<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Mancato rispetto obblighi contrattuali | Il Forum di Quattroruote

Mancato rispetto obblighi contrattuali

Buongiorno a tutti, avrei bisogno di un confronto in merito ad una proposta d'acquisto di una autovettura nuova. In dettaglio, circa 1 settimana fa ho sottoscritto una proposta d'acquisto per una autovettura in pronta consegna, con rottamazione della mia auto euro 4. All'atto della sottoscrizione, ho lasciato una caparra.
Dopo qualche gg mi chiama il concessionario per dirmi che aveva commesso un errore nel riconoscermi il bonus rottamazione, in quanto l'auto che avrei dovuto acquistare superava di pochissimo il limite max di emissioni consentite per accedere al bonus.
Pertanto, per trovare una soluzione bonaria, mi proponeva di acquistare ugualmente la mia autovettura usata (ad un prezzo irrisorio) tale però da innalzare il prezzo d'acquisto del nuovo (compreso della rata mensile finanziabile), con un aumento finale di quasi 2k (nonostante lo storno del mio usato). Non essendoci più le condizioni favorevoli, ho richiesto indietro la caparra, in quanto non riuscivano ad onorare il prezzo iniziale che avevamo sottoscritto.
Visto che la concessionaria non ha modo di rispettare gli impegni presi, ho il diritto di richiedere il doppio della caparra in coerenza con l'art.250 del cc?
Grazie a tutti per il supporto
 
Suggerimento: leggi con attenzione tutt’e le clausole contenute nella proposta che hai firmato, sicuramente c’è qualcosa che concerne gli errori materiali. Non vedo inadempimento del promesso venditore, che si ha quando, dopo ave accettato la tua proposta e solo dopo espressa accettazione, non adempie. Quindi, intanto bisogna vedere se il conte ha controfirmato per accettazione (senza questo passaggio il problema nemmeno si pone, rifiuta la tua proposta e ti restituisce i soldi), poi, se avesse controfirmato, bisognerebbe verificare se l’errore è di buona o malafede, insieme alle clausole contrattuali.

Se l’offerta non ti conviene più, chiedi la tua caparra indietro e stop.
 
Di fatto, ho chiesto proprio questo, ed ossia che mi venga riconfermato il prezzo iniziale. Ma non ne hanno interesse ed insistono per alzarmi il prezzo. In alternativa, mi hanno chiesto di annullare la proposta entro i 7gg di ripensamento.
Nella proposta economica non vi è traccia di potenziali errori, ed in termini di buona fede, invece, inizio a pensare male in quanto, sentiti altri concessionari, i software che utilizzano per conteggiare i preventivi sono impostati già con i requisiti per accedere al bonus. Perché in questo caso non è stato così? Mi sembra tanto uno specchietto per le allodole....
Per la restituzione della caparra, quanto tempo avrebbero?
 
Non ne vedo il motivo. Se hanno stipulato un contratto, o lo onorano, o pagano penale restituendo il doppio, pacta servanda sunt.
Dal messaggio dell’op sembra trattarsi di proposta di acquisto non ancora accettata, in questo caso non è ancora contratto. E se fosse stata accettata, il contratto si baserebbe su un errore sostanziale, trattandosi dunque di fattispecie assimilabile a quella di “impossibilità sopravvenuta”, con conseguente obbligo di restituzione della sola caparra e non del doppio (Cass., 31 luglio 2023, n. 23209).
 
Ultima modifica:
Quando andiamo al supermercato, la merce esposta con il cartellino del prezzo è un'offerta al pubblico, che vincola il titolare del supermercato.

Quando andiamo da un venditore di automobili l'operazione viene configurata al contrario: si tratta con un soggetto che non ha potere di firma ed è il "cliente" che propone di acquistare; il titolare del "concessionario" si riserva di accettare oppure no.

Equivoco di fondo che può trarre in inganno

il problema del possibile errore nell'applicazione dei benefici fiscali viene dopo.

Lo si sta vedendo...su larga scala nel campo del 110% per i lavori edilizi
 
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Quando andiamo al supermercato, la merce esposta con il cartellino del prezzo è un'offerta al pubblico, che vincola il titolare del supermercato.

Quando andiamo da un venditore di automobili l'operazione viene configurata al contrario: si tratta con un soggetto che non ha potere di firma ed è il "cliente" che propone di acquistare; il titolare del "concessionario" si riserva di accettare oppure no.

Equivoco di fondo che può trarre in inganno

il problema del possibile errore nell'applicazione dei benefici fiscali viene dopo.

Lo si sta vedendo...su larga scala nel campo del 110% per i lavori edilizi
Interessante, invece quando acquistiamo un veicolo km. Zero, immatricolato dal concessionario, come viene considerata giuridicamente la vendita?
 
Per cui, secondo le vostre interpretazioni, la proposta d'acquisto da me sottoscritta (ed elaborata dal venditore con tanto di protocollo) non è vincolante per il venditore ma solo per l'acquirente? In altre parole, non è un accordo fra le parti? Mi sembra poco tutelante per il consumatore, non trovate? Di fatto, l'oggetto della proposta era un bene ben preciso ad un importo ben definito
 
Per cui, secondo le vostre interpretazioni, la proposta d'acquisto da me sottoscritta (ed elaborata dal venditore con tanto di protocollo) non è vincolante per il venditore ma solo per l'acquirente? In altre parole, non è un accordo fra le parti? Mi sembra poco tutelante per il consumatore, non trovate? Di fatto, l'oggetto della proposta era un bene ben preciso ad un importo ben definito
Se vuoi un consiglio (ovvero quello che farei io) riprenderei la caparra e fine. Alla fine non ti hanno rubato nulla, siamo umani e gli errori capitano. Hanno risolto nel modo corretto (cioé avvisandoti e ridandoti indietro i soldi). Riprendili e stop.

Sempre che non ti piaccia la macchina e allora puoi prenderla anche se costa un po' di più.
 
Per cui, secondo le vostre interpretazioni, la proposta d'acquisto da me sottoscritta (ed elaborata dal venditore con tanto di protocollo) non è vincolante per il venditore ma solo per l'acquirente? In altre parole, non è un accordo fra le parti? Mi sembra poco tutelante per il consumatore, non trovate? Di fatto, l'oggetto della proposta era un bene ben preciso ad un importo ben definito
Non è interpretazione.
In soldoni, se io sottopongo una proposta di acquisto vincolante, sono solo io che in questa fase sono obbligato e, se la controparte accetta, non posso più tirarmi indietro (nemmeno la controparte, chiaro) a meno di pagare una penale (e lì bisogna vedere se siamo in regime di caparra confirmatoria o di caparre penitenziale). Quello che tu chiami "accordo tra le parti" e che formalmente è un contratto si ha solo dopo l'accettazione della controparte
 
Dal messaggio dell’op sembra trattarsi di proposta di acquisto non ancora accettata, in questo caso non è ancora contratto. E se fosse stata accettata, il contratto si baserebbe su un errore sostanziale, trattandosi dunque di fattispecie assimilabile a quella di “impossibilità sopravvenuta”, con conseguente obbligo di restituzione della sola caparra e non del doppio (Cass., 31 luglio 2023, n. 23209).
Ricevuto. Curioso che una proposta d'acquisto venga estesa, calcolata e formalizzata su sw, carta intestata e cifre inserite dal venditore, come se io chiedessi la mano di una ragazza al padre che mi fa firmare un accordo prematrimoniale da sottoporre ad approvazione della matriarca che già aveva predeterminato le condizioni riportate. Però se così è, e non ne dubito, mi cospargo il capo di cenere per aver suggerito di richiedere la caparra raddoppiata. Posto che già stento a capire se la somma anticipata sia sotto forma di anticipo o caparra, ma è uno dei miei infiniti limiti.
 
Quando andiamo da un venditore di automobili l'operazione viene configurata al contrario: si tratta con un soggetto che non ha potere di firma ed è il "cliente" che propone di acquistare; il titolare del "concessionario" si riserva di accettare oppure no.
Buono a sapersi, al prossimo acquisto proporrò al venditore le mie condizioni d'acquisto, perché se sono il richiedente, non decide lui le condizioni della mia proposta. Vediamo che dice...
 
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