Le statistice europee danno in qualche modo il polso della situazione.
La diffusione dei marchi Nipponici in Europa è piuttosto "contingentato".
Cisono marchi Jap che si sono affermati con alcuni modelli, in modo particolare sui segementi B e C e SUV, ma su altri segmenti l'assenza dei marchi del sol levante è piuttosto evidente.
Situazione inversa la si ha in America dove per conformazione del mercato la richiesta di modelli è più improntata su segmenti superiori e quì le nipponiche per impronta e stile più decisamente USA trovano maggiori e forti consensi.
Ci sarebbe da chiederesi, evidentemente, come mai se effettivamente le Jap sono così affidabili non sono leader incontrastate in tutti i mercati.
La risposta è quanto mai chiara perchè i mercati, e speriamo lo capisca anche Marchionne, non sono tutti uguali.
L'Europa, il vecchio continente, segue molto un approccio emozionale, questo non vuol dire che sia un mercato facilone e superficiale ma che da peso all'auto nella sua globalità, probabilmente considerando l'auto non solo per una funzione pratica ma differenziandola in fasce di utilizzo.
In America l'aspetto squisitamente pratico nel senso più ampio del termine è quasi basilare, in Europa è un fattore considerato ma non determinante.
Toyota e Nissan, i marchi più "europeizzati" tra le giapponesi, vendono comunque meno di Fiat e questo non è molto entusiasmante.
Negli ultimi anni Kia e Hyundai, in proporzione, vendono molto di più e probabilmente poichè il prezzo è molto più invitante e non si percepisce la netta differenza in quei segmenti rispetto ad una nipponica. I giapponesi non hanno mai voluto realmente allinearsi con il mercato europeo cercando di sposare i segnali del mercato, hanno fatto dei tentativi magari anche ben riusciti, ma poi l'influsso giapponese e il condizionamento del mercato americano si è fatto sempre sentire.
Non vi è dubbio che VW dovrà mantenere alta la guardia proprio con l'esplosione dei due marchi coreani vedasi nuova i40, i30, Ix-onic e via discorrendo. Hyundai ha capito bene il mercato europeo, ha piazzato il suo centro stile in Germania a Russelsheim credo capitanato da Thomas Bürkle.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Per quanto riguarda Audi il distacco con le generaliste classiche, in Europa, è piuttosto evidente ed il posto è ormai nella famosa triade, cosa non ancora ben percepita in America.
Dal punto di vista pratico Audi è il marchio del gruppo che attualmente sta spingendo veramente in un modo incredibile sulla gamma e sulle soluzioni anche se per un concetto tipico dei marchi più esclusivi si condiziona troppo nel marketing passando poi da un immagine di esclusività ad uno di poca sensibilità alle richieste del mercato. Anche se ultimamente qualcosa si è mosso.
Il problema delle tedesche, oltre al prezzo, è l'eccessiva spinta in soluzioni a volte troppo estreme ma più che altro a tempistiche non sufficientemente realistiche per saggiarne la reale affidabilità su strada. Tempi dettati da una continua lotta tra i tre marchi per rimanere al passo e che se da un lato le porta al vertice dall'altra controbilancia con un'affidabilità a volte troppo precaria.
In generale il valore di tenuta si basa molto sul prodotto nella sua globalità, le tedesche rimangono sempre molto ambite per contro si affaccia lo spettro dei costi gestionali anche in età avanzata e soprattutto della politica di assistenza del fuori garanzia che troppo spesso non tutela ne il cliente ne il prodotto.
La fatidica soglia dei 100.000 Km. potrebbe essere facilmente digerita se le case offrissero maggiore garanzia, trasparenza e fidelizzazione; in questo le auto avrebbero un mercato usato solido, ma bisogna vedere se è questo che vogliono le case perchè l'obbiettivo è vendere visto che l'immagine è contestualmente consolidata.
Audi sta negli ultimi anni applicando processi produttivi vermente di grande livello (vedi audi ultra) per le sue auto e pare investire molto, il mercato gli ha dato un risposta chiara.
Bisognerà vedere quanto peseranno le scelte del gruppo su Audi e quanto il gruppo intenderà concedere ad Audi per farla competere ad armi pari con gli altri agguerriti marchi premium. Mi auguro che questo comprenda anche l'aspetto post-vendita.
Dimenticavo, il differenziale sportivo su A7 verrà applicato con la S7, motivo... come sopra, ipotizzo il solito marketing.