<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> l'ENI (4540 impianti) terrorizzata dalla COOP (11) si appella a Napolitano! | Il Forum di Quattroruote

l'ENI (4540 impianti) terrorizzata dalla COOP (11) si appella a Napolitano!

che cosa pietosa, davvero senza ritegno!
l'ENI che parla di concorrenza sleale...

http://www.noncipossocredere.com/2011/07/29/eni-e-guerra-ai-carburanti-low-cost/

" Eni, la società petrolifera italiana colosso nel settore degli idrocarburi, ha fatto ricorso straordinario al Capo dello Stato contro il Comune di Cesena e la Provincia di Forlì-Cesena per bloccare l?apertura di un distributore di benzina targato Conad, appellandosi ad un uso corretto della concorrenza.

Il colosso contro il topolino. Quando si dice Eni, si parla di una società che solo su territorio italiano e nel solo specifico settore possiede 4.542 distributori di carburante, mentre Conad è una cooperativa di imprenditori indipendenti associati conosciuta per la catena di distribuzione alimentare da poco entrate nel business dei carburanti, con appena 11 distributori, aperti dal 2005 al 2011, risultato finale di infinite difficoltà burocratiche da superare, con decine di domande per l?apertura di nuovi impianti ancora inevase sui tavoli di tante Regioni, dal nord al sud.

C?è da dire che, secondo gli ultimi bilanci e statistiche, Conad con i propri carburanti a marchio garantisce alle famiglie risparmi importanti: nel portafoglio degli automobilisti, in sei anni, sono rimasti 16,5 milioni di euro, senza tralasciare le ricadute positive sul costo del trasporto delle merci e dei beni di largo consumo. Né va dimenticato che ogni impianto Conad ha una produttività superiore ai 10,5 milioni di litri rispetto alla media della rete italiana dei distributori, ferma a 1,6 milioni di litri.

Una concorrenza piccola, ma che riesce a disturbare il colosso petrolifero. E? stato così che l?Eni ha chiesto la sospensione degli effetti della delibera che introduce una modifica al Piano regolatore generale di Cesena, perché considera l?apertura dell?impianto, parliamo di un solo impianto, non tollerabile per il mercato: ?L?Eni ha chiesto la sospensione degli effetti della delibera perché dagli atti emerge l?illegittimità della variante al Programma integrato di intervento con riferimento alla realizzazione dell?impianto di carburante per autotrazione ? e considerata in particolare la distorsione della concorrenza determinata da una previsione urbanistica a beneficio esclusivo e privilegiato di soggetti privati, posto che da tale previsione deriva ad Eni un gravissimo pregiudizio nell?operatività concorrenziale degli impianti di distribuzione di carburante in Cesena??, racconta Conad. ?Un distributore di carburante che, nei fatti, Eni valuta una proposta di concorrenza sleale, distorsiva per il mercato. Ciò accade in un Paese che invece avrebbe bisogno di modernizzazione e liberalizzazioni per rilanciare il sistema Italia e difendere il potere d?acquisto delle famiglie, messo sempre più in crisi, e in cui il costo dei carburanti continua a crescere in modo incontrollato quanto esagerato?, aggiunge Conad.

Ma c?è una differenza fondamentale da rilevare, che spigherebbe in cosa consiste il ?gravissimo pregiudizio all?attività concorrenziale? che ha tanto indignato il gigante petrolifero: la vendita. A quanto risulta dai prezzi medi mensili pubblicati dal ministero dello Sviluppo economico al 18 luglio 2011, la differenza tra i prezzi medi della rete degli impianti Conad e quelli media Italia è: -8,7 centesimi di euro al litro per la benzina, -7,9 centesimi di euro al litro per il gasolio e -7,3 centesimi di euro al litro.

Com?è possibile? La causa è un misto fra self service e l?erogazione continua che permette di mantenere bassi i prezzi. In un momento in cui ogni persona deve risparmiare il centesimo, e in cui per evidenti cause di politica economica internazionale il costo dei carburanti continua a crescere, il contenimento dei prezzi dovuto alla concorrenza non è un dettaglio. Lo dimostra il fatto che alle pompe di benzina Conad alle 02 di notte, troviamo la coda. La liberalizzazione del mercato, attuata da Bersani nel 2007 consente anche questo: prezzi competitivi che il vadano incontro al potere d?acquisto dei consumatori.

Secondo il direttore generale di Conad, Francesco Pugliese, la reazione dell?Eni preoccupa ancor più perché cade in un momento di forti difficoltà economiche per le famiglie. Impedire o cercare di porre un veto alle liberalizzazioni quando la stessa Comunità europea ne reclama la corretta attuazione è un controsenso. Fino ad oggi, nei nostri impianti, gli automobilisti hanno risparmiato 20,2 milioni di euro; è un risultato che non accettiamo sia mascherato accusandoci di concorrenza distorsiva?.

Entro la fine dell?anno, Conad ha in cantiere l?apertura di nuovi impianti (48 in giacenza) in Piemonte, Sardegna, Lazio, Toscana, Umbria ed Emilia-Romagna, dove per ora se ne trovano tre: Baggiovara (Modena), Faenza (Ravenna), Bibbiano (Reggio Emilia).

L?Eni, interpellata sull?argomento, al momento non ha risposto. Nonostante la richiesta, nella giornata di ieri, dagli uffici relazioni con la stampa non è stata fornita nessuna versione sulla vicenda contenzioso Conad.

"
 
Ci sono i distributori senza marchio dove si risparmia un casinoooooooooo !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
 
:DLa domanda è: come si comporterebbe la Conad sel'ENI si mettesse a vendere prodotti alimentari? Le COOP alimentari rosse non "apprezzando" la concorrenza hanno impedito ad altri alimentaristi, Esselunga in primis di aprire bottega nei loro feudi. Quindi libertà di mercato senza pagar partito. Un sogno che forse non si realizzerà mai in Italia.
 
saturno55 ha scritto:
:DLa domanda è: come si comporterebbe la Conad sel'ENI si mettesse a vendere prodotti alimentari? Le COOP alimentari rosse non "apprezzando" la concorrenza hanno impedito ad altri alimentaristi, Esselunga in primis di aprire bottega nei loro feudi. Quindi libertà di mercato senza pagar partito. Un sogno che forse non si realizzerà mai in Italia.

non diffondiamo messsaggi non veri
ESsssssssssssssssssssssssssssllllllllllllllllllllllllllll
Ha una marea di punti vendita in Toscana, e altri in Emilia....
:D vada in Veneto dove non e' praticamente presente :D
 
Saturno ha ragione, la cosa balzò agli "onori" della cronaca tempo fa.
Mi pare ci sia anche un'inchiesta della magistratura in merito
 
alkiap ha scritto:
Saturno ha ragione, la cosa balzò agli "onori" della cronaca tempo fa.
Mi pare ci sia anche un'inchiesta della magistratura in merito

se parli delle cause...
le ha perse entrambe :D
Daltronde con le toghe rosse c'e' poco da fare :D
P.s. cio' non toglie che la Toscana sia piena di ESSSSSSSLLLLLLLLLLLLL
 
spartacodaitri ha scritto:
saturno55 ha scritto:
:DLa domanda è: come si comporterebbe la Conad sel'ENI si mettesse a vendere prodotti alimentari? Le COOP alimentari rosse non "apprezzando" la concorrenza hanno impedito ad altri alimentaristi, Esselunga in primis di aprire bottega nei loro feudi. Quindi libertà di mercato senza pagar partito. Un sogno che forse non si realizzerà mai in Italia.

non diffondiamo messsaggi non veri
ESsssssssssssssssssssssssssssllllllllllllllllllllllllllll
Ha una marea di punti vendita in Toscana, e altri in Emilia....
:D vada in Veneto dove non e' praticamente presente :D

Cosa vai a dire? ce ne sono addirittura due! entrambi a Verona.
 
non ho detti che non ci sono
" dove praticamente non e' presente...."
vuol dire che si contano sulla punta delle dita.
non certo come i:
Famila
o gli
Interspar

per la cronaca a Bologna ce ne sono
3
guarda un po'
 
:cry:Il mio voleva solo essere un esempio di come spesso si adottino pesi e misure diverse quando fa comodo. Per quanto riguarda la Toscana Esselunga riuscì ad aprire solo a Firenze con il sindaco Lapira DC e a Lucca feudo DC. La valle dell'arno fino a Livorno e molte altre zone sono off limits per i non politicamente allineati. Resto del parere che il mercato deve avere regole chiare, semplici e libero, cioè aperto a tutti coloro che vogliono investire.
 
saturno55 ha scritto:
:cry:Il mio voleva solo essere un esempio di come spesso si adottino pesi e misure diverse quando fa comodo. Per quanto riguarda la Toscana Esselunga riuscì ad aprire solo a Firenze con il sindaco Lapira DC e a Lucca feudo DC. La valle dell'arno fino a Livorno e molte altre zone sono off limits per i non politicamente allineati. Resto del parere che il mercato deve avere regole chiare, semplici e libero, cioè aperto a tutti coloro che vogliono investire.

http://www.punti-vendita.com/esselunga.htm

come credi....
a parte che non si parla di Coop
( il titolo e' sbagliato) ma di Conad, e che Conad ha alle spalle i Francesi di
LeClerc....
 
le Coop? coi vantaggi fiscali che hanno e che nessuno riesce a farglieli togliere hanno i prezzi più alti della essssssssselunga. Come mai?
Per esempio per questo: in Toscana la SL voleva aprire un supermercato, trova un terreno per 10 mln ma dopo un pò il venditore rinuncia e vende alla Coop per 5 mln. Chi è quel cretino, ancorchè milionario, che rinuncia a 5 mln? ho un'idea......... :evil:
PS: gli importi esatti non me li ricordo ma la sostanza non cambia.
 
bumper morgan ha scritto:
le Coop? coi vantaggi fiscali che hanno e che nessuno riesce a farglieli togliere hanno i prezzi più alti della essssssssselunga. Come mai?
Per esempio per questo: in Toscana la SL voleva aprire un supermercato, trova un terreno per 10 mln ma dopo un pò il venditore rinuncia e vende alla Coop per 5 mln. Chi è quel cretino, ancorchè milionario, che rinuncia a 5 mln? ho un'idea......... :evil:
PS: gli importi esatti non me li ricordo ma la sostanza non cambia.

sicuro di tutti questi vantaggi fiscali?
P.s..
ma e' proprio una fissa, si parla di Conad ( Le Clerc ) ed ENI...
 
i vantaggi fiscali delle cooperative sono oramai ridotti al lumicino
il vero punto di forza che hanno le coop è la raccolta del risparmio
il che consente loro, di fatto, di essere finanziate dal pubblico (nel senso di clientela) ma (per effetto della frammentazione della base sociale) controllate da pochi (ben noti)
la vera cooperazione è morta e sepolta da tempo, e le poche vere coop superstiti lottano contro i casini creati dalla legge 142/2001 (che, di fatto, tutela i "padroni" che costituiscono la loro impresa in mentita forma cooperativa)

ad ogni buon conto, da me le coop (beninteso bianche, le coop rosse hanno una presenza poco più che simbolica) sono quelle più care
 
quanto al tema principale del topic, l'eni qualche buona ragoione potrebbe pure avercela
la missione dell'eni è quella di vendere carburanti, quella della conad è di vendere alimentari e detersivi. se la conad si mette a vendere benzina e nafta a margine zero per attrarre clienti nei suoi supermercati (che non lavorano certo a margine zero ...) , certo che l'eni non è contenta. magari l'eni potrebbe aprire un supermercato a margine zero per vendere benzina, e vediamo che dice conad

noi potremmo fare quindi benzina conad e spesa eni :D
 
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