Comunque nel 1973-74 per guidare moto di grossa cilindrata sicuramente bastavano 18 anni e la patente B, ricordo di diversi amici che non vedevano l’ora di prendere la patente per cambiare il loro 125. Uno compro’ un Laverda 750, altra icona dell’epoca, poi ho citato quello che acquisto’ il Kawasaki 500 e altri.
E se mio zio mi prestava spesso il Guzzi V7 sicuramente era al corrente della legge vigente.
Io ho la patente B dal gennaio 1973, 50 anni tra due mesi.
Beh, tu ed i tuoi amici eravate abbastanza ricchi, io quando ho fatto la patente (tre anni giusti dopo di te) sempre il motorino 50 avevo da guidare.... qualche volta prendevo la macchina di mio padre (Fiat 124 primo tipo) ma appunto qualche volta, sia perché in famiglia c'era quella e basta sia perché girare in macchina con gli amici era troppo costoso per me, che di soldi ne avevo molto pochi.... una Laverda 750, appena patentato, potevo solo sognarla.
Poi un paio d'anni dopo si presentò il caso fortunato di poter avere a prezzo (molto) scontato una MV 350, che nominalmente avrebbe dovuto essere un "muletto" per collaudi ma che, in realtà, era nuova.
Il mio "must" di allora era la Morini 350 Sport, ma su quella non ci sarebbe stato sconto alcuno e non se ne parlava; per la MV, chiesi di avere la 350 Sport (quella che avevano presentato anni prima come "Ipotesi") ma a quanto pare non ne avevano più da smaltire, c'era solo una 350 GT (notevolmente meno bella e personale anche se con lo stesso motore) e dovetti accettare quella.... al solito, non si può avere tutto. Era marzo 1978, e credo che la MV Agusta - all'epoca in decadenza - avesse già cessato la produzione (su Wikipedia dicono fino al 1977) ma evidentemente le molto più affascinanti 350 Sport erano state vendute, mentre qualche GT, solo di poco meno costosa, gli era rimasta da smaltire, ed una fu la mia : non il massimo appunto, ma decisamente meglio che avere il motorino. Senza questa possibilità con forte sconto non credo che avrei avuto una 350, non pagata dalla famiglia almeno.
In realtà andava anche bene e piuttosto forte, ed era anche elastica e consumava poco (sui 23 km/l) ma aveva un problema devastante : le vibrazioni. Non solo e non tanto per il fastidio che davano, ma soprattutto perché provocavano continui problemi : non solo lampadine fulminate continuamente, ma allentamenti frequenti di viti, il tachimetro che oltre i 6000 giri impazziva e non segnava più niente, gli indicatori di direzione (messi da me, di serie non c'erano ed allora erano anche oggetto di contestazioni delle FdO) che si guastavano ogni momento, una volta il supporto metallico di una "freccia" si spezzò per le vibrazioni e rimase appeso al filo elettrico.... cose così. Perché il motore, bicilindrico ma con manovelle a 360°, dal punto di vista dinamico era un po' come un monocilindrico, e non aveva contralberi né altro per smorzare un po' le vibrazioni.
Rispetto alle giapponesi, affidabili e dai comandi morbidi e precisi, c'era un discreto abisso.