Fancar_ ha scritto:E la media emissioni dove la mettiamo ? Insomma i tempi oggi sono cambiati, però se si vuole fare dall'oggi al domani un marchio Alfa Romeo di lusso, non posso che esserne contento. Quello che volevo dire io è che queste notizie mi sembrano molto campate in aria. La Segmento E di prestigio si può fare benissimo avendo una gamma che parte dal segmento C della Giulietta attuale.SZ. ha scritto:A parte la fondatezza della notizia, che discorso è questo?
Allora vale a dire che è buono tutto e solo quello che scelgono di fare i tedeschi generalisti del lusso.
Ma dai...
ma infatti anch'io credo che non ci sarà alcun abbandono di segmento anzi la tendenza potrebbe essere opposta per tutta una serie di motivi che si aggiungono a quelli che felicemente ci hai illustrato. Anche a me molte notizie paiono campate per aria, credo che di vero ci sia solo il fatto che sono in serio dubbio se utilizzare l'E-Evo per l'Alfetta e il C-vo per la Giulia oppure una nuova piattaforma derivata dall'E-Evo. Il problema di fondo è come tirar fuori delle vere Alfa, così come è stato fatto per la 4C, a costi di produzione ragionevoli e remunerativi. E' evidente che a Torino intendono produrre delle vere Alfa Romeo altrimenti non avrebbero concepito una 4C non gli sarebbe neanche passato per la testa di pensarla figuriamoci di produrla, sarebbero andati di Giulietta e di Ghibli per le nuove arrivate con contorno di Suv vari di derivazione Usa. Il problema fondamentale di Fiat Chrysler è: riusciamo a creare una nuova piattaforma con cui produrre dele vere Alfa a costi sostenibili? Ci può aiutare la condivisione con i nuovi modelli americani tipo 300C, Charger, Challenger e Barracuda?? Secondo me i margini sono troppo limitati e questo mette in dubbio tutta l'operazione. Poi c'è l'attesa della sentenza Dalaware a rendere tutto più aleatorio. Infine non dimentichiamoci che nel nostro paese si sta verificando un esodo delle imprese nazionali verso luoghi di produzione più umani per cui, come già fermato in un altro post, anche il Gruppone dovrà fare i conti con la realtà nazionale. Con la conseguenza che a differenza degli altri gruppi andrà a produrre all'estero tutte le vetture che non sarà costretta a produrre in Italia cioè le Ferrari, le Maserati e le future Alfa Romeo d'alta classe. Per il resto sarà costretta a scappare come tutti