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Meglio LANCIA o FIAT da esportare?

se questa domanda fosse stata pubblicata prima del 2005 (anno in qui Marchionne entrò in fiat :evil:) la risposta migliore sarebbe stata la Lancia ,
che offriva la Y 2'serie ; Musa ; Phedra ; Lybra (bellissima) ; e Thesis (suprema).
Al giorno d'oggi è più conveniente esportare la F.I.A.T. , che ha come modelli interessanti la 500 , Panda , Bravo....
la Lancia oggi è poco conosciuta all'estero ed ha solo la Y 3'serie e la 'delta'(chiamiamola cosi), oltre alle indecenti Chrisler (o come si scrive) che nn si vendono manco a con uno sconto del 80%

tra pochi anni la lancia nn ci sarà più se continua così :( :(
 
In riguardo alle prospettive di un rilancio dei Marchi Fiat, mi permetto di riportare un articolo postato dall'utente BelliCapelli (con cui mi scuso per non averlo preavvisato e che ringrazio) sul forum Alfa:

Il super-pianone eccolo qua!

Federico Fubini per "La Repubblica"

le vendite di Fiat ridursi del 7,3% in un mercato europeo in crescita in ottobre del 4,6% sul mese prima, mentre in Italia si registra ancora un calo del 5,6%., Marchionne resta riluttante a investire nel vecchio continente benché i suoi concorrenti continuino a farlo. Del resto l'Istituto di previdenza mostra come nel 2012, in Italia, fra contributi versati dalle imprese per la Cig e l'uso di questi ultimi ci fosse uno squilibrio di 1,6 miliardi. Il deficit viene colmato dai contribuenti.
Nel caso del Lingotto, questo sembra un tassello della strategia del gruppo che va oltre il crollo stesso di domanda nel paese. L'anno scorso per esempio il gruppo Fiat ha venduto in Italia 415 mila auto, il 46% meno rispetto al 2007. Ma ne ha prodotte ancora di meno, solo 394 mila. Significa che persino l'unico grande costruttore italiano di auto è un importatore netto dei suoi stessi prodotti nel proprio paese di origine.
L'Italia non viene più giudicato un posto nel quale produrre auto su vasta scala a condizioni economiche. Quanto a questo, pur senza un marchio nazionale, la Spagna produce il triplo di auto rispetto all'Italia (1,1 milioni) e la Gran Bretagna quasi il quintuplo. Solo la Polonia è a livelli paragonabili. Succede così che, ai dati di ottobre, a Mirafiori la Cig è in parte un lungo intermezzo prima della produzione dei nuovi Suv Maserati e in parte una risposta ai vuoti di domanda sull'Alfa Mito. A Cassino ci si ferma in media una settimana al mese per non riempire i piazzali di Bravo, Delta e Giulietta invendute. A Melfi la Punto si fa su una sola linea, "per consentire nuovi investimenti". A Pomigliano la Panda ha buoni risultati ma anche qui si fa Cig a rotazione. E alla Sevel di Atessa si sono avute venti giornate di cassa nei primi dieci mesi dell'anno.
L'obiettivo sembra chiaro: evitare traumi in Italia mentre Marchionne persegue l'integrazione con Chrysler. Per il nuovo gruppo che dovrebbe nascere, il Lingotto ha dato incarico una società specializzata di trovare un nuovo nome, ma comunque si chiami gli equilibri della compagnia saranno spostati. Già oggi l'Europa pesa per appena il 20% dei ricavi di Fiat Spa (modelli di lusso esclusi) e quest'anno ha bruciato cassa per 420 milioni in soli nove mesi. Il Nord America e l'America Latina invece rappresentano circa il 70% di tutte le attività in utile. Sono queste forze a dettare il baricentro.
Ciò pone a Marchionne un problema sull'Italia. Negli ultimi anni, dice lui stesso, «ci siamo rifiutati di fare investimenti in Europa perché non si recupera neanche il costo del capitale e non vedo niente che mi dia ottimismo per il 2013 e 2014». Marchionne non nega di avere capacità in eccesso, ma aggiunge: «Non chiuderemo gli impianti per non facilitare il dominio tedesco in Europa».
La scelta è dunque automatica: produzione limitata in Italia a piccole auto per un mercato debole e di modelli che il manager definisce «esclusivi», dunque non su vasta scala, come il nuovo Suv Maserati.Non si può imporre a nessuna impresa, aiutata o no, di lavorare in un luogo che non considera competitivo. Ma così le risorse pubbliche italiane trovano un ruolo nella strategia internazionale di Fiat: stavolta, a differenza dagli anni ?70, non per attrarre produzioni nel paese.

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/marpionne-la-sanguisuga-fiat-versa-in-contributi-meno-di-quanto-lo-stato-spende-per-66899.htm
 
Lancia è un marchio molto importante e conosciuto ,da chi conosce la storia dell'automobile .Questo è la vero problema di questo marchio.
Perché?
Semplice, VW : utilizza i componenti, pianali , motori , ecc di VW per tutti il suoi marchi Audi, Seat Skoda e tutto va bene perché????
NON HANNO STORIE PRESTIGIOSE.
Da LANCIA si chiede auto di prestigio e tecnologia alta, perciò fiat non risponde a queste esigenze di mercato ....e da un prodotto di bassa tecnologia e immagine, risultato non si vende LANCIA.
STRANO che il "maglioncino" non lo capisca , risultato...questa politica di NON INVESTIMENTI IN EUROPA E NEL MOMDO ha infeltrito i bilanci son solo di Lancia ma del gruppo
Chi non investe , un domani si troverà senza una lira...perché chi non semina non raccoglie.... :D :thumbup:
:D
 
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