BelliCapelli3 ha scritto:L'ipotesi è estrema, ma non fantascientifica: star trek c'entra poco. Ciò su cui si tarano le resistenze strutturali di un velivolo non è la velocità A TERRA, come si è abituati a pensare per un'auto, ma la velocità relativa all'aria che, tanto per capirsi, con vento contro, può anche raddoppiare: io posso volare a 300 nodi, ma avere contro delle raffiche di vento da 200 nodi: lo sforzo per le strutture si somma. Questo carico aggiuntivo, entro certi limiti, viene calcolato in progettazione, ovviamente. Dopodichè, se io pilota prevedo una turbolenza, abbasso la velocità. Se però non ho modo di prevedere una turbolenza, perchè ha luogo in condizioni del tutto seerene ( raro, ma può succedere ) continuo la mia crociera a 400 nodi, ed una forte depressione, invero molto violenta, può portarmi oltre i limiti strutturali, magari per un momento anche a velocità relative mostruose, sufficienti a strappare le ali, un portello, o comunque a creare danni anche piccoli, ma critici ( basta un foro nella carlinga.
La strumentazione di cui sono dotati calcola anche i venti (a favore o contrari).
Infatti proprio da poco ho effettuato un volo intercontinentale e nel display a bordo con i dati di navigazione compariva anche la voce vento a favore/sfavore.. i valori si attestavano tra i 150 e i 170 km/h