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15/02/2010 - IMPOSTE - DA QUANDO L?OPERAZIONE COSTA 38 EURO (PIÙ 8 PER LA MARCA DA BOLLO) I TORINESI PREFERISCONO ESTINGUERE SUBITO LE SANZIONI
Tassa sui ricorsi?
Meglio pagare la multa
Crollano del 60 per cento le richieste per il rimborso presentate ai giudici di pace
Crollati. Del 60 per cento. Come dire sei automobilisti su dieci che non ci provano più. E? bastato inserire, dal 1° gennaio, in Finanziaria, un articolo che stabilisce l?obbligo di versare allo Stato 30 euro (o 70 se la sanzione supera i 1.500 euro più otto di marca da bollo) per ogni ricorso ai giudici di pace contro multe ritenute ingiuste per vederli più che dimezzare.
E anche se siamo soltanto a metà febbraio, gli esperti spiegano che anche sotto la Mole (un sensibile calo c?è stato in tutta Italia) la percentuale di chi farà ricorso nonostante l?operazione non sia più gratuita non può che diminuire. «Anche da noi a Torino - spiega il giudice Vittore Campi - c?è stato un crollo naturalmente chi continua a fare ricorso è colui che insieme con la sanzione, piuttosto salata, rischia di vedersi decurtare i punti sulla patente. Allora in questo caso continua a provarci anche perché la posta in gioco è abbastanza alta».
Ma riepiloghiamo in che cosa consiste la novità del pagamento. L?articolo 212 contenuto nella manovra economica ha introdotto l?obbligo di pagare 38 euro da versare alla Posta o in tabaccheria. Motivo? «Lo scopo dichiarato della normativa - spiegano in via Mughetti - è quello di arginare l?ondata di ricorsi al Giudice di Pace che ha raggiunto dei numeri impressionanti (oltre 700 mila nel 2009 di cui oltre 20 mila solo a Torino) e che sta intasando le cancellerie dei Tribunali di tutt?Italia». C?erano addirittura i professionisti del ricorso, coloro che, dal momento che il tentativo era a costo zero, lo presentavano per qualsiasi multa, inventando le scuse più strane.
«Ora, com?è ovvio - spiegano ancora in viale dei Mughetti - prima di sborsare 30 euro ci pensano due volte, anche perché non di rado la sanzione viaggia sullo stesso importo. Ma che cosa accade se si ricorre al giudice di pace e si perde? Poniamo il caso che un automobilista venga multato per aver bruciato un rosso (sanzione da 150 euro) e decida di fare ricorso pagando i famosi 38 euro. Se questo non viene accolto va da sé che l?automobilista venga condannato a pagare l?intero importo della sanzione. E comunque avrà pure perso i soldi richiesti per presentare il ricorso. E fin qui nessuno si stupisce. Ma poniamo il caso dell?automobilista che ricorre al giudice di pace e vince. L?automobilista passato con il rosso non sarà tenuto a pagare i 150 euro di multa e avrà, in teoria, anche il diritto di recuperare i 30 euro di contributo versati anticipatamente (gli 8 euro di marca da bollo sono comunque persi). In teoria. «Perché il problema a questo punto - spiegano ancora dai giudici di pace - è di ordine pratico: a chi bisogna chiedere questi soldi? I 30 euro sono stati versati allo Stato, ma per il rimborso l?automobilista dovrà rivalersi sul Comune che gli ha inflitto la sanzione poi annullata. Il che significa imbarcarsi in un iter legale-amministrativo molto complesso che difficilmente un cittadino normale è in grado di affrontare senza l?aiuto di un avvocato». E il legale è per caso a costo zero? Certamente no, anzi, l?avvocato costerebbe più dei 30 euro e a quel punto non vale la pena coinvolgerlo a meno che non se ne voglia fare una questione di principio. Conclusione: anche se il ricorso è vinto con ogni probabilità questi 30 euro sono irrimediabilmente persi.
In ogni caso è presto - sono passati soltanto una quarantina di giorni da quando è in vigore la novità - per stilare una casistica. Per stare nel sicuro i torinesi hanno rinunciato in massa a farsi rimborsare. E magari anche quando sono certi che possono farcela.
http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/137092/
PS: non so a voi ma mi sembra illeggittimo
Tassa sui ricorsi?
Meglio pagare la multa
Crollano del 60 per cento le richieste per il rimborso presentate ai giudici di pace
Crollati. Del 60 per cento. Come dire sei automobilisti su dieci che non ci provano più. E? bastato inserire, dal 1° gennaio, in Finanziaria, un articolo che stabilisce l?obbligo di versare allo Stato 30 euro (o 70 se la sanzione supera i 1.500 euro più otto di marca da bollo) per ogni ricorso ai giudici di pace contro multe ritenute ingiuste per vederli più che dimezzare.
E anche se siamo soltanto a metà febbraio, gli esperti spiegano che anche sotto la Mole (un sensibile calo c?è stato in tutta Italia) la percentuale di chi farà ricorso nonostante l?operazione non sia più gratuita non può che diminuire. «Anche da noi a Torino - spiega il giudice Vittore Campi - c?è stato un crollo naturalmente chi continua a fare ricorso è colui che insieme con la sanzione, piuttosto salata, rischia di vedersi decurtare i punti sulla patente. Allora in questo caso continua a provarci anche perché la posta in gioco è abbastanza alta».
Ma riepiloghiamo in che cosa consiste la novità del pagamento. L?articolo 212 contenuto nella manovra economica ha introdotto l?obbligo di pagare 38 euro da versare alla Posta o in tabaccheria. Motivo? «Lo scopo dichiarato della normativa - spiegano in via Mughetti - è quello di arginare l?ondata di ricorsi al Giudice di Pace che ha raggiunto dei numeri impressionanti (oltre 700 mila nel 2009 di cui oltre 20 mila solo a Torino) e che sta intasando le cancellerie dei Tribunali di tutt?Italia». C?erano addirittura i professionisti del ricorso, coloro che, dal momento che il tentativo era a costo zero, lo presentavano per qualsiasi multa, inventando le scuse più strane.
«Ora, com?è ovvio - spiegano ancora in viale dei Mughetti - prima di sborsare 30 euro ci pensano due volte, anche perché non di rado la sanzione viaggia sullo stesso importo. Ma che cosa accade se si ricorre al giudice di pace e si perde? Poniamo il caso che un automobilista venga multato per aver bruciato un rosso (sanzione da 150 euro) e decida di fare ricorso pagando i famosi 38 euro. Se questo non viene accolto va da sé che l?automobilista venga condannato a pagare l?intero importo della sanzione. E comunque avrà pure perso i soldi richiesti per presentare il ricorso. E fin qui nessuno si stupisce. Ma poniamo il caso dell?automobilista che ricorre al giudice di pace e vince. L?automobilista passato con il rosso non sarà tenuto a pagare i 150 euro di multa e avrà, in teoria, anche il diritto di recuperare i 30 euro di contributo versati anticipatamente (gli 8 euro di marca da bollo sono comunque persi). In teoria. «Perché il problema a questo punto - spiegano ancora dai giudici di pace - è di ordine pratico: a chi bisogna chiedere questi soldi? I 30 euro sono stati versati allo Stato, ma per il rimborso l?automobilista dovrà rivalersi sul Comune che gli ha inflitto la sanzione poi annullata. Il che significa imbarcarsi in un iter legale-amministrativo molto complesso che difficilmente un cittadino normale è in grado di affrontare senza l?aiuto di un avvocato». E il legale è per caso a costo zero? Certamente no, anzi, l?avvocato costerebbe più dei 30 euro e a quel punto non vale la pena coinvolgerlo a meno che non se ne voglia fare una questione di principio. Conclusione: anche se il ricorso è vinto con ogni probabilità questi 30 euro sono irrimediabilmente persi.
In ogni caso è presto - sono passati soltanto una quarantina di giorni da quando è in vigore la novità - per stilare una casistica. Per stare nel sicuro i torinesi hanno rinunciato in massa a farsi rimborsare. E magari anche quando sono certi che possono farcela.
http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/137092/
PS: non so a voi ma mi sembra illeggittimo