ricoma ha scritto:
Jambana ha scritto:
Allora i giovani hanno davvero desideri modesti e standardizzati.
Raccontami di un'auto che oggi fa parlare di se, personale. Smart nel suo è stata la prima che fine anni 90 inizi 2000, interessava amanti e non dell'auto. Se ne parlerà per sempre, come s'è fatto col Maggiolino, con la vecchia 500, con la Delta HF, le Alfa anni 60, Vw Bully, Multipla 600 eccc.....
2 anni fa si era parlato di un rifacimento della Lancia Fulvia HF. Poi non se n'è fatto nulla.
Restiamo aggrappati ad auto come la Golf, la Panda o Punto, la Classe A, chi ha più grana va su Audi.
Ma sono modelli che segneranno la storia dell'auto o tra 10anni le avremo già dimenticate?
Un'auto personale oggi? La Civic, meglio se Type-R. Futuristica, funzionale, una concept car passata direttamente alla produzione. La CR-Z, con le stesse caratteristiche ma in più ibrida, unica. Non sono auto personali per caso? E non scopiazzano un passato che non esiste più, sono proiettate verso il futuro.
Ma in Italia non sono di moda, ciò che non è di moda o omologato non esiste, passiamo alla casella successiva.
(Ah, non prima di dire che, salendo di categoria o parlando di sportive, esistono automobili splendide e originalissime, completamente figlie dei nostri tempi. Come non definire un capolavoro di design un'Aston Martin V8 Vantage, un'Ariel Atom, una KTM X-Bow, ma anche auto straordinariamente coerenti, esteticamente e tecnicamente, come una Mazda RX-8 o una Honda S2000? E, tralasciando la tecnica banale, possiamo dire che la prima serie dell'Audi TT non sia stata un'auto iconica nel design? Vogliamo parlare dell'attuale design Infiniti?)
Il fatto è questo, il consumo ormai è talmente superficiale che solo attraverso l'omologazione di massa un oggetto diventa desiderabile e visibile, ormai il marketing/immagine è più forte della sostanza tecnica di un oggetto, quindi il discorso che facciamo è, probabilmente, inutile.
Comunque continuo; la Smart all'inizio venne accolta più che timidamente, non era capita, era troppo cara e rischiò di essere un insuccesso. Solo con un robusto abbassamento del listino e una forte campagna pubblicitaria ha iniziato ad avere un successo che poi si è consolidato.
E' chiaro che la prima 500, la Mini di Issigonis, il Maggiolino, la 2CV, etc etc rimangono dei pilastri della storia dell'automobile. Ma perché? perché avevano una concezione geniale, che non era subordinata all'immagine o al marketing o all'immagine, ma nella sua genialità
produceva l'immagine e l'estetica della macchina.
Queste vetture erano il trionfo del progetto, della creatività, dell'ingegneria, dell'estetica, della funzionalità, in un mondo dove ancora c'era spazio per l'invenzione e l'intuizione progettuale, meccanica, architettonica, e pochissimo spazio per i diktat del marketing, che ancora era un aspetto molto creativo, spesso legato ad altre intuizioni (come dimenticare Max Hoffman, padre "concettuale" di tutte le più belle sportive degli anni '50-'60 grazie alla sua attività di importatore americano dei marchi europei di lusso) e non codificato nelle attuali, agghiaccianti, sterili formule tipo "premium" e "non premium"...
Queste grandi icone automobilistiche sono auto BELLE perché prima di tutto la loro forma rispetta la funzione: la carrozzeria della 500, per esempio, è fatta per risparmiare al massimo l'uso di lamiera; quella della Mini per massimizzare lo spazio per i passeggeri, infatti aveva un'abitabilità invidiabile, ancora oggi, rispetto ai soli tre metri di lunghezza, e in proporzione migliore di quella del modello attuale.
Ma ancora oggi esisterebbe la possibilità di creare vera innovazione, e vetture realmente create con un'ottica di rispondenza tra forma-funzione-evoluzione: le nuove piattaforme ibride ed elettriche, le ruote-motore, nuovi materiali, sicuramente possono, potenzialmente, rivoluzionare il linguaggio estetico e l'architettura dell'automobile.
Ma fino a quando la gente si rifugerà nelle forme familiari e rassicuranti dei surrogati contemporanei in forma di riedizione di quelle auto che hanno fatto storia, magari col motore montato dalla parte sbagliata, ho poca speranza; tutte le volte che esce una macchina futuribile, innovativa, piovono le critiche anche su questo forum; giorni fa c'era proprio un 3D in cui si inveiva contro l'architettura contemporanea, come se fosse il coacervo di tutti i mali...
Bene, vivremo in un mondo di finte vecchie auto rifatte in salsa contemporanea, di finti vecchi edifici con muri con finti mattoni e finti portichetti di cartapesta, anche se sotto ci sarà l'acciaio e il composito.
Credo che si viva in un mondo in cui c'è poca speranza nel futuro, e la parola "progresso" è stata cancellata; per questo c'è anche meno fiducia nell'innovazione, che ha meno fascino.
Ma vedo anche un'abitudine, un atteggiamento superficiale del pubblico verso il design: forse la gente, ormai abituata a tutto, ha smesso allo stesso tempo di appassionarsi verso una forma, e a volte si confonde la forma con l'immagine (quella sociologica).
Credo anche che -forse aiutati dai media di massa che non fanno altro che svilire cultura, estetica, conoscenza- il mondo dell'estetica contemporanea sia semisconosciuto, purtroppo, in un paese come il nostro che per secoli è stato il riferimento per la cultura estetica, ma oggi si sta inesorabilmente ripiegando su sé stesso e sul suo passato.