<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Marchionne atto II° (Marchionne vs Renzi) | Page 7 | Il Forum di Quattroruote

Marchionne atto II° (Marchionne vs Renzi)

fabiologgia ha scritto:
La satira è ben altro. E' prendere in giro in modo sottile e misurato, talmente misurato che spesso solo chi ne conosce l'oggetto ed il destinatario la capisce.
Frasi come quelle di Villaggio sui friulani o sui sardi non sono satira, non prendono in giro ma offendono e basta sulla base di beceri luoghi comuni che solo chi è profondamente ignorante ed intellettualmente miserabile può considerare comici.

Saluti
Quella che tu definisci è la satira come la vorrebbero i benpensanti. Da che mondo e mondo la satira ha sempre usato la sciabola invece che il fioretto.
Il tentativo di conformarla a una serie battute innocue e politically correct è tipico di chi è infantilmente permaloso e insopportabilmente pieno di sè.

Arisaluti
 
Man In Black ha scritto:
fabiologgia ha scritto:
La satira è ben altro. E' prendere in giro in modo sottile e misurato, talmente misurato che spesso solo chi ne conosce l'oggetto ed il destinatario la capisce.
Frasi come quelle di Villaggio sui friulani o sui sardi non sono satira, non prendono in giro ma offendono e basta sulla base di beceri luoghi comuni che solo chi è profondamente ignorante ed intellettualmente miserabile può considerare comici.

Saluti
Quella che tu definisci è la satira come la vorrebbero i benpensanti. Da che mondo e mondo la satira ha sempre usato la sciabola invece che il fioretto.
Il tentativo di conformarla a una serie battute innocue e politically correct è tipico di chi è infantilmente permaloso e insopportabilmente pieno di sè.

Arisaluti

Forse non ho espresso bene il mio pensiero, anche perchè tutto sono fuorchè un benpensante.
Non intendevo dire che la satira deve basarsi solo su battute innocue e politically correct, ci mancherebbe altro, e nemmeno che possa usare solo il fioretto. Ho detto invece che tra la satira che dovrebbe sbeffeggiare e far ridere (se è ben fatta fa ridere anche chi ne è bersaglio), e le offese cariche di livore che non fanno assolutamente ridere (se non forse chi le fa) c'è una differenza abissale, la stessa differenza che c'è tra un comico ed un gretto ignorante.
Se apprezzare l'educazione ed il rispetto del prossimo significa essere infinitamente permalosi e pieni di sé, ebbenesì, lo sono e sono orgoglioso di esserlo, come sono orgoglioso di essere un sardo che non si fa le pecore e di essere amico di friulani del tutto astemi.

Saluti
 
fabiologgia ha scritto:
Forse non ho espresso bene il mio pensiero, anche perchè tutto sono fuorchè un benpensante.
Non intendevo dire che la satira deve basarsi solo su battute innocue e politically correct, ci mancherebbe altro, e nemmeno che possa usare solo il fioretto. Ho detto invece che tra la satira che dovrebbe sbeffeggiare e far ridere (se è ben fatta fa ridere anche chi ne è bersaglio), e le offese cariche di livore che non fanno assolutamente ridere (se non forse chi le fa) c'è una differenza abissale, la stessa differenza che c'è tra un comico ed un gretto ignorante.
Se apprezzare l'educazione ed il rispetto del prossimo significa essere infinitamente permalosi e pieni di sé, ebbenesì, lo sono e sono orgoglioso di esserlo, come sono orgoglioso di essere un sardo che non si fa le pecore e di essere amico di friulani del tutto astemi.

Saluti

I concetti di rispetto e (buona) educazione sono molto scivolosi, dal momento che ricadono sovente nel campo della soggettività. Molti tendono ad intendere come maleducato e irrispettoso tutto quanto da fastidio al proprio ego. Allo stesso modo il confine fra lo sbeffeggiare e l'offendere è parecchio labile, tutt'altro che definito e molto spesso dipende dalla capacità di tolleranza e dal senso dell'umorismo del "bersaglio": Non sto dicendo che tutte i tentativi di satira siano riusciti e debbano per forza far ridere. Se non li si apprezza ci si può incazzare come ricci e sparare epiteti come "profondamente ingorante" o "intellettualmente miserabile" oppure si può risponedere con un bel "non ti curar di lor. ecc.. ecc.. ". Quale sia il più intelligente fra i due atteggiamente lo lascio stabilire a chi legge.

Cordialmente
 
Man In Black ha scritto:
fabiologgia ha scritto:
Forse non ho espresso bene il mio pensiero, anche perchè tutto sono fuorchè un benpensante.
Non intendevo dire che la satira deve basarsi solo su battute innocue e politically correct, ci mancherebbe altro, e nemmeno che possa usare solo il fioretto. Ho detto invece che tra la satira che dovrebbe sbeffeggiare e far ridere (se è ben fatta fa ridere anche chi ne è bersaglio), e le offese cariche di livore che non fanno assolutamente ridere (se non forse chi le fa) c'è una differenza abissale, la stessa differenza che c'è tra un comico ed un gretto ignorante.
Se apprezzare l'educazione ed il rispetto del prossimo significa essere infinitamente permalosi e pieni di sé, ebbenesì, lo sono e sono orgoglioso di esserlo, come sono orgoglioso di essere un sardo che non si fa le pecore e di essere amico di friulani del tutto astemi.

Saluti

I concetti di rispetto e (buona) educazione sono molto scivolosi, dal momento che ricadono sovente nel campo della soggettività. Molti tendono ad intendere come maleducato e irrispettoso tutto quanto da fastidio al proprio ego. Allo stesso modo il confine fra lo sbeffeggiare e l'offendere è parecchio labile, tutt'altro che definito e molto spesso dipende dalla capacità di tolleranza e dal senso dell'umorismo del "bersaglio": Non sto dicendo che tutte i tentativi di satira siano riusciti e debbano per forza far ridere. Se non li si apprezza ci si può incazzare come ricci e sparare epiteti come "profondamente ingorante" o "intellettualmente miserabile" oppure si può risponedere con un bel "non ti curar di lor. ecc.. ecc.. ". Quale sia il più intelligente fra i due atteggiamente lo lascio stabilire a chi legge.

Cordialmente

Hai sicuramente ragione sulla soggettività dei concetti di buona educazione e di rispetto, e certamente davanti a sortite come quelle di Villaggio o quella di Marchionne è molto più salutare lasciar perdere che incavolarsi come ricci.
Io infatti non mi sento incavolato (anche perchè la storia è talmente vecchia che mi sarebbe già passata), semplicemente non capisco perchè gli epiteti che io ho usato non possano essere considerati satira e vengano considerati presunzione e mancanza di tolleranza.
Se Villaggio dice che io (sardo) sono un animale che si fa le pecore e che il sig. X (friulano) è un ubriacone che puzza di feci sta facendo satira. Se io dico che Villaggio, quando dice quelle cose, è un gretto ignorante e dimostra miserevolezza intellettuale allora è presunzione (mia) e secondo dove e come lo dico rischio pure la querela. Lui no, lui fa satira.
Qual'è la differenza? Se è un giudizio irrispettoso, miope e presuntuoso il mio (e ammetto che lo è), perchè il suo non lo è?
Facile nascondersi dietro la satira........... io preferisco pensare che più che satira quelle frasi siano espressione dell'età che avanza e che talvolta affievolisce le normali doti di raziocinio.

Ad ogni modo, lungi da me voler entrare in polemica con te, abbiamo evidentemente due concetti diversi di satira e di confine tra presa in giro e diffamazione, comunque sia rispetto la tua opinione, il mondo è bello perchè è vario e finchè ci si rispetta il confronto è sempre utile e positivo.

Saluti
 
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