<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> MOTOCICLISTI ATTENZIONE: Colossale fregatura | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

MOTOCICLISTI ATTENZIONE: Colossale fregatura

stevecz ha scritto:
Una cosa è certa: chi ha scritto questa legge non è mai andato in moto.

Soprattutto, non ha speso piu' di dieci minuti a buttar giu' quelle quattro cazzate per far figura. Sempre che non le abbia fatte stendere da un portaborse demotivato e annoiato.
 
Solite leggi ad capocchiam dello stato italiano. Va bene proteggersi, ma in città se per fare 2 km bisogna mettersi tutto quell'ambaradan... buonanotte. Sarebbe meglio controllare e sanzionare il comportamento di molti motociclisti sulle extraurbane e di molti sputeristi in città. Se davvero applicassero la legge esistente ci sarebbero molti più introiti...
 
mi sa' che in germania e' cosi' gia' da tanto tempo..inoltre, non so se sia gia stato detto, se hai un incidente e non hai l'abbigliamento omologato l'assicurazione potrebbe non pagare.
 
L'unico modo per non correre gravissimi rischi con la moto sarebbe tenere la moto in garage, pulirla, lucidarla con passione, salirci sopra e fare "brum, bruum, bruuum". Per convincersene basta parlare dieci minuti con qualcuno che si occupi di fratture derivanti da incidenti di vario genere.
Sperare, a suon di obblighi e divieti sempre più capillari ed isterici, di ottenere un analogo livello di sicurezza per la strada è assurdo, anche perché ciò vorrebbe dire smantellare gradualmente tutto ciò che costituisce (o dovrebbe costituire) il "piacere" derivante dall'andare in moto. Non parlo del piacere di correre forsennatamente, sorpassare tutto e tutti a fil di rasoio, fare le impennate e via dicendo; quelli sono comportamenti esenti da intelligenza ed educazione, meritevoli di sonori calci nel deretano. Parlo del viaggiare tranquilli, senza fretta, su strade possibilmente belle e tranquille, assaporando il panorama, l'aria che lambisce il corpo, la sensazione di libertà.
Cose che già appartengono al passato e che sempre più remote diventeranno a mano a mano che la psicosi collettiva salirà di livello, introducendo normative sempre più isteriche.

Con il risultato che, gradualmente, ci si sposta sempre più verso un "andare in moto" che diventa privo, nella realtà, di tutte le sue caratteristiche peculiari. Come una discoteca con luci, lampi, cubiste e... musica da camera a basso volume.

Può darsi che la situazione stradale di oggi (densità del traffico, stato delle strade, traffico pesante ecc.) sia effettivamente tale da rendere troppo pericoloso l'uso "normale" della moto. In quel caso, però mi sembra molto più sensato dire basta. Se non posso più andare in giro in moto come si deve, allora smetto: di andare in giro in moto e, di conseguenza, di spendere soldi per qualcosa che non posso più avere.

Se per una serie di motivi, magari anche in parte ragionevoli e condivisibili, venisse gradualmente ma drasticamente ridotta la quantità di aglio, olio e peperoncino negli omonimi spaghetti, contemporaneamente aumentando il prezzo del piatto, quale sarebbe la reazione più sensata? Smettere di ordinarli oppure continuare a farlo sborsando il prezzo richiesto, per poi magiare quegli spaghetti sforzandosi intensamente di "sentire" un sapore che di fatto non c'è praticamente più e sostituendo quindi la realtà con la propria immaginazione, pagando anche per poterlo fare?
 
TTpower ha scritto:
però pensate a quanti soldi risparmierebbe la sanità pubblica...
Indubbiamente tantissimi.
Ancora di più, moltissimi di più, ne risparmierebbe se, ad esempio, venisse introdotto per tutti l'obbligo di indossare sempre e comunque, quando non si dorme, una tuta integrale (casco/passamontagna incluso) ammortizzante protettiva ignifuga con rinforzi strategici (spina dorsale, gomiti, ginocchia...), guanti analoghi, scarpe antinfortunistiche.

In tal modo, infatti, verrebbero quasi azzerati gli infortuni di ogni genere e grado, a cominciare da quelli domestici, più o meno banali nella dinamica ma molto spesso pesanti nelle conseguenze, che ne costituiscono in pratica la maggioranza.
I pochi infortuni residui risulterebbero di gran lunga meno gravi.

Analogamente, si potrebbe imporre a tutti una stessa dieta preconfigurata, fissa, con porzioni stabilite in base ad opportuni algoritmi atti a fornire a ciascuno l'esatto ammontare di nutrimento di cui abbisogna, senza alcun tipo di sostanza o quantità nociva. In questo modo verrebbero praticamente azzerati moltissimi problemi sanitari assai diffusi e costosi (obesità più o meno consistenti, ipertensioni, infarti, ictus...).

Certo, questo vorrebbe dire ridursi a vivere in una maniera, come dire, parecchio "diversa" da quella cui siamo abituati, anche nel privato, nelle case, nei rapporti familiari e umani in generale, ma i progressi in termini di sicurezza, salvaguardia della vita umana e riduzione dei costi pubblici sarebbero colossali e assolutamente innegabili, indiscutibili.

Qualcuno probabilmente si opporrebbe, magari descrivendo il nuovo e così sicuro modo di vivere come non più degno di essere chiamato "vita"; incosciente scriteriato o persona ragionevole?
 
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