<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> L'utopia dell'auto elettrica. | Il Forum di Quattroruote

L'utopia dell'auto elettrica.

Stato
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Franco Battaglia in un articolo sulla auto completamente elettrica fa delle affermazioni, per me totalmente condivisibili:

Se mi si chiede come vedo il futuro dell’autotrazione, rispondo che potrebbe anche essere elettrico. Ciò precisato, credo sia importante essere coscienti dei limiti di questo futuro. Non mi riferisco a limiti economici che potrebbero essere superati con la diffusione della tecnologia. Mi riferisco ai limiti insormontabili, o per lo meno che ci appaiono oggi tali, visto che nessuno ha la sfera di cristallo. Credo sia necessario esserne consapevoli per evitare di cullarsi in illusioni che potrebbero farci imboccare una strada sbagliata con rischi di conseguenze dolorose.

Innanzitutto: perché l’auto full electric non si è sviluppata? Forse perché l’hanno inibita i petrolieri cattivi? No; semplicemente perché noi non sappiamo come immagazzinare energia elettrica in un contenitore trasportabile da un’automobile che abbia le caratteristiche delle automobili che usiamo. Non fatevi ammaliare da chi vi mostra un’auto apparentemente simile alla vostra, che sarebbe elettrica e con costo che dovrebbe abbattersi con la produzione su larga scala. Non vi stanno raccontando tutta la storia. Perché quell’auto, sostanzialmente priva di bagagliaio a meno di averla enorme, è in realtà una batteria di accumulatori elettrici in movimento. L’energia da essi accumulabile dipende da quel che si chiama potenziale elettrochimico della sostanza attiva ed è inversamente proporzionale alla massa atomica della stessa. La tavola periodica degli elementi è nota, e noto è il potenziale elettrochimico di tutte le possibili sostanze attive, che è dell’ordine di grandezza di 1-10 volt, un valore, questo, che ha una ragione teorica consolidata per essere tale. Detto diversamente, questo valore è un limite naturale, che nessuna ricerca e nessun avanzamento tecnologico potrà superare.


Inversamente proporzionale alla massa atomica della sostanza attiva, abbiamo detto. Se si scorre la tavola periodica degli elementi, i primi in ordine di massa sono idrogeno, elio e litio. L’elio è inerte. L’idrogeno ha quattro difetti cruciali: non esiste sulla Terra, è gassoso, è la molecola più piccola che c’è, è esplosivo; circostanze, tutte, che rendono utopica l’autotrazione a idrogeno, elettrica o a combustione che sia. Lo scrivevamo 17 anni fa, quando il presidente americano Bush era ubriacato dalle prospettive che vendeva tale Jeremy Rifkin, tuttologo, dalle idee poche ma sicuramente fisse e confuse sui temi ove si è autonominato esperto. Bush lanciò il programma Freedom car, che avrebbe dovuto liberare il paese dalla sudditanza al petrolio arabo. Pochi anni dopo Obama dovette prendere atto che quel programma era nato morto, e lo ha seppellito. Quanto al litio, le batterie ci sono già, cioè nel settore della propulsione elettrica, siamo già al limite della tecnologia.

Una nostra utilitaria richiede una potenza di 50 kW e quindi ha bisogno un accumulo di 200 kWh per avere una autonomia di 4 ore. Il potenziale elettrochimico dell’elettrodo al litio è di 3 volt, cioè, facendo l’aritmetica, per garantire quella autonomia ci vogliono 20 kg di litio attivo, cioè 1000 kg di batterie al litio: la vostra auto, se elettrica, peserebbe almeno il doppio. Scadute le 4 ore, ce ne vogliono altre 4 per fare il pieno: vi invito solo a riflettere al tempo necessario che impiega il vostro telefonino per ricaricarsi (e vi sono ragioni tecniche perché deve essere così)..

S

e oggi la macchina elettrica costasse la metà di quella a benzina, tutti noi preferiremmo questa a quella. Il futuro dell’auto potrebbe essere elettrico, ma finché v’è carburante convenzionale, dimentichiamoci quel futuro.

Come programmarlo? Dobbiamo essere consapevoli che se il parco auto italiano fosse elettrico, sarebbe necessaria l’energia di 40 reattori nucleari, dedicati, per alimentarlo. Allora, o ci si impegna, tutti insieme, a sviluppare una potente industria elettronucleare o la larga diffusione dell’auto elettrica rimarrà un’utopia. Per completezza, per chi pensa a eolico e fotovoltaico: per alimentare quelle auto, anziché impegnare €150 miliardi nei 40 reattori nucleari, avremmo la scelta di impegnare €300 miliardi in 300.000 turbine eoliche (fatemelo ripetere: 300.000) o €3000 miliardi in impianti fotovoltaici (fatemelo ripetere: €3000 miliardi). Posto ciò, fate da soli le previsioni.

Cosa ne pensate?
A mio avviso se un domani ci sarà l'auto elettrica, questa si svilupperà solo su basi differenti. Quando avremo un fotovoltaico un miliardo di volte più efficiente, tale di permettere il movimento dell'autovettura tramite un piccolo pannello fotovoltaico che possa generare 20 kW al secondo, oppure tramite turbina a vapore mossa da un reattore a fusione miniaturizzato nell'autovettura.
 
Franco Battaglia in un articolo sulla auto completamente elettrica fa delle affermazioni, per me totalmente condivisibili:

Largamente, ma non totalmente. Esempio:

Una nostra utilitaria richiede una potenza di 50 kW e quindi ha bisogno un accumulo di 200 kWh per avere una autonomia di 4 ore.

Non è proprio così. Un'utilitaria non "richiede una potenza di 50 kW", o meglio non li richiede in maniera continuativa. In realtà, per avanzare a 100 km/h ne servono meno di 20, e comunque auto come la Punto a catrame che usa mia figlia non li sviluppa neanche, 50 kW. Peraltro, Battaglia è un chimico, non un ingegnere, quindi ci sta che conosca benissimo la chimica delle batterie, un po' meno la meccanica delle automobili. Comunque, il senso generale del messaggio è piuttosto condivisibile anche secondo me.
 
Non vi stanno raccontando tutta la storia. Perché quell’auto, sostanzialmente priva di bagagliaio a meno di averla enorme,

Non ho tempo neanche di leggere, ma già questo è falsissimo, le auto elettriche progettate per essere elettriche dalla nascita hanno di solito le batterie posizionate in un pianale a sandwich, quindi non c'è nessuna limitazione per il bagagliaio, anzi di solito a parità di caratteristiche hanno più bagagliaio di un'auto di pari categoria, perché la meccanica/elettronica e il propulsore elettrico occupano meno spazio e pongono meno vincoli (es. raffreddamento, radiatori) che in un'auto a combustione. Inoltre il pavimento è piatto. Per esempio, la Tesla Model S ha ben due bagagliai, grandi, e la possibilità di avere due sedili per bambini nel bagagliaio posteriore. NESSUNA auto concorrente berlina di quelle dimensioni ha le stesse caratteristiche.
Quindi partiamo male...
Se un'auto nasce tradizionale (es. Renault Fluence) e ci piazzano poi un pacco batterie nel posto più facile, cioé dietro lo schienale dei sedili posteriori, è ovvio che il bagagliaio si riduce. Ma quello non è certo il futuro dell'auto elettrica.
 
Premetto che vivo in Sud Africa e 6 anni fa, raggiunta la pensione, mi sono trasferito da Johannesburg in un piccolo paese, Wilderness, a 450Km est da Citta` del Capo, sull'oceano indiano, dove il sole purtroppo condivide molto del suo tempo con la pioggia.
Trasferendomi decisi di costruire una casetta eco friendly, 50.000Lt di acqua, 22 pannelli solari per produrre l'elettricita` e batterie per poterne immagazzinare 12Kw per la notte.
Preso dall'entusiasmo pensavo anche di comprarmi un'auto elettrica e ricaricarla coi miei pannelli.
Per fortuna che l'acquisto dell'auto per motivi finanziari era stata rinviata.
Per fortuna, perche` coi miei 22 pannelli faccio fatica a ricaricare le batterie di casa, figuriamoci le batterie dell'auto.
Naturalmente il problema e` di facile soluzione, altri pannelli e un inverter piu` potente, ma ad un costo esorbitante. Ne vale la pena? Purtroppo no. Gia` non e` un buon investimento prodursi l'elettricita` in proprio, figurarsi produrre anche quella per ricaricare le batterie dell'auto.
Cosi`, seppure a malincuore, continuero` ad usare la benzina (salvo miracoli che non vedo all'orizzonte).
Poi possiamo discutere per delle ore auto elettriche si o no, ma penso che I tempi sono ancora prematuri, e ve lo dice uno che ha sicuramente l'animo "verde".
Grazie per avermi letto e cordiali saluti.
Fausto
 
....
Cosa ne pensate?
A mio avviso se un domani ci sarà l'auto elettrica, questa si svilupperà solo su basi differenti. Quando avremo un fotovoltaico un miliardo di volte più efficiente, tale di permettere il movimento dell'autovettura tramite un piccolo pannello fotovoltaico che possa generare 20 kW al secondo, oppure tramite turbina a vapore mossa da un reattore a fusione miniaturizzato nell'autovettura.

un miliardo di volte piu' potente non e' possibile
ma nemmeno 10 volte piu' potente
se gli attuali pannelli arrivano al 15-20% (quelli buoni e puliti), vuol dire che, se si riuscisse a farne uno perfetto, sarebbe solo 5 volte migliore dell'attuale.
ovviamente solo a mezzogiorno, di una giornata limpida d'estate

interessante la parte chimica, che spiega in 4 parole, i limiti fisici delle batterie attuali
 
la mia impressione è che l'auto elettrica di massa non possa prescindere dalla presenza del nucleare , tralasciando i problemi non trascurabili delle terre rare , quelli logistici ed i costi per installare le colonnine di rifornimento , probabilmente ci si arriverà ma credo che ci siano delle narrazioni troppo ottimistiche al riguardo
 
Non ho tempo neanche di leggere, ma già questo è falsissimo, le auto elettriche progettate per essere elettriche dalla nascita hanno di solito le batterie posizionate in un pianale a sandwich, quindi non c'è nessuna limitazione per il bagagliaio, anzi di solito a parità di caratteristiche hanno più bagagliaio di un'auto di pari categoria, perché la meccanica/elettronica e il propulsore elettrico occupano meno spazio e pongono meno vincoli (es. raffreddamento, radiatori) che in un'auto a combustione. Inoltre il pavimento è piatto. Per esempio, la Tesla Model S ha ben due bagagliai, grandi, e la possibilità di avere due sedili per bambini nel bagagliaio posteriore. NESSUNA auto concorrente berlina di quelle dimensioni ha le stesse caratteristiche.
Quindi partiamo male...
Se un'auto nasce tradizionale (es. Renault Fluence) e ci piazzano poi un pacco batterie nel posto più facile, cioé dietro lo schienale dei sedili posteriori, è ovvio che il bagagliaio si riduce. Ma quello non è certo il futuro dell'auto elettrica.
Dopo aver letto questo discorso di Battaglia, su come sono fatte le auto elettriche, mi viene da pensare che crede che siano ancora come la Panda Elettra 1^ serie che aveva così tante batterie da avere solo i posti anteriori, oppure le confonde con le Ibride tipo Nissan Skyline e Fuga, Toyota-Lexus Crown IS, GS, LS, RC e LC. Per quanto riguarda il raffreddamento, dubito che a un'auto elettrica non serva pensando al prototipo che Tedeschini aveva fatto vedere 10 anni fa, alla Hyundai Ionique e al sistema di raffreddamento delle Toyota ibride.
 
L'auto elettrica ha sicuramente un sacco di problemi.
Quell'articolo contiene diverse inesattezze (ad essere buoni).
 
L'auto elettrica ha sicuramente un sacco di problemi.
Quell'articolo contiene diverse inesattezze (ad essere buoni).
Battaglia è un chimico, come dicevamo, quindi ci sta che non sia un gran conoscitore della meccanica; ci sta molto meno che prima di scrivere un articolo su argomenti che conosce poco non si prenda la briga di documentarsi, tanto da prestare il fianco a una sfilza di giustificatissime critiche. Però, al di là delle tante str...ehm, "inesattezze", il discorso un fondamento ce l'ha, soprattutto sulla faccenda dei limiti strutturali dell'accumulo elettrochimico.
 
Battaglia è un chimico, come dicevamo, quindi ci sta che non sia un gran conoscitore della meccanica; ci sta molto meno che prima di scrivere un articolo su argomenti che conosce poco non si prenda la briga di documentarsi, tanto da prestare il fianco a una sfilza di giustificatissime critiche. Però, al di là delle tante str...ehm, "inesattezze", il discorso un fondamento ce l'ha, soprattutto sulla faccenda dei limiti strutturali dell'accumulo elettrochimico.

Diciamo che la parte che riguarda la densità energetica nell'accumulo, probabilmente, sarà corretta, non ne capisco più di tanto.
Quando inizia a stimare i fabbisogni, mi pare che faccia errori abbastanza grossolani.
 
200 kWh per avere una autonomia di 4 ore. Il potenziale elettrochimico dell’elettrodo al litio è di 3 volt, cioè, facendo l’aritmetica, per garantire quella autonomia ci vogliono 20 kg di litio attivo, cioè 1000 kg di batterie al litio: la vostra auto, se elettrica, peserebbe almeno il doppio. Scadute le 4 ore, ce ne vogliono altre 4 per fare il pieno:.

riguardo alle auto elettriche sono...critico

ma che senso ha scrivere "autonomia di 4 ore"?

allora il peso lo misuriamo in secondi -:)

NB Con l'impianto di casa (6 Kwh) per caricare 200 Kw ci vuole...una vita, altro che 4 ore. Con un Supercharger il primo 50% si ricarica in 20 minuti (senza rovinare la batteria)

inoltre Model S ha batterie da 100 Kw (Model 3 da 50 o 75 Kw), non mi sembra...ragionevole prevedere 200 Kw per una utilitaria


insomma, l'articolo mi sembra...lacunoso
 
Mi rifaccio all'aultimo post di rovigolaw, ma in realtà faccio una precisazione su un errore che leggo molto spesso un pó da tutti.

Sulle misure elettriche c'é sempre una confusione massima, vuoi perché hanno dei nomi che si assomigliano, vuoi perché sono tante e per fare anche qualcosa di semplice ci vogliono tutte.

Parto com dire che la potenza di un impianto si misura in KW, che é appunto unità di misura di potenza, la capacità delle batterie invece si misura in KWH, che é una misura di energia. In pratica 1kwh é la quantità di energia "consumata" utilizzando 1kw di potenza per un ora.

Veniamo invece a quanto scritto nell'articolo, si dice che il potenziale elettrochimico del litio é di 3 volt, ma il dato da solo non vuol dire assolutamente nulla, questa é una indicazione di tensione e non di capacità.
Per capire il dato sarebbe stato necessario mettere nell'articolo anche la spiegazione sulla quantità di cariche presenti in una mole di un certo materiale, così si sarebbe arrivati all'energia presente nei famosi 20 kg di litio.
Purtroppo io non sono abbastanza addentro nella chimica per poterlo fare, qualcuno ha nozioni di chimica un poco più avanzate delle mie?
 
Stato
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