<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Marchionne e il marketing | Il Forum di Quattroruote

Marchionne e il marketing

Basta con queste usanze stantie del marketing basato sul prodotto!
In una economia globalizzata bisogna dare al consumatore quello che chiede il mercato, adattandosi alle varie realtà.

Dopo qualche anno di understatement, Marchionne si è sentito sicuro ed ha cominciato a dire quello che pensa. Con una mossa incompresinibile anche ai più scafati venditori, ha iniziato affermando che nella gamma alta i tedeschi sono imbattibili ed è inutile perseverare; stava completando dicendo che si meravigliava di quegli imbecilli che avevano acquistato 159, Thesis, Brera e cosi via accompagnando il tutto con il gesto dell'ombrello, ma è stato fermato con un calcio nello stinco dall'addetto alle relazioni esterne.
Ho pensato di dirgli che la mia 159 non è proprio un cesso, ma poi ho realizzato che era inutile: è più facile convertire un fondamentalista islamico che convincere un esterofilo della bontà delle auto italiane.

In perfetta coerenza con quanto sopra, ha appena lanciato due modelli 3,6 litri a benzina lunghi oltre 5 m, ma con una grande innovazione: cambiano nome in funzione del mercato. Chrysler in quelli anglofoni, Lancia in quelli latini, Mohammed in quelli arabi e TurboBongo nel centro Africa; con un simpatico optional è possibile installare un display a led sul cofano dove il marchio si trasforma non appena si passa la frontiera mediante collegamento satellitare GPS.

Ma non è finita qui: l'Alfa è incompresa in Europa, dove la gente non fa altro che lamentarsi e non è mai contenta. Dopo che la Giulia bicilindrica gli è stata sconsigliata anche dal più lecchino dei suoi collaboratori, ha deciso che era ora di andare a fregare gli automobilisti USA. Pare infatti che da un inchiesta di mercato il Duetto sia ancora la spider più apprezzata dai fans del film "Il Laureato"; peccato che ormai abbiano un'età media di 76 anni e non compreranno più un'auto in vita loro. Ma poco importa, per eludere il possibile smacco in nord America (dove del resto la gente non ha più una lira e gli Indiani superstiti nelle riserve di Seattle si domandano ancora perchè quei deficienti non sono rimasti in Europa invece di venire a distruggere loro che stavano così bene con i loro bisonti) è sempre possibile diversificare l'offerta proponendo dei fondi di magazzino in Oceania, Antartide e paesi ex URSS (niente Cina, perchè se si arrabbiano 1,5 miliardi di persone è poi difficile scappare).

L'asso nella manica però è ancora un segreto: tanto scalpore per la nuova Stratos appena rifatta da un tedesco? Bene, di suo pugno ha tracciato la sagoma della nuova Stratos Lancia Chrysler su base del pick up RAM 4 cilindri 2,8 litri: con una carenatura del cassone a mò di Miura sembra proprio la vecchia arma da rally! Francois lo ha guardato ammirato, dicendo che nemmeno a lui sarebbe venuta un'idea altrettanto buona!

Bisogna cambiare, adattarsi alle nuove realtà. Lui stesso del resto è mutevole: italiano di nascita, americano di cultura e svizzero di tassazione.

Saluti
 
rgs1000 ha scritto:
Basta con queste usanze stantie del marketing basato sul prodotto!
In una economia globalizzata bisogna dare al consumatore quello che chiede il mercato, adattandosi alle varie realtà.

Dopo qualche anno di understatement, Marchionne si è sentito sicuro ed ha cominciato a dire quello che pensa. Con una mossa incompresinibile anche ai più scafati venditori, ha iniziato affermando che nella gamma alta i tedeschi sono imbattibili ed è inutile perseverare; stava completando dicendo che si meravigliava di quegli imbecilli che avevano acquistato 159, Thesis, Brera e cosi via accompagnando il tutto con il gesto dell'ombrello, ma è stato fermato con un calcio nello stinco dall'addetto alle relazioni esterne.
Ho pensato di dirgli che la mia 159 non è proprio un cesso, ma poi ho realizzato che era inutile: è più facile convertire un fondamentalista islamico che convincere un esterofilo della bontà delle auto italiane.

In perfetta coerenza con quanto sopra, ha appena lanciato due modelli 3,6 litri a benzina lunghi oltre 5 m, ma con una grande innovazione: cambiano nome in funzione del mercato. Chrysler in quelli anglofoni, Lancia in quelli latini, Mohammed in quelli arabi e TurboBongo nel centro Africa; con un simpatico optional è possibile installare un display a led sul cofano dove il marchio si trasforma non appena si passa la frontiera mediante collegamento satellitare GPS.

Ma non è finita qui: l'Alfa è incompresa in Europa, dove la gente non fa altro che lamentarsi e non è mai contenta. Dopo che la Giulia bicilindrica gli è stata sconsigliata anche dal più lecchino dei suoi collaboratori, ha deciso che era ora di andare a fregare gli automobilisti USA. Pare infatti che da un inchiesta di mercato il Duetto sia ancora la spider più apprezzata dai fans del film "Il Laureato"; peccato che ormai abbiano un'età media di 76 anni e non compreranno più un'auto in vita loro. Ma poco importa, per eludere il possibile smacco in nord America (dove del resto la gente non ha più una lira e gli Indiani superstiti nelle riserve di Seattle si domandano ancora perchè quei deficienti non sono rimasti in Europa invece di venire a distruggere loro che stavano così bene con i loro bisonti) è sempre possibile diversificare l'offerta proponendo dei fondi di magazzino in Oceania, Antartide e paesi ex URSS (niente Cina, perchè se si arrabbiano 1,5 miliardi di persone è poi difficile scappare).

L'asso nella manica però è ancora un segreto: tanto scalpore per la nuova Stratos appena rifatta da un tedesco? Bene, di suo pugno ha tracciato la sagoma della nuova Stratos Lancia Chrysler su base del pick up RAM 4 cilindri 2,8 litri: con una carenatura del cassone a mò di Miura sembra proprio la vecchia arma da rally! Francois lo ha guardato ammirato, dicendo che nemmeno a lui sarebbe venuta un'idea altrettanto buona!

Bisogna cambiare, adattarsi alle nuove realtà. Lui stesso del resto è mutevole: italiano di nascita, americano di cultura e svizzero di tassazione.

Saluti

:lol:

Davvero divertente, me la sono risa di gusto, complimenti! Bella l'idea del display a led sul cofano... Ci fosse stato De Meo probabilmente ci avrebbe pensato davvero!

Però, a onor del vero, il discorso Thesis e 159 è stato ampiamente gonfiato: nella sua logica M. aveva mille ragioni, e non ha mai detto che le auto fossero dei bidoni. Ha solo detto che erano progetti industriali fallimentari E non ha nemmeno detto che i tedeschi sono imbattibili perchè come fanno le auto loro non le sa fare nessuno: il problema è un altro, è farle come loro guadagnandoci soldi invece di perderli.

Infine M. non è solo svizzero di tassazione, ma anche di passaporto.
 
sebaco ha scritto:
rgs1000 ha scritto:
Basta con queste usanze stantie del marketing basato sul prodotto!
In una economia globalizzata bisogna dare al consumatore quello che chiede il mercato, adattandosi alle varie realtà.

Dopo qualche anno di understatement, Marchionne si è sentito sicuro ed ha cominciato a dire quello che pensa. Con una mossa incompresinibile anche ai più scafati venditori, ha iniziato affermando che nella gamma alta i tedeschi sono imbattibili ed è inutile perseverare; stava completando dicendo che si meravigliava di quegli imbecilli che avevano acquistato 159, Thesis, Brera e cosi via accompagnando il tutto con il gesto dell'ombrello, ma è stato fermato con un calcio nello stinco dall'addetto alle relazioni esterne.
Ho pensato di dirgli che la mia 159 non è proprio un cesso, ma poi ho realizzato che era inutile: è più facile convertire un fondamentalista islamico che convincere un esterofilo della bontà delle auto italiane.

In perfetta coerenza con quanto sopra, ha appena lanciato due modelli 3,6 litri a benzina lunghi oltre 5 m, ma con una grande innovazione: cambiano nome in funzione del mercato. Chrysler in quelli anglofoni, Lancia in quelli latini, Mohammed in quelli arabi e TurboBongo nel centro Africa; con un simpatico optional è possibile installare un display a led sul cofano dove il marchio si trasforma non appena si passa la frontiera mediante collegamento satellitare GPS.

Ma non è finita qui: l'Alfa è incompresa in Europa, dove la gente non fa altro che lamentarsi e non è mai contenta. Dopo che la Giulia bicilindrica gli è stata sconsigliata anche dal più lecchino dei suoi collaboratori, ha deciso che era ora di andare a fregare gli automobilisti USA. Pare infatti che da un inchiesta di mercato il Duetto sia ancora la spider più apprezzata dai fans del film "Il Laureato"; peccato che ormai abbiano un'età media di 76 anni e non compreranno più un'auto in vita loro. Ma poco importa, per eludere il possibile smacco in nord America (dove del resto la gente non ha più una lira e gli Indiani superstiti nelle riserve di Seattle si domandano ancora perchè quei deficienti non sono rimasti in Europa invece di venire a distruggere loro che stavano così bene con i loro bisonti) è sempre possibile diversificare l'offerta proponendo dei fondi di magazzino in Oceania, Antartide e paesi ex URSS (niente Cina, perchè se si arrabbiano 1,5 miliardi di persone è poi difficile scappare).

L'asso nella manica però è ancora un segreto: tanto scalpore per la nuova Stratos appena rifatta da un tedesco? Bene, di suo pugno ha tracciato la sagoma della nuova Stratos Lancia Chrysler su base del pick up RAM 4 cilindri 2,8 litri: con una carenatura del cassone a mò di Miura sembra proprio la vecchia arma da rally! Francois lo ha guardato ammirato, dicendo che nemmeno a lui sarebbe venuta un'idea altrettanto buona!

Bisogna cambiare, adattarsi alle nuove realtà. Lui stesso del resto è mutevole: italiano di nascita, americano di cultura e svizzero di tassazione.

Saluti

:lol:

Davvero divertente, me la sono risa di gusto, complimenti! Bella l'idea del display a led sul cofano... Ci fosse stato De Meo probabilmente ci avrebbe pensato davvero!

Però, a onor del vero, il discorso Thesis e 159 è stato ampiamente gonfiato: nella sua logica M. aveva mille ragioni, e non ha mai detto che le auto fossero dei bidoni. Ha solo detto che erano progetti industriali fallimentari E non ha nemmeno detto che i tedeschi sono imbattibili perchè come fanno le auto loro non le sa fare nessuno: il problema è un altro, è farle come loro guadagnandoci soldi invece di perderli.

Infine M. non è solo svizzero di tassazione, ma anche di passaporto.

anche di letto?
 
BelliCapelli3 ha scritto:
sebaco ha scritto:
rgs1000 ha scritto:
Basta con queste usanze stantie del marketing basato sul prodotto!
In una economia globalizzata bisogna dare al consumatore quello che chiede il mercato, adattandosi alle varie realtà.

Dopo qualche anno di understatement, Marchionne si è sentito sicuro ed ha cominciato a dire quello che pensa. Con una mossa incompresinibile anche ai più scafati venditori, ha iniziato affermando che nella gamma alta i tedeschi sono imbattibili ed è inutile perseverare; stava completando dicendo che si meravigliava di quegli imbecilli che avevano acquistato 159, Thesis, Brera e cosi via accompagnando il tutto con il gesto dell'ombrello, ma è stato fermato con un calcio nello stinco dall'addetto alle relazioni esterne.
Ho pensato di dirgli che la mia 159 non è proprio un cesso, ma poi ho realizzato che era inutile: è più facile convertire un fondamentalista islamico che convincere un esterofilo della bontà delle auto italiane.

In perfetta coerenza con quanto sopra, ha appena lanciato due modelli 3,6 litri a benzina lunghi oltre 5 m, ma con una grande innovazione: cambiano nome in funzione del mercato. Chrysler in quelli anglofoni, Lancia in quelli latini, Mohammed in quelli arabi e TurboBongo nel centro Africa; con un simpatico optional è possibile installare un display a led sul cofano dove il marchio si trasforma non appena si passa la frontiera mediante collegamento satellitare GPS.

Ma non è finita qui: l'Alfa è incompresa in Europa, dove la gente non fa altro che lamentarsi e non è mai contenta. Dopo che la Giulia bicilindrica gli è stata sconsigliata anche dal più lecchino dei suoi collaboratori, ha deciso che era ora di andare a fregare gli automobilisti USA. Pare infatti che da un inchiesta di mercato il Duetto sia ancora la spider più apprezzata dai fans del film "Il Laureato"; peccato che ormai abbiano un'età media di 76 anni e non compreranno più un'auto in vita loro. Ma poco importa, per eludere il possibile smacco in nord America (dove del resto la gente non ha più una lira e gli Indiani superstiti nelle riserve di Seattle si domandano ancora perchè quei deficienti non sono rimasti in Europa invece di venire a distruggere loro che stavano così bene con i loro bisonti) è sempre possibile diversificare l'offerta proponendo dei fondi di magazzino in Oceania, Antartide e paesi ex URSS (niente Cina, perchè se si arrabbiano 1,5 miliardi di persone è poi difficile scappare).

L'asso nella manica però è ancora un segreto: tanto scalpore per la nuova Stratos appena rifatta da un tedesco? Bene, di suo pugno ha tracciato la sagoma della nuova Stratos Lancia Chrysler su base del pick up RAM 4 cilindri 2,8 litri: con una carenatura del cassone a mò di Miura sembra proprio la vecchia arma da rally! Francois lo ha guardato ammirato, dicendo che nemmeno a lui sarebbe venuta un'idea altrettanto buona!

Bisogna cambiare, adattarsi alle nuove realtà. Lui stesso del resto è mutevole: italiano di nascita, americano di cultura e svizzero di tassazione.

Saluti

:lol:

Davvero divertente, me la sono risa di gusto, complimenti! Bella l'idea del display a led sul cofano... Ci fosse stato De Meo probabilmente ci avrebbe pensato davvero!

Però, a onor del vero, il discorso Thesis e 159 è stato ampiamente gonfiato: nella sua logica M. aveva mille ragioni, e non ha mai detto che le auto fossero dei bidoni. Ha solo detto che erano progetti industriali fallimentari E non ha nemmeno detto che i tedeschi sono imbattibili perchè come fanno le auto loro non le sa fare nessuno: il problema è un altro, è farle come loro guadagnandoci soldi invece di perderli.

Infine M. non è solo svizzero di tassazione, ma anche di passaporto.

anche di letto?

In che senso?

Se tieni conto che molti sono formalmente residenti nei cantoni svizzeri a tassazione regressiva senza essere cittadini elvetici (due a caso, i primi che mi vengono in mente: Schumacher e Raikkonen), il caso di M. per quanto possa sembrare ingiusto non è dei più scandalosi.
 
Estimatore58 ha scritto:
non ho dubbi.......il mio gatto, con qualche mese di formazione, saprebbe fare di meglio.....

La mia tartaruga di terra senza nessun corso di formazione è già più brava di Marchionne e tra l'altro non è neppure un animale particolarmente dodato, ti consiglio di sottovalutare il tuo felino.
Ciao ;)
 
rgs1000 ha scritto:
Mohammed in quelli arabi e TurboBongo nel centro Africa; con un simpatico optional è possibile installare un display a led sul cofano dove il marchio si trasforma non appena si passa la frontiera mediante collegamento satellitare GPS.

:lol:
 
Maxetto ha scritto:
Sapete cosa mi diverte? Il fatto che dietro una velata (non tanto) ironia, rosicate da matti. :lol:

beh...Marchionne ha sicuramente dei meriti, per me discutibili, ma in linea con quello che ci si aspetta da un manager incaricato di risollevare un azienda in pesantissima crisi (prima di sganciarsi da GM).....in questo è bravo, pochi scrupoli ma diretto all'obiettivo... come marketing (non è certo il suo lavoro...questo è ovvio) mi sembra tuttavia alquanto deludente sia per quanto riguarda affermazioni che si contraddicono continuamente e disorientano una potenziale clientela sofisticata che per la scelta di alcuni dei suoi collaboratori come Wester (sicuramente un ottimo tecnico ma per quanto riguarda il marketing........ mi lascia veramente perplesso......)
 
VI ricordo che Marchionne è quello che ha deciso questa pubblicità:
http://www.youtube.com/watch?v=seJmEb0fcBA
L'idea era di fare una semplice pubblicità per 500, poi è diventata una pubblicità per tutta la FIAT.
Guardate che miracoli non ne fa nessuno, risollevarsi dalla crisi significa sapere dove investire le 4 lire che si hanno in cassa, dove e quando prendere prestiti ed a quali condizioni, occorre affiancarsi a collaboratori validi per creare il giusto mix di marketing, prodotto, processo e catena di fornitura ed anche, ebbene sì, sparare puttanate. L'economia è questa.
 
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