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Oggi iniziano gli ESAMI DI MATURITA': voi siete soddisfatti della SCUOLA SUPERIORE frequentata?

Il posto fisso per lei è precluso dall'inizio, anche se fra chi ci circonda è abbastanza difficile da capire, vista la professione scelta: illustratrice.

Ha già avuto un incredibile e rapido debutto ... il problema che da quella copertina che l'ha forse un po' illusa, non è più successo nulla.

Forse anche perché, avendo in curriculum quel lavoro, anche quelli un po' da strapazzo che ti approcciano ad inizio carriera penso nemmeno si presentino. E al morale non fa bene.
Per quel lavoro dovrà abituarsi a fare le montagne russe, ma non è sola. In compenso può cercare di lasciarsi aperta più strade, tra lavori in autonomia e collaborazioni con aziende ( in genere poco redditizio, ma..."è la somma che fa il totale").
Anche nel mio lavoro passo da un lavoro importante ad altri di nessun valore (e magari con clienti insolventi o ritardatari), a periodi di vuoto assoluto.
 
No....
Semplicemente ....Ho detto che spero,
( per te ),
che tu abbia ragione

Mi piacerebbe conoscere la tua opinione a riguardo, allora... non lo dico a titolo provocatorio eh, ma proprio di confronto. Se non sei d'accordo, lasci intendere che per te le lauree hanno un valore. Un laureato in lettere o in filosofia secondo te ha la stessa possibilità di trovar lavoro (per cio che ha studiato), di un tecnico CNC o di un cuoco che esce dalla scuola alberghiera?
 
Il posto fisso per lei è precluso dall'inizio, anche se fra chi ci circonda è abbastanza difficile da capire, vista la professione scelta: illustratrice.

Ha già avuto un incredibile e rapido debutto ... il problema che da quella copertina che l'ha forse un po' illusa, non è più successo nulla.

Forse anche perché, avendo in curriculum quel lavoro, anche quelli un po' da strapazzo che ti approcciano ad inizio carriera penso nemmeno si presentino. E al morale non fa bene.
Bello, però...di sicuro l'avrà scelto perche le piace!
 
Bello, però...di sicuro l'avrà scelto perche le piace!
Sì, da questo lato è impressionante.
E' dalla seconda media che vuole fare questo lavoro.
Nonostante tutti nella scuola le fossero contro (a parte noi in famiglia che l'abbiamo sempre sostenuta).

Molte sue compagne amiche di liceo (artistico) col tempo hanno cambiato percorso chi dall'università, chi dopo.
Lei ha perseguito il suo "sogno" e per certi versi l'ha raggiunto (la sua copertina è in libreria - almeno, su amazon c'è - con una importante casa editrice).
Ora deve trasformarlo in una carriera che le dia anche da vivere.
 
Devo dire che con costruzioni non mi sono trovato male, perchè erano tutti argoenti già visti alle superiori (Costruzioni è stata la mia seconda prova all'esame di maturità...).
Ho dormito tantissimo per urbanistica, libroni scritti in politichese...
Ho sofferto con analisi matematica, fisica e matematica applicata, ma soprattutto con idraulica (sempre fisica....). Sono stati gli esami più pesanti, senza dubbio. Ho speso molto tempo per prepararli e i risultati non sono stati affatto eccellenti.
PS: ingy... :emoji_face_palm::emoji_laughing:
i miei incubi algebra lineare, dato 3 volte, programmazione anche se colpaccio primo round 24, fisica II (di cui ho rimosso tutto, e statistica che oggi mi serve per lavorare
 
Mi piacerebbe conoscere la tua opinione a riguardo, allora... non lo dico a titolo provocatorio eh, ma proprio di confronto. Se non sei d'accordo, lasci intendere che per te le lauree hanno un valore. Un laureato in lettere o in filosofia secondo te ha la stessa possibilità di trovar lavoro (per cio che ha studiato), di un tecnico CNC o di un cuoco che esce dalla scuola alberghiera?


Intendo ( dal tuo post 1 )
che, a parita' di lavoro proposto, un' Azienda assume*
un ingegnere
e non
un ragioniere
( tanto paga poco entrambi )

* Come concetto di fondo....Poi, puo' sempre esserci un ingegnere che ha sbagliato lavoro e un ragioniere futuro Edison
 
Ultima modifica:
Ho fatto ragioneria, e i miei avrebbero voluti proseguissi gli studi. Ma lo sbocco naturale ( economia e commercio ) non mi piaceva per niente così mi sono buttato nel mondo del lavoro. Con il senno di poi mi sarebbe piaciuto un professionale per imparare un mestiere, mi piace lavorare con le mani ( purtroppo non me ne sono accorto subito come spesso succede). Ma non posso lamentarmi, ho fatto lavori che mi sono piaciuti ( negozio giocattoli :emoji_grin:, spedizioniere, negozio di informatica).
 
Bé, io parlo per me, e direi di essere molto soddisfatto della scelta fatta. Ho fatto lo scientifico e poi ingegneria aerospaziale, e a dirla tutta era un po' un mio sogno da sempre, ovvio, alle elementari ho avuto la classica sbandata per lavori tipo "voglio fare il pompiere", ma all'inizio delle elementari volevo fare ingegneria aeronautica (non sapevo che nel frattempo aveva cambiato nome), perché l'avevano fatta le persone a cui ero più legato in assoluto (un nonno e un amico strettissimo della mia famiglia, mentre di medici ne vedevo troppi e avevo la nausea delle operazioni riviste sulla tv di casa dai miei), alla fine delle elementari ho iniziato con gli aeromodelli (complice la vicinanza di casa allo storico negozio milanese MoVo, per Modelli Volanti) e quindi dopo la "sbandata" per passione sono tornato a ingegneria aeronautica. Forse lo scientifico è stata una scelta un po'obbligata, mi hanno spinto i miei, io volevo fare il tecnico aeronautico, ma a posteriori è stato un bene per l'università, ho avuto una preparazione più adeguata, se penso ai tanti studenti ex tecnico aeronautico fuoricorso o che hanno abbandonato gli studi dopo un inizio disastroso. All'inizio dell'università ho preso la licenza di volo per pilota di alianti e la cosa mi ha reso ancor più sicuro della mia scelta. Come ha detto qualcuno, nessuno ha voglia di studiare come azione fine a se stessa, per non arrendersi (e qua penso a dinamica dei sistemi ad esempio, o automatica) bisogna aver fisso in testa l'obiettivo, non dimenticare perché si studia. L'unica mezza "crisi di nervi" l'ho avuta dopo un esame che ho dovuto ripetere pensando "l'azienda tale non mi prenderà mai, hanno solo 4 ingegneri, non prenderanno mai uno che ha dovuto ripetere un esame", ebbene, devo dire che lavoro come ingegnere per l'azienda tale da 6 anni, è stato il mio primo stage e poi lavoro dopo la laurea (a parte un lavoro totalmente slegato dai miei studi, ma della durata di un mese e assolutamente a tempo determinato senza possibilità di rinnovo per una ditta di consulenza), insomma, a conti fatti, sono molto felice delle scelte effettuate.
 
Se la tua aspirazione era l'informatica potevi benissimo intraprendere quella professione con il diploma che avevi conseguito, ancora oggi resta un ambito professionale per cui il titolo di studio è relativo e non necessariamente occorre aver un corso scolastico in merito

Ma cosa dici? Per fare l'informatico credi che vada bene un diploma di liceo? Guarda che fare l'informatico non è usare word o excel.
Per saper fare bene quel lavoro devi avere un diploma da informatico o ancora meglio una laurea in informatica, come hanno tutti i miei colleghi ormai.
 
Ma cosa dici? Per fare l'informatico credi che vada bene un diploma di liceo? Guarda che fare l'informatico non è usare word o excel.
Per saper fare bene quel lavoro devi avere un diploma da informatico o ancora meglio una laurea in informatica, come hanno tutti i miei colleghi ormai.

Io sono 25 anni che lavoro nel mondo dell'informatica, non ho una laurea ne un diploma specialistico, e ovviamente non sono un operativo che usa word o excel, sono nato con con VB6 e C++, poi transitato a ASP, e quindi a .NET , passando per corsi da Analista (UML) e tanto altro. Se mi vuoi far credere che per lavorare nel mondo dell'informatica sia necessario avere un titolo specialistico non ti seguo, credo che una buona parte del lavoratori del settore non l'abbia, poi se dobbiamo discutere che chi in possesso di una laurea specialistica abbia una preparazione di base superiore alla mia non discuto, ma sai benissimo che poi il lavoro di informatico spesso necessità anche di altre qualità, saper lavorare in team, saper gestire i clienti facendo anche un poco da commerciale, insomma uno che si è diplomato svariati anni fa poteva anche intraprendere la strada dell'informatica avendo una maturità scientifica.
 
insomma uno che si è diplomato svariati anni fa poteva anche intraprendere la strada dell'informatica avendo una maturità scientifica.

Concordo, gran parte dei miei coetanei o comunque con qualche hanno in più erano delle estrazioni più varie. Anche perché i laureati in informatica nei primi anni ottanta non esistevano. Ed i periti pochissimi.

Conosco anche diverse persone che con la passione si son riconvertite facendo dei corsi professionalizzanti ed hanno poi fatto una buona carriera.

Su quanto prodotto più recentemente dalle scuole ho comunque parecchie riserve.
 
Io sono 25 anni che lavoro nel mondo dell'informatica, non ho una laurea ne un diploma specialistico, e ovviamente non sono un operativo che usa word o excel, sono nato con con VB6 e C++, poi transitato a ASP, e quindi a .NET , passando per corsi da Analista (UML) e tanto altro. Se mi vuoi far credere che per lavorare nel mondo dell'informatica sia necessario avere un titolo specialistico non ti seguo, credo che una buona parte del lavoratori del settore non l'abbia, poi se dobbiamo discutere che chi in possesso di una laurea specialistica abbia una preparazione di base superiore alla mia non discuto, ma sai benissimo che poi il lavoro di informatico spesso necessità anche di altre qualità, saper lavorare in team, saper gestire i clienti facendo anche un poco da commerciale, insomma uno che si è diplomato svariati anni fa poteva anche intraprendere la strada dell'informatica avendo una maturità scientifica.


Su alcune cose concordo, ma sono in disaccordo sulle abilità di programmazione. Se non hai fatto una scuola specialistica non potrai mai arrivare a un livello accettabile, semplicemente perché apprendere l'arte della programmazione richiede molto tempo che quando si lavora non si possiede e gli approfondimenti necessari non si possono fare.
Gli unici non informatici con cui lavoro che fanno gli informatici sono per lo più ragionieri programmatori, ma purtroppo hanno delle carenze molto grosse. Per carità, l'applicativo te lo tirano fuori, ma sono ben lontani dal poter essere chiamati "informatici".
Concordo sul fatto che non sia necessaria una laurea, ma in quel caso è obbligatorio un diploma da perito informatico, altrimenti ciao. non esiste proprio.
Se vuoi fare l'analista, il discorso cambia, si può fare, ma se non hai certe competenze potrai aspirare ad essere un "buon analista", ma mai un analista "con i fiocchi".
 
Su alcune cose concordo, ma sono in disaccordo sulle abilità di programmazione. Se non hai fatto una scuola specialistica non potrai mai arrivare a un livello accettabile, semplicemente perché apprendere l'arte della programmazione richiede molto tempo che quando si lavora non si possiede e gli approfondimenti necessari non si possono fare.
Gli unici non informatici con cui lavoro che fanno gli informatici sono per lo più ragionieri programmatori, ma purtroppo hanno delle carenze molto grosse. Per carità, l'applicativo te lo tirano fuori, ma sono ben lontani dal poter essere chiamati "informatici".
Concordo sul fatto che non sia necessaria una laurea, ma in quel caso è obbligatorio un diploma da perito informatico, altrimenti ciao. non esiste proprio.
Se vuoi fare l'analista, il discorso cambia, si può fare, ma se non hai certe competenze potrai aspirare ad essere un "buon analista", ma mai un analista "con i fiocchi".


probabilmente abbiamo esperienze differenti in tempi differenti. Io ho cominciato a lavorare a metà anni 90, in quel periodo, anche perchè c'era molta richiesta, le azienda informatiche prendevano personale anche non skillato perchè poi lo facevano crescere in casa, come è successo a me, del resto poi parliamo di un mestiere per cui devi essere sempre in continua formazione e quindi anche se hai un corso di studi idoneo o una laurea informatica il tempo per studiare nella tua carriera lo dovrai sempre trovare altrimenti resti fermo e non cresci più.
Non so a quale livello accettabile ti riferisci di programmazione, ad un programmatore junior non gli si richiede di buttare giù chissà che applicativo, con il tempo, con l'esperienza e con l'applicazione ci si aspetta un miglioramento, poi per mia esperienza le conoscenze tecniche servono per un 50% poi ci sono tante altre qualità che chi lavora nel campo deve avere e non necessariamente le si hanno per il titolo di studio che si ha.
 
Su alcune cose concordo, ma sono in disaccordo sulle abilità di programmazione. Se non hai fatto una scuola specialistica non potrai mai arrivare a un livello accettabile, semplicemente perché apprendere l'arte della programmazione richiede molto tempo che quando si lavora non si possiede e gli approfondimenti necessari non si possono fare.
Gli unici non informatici con cui lavoro che fanno gli informatici sono per lo più ragionieri programmatori, ma purtroppo hanno delle carenze molto grosse. Per carità, l'applicativo te lo tirano fuori, ma sono ben lontani dal poter essere chiamati "informatici".
Concordo sul fatto che non sia necessaria una laurea, ma in quel caso è obbligatorio un diploma da perito informatico, altrimenti ciao. non esiste proprio.
Se vuoi fare l'analista, il discorso cambia, si può fare, ma se non hai certe competenze potrai aspirare ad essere un "buon analista", ma mai un analista "con i fiocchi".

Miei modestissimi two cents, derivanti dall'avere una quasi-ingegnera per casa (anche se non informatica): quello che differenzia il laureato in informatica è la conoscenza di quello che c'è dietro l'applicativo (roba tipo complessità degli algoritmi, qualcosa che è O-grande di qualcos'altro e omega di qualcos'altro ancora....), un po' come un bravo muratore con l'esperienza è in grado di tirar su una casa, ma per non sbagliare mette un muro da 40 dove un ingegnere gli direbbe che ne basta uno da 25. Poi per carità, ci sono sicuramente programmatori autodidatti che fanno programmi egregi e informatici che partoriscono cose incommentabili, ma per fare le cose come vanno fatte la base serve eccome, IMHO.
 
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