nulla vieta però di formulare giudizi sulla base della ricostruzione più probabile ovverosia l'omicidio volontario.
Non siamo una giuria e se anche ci esponiamo non causiamo un danno a nessuno e pertanto , dopo tali premesse voglio dire che, a mio avviso ogni sentenza dovrebbe cercare di conciliare tre esigenze apparentemente contrastanti.
La prima esigenza è quella rieducativa nei confronti del colpevole, la seconda protettiva nei confronti della società e la terza quella risarcitoria nei confronti dei parenti delle vittime.
Io non accetto una visione alla Climaco che pone particolare attenzione alla funzione rieducativa del carcere soprattutto se, come temo, si intenda perseguire tale riabilitazione al di fuori del carcere.
Sulla bilancia a due piatti della giustizia vorrei porre l'esigenza di recuperare il sospetto omicida da una parte ed il dolore dei famigliari delle vittime che corrono il rischio di trovarselo di fronte a piede libero o di future potenziali vittime delle sue furie alcoliche.
Io credo che un omicida possa seguire un percorso di riabilitazione anche in carcere , che lo segua, si ravveda e magari tra 15-20 anni che possa anche tornare alla vita civile, ma ciò dopo che si sia tutelata la società ed assicurata giustizia ai parenti.
Non vedo nulla di inumano nella permanenza di un reo in galera, vedo invece il fallimento della giustizia quando leggo ( troppo spesso per giunta) di una donna uccisa dal suo stalker dopo diverse denunce o, come nel caso in oggetto, di ragazzi uccisi da un collerico recidivo che ha già causato incidenti ed aggressioni ad altri automobilisti e persino alle forze dell'ordine.
 
Non siamo una giuria e se anche ci esponiamo non causiamo un danno a nessuno

In generale, le nostre parole possono rappresentare una violenza morale, hanno un peso anche quando per esse non siamo perseguibili sul piano giuridico.

a mio avviso ogni sentenza dovrebbe cercare di conciliare tre esigenze apparentemente contrastanti.
La prima esigenza è quella rieducativa nei confronti del colpevole, la seconda protettiva nei confronti della società e la terza quella risarcitoria nei confronti dei parenti delle vittime.

Sulla prima siamo d'accordo, la seconda deve essere transitoria altrimenti la pena perderebbe il valore di riscatto, e la terza non può consistere in una vendetta (immagino tu non ti riferisca al risarcimento in sede civile).

Io non accetto una visione alla Climaco che pone particolare attenzione alla funzione rieducativa del carcere soprattutto se, come temo, si intenda perseguire tale riabilitazione al di fuori del carcere.

Le opere si giudicano dai frutti, se non vogliamo abolire il carcere riformiamolo, quel che mi sta a cuore è che chi esce da lì sia migliore di quando ci è entrato e che questo valga almeno per la maggioranza dei detenuti. Così com'è non serve, quando non sono i reclusi a suicidarsi tocca agli agenti di polizia penitenziaria, non se ne può più.

Sulla bilancia a due piatti della giustizia vorrei porre l'esigenza di recuperare il sospetto omicida da una parte ed il dolore dei famigliari delle vittime che corrono il rischio di trovarselo di fronte a piede libero o di future potenziali vittime delle sue furie alcoliche.

I provvedimenti cautelari sono altra cosa rispetto alla sanzione penale. Se una persona ha pagato il proprio debito è riabilitata socialmente per cui incontrando i familiari delle vittime potranno negarsi il saluto ma non intralciarsi. Eventuali circostanze penalmente rilevanti sarebbero sanzionate a posteriori con l'aggravante della recidiva, altrimenti si rischia la "giuistizia preventiva" che per il nostro Diritto è concettualmente sbagliata. E poi, chi ci dice che in un incontro tra vittima e carnefice i ruoli non possano invertirsi? Dei rischi (calcolati) bisogna correrli, anche io conosco persone che mi odiano ma questo non costituisce reato e non posso aspettare che ne commettano uno per uscire di casa.

Io credo che un omicida possa seguire un percorso di riabilitazione anche in carcere , che lo segua, si ravveda e magari tra 15-20 anni che possa anche tornare alla vita civile, ma ciò dopo che si sia tutelata la società ed assicurata giustizia ai parenti.

La società non sarà mai pienamente tutelata perché bisognerebbe conoscere in anticipo il corso degli eventi, nessuno può garantire la condotta di altri, esiste una libertà personale per la quale i comportamenti non sono esattamente prevedibilli. C'è stato in passato chi, presumendo di agire nell'interesse comune, ha cercato di riconoscere i soggetti pericolosi prima che si dimostrassero tali ma i loro studi (frenologia, fisiognomica etc.) si sono dimostrati antiscientifici. Né si può punire una persona per l'indole rissosa o irosa.

Inoltre, nella stima della pena da infliggere è necessario tener conto del livello di libertà di chi ha agito, delle sue effettive intenzioni in quel momento, del significato anche simbolico degli eventi e di altri dettagli che possono aver determinato gli accadimenti.

Non vedo nulla di inumano nella permanenza di un reo in galera, vedo invece il fallimento della giustizia quando leggo ( troppo spesso per giunta) di una donna uccisa dal suo stalker dopo diverse denunce o, come nel caso in oggetto, di ragazzi uccisi da un collerico recidivo che ha già causato incidenti ed aggressioni ad altri automobilisti e persino alle forze dell'ordine.

Il mio è un discorso di principio: se ha sbagliato pagherà per l'errore commeso e non per quel che è, nessuno si senta migliore, e se c'è qualcuno che avrebbe potuto aiutare e non l'ha fatto, anche se non è imputabile per la legge, si faccia un esame di coscienza. Conosco persone che hanno rovinato la vita di altre con straordinaria abilità nell'eludere ogni giudizio e anche quando una condotta illecita si è sostanziata è stato difficile dimostrarlo* per cui non illudiamoci di stare al sicuro soltanto perché chi ha commesso un delitto è stato allontanato, un po' come si fa con chi ha una malattia mentale, lo si prende e mette via, a chi vuoi che importi? Non si può fare una società aristocratica nella quale a chi sbaglia non viene data una seconda possibilità, una società che non s'impegna per la massima inclusione sta cedendo a un deplorevole efficientismo.
____________________
* Non posso che ricordare la scena-chiave del film "Siamo uomini o caporali" o il ritratto che lo stesso Totò faceva del ragionere Casoria ne "La banda degli onesti"...
 
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