<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Nuovo 1.6 Tdi 110cv | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

Nuovo 1.6 Tdi 110cv

Ma2 ha scritto:
Roas ha scritto:
Vero... e pure la cugina A3 monta il 6 marce, già sul 105 cv!
Un vero peccato.. sicuramente sarà spaziato bene in modo da far girare il motore basso a 130kmh, ma con un 6m sarebbe tutta un altra cosa..

Il 1.6 tdi 105 CV con il cambio a 5 marce a 130 km/h gira a 2500 giri/min

Un pelino meno, 2300 ;)
 
TyRoc ha scritto:
Ma2 ha scritto:
Roas ha scritto:
Vero... e pure la cugina A3 monta il 6 marce, già sul 105 cv!
Un vero peccato.. sicuramente sarà spaziato bene in modo da far girare il motore basso a 130kmh, ma con un 6m sarebbe tutta un altra cosa..

Il 1.6 tdi 105 CV con il cambio a 5 marce a 130 km/h gira a 2500 giri/min

Un pelino meno, 2300 ;)

così poco? allora non si sente più di tanto la mancanza del 6' rapporto ;)
 
Io sono al solito bastian contrario.
Le 6 marce per molti (su motori medio piccoli poi) sono addirittura controproducenti, specialmente in abbinamento ad un cambio manuale.
Per chi percorre molta autostrada, magari pianeggiante, sono un risparmio in termini di consumo carburante.
Per tutti gli altri (o quasi) finiscono per essere solo uno (magari minimo) stress e basta.
La sesta porta il motore a viaggiare molte volte sottocoppia, con inevitabili problemi; vibrazioni, stress meccanico e maggior consumo.
L'alternativa c'è: basta scalare marcia. Ma alle andature abituali (70-90 orari) risulta più conveniente mantenere la 5a, pena continui passaggi di rapporto.
Ma a questo punto a che serve una marcia in più? C'è, e l'idea sarebbe quella di utilizzarla.
Lo stesso motore accoppiato al 5 marce consente invece di viaggiare quasi sempre in 5a anche alle basse velocità, riprendendo senza fatica già da 50 orari.
Una bella comodità per chi non è assiduo frequentatore dell'autostrada.
 
skamorza ha scritto:
Io sono al solito bastian contrario.
Le 6 marce per molti (su motori medio piccoli poi) sono addirittura controproducenti, specialmente in abbinamento ad un cambio manuale.
Per chi percorre molta autostrada, magari pianeggiante, sono un risparmio in termini di consumo carburante.
Per tutti gli altri (o quasi) finiscono per essere solo uno (magari minimo) stress e basta.
La sesta porta il motore a viaggiare molte volte sottocoppia, con inevitabili problemi; vibrazioni, stress meccanico e maggior consumo.
L'alternativa c'è: basta scalare marcia. Ma alle andature abituali (70-90 orari) risulta più conveniente mantenere la 5a, pena continui passaggi di rapporto.
Ma a questo punto a che serve una marcia in più? C'è, e l'idea sarebbe quella di utilizzarla.
Lo stesso motore accoppiato al 5 marce consente invece di viaggiare quasi sempre in 5a anche alle basse velocità, riprendendo senza fatica già da 50 orari.
Una bella comodità per chi non è assiduo frequentatore dell'autostrada.

Ciao,
pur rispettando il tuo pensiero, io la vedo diversamente, penso cioè che la marcia in più possa essere un plus e non un deficit, in fondo chi non fa molta autostrada o statale può comunque sempre utilizzare la 5° se gli pare ;)
Detto questo, nello specifico, questo modello 1.6 diesel dovrebbe essere scelto da macinatori di chilometri e da chi non circola esclusivamente in città, quindi mi sembra più logica e giusta in quest'ottica, l'introduzione della sesta marcia (anche per la concorrenza :)
 
5 o 6 marce, ai fini del consumo, credo siano assolutamente indifferenti, è la rapportatura delle marce che fa la differenza!

Su Golf V 1.9 TDI la 5a del cambio a 5 marce e la 6a del cambio a 6 marce, entrambi manuali (il DSG ha i rapporti più corti) hanno praticamente la stessa rapportatura, a 100 km/h sono all'incirca a 2000 rpm, a 130 km/h a circa 2600 rpm (e via così, ogni 10 km/h di aumento sono circa 200 rpm).

Io ho una Golf V 1.9 TDI 6 marce ed ho potuto provare con un paio di Golf V 1.9 TDI di amici e colleghi con il cambio a 5 marce.

Quello che è incredibile è che la 6a del DSG, sempre sullo stesso motore, è più corta della 5a del 5 marce manuale.

Il vantaggio più grosso dell'avere a disposizione più marce è la minore spaziatura tra le stesse, a tutto vantaggio dello sfruttamento del regime di coppia ideale in ogni marcia, tant'è che la tendenza di quasi tutti i costruttori di automatici sta andando verso le 8 o anche le 9 marce (prendete lo ZF-8 di BMW o il nuovo, zempre ZF-9, di Range Rover), un po' come sulle motrici dei camion o sui pullman per capirci.

E' chiaro che con un manuale andare oltre la 6a marcia sarebbe controproducente, troppo "lavoro" per chi guida, diverso invece è farlo fare a un buon automatico (al limite con i paddles).

Per esempio io avrei preferito una 6a molto più lunga (quando ho scoperto che era praticamente identica alla 5a del cambio a 5 marce), diciamo che potevano dare un colpo al cerchio e uno alla botte, migliorando non solo i consumi e il rendimento del motore nelle precedenti marce, ma anche con il rapporto più lungo, autostradale (calare di 100-150 rpm non avrebbe certo causato problemi, l'auto non è pesantissima e il motore fa il suo dovere).

E' solo questione di scelte... Per esempio la 5a del 5 marce manuale della Clio 1.2 TCe della mia signora è praticamente lunga come la mia 6a, se considerate che si tratta di un 1.2 a BENZINA la cosa ha dell'incredibile (in effetti credo sviluppi la v max in 4a marcia, la 5a è il vero "overdrive" autostradale, l'elasticità e la pastosità garantite dalla piccola turbina compensano l'avere solo 3 marce utili, dalla 2a alla 4a),
 
Io invece credo che le marce facciano la differenza poichè sarà più facile sfruttare il motore nel regime di giri più adatto per contenere i consumi.

Il massimo poi è avere un cambio automatico che sfrutti queste marce cercando di mantenere il regime entro i range perfetti, cosa che con un manuale è impossibile da fare.
 
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