MultiJet150 ha scritto:
modus72 ha scritto:
Chrom> ha scritto:
BufaloBic ha scritto:
nessuna menata anti tedesca anzi è vero il contrario, dopo un decennio che tanti ti passeggiano sui testicoli coi tacchi a spillo co' sta storia della superiorità tedesca è normale che prima o poi arriva il momento che qualcuno ti risponde no?
...si, quello che hai scritto... mi piace!
Ma ci sono anche altri interessati alle tecnologie Fiat; in questo caso proprio di area tedesca... e non solo al MultiAir e al MultiJet2.
Tempo fa lessi anche quest'articolo:
allpar.com - posted on January 25th, 2011
According to niot auto, Fiat will be sharing its C-Evo platform with BMW, for use with a ?big Mini? in 2015. The C-Evo architecture may also be used for an AWD ?compact utility vehicle,? according to the article, which claims that BMW and Fiat will work together on a ?new small car platform? for the 2012-13 Mini and future Grande Punto / MiTo.
The two companies were also reported to be talking about working together on a new set of small gas and diesel engines for front wheel drive cars. These would range up to 1.6 liters.
The C-Evo platform has been adopted in modified form by Chrysler for its future compact and midsized cars, as well. The previous generation Mini also had a connection to Chrysler: its gasoline engine was a version of the 2-liter four-cylinder used in the Neon. Rover and Chrysler collaborated on the smaller version, which was inherited by BMW when they purchased Rover.
Una cosa alla volta... 8)
BMW ha già dei proficui contatti con PSA per i motori a benzina mentre per i diesel, a parte PSA stessa, le competenze in casa non mancano. Chi godrebbe di questo ipotetico accordo, a mio avviso fantascientifico perchè dubito fortemente che BMW finisca per montare materiale Fiat, con i danni d'immagine che ciò comporterebbe, sarebber o torinesi cui mancano motori di media cilindrata.
Quindi per me son favole, come quelle che dipingono l'industria dell'auto in spasmodica attesa di poter godere delle licenze dei mj2 e del multiair... Perfavore, siamo grandicelli per crederci...
OK, ma allo stesso modo, siamo grandicelli abbastanza da capire che il giudizio su FIAT all'estero non è esattamente da battuta da BAR sport come avviene nel nostro paese.
All'estero, il freno a FIAT, viene più da scelte nazionalistiche, i pregiudizi, secondo me, sono puramente nostrani !
...ma noi, che siamo un pò più grandicelli di qualcun'altro, e non solo, sappiamo leggere bene, e forse anche meglio, gli eventi.
Tra non molto ci sarà da rispettare le direttive Euro6 e quindi bisogna anche capire quanto costerà farlo e con quale e quanta qualità residua in termini di prestazioni e affidabilità dei motori che si utilizzaranno lo si potrà, o dovrà, fare.
Io, sono convinto che il gioco sia tutto lì. Insomma, basterà risparmiare anche solo 100 euri a motore perché magicamente diventino 10.000.000 di euri per 100.000 motori, cosi come diventerebbero cento milioni di euri per un milione di motori. Questo per ciò che riguarda i costi.
Con questo non vorrei affermare che i motori italiani siano in assoluto i meno costosi, ma che se poi ci riferiamo alla qualità, all'affidabilità e alle prestazioni, a mio avviso nessuno potrebbe sostenere che oggi ci siano in circolazione motori superiori ai MultiJet, e soprattutto ai MultiAir, nella grande produzione in giro per il mondo a costi simili. Nessuno potrebbe affermarlo perché, se lo facesse, sempre a mio parere, mentirebbe sapendo di mentire se fosse in grado di valutarlo e mentirebbe inconsapevolmente se non lo fosse. Lapalissiano!
Lasciamo stare il tifo... ma vediamo anche di dare a cesare quel ch'é suo.
Ora, la questione per alcuni produttori che non dispongono in casa propria di questi benedetti motori che possano soddisfare le future direttive sull'inquinamento, a questo punto è quella di scegliere sulla base dei costi di acquisizione dei motori che garantisco il rispetto delle future regole disponibili sul mercato, oppure sulle tecnologie disponibili per farlo con i propri motori. Quindi, sulla collocazione dei propri prodotti nelle varie fasce di quel mercato e sulla base di questo, a quanta qualità e affidabilità si è disposti a rinunciare pur di risparmiare, o quanto si è disposti a spendere pur di mantenere il livello di qualità e affidabilità ritenuti necessari per i propri prodotti, sulla base, appunto, di quella fascia più o meno pregiata di mercato nella quale si intende collocare quel prodotto.
Suzuki, per fare un esempio, secondo me l'ha fatto e ha scelto. Da qui la rottura con VW... e si può essere abbastanza certi che questo avrà i suoi effetti anche su altri produttori. Anche altri, infatti, è facile immaginare che sono in procinto di farlo e altri ancora stanno tutt'ora riflettendo su come e con chi farlo.
Il resto, credo che ognuno di noi sia in grado di immaginarselo da se; fermo restando che, sempre secondo me, almeno il 90% dei player più piccoli e il 50% di quelli più grandi non riusciranno a sopravvivere da soli... e sarà questo decennio a stabilire chi e come sopravviverà.
Marchionne, intanto, imperterrito non demorde e tira dritto per la sua strada.
Quattroruote - 14/06/2011
Gruppo Fiat - Confermati gli obiettivi per il 2011
La Fiat è ottimista e prefigura un futuro roseo grazie all'alleanza con la Chrysler. Questo almeno secondo le indicazioni fornite agli investitori europei nel corso di un incontro organizzato a Londra. Il Lingotto, infatti, prevede di vendere sei milioni di auto nel 2014 e conferma i target finanziari per l'anno in corso: un utile della gestione ordinaria stimato tra 0,9 e 1,2 miliardi di euro, ricavi per 37 miliardi e un indebitamento netto industriale che dovrebbe assestarsi tra 1,5 e 1,8 miliardi. All'incontro ha presenziato anche l'amminsitratore delegato Sergio Marchionne.
Impegni in Italia. La Casa torinese ha ribadito gli impegni assunti in Italia, confermando la produzione della nuova Panda nel secondo semestre dell'anno, quella di una Suv a Mirafiori e della nuova Maserati del segmento E alle Officine automobilistiche Grugliasco (all'ex Bertone) con un investimento da 500 milioni di euro. Ma conferma anche la chiusura dello stabilimento di Termini Imerese alla fine del 2011. Sui mercati internazionali, prevede di vendere 300 mila vetture in Cina nel 2014 - conquistando una quota del 2% grazie alla joint-venture con Gac - e 130 mila in India puntando sempre di più anche sulla Russia.
Quote in Chrysler. Il Lingotto ha anche ricordato i prossimi obiettivi dell'alleanza con la Chrysler, di cui oggi detiene il 52%. Questa quota salirà di un ulteriore 5% entro la fine dell'anno, quando sarà raggiunto il terzo Performance Event previsto dall'accordo, la produzione di una vettura ecologica con tecnologia Fiat. C'è anche l'offerta presentata al Governo del Canada di rilevare il suo 1,7%. "Nessuna garanzia, sostegno né obbligo - chiarisce la casa torinese - rispetto a impegni finanziari di Chrysler, né per fornire finanziamenti a Chrysler in futuro".
Finora ha avuto ragione lui... Vedremo! 8)