<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> O.T.: O si cambia o si muore | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

O.T.: O si cambia o si muore

La poesia è bella ed è bella la citazione riportata. Personalmente ho una mia idea è cioè che è vero che la crisi c'è, è inutile negarlo, ma penso che sia anche molto accentuata dagli organi di informazione e da qualche abile politico che "guida" pensieri e opinioni di molti. Credo che probabilmente in un altro Paese a parità di condizioni qualcosa si sarebbe già fatto sia a livello governativo che a livello imprenditoriale, di popolo.
Noi siamo un popolo creativo, che si arrangia, ma che difficilmente a livello singolare sa collaborare. L'impresa A è molto difficile collabori con l'impresa B.In altri luoghi invece è proprio questa cooperazione che consente di uscire più velocemente da periodi complessi.
 
rosberg ha scritto:
La poesia è bella ed è bella la citazione riportata. Personalmente ho una mia idea è cioè che è vero che la crisi c'è, è inutile negarlo, ma penso che sia anche molto accentuata dagli organi di informazione e da qualche abile politico che "guida" pensieri e opinioni di molti. Credo che probabilmente in un altro Paese a parità di condizioni qualcosa si sarebbe già fatto sia a livello governativo che a livello imprenditoriale, di popolo.
Noi siamo un popolo creativo, che si arrangia, ma che difficilmente a livello singolare sa collaborare. L'impresa A è molto difficile collabori con l'impresa B.In altri luoghi invece è proprio questa cooperazione che consente di uscire più velocemente da periodi complessi.

Purtroppo come si dice.... "Mors tua... Vita mea..."
 
serpinik ha scritto:
marcomille2009 ha scritto:
Bellissima poesia........io però voglio rilanciare con questa.....ode alla Vita!!!

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi fa della televisione il suo guru.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle 'i'
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge, chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli si chiede qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

Pablo Neruda

(dedicato a coloro che sapranno leggere fra le righe, trarne beneficio, e prenderne spunto, darsi forza e coraggio, non sentirsi piu' soli ma compresi, coloro che avranno avuto il coraggio di sognare e di cominciare a vivere davvero senza trascinare la loro vita sottomessi dalle solite abitudini o dalle aspettative degli altri, ma abbiano il coraggio di prendere in mano la propria vita, perchè vivere felicemente è nel nostro diritto, vivere in funzione per far felici gli altri è un sopruso)

Ciao Giurgin!!!!! ;) ;) :thumbup:
Grazie Marchin! Amo quella poesia, infatti già una volta le avevo dedicato un "o.t." :thumbup:

Era la poesia, spacciandola per Neruda, letta da Mastella quando abbandonò il governo Prodi, peccato che il testo, sempre bello del 2000 dal titolo "A Morte Devagar", è di una giornalista brasiliana tale Martha Medeiros (Porto Alegre 1961)
 
Nama68 ha scritto:
...e io che, letto il titolo del thread, ho subito peensato che ti fossi deciso a tornare in ?koda! :lol: :lol: :lol:

Dai, bella poesia e belle riflessioni ma il mio essere ottimista mi fa ben sperare nella prossima fine di questo periodo nero ;)

Ciao 8)

Ti do 5 stelle x il tuo ottimismo, spero tanto tu abbia ragione ma secondo me andremo giù :thumbdown: molto giù :(
 
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