<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> marchionne già si smentisce | Il Forum di Quattroruote

marchionne già si smentisce

sono passati solo due giorni dal rapporto di marchionne al governo e già si scopre che non ha detto il vero.

Fiat chiude stabilimento Cnh di Imola
Via 500 persone. I sindacati: inaccettabile

TORINO (23 giugno) - Mentre c'è apprensione per la sorte dello stabilimento siciliano di Termini Imerese, la Fiat ha annunciato oggi che tra due anni chiuderà lo stabilimento di Imola della Cnh, la controllata del gruppo torinese che produce trattori e macchine per il movimento terra. I circa 500 dipendenti della fabbrica verranno messi in cassa integrazione o ricollocati in altre fabbriche. Le produzioni di Imola saranno trasferite negli altri due stabilimenti Cnh di San Mauro (Torino) e Lecce. La decisione è dovuta al calo del 50% in Europa del mercato delle macchine per le costruzioni.

Il vicepresidente della Fiat, John Elkann, intanto avverte: i produttori d'auto sono troppi, bisogna razionalizzare per contrastare la sovracapacità produttiva dell'industria europea.

La Fiat - che finora per bocca dell'amministratore delegato Sergio Marchionnea aveva confermato l'impegno a non chiudere nessuno stabilimento in Italia - ha spiegato che tutte le fabbriche italiane della Cnh hanno un livello di saturazione molto basso e che i volumi di mercato nel biennio 2010-2012 saranno circa la metà di quelli del 2006-2007. L'operazione di razionalizzazione lascerà comunque invariata la presenza in Italia. Oltre ai 500 dipendenti di Imola, la Cnh ha in Italia circa 750 addetti a San Mauro Torinese e 550 a Lecce.

La chiusura dello stabilimento Cnh di Imola «è inaccettabile». Concordano su questo tutti i sindacati metalmeccanici che chiedono «soluzioni alternative». «Emerge - dice Bruno Vitali, responsabile Auto della Fim - la ristrutturazione strisciante già in atto alla Cnh. È inaccettabile». «Il piano di riorganizzazione presentato oggi per la Cnh - afferma Roberto Di Maulo, segretario generale del sindacato autonomo Fismic - non va bene perché contraddice quello che ha detto Marchionne quando, a Palazzo Chigi, ha escluso la chiusura di stabilimenti in Italia. Quindi ci opporremo a questa ipotesi».
 
Certo, se c'è una sovraproduzione, a chi li vendono i mezzi da cantiere?

Non voglio difendere a priori Marchionne, ma quale sarebbe la soluzione?
 
Buceci ha scritto:
Certo, se c'è una sovraproduzione, a chi li vendono i mezzi da cantiere?

Non voglio difendere a priori Marchionne, ma quale sarebbe la soluzione?

due giorni fa non lo sapeva che c'era una sovrapproduzione?
 
conan2001 ha scritto:
Buceci ha scritto:
Certo, se c'è una sovraproduzione, a chi li vendono i mezzi da cantiere?

Non voglio difendere a priori Marchionne, ma quale sarebbe la soluzione?

due giorni fa non lo sapeva che c'era una sovrapproduzione?

Non fare come al solito di tutta l'erba un fascio, 2 giorni fa si parlava di Fabbriche di auto, in ogni caso, non voglio neanche io difendere Marchionne a tutti i costi, ma se non si vendono i trattori, cosa dobbiamo farne ??? Continuare a produrli sugli stessi volumi e poi parcheggiarteli sotto casa ???
 
MultiJet150 ha scritto:
conan2001 ha scritto:
Buceci ha scritto:
Certo, se c'è una sovraproduzione, a chi li vendono i mezzi da cantiere?

Non voglio difendere a priori Marchionne, ma quale sarebbe la soluzione?

due giorni fa non lo sapeva che c'era una sovrapproduzione?

Non fare come al solito di tutta l'erba un fascio, 2 giorni fa si parlava di Fabbriche di auto, in ogni caso, non voglio neanche io difendere Marchionne a tutti i costi, ma se non si vendono i trattori, cosa dobbiamo farne ??? Continuare a produrli sugli stessi volumi e poi parcheggiarteli sotto casa ???

il sistema di affrontare il problema è giusto sono le parole che dicono sbagliate.
 
In effetti bisogna capire se si parla di FIAT Auto o FIAT Holding.
CNH fa parte del'holding, e tutto sommato si sta chiudendo uno stabilimento da 500 dipendenti, il che è triste, ma immagino cosa sarebbe successo a chiudere uno di quelli che producono auto, dove i dipendenti superano di parecchio il migliaio.
Poi, a quanto dice, la produzione sarà spostata, quindi si finirà per ingrandire gli altri 2.

Ora ci sono 2 anni di tempo per prendere le dovute contromisure per i poveri 500 dipendenti, vedremo come si muoveranno.
 
conan2001 ha scritto:
sono passati solo due giorni dal rapporto di marchionne al governo e già si scopre che non ha detto il vero.

Fiat chiude stabilimento Cnh di Imola
Via 500 persone. I sindacati: inaccettabile

TORINO (23 giugno) - Mentre c'è apprensione per la sorte dello stabilimento siciliano di Termini Imerese, la Fiat ha annunciato oggi che tra due anni chiuderà lo stabilimento di Imola della Cnh, la controllata del gruppo torinese che produce trattori e macchine per il movimento terra. I circa 500 dipendenti della fabbrica verranno messi in cassa integrazione o ricollocati in altre fabbriche. Le produzioni di Imola saranno trasferite negli altri due stabilimenti Cnh di San Mauro (Torino) e Lecce. La decisione è dovuta al calo del 50% in Europa del mercato delle macchine per le costruzioni.

Il vicepresidente della Fiat, John Elkann, intanto avverte: i produttori d'auto sono troppi, bisogna razionalizzare per contrastare la sovracapacità produttiva dell'industria europea.

La Fiat - che finora per bocca dell'amministratore delegato Sergio Marchionnea aveva confermato l'impegno a non chiudere nessuno stabilimento in Italia - ha spiegato che tutte le fabbriche italiane della Cnh hanno un livello di saturazione molto basso e che i volumi di mercato nel biennio 2010-2012 saranno circa la metà di quelli del 2006-2007. L'operazione di razionalizzazione lascerà comunque invariata la presenza in Italia. Oltre ai 500 dipendenti di Imola, la Cnh ha in Italia circa 750 addetti a San Mauro Torinese e 550 a Lecce.

La chiusura dello stabilimento Cnh di Imola «è inaccettabile». Concordano su questo tutti i sindacati metalmeccanici che chiedono «soluzioni alternative». «Emerge - dice Bruno Vitali, responsabile Auto della Fim - la ristrutturazione strisciante già in atto alla Cnh. È inaccettabile». «Il piano di riorganizzazione presentato oggi per la Cnh - afferma Roberto Di Maulo, segretario generale del sindacato autonomo Fismic - non va bene perché contraddice quello che ha detto Marchionne quando, a Palazzo Chigi, ha escluso la chiusura di stabilimenti in Italia. Quindi ci opporremo a questa ipotesi».

però, per par condico, dovresti, ogni tanto, raccontare anche i fatti relativi ad altre case automobilistiche. O no? per esempio che la Porsche è sotto di 9 miliardi di euro e che forse nel capitale, oltre che gli arabi, entra la Daimler.
 
conan2001 ha scritto:
sono passati solo due giorni dal rapporto di marchionne al governo e già si scopre che non ha detto il vero.

Fiat chiude stabilimento Cnh di Imola
Via 500 persone. I sindacati: inaccettabile

TORINO (23 giugno) - Mentre c'è apprensione per la sorte dello stabilimento siciliano di Termini Imerese, la Fiat ha annunciato oggi che tra due anni chiuderà lo stabilimento di Imola della Cnh, la controllata del gruppo torinese che produce trattori e macchine per il movimento terra. I circa 500 dipendenti della fabbrica verranno messi in cassa integrazione o ricollocati in altre fabbriche. Le produzioni di Imola saranno trasferite negli altri due stabilimenti Cnh di San Mauro (Torino) e Lecce. La decisione è dovuta al calo del 50% in Europa del mercato delle macchine per le costruzioni.

Il vicepresidente della Fiat, John Elkann, intanto avverte: i produttori d'auto sono troppi, bisogna razionalizzare per contrastare la sovracapacità produttiva dell'industria europea.

La Fiat - che finora per bocca dell'amministratore delegato Sergio Marchionnea aveva confermato l'impegno a non chiudere nessuno stabilimento in Italia - ha spiegato che tutte le fabbriche italiane della Cnh hanno un livello di saturazione molto basso e che i volumi di mercato nel biennio 2010-2012 saranno circa la metà di quelli del 2006-2007. L'operazione di razionalizzazione lascerà comunque invariata la presenza in Italia. Oltre ai 500 dipendenti di Imola, la Cnh ha in Italia circa 750 addetti a San Mauro Torinese e 550 a Lecce.

La chiusura dello stabilimento Cnh di Imola «è inaccettabile». Concordano su questo tutti i sindacati metalmeccanici che chiedono «soluzioni alternative». «Emerge - dice Bruno Vitali, responsabile Auto della Fim - la ristrutturazione strisciante già in atto alla Cnh. È inaccettabile». «Il piano di riorganizzazione presentato oggi per la Cnh - afferma Roberto Di Maulo, segretario generale del sindacato autonomo Fismic - non va bene perché contraddice quello che ha detto Marchionne quando, a Palazzo Chigi, ha escluso la chiusura di stabilimenti in Italia. Quindi ci opporremo a questa ipotesi».

Infatti io dopo il discorso relativo agli stabilimenti auto italiani io mi chiedo: ma da dove verranno le sinergie dall'accordo con gli americani se non chiudendo stabilimenti?

Chiedo a voi quali sono le vostre ipotesi, visto che mi sembrate molto addentro alle "cose" di Fiat ed è un argomento che mi interessa molto.

Provo ad articolare il mio ragionamento un mnimo, cosa che forse potrebbe essere utile alla discussione:
- J. Elkann ha dichiarato, giustamente, che ad oggi la capacità produttiva del settore automobilistico è pari a 2 volte la domanda.
- Il deal con gli americani ha sicuramente degli obiettivi di sinergie di ricavi (attrverso l'export di modelli Fiat in USA), ma mi aspetto che nel piano ci siano anche significativi obiettivi di razionalizzazione degli impianti
- Obama ha dato a chrysler un sacco di dollari per la rinascita (6 miliardi, giusto), per cui il nuovo gruppo ha un debito politico significativo nei confronti dell'amministrazione. Difficile dunque pensare a chiusure e licenziamenti particolarmente significativi in nord america

Come la vedete voi? Quali alternative all'effettiva chiusura di impianti, anche in Italia, per rispondere a queste esigenze?

Grazie e ciao
 
testerr ha scritto:
conan2001 ha scritto:
sono passati solo due giorni dal rapporto di marchionne al governo e già si scopre che non ha detto il vero.

Fiat chiude stabilimento Cnh di Imola
Via 500 persone. I sindacati: inaccettabile

TORINO (23 giugno) - Mentre c'è apprensione per la sorte dello stabilimento siciliano di Termini Imerese, la Fiat ha annunciato oggi che tra due anni chiuderà lo stabilimento di Imola della Cnh, la controllata del gruppo torinese che produce trattori e macchine per il movimento terra. I circa 500 dipendenti della fabbrica verranno messi in cassa integrazione o ricollocati in altre fabbriche. Le produzioni di Imola saranno trasferite negli altri due stabilimenti Cnh di San Mauro (Torino) e Lecce. La decisione è dovuta al calo del 50% in Europa del mercato delle macchine per le costruzioni.

Il vicepresidente della Fiat, John Elkann, intanto avverte: i produttori d'auto sono troppi, bisogna razionalizzare per contrastare la sovracapacità produttiva dell'industria europea.

La Fiat - che finora per bocca dell'amministratore delegato Sergio Marchionnea aveva confermato l'impegno a non chiudere nessuno stabilimento in Italia - ha spiegato che tutte le fabbriche italiane della Cnh hanno un livello di saturazione molto basso e che i volumi di mercato nel biennio 2010-2012 saranno circa la metà di quelli del 2006-2007. L'operazione di razionalizzazione lascerà comunque invariata la presenza in Italia. Oltre ai 500 dipendenti di Imola, la Cnh ha in Italia circa 750 addetti a San Mauro Torinese e 550 a Lecce.

La chiusura dello stabilimento Cnh di Imola «è inaccettabile». Concordano su questo tutti i sindacati metalmeccanici che chiedono «soluzioni alternative». «Emerge - dice Bruno Vitali, responsabile Auto della Fim - la ristrutturazione strisciante già in atto alla Cnh. È inaccettabile». «Il piano di riorganizzazione presentato oggi per la Cnh - afferma Roberto Di Maulo, segretario generale del sindacato autonomo Fismic - non va bene perché contraddice quello che ha detto Marchionne quando, a Palazzo Chigi, ha escluso la chiusura di stabilimenti in Italia. Quindi ci opporremo a questa ipotesi».

però, per par condico, dovresti, ogni tanto, raccontare anche i fatti relativi ad altre case automobilistiche. O no? per esempio che la Porsche è sotto di 9 miliardi di euro e che forse nel capitale, oltre che gli arabi, entra la Daimler.

ti ricordo che siamo sul forum fiat e si parla di fiat.
 
alkiap ha scritto:
Questo il testo completo del comunicato
http://put.edidomus.it/auto/pdf/news/comunicato_Fiat_180609.pdf
Se fate caso, CNH è l'unica società per la quale non viene menzionato il futuro degli stabilimenti
Quindi non mi pare Marchionne si smentisca... diciamo piuttosto che bisognava leggere "fra le righe" e notare la mancanza che cito qui sopra

nel comunicato si dice che l'unico stabilimento cnh in sofferenza è quello di jesi.
dopo due giorni ti dicono che chiude imola, che non mi sembra che sia jesi,.
il comunicato dice una cosa e dopo due giorni ne fanno un altra.
avrei voluto vedere la faccia dei politici se gli diceva che doveva chiudere imola.
già con termini imerese hanno cominciato a ruggire.
ed il bello è che non lo chiudono, cambiano solo tipologia di produzione.
 

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